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Autore: Espero    01/06/2005    3 recensioni
stupro
Genere: Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Uno sporco negro

Uno sporco negro. Un enorme sporco negro fluttua fuori dall’ombra. La sua stazza animalesca. La sua incorporeità paradossale. Quasi evanescente. La ragazza è appena entrata in casa. Sembrava tutto tranquillo. Lancia le chiavi sul mobiletto dell’ingresso. Non accende nemmeno la luce. Non si capisce che succede ma un istante dopo le due mani sono bloccate dietro la schiena e l’enorme mano d’ombra che gli serra la bocca. Un fremito di violenza istintuale. Tenta di liberarsi. Se avesse tentato di spostare un palazzo avrebbe ottenuto lo stesso risultato. Una stretta immane e marmorea. Fredda. Inamovibile.

I suoi occhi sono sprangati e poi sgranati nel buio non vede. Riflesso nello specchio nella penombra la belva che la imprigiona. Nella sua mente riecheggia la parola “stupro stupro stupro stuprofinchè questa parola perde di senso ma continua a scoppiarle la testa. Si dimena. Piange. Suda. Vorrebbe gridare. Repressa. Non può trovare sfogo nella fuga. Non potrà trovare sfogo nel grido. Nessun inseguimento e sobbalzo all’apparire del mostro. In questi secondi è una perla. Un mondo sporco di ipocrisia. In un mondo in cui tutto è problematico difficile misto ipocrita falso cambia faccia frenetico arrogante cangiante ammaliante sensuale pubblicitario morale pudico cosa posso trovare di puro? Ecco l’essere umano nella sua purezza animale. Paura. Nella sua vita quanta ne avrà mai avuta? Credo mai? Per ora è solo paura. Poi i suoi occhi piangeranno le lacrime del terrore. Ma non è momento. La paura scemerà e sublimerà in un una tensione logorante una follia incipiente e che scaverà dentro le sue membra. Sento già i suoi pensieri affiorare. Non accade nulla. Silenzio. La presa fredda. Una gabbia immobile. Lo faccia in fretta non sopporto questa attesa. La vedo già con i primi pensieri che schizzano come pietre troppo calde in un fuoco. Disperazione e delirio ululano nella sua testa e rimbombano tra le lacrime. Una gran brutta situazione. E fu dunque terrore.

  
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