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Autore: Arwen88    30/09/2009    4 recensioni
Il team Kakashi, supervisionato da Kurenai sensei, si reca a Suna in missione: una volta arrivati là avranno tre giorni di riposo forzato in cui poter scoprire molte cose.
§§Quarta classificata al "The Movie Contest" indetto da Hotaru§§
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kurenai Yuhi, Naruto Uzumaki, Sabaku no Gaara , Sai, Sakura Haruno
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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ho bisogno di credere
**Quarta classificata al The Movie Contest indetto da hotaru**


Autore: Arwen88
Titolo: Qualcosa di straordinario
Personaggi: Naruto Uzumaki, Sabaku no Gaara, Sai, Sakura Haruno, Kurenai Yuhi.
Genere: Romantico, Commedia.
Rating: Verde.
Avvertimenti: One Shot, Shonen ai, What if.
Note dell'Autore (eventualmente): Ho usato la frase numero tredici: “Io ho bisogno di credere che qualcosa di straordinario sia possibile” (A Beautiful Mind)
Introduzione: Il team Kakashi, supervisionato da Kurenai sensei, si reca a Suna in missione: una volta arrivati là avranno tre giorni di riposo forzato in cui poter scoprire molte cose.




Qualcosa di straordinario.



Il sole del deserto cuoceva senza pietà ogni centimetro di pelle scoperta dei viaggiatori che osavano attraversare quel territorio impervio. Alle porte di Suna, il team Kakashi ringraziò il cielo di essere finalmente arrivato a destinazione dopo quattro giorni di cammino. Esattamente cinque giorni prima, era arrivata a Konoha una richiesta da parte del Kazekage a proposito di erbe medicinali introvabili nel proprio Villaggio. Nel rispetto dell'amicizia tra i due paesi, l'Hokage aveva deciso di spedire immediatamente una squadra con tutte le erbe incluse nella lista in allegato alla lettera. Purtroppo era presto risultato chiaro che la difficoltà non stava nel trovare quelle, quanto nel reperire una squadra con un Jonin libero. Infine Tsunade si era ritrovata a dover chiedere alla maestra Kurenai di sovrintendere alla missione. Kurenai si era dimostrata felice di poter interrompere la monotonia della pausa maternità, ma Tsunade aveva insistito per sottoporla ad un ulteriore controllo medico prima di lasciarla partire. Dopo di che era stata scelta una squadra che potesse contare su un valente ninja medico per ogni necessità: la scelta era ricaduta sul team Kakashi, i cui due responsabili erano fuori dal Villaggio in missione.
Stipate le erbe medicinali in grosse sacche, il gruppo era partito, diretto a Suna. Naruto, esuberante come sempre, aveva cercato di allungare il passo, deciso a rivedere il prima possibile il Kazekage suo amico. Ma un pugno di Sakura dritto contro la tempia gli aveva fatto capire che non era il caso di sottoporre ad un inutile stress il fisico già delicato della sensei.
E così avevano impiegato quattro giorni per arrivare al Villaggio della Sabbia. Naruto sentiva il collo completamente indolenzito e la pelle scottata ma, dando uno sguardo al compagno di team, decise che non era lui quello nella situazione peggiore. Sai sembrava essere sul punto di prendersi un'insolazione, la pelle chiara era diventata ormai rosso acceso e assomigliava sempre più ad un'aragosta. Tuttavia continuava a non lamentarsi. Naruto sbuffò al suo indirizzo: accanto a lui finiva sempre per fare la figura della lagna. La presenza della sensei tuttavia sembrava aver addolcito in un qualche modo Sakura: durante la missione lo aveva picchiato molto meno del solito e aveva sempre un occhio di riguardo per la Jonin.
Naruto dovette ammettere che avere la maestra Kurenai come capo squadra era una piacevole novità: non solo era esperta nelle arti ninja, ma riusciva anche a tenere sotto controllo la situazione con calma e pacatezza; niente a che vedere con la "tecnica del terrore".


Alle porte del villaggio avevano trovato Kankuro ad attenderli: il ragazzo li informò che il fratello minore aveva ricevuto nella lettera di risposta dell'Hokage precise informazioni sulla peculiarità della squadra. Era stato già predisposto tutto affinché un ninja medico potesse fare un nuovo controllo alla maestra Kurenai per verificare che il viaggio non avesse ripercussioni sulla sua salute. Kurenai sorrise al marionettista, ringraziandolo, e Sakura disse che se ne sarebbe occupata lei stessa. Un ninja alle spalle di Kankuro fece un passo avanti ed il ragazzo lo incaricò di fare strada alle due donne. Rimasero così Sai e Naruto ad occuparsi delle sacche di medicinali. Mentre si dirigevano anche loro verso l'ospedale, Kankuro aveva rivolto uno sguardo interrogativo al nuovo acquisto del team ma, vista la sua poca loquacità, decise di parlare con Naruto.
-Gaara sarà felice di sapere che sei parte della squadra inviataci.-
Naruto gli sorrise apertamente: -Nonna Tsunade sapeva che l'avrei scocciata per un intero mese se mandava qualcun altro!-
Arrivati all'ospedale lasciarono le borse in custodia al personale medico e Kankuro li accompagnò verso il palazzo del Kazekage dove erano già state preparate delle stanze per loro.
In tutti i corridoi in cui passavano, Naruto si guardava a destra e sinistra alla ricerca dell'amico ma il fratello del ragazzo in questione si mise a ridere, intuendo le sue intenzioni.
-Non lo troverai qui, Gaara è ad una riunione del Consiglio: si libererà solo questo pomeriggio. Avete tutto il tempo di farvi una doccia, cambiarvi e mangiare!-
Sai fece un cenno con la testa al ragazzo sconosciuto.
-Possiamo andare liberamente in giro per il Villaggio, più tardi?-



Naruto era seduto presso i campi di addestramento del Villaggio della Sabbia osservando un gruppo di giovani ninja allenarsi. Sorrise: per quanto di diversi Paesi, i bambini facevano sempre lo stesso tipo di casino.
Il vento caldo sollevava piccoli granelli di sabbia, Naruto sentiva il loro contatto sulla pelle. Si sentiva veramente tranquillo, in pace quasi, e non era nemmeno sicuro del motivo. Riflettendoci si chiese se fosse perché si era appena fatto la doccia... Ma probabilmente era anche dovuto al fatto che presto avrebbe rivisto il capo Villaggio. Certo, per essere veramente un momento perfetto forse ci sarebbe stato bisogno di un pochino d'ombra. Ma forse chiedere l'ombra nel deserto era un po' troppo.
Dei passi leggeri e lenti alle sue spalle lo informarono dell'arrivo di Gaara.
Il ragazzo si fermò al suo fianco, le braccia incrociate al petto, anche il suo sguardo fermo sui ragazzini.
-Bene arrivato.-
Naruto portò le braccia all'indietro, puntellandosi con le mani sulla terra battuta.
-Grazie! Finita la riunione?-
Gaara annuì per poi abbassare lo sguardo sul genin.
Naruto gli sorrise: -Non vedevo l'ora di vederti. Non è che abbiamo potuto parlare molto l'ultima volta...-
Gaara lo osservò ma, invece di parlare, si abbassò sedendosi al suo fianco.

-Haruno ha finito il controllo medico sulla vostra sensei?-
Naruto annuì, lo sguardo nuovamente sui campi.
-Sì, il viaggio non le ha creato problemi ma Sakura dice che sarebbe meglio rimanesse per un po' a riposo. Ne ha parlato con tua sorella e lei ha detto che possiamo tranquillamente rimanere qui finché la maestra Kurenai non sarà pronta a ripartire.-
-Capito, e a proposito dell'Akatsuki? Ti stanno ancora alle costole?-
-Sì...- Il ninja della Foglia sospirò. -Hai saputo di Jiraya?-
-Sì. Mi dispiace, Naruto. So che voi due eravate molto legati.-
-Già... Mi ha insegnato tantissimo... Mi è stato vicino per così tanto tempo, lo reputavo... Quasi uno zio. Perderlo è stato orribile, non volevo crederci.-
-Per noi che non abbiamo avuto molte figure paterne nella nostra vita, la perdita di qualcuno caro è, se possibile, ancora più destabilizzante che per altri che invece possono contare su più legami.-
Naruto annuì, lo sguardo assorto.
-Purtroppo sembra essere una situazione sempre più frequente in questo mondo. Ma infondo l'importante è riuscire a crearsi nuovi legami dopo.-

-La solitudine è una costante nella vita dei ninja.-
Naruto si voltò verso il ninja della Sabbia, un mezzo sorriso sul viso.
-Oggi sei proprio pessimista! Vuoi sapere qual è la vera costante nella vita degli uomini?-
Gaara lo fissò, aspettando che continuasse.
-L'amore. Semplicemente, "l'amore".-
Un vago sorriso increspò le labbra del Capo Villaggio.
-Sei sempre il solito...-
Ma Naruto si tirò un po' su, prendendo ad agitare le mani con enfasi.
-Guarda che sono serio! Tutti vogliono l'amore! E penso che in qualche modo tutti, almeno una volta nella loro vita, l'abbiano sperimentato!-
Gaara inclinò appena il viso: -Ciò non toglie che sia dura.-
Il ninja della Foglia sospirò: -Sì, d'accordo. Però se si insiste ci si riesce! Si può riuscire ad avere ciò che si desidera. Insomma, guarda noi due: chi l'avrebbe mai detto che saremmo arrivati fin qui? Non siamo più quei bambini spaventati che eravamo, ora abbiamo la fiducia degli altri, abbiamo le amicizie, qualcuno a cui vogliamo bene...-
Gaara soppesò le sue parole, lo sguardo rivolto lontano.
-Posso dire di aver ritrovato la mia famiglia, tuttavia la persona a cui ho finito per affezionarmi di più credo sia tu.- Sotto lo sguardo stupito dell'altro continuò a parlare senza voltarsi. -Sei stato il mio primo amico, il primo che abbia avuto un profondo impatto su di me. Se non fosse stato per te non sarei mai cambiato.-
L'espressione stupita di Naruto si sciolse in un largo sorriso.
-Anche tu sei importante per me, Gaara.-
Gaara rivolse lo sguardo al terreno davanti ai proprio piedi: -Per quanto rimarrai qui?-
Il genin si portò le braccia sopra la testa, stiracchiandosi.
-Sakura-chan ha detto minimo tre giorni, mi pare.-
Gaara annuì: -Vi hanno già preparato le stanze?-
-Sì.-
Il giovane Kazekage si alzò sempre senza guardare l'amico: -Bene, spero siano di vostro gradimento.- Esitò un attimo, ma infine si girò verso il ragazzo. -Ti va se continuiamo la nostra discussione uno di questi giorni?-
Il genin gli rispose con un largo sorriso: -Ma certo!-
Gaara lo osservò ancora un momento per poi annuire, si volse, tuttavia rimase fermo.
-Speravo venissi, Naruto.-



Naruto camminava per le strade di Suna guardandosi attorno: la gente lo guardava incuriosita ma, al contrario di come si sarebbe aspettato, senza astio. Probabilmente dipendeva dal fatto che portava il coprifronte del Paese loro alleato.
Durante quel secondo giorno di permanenza nella città aveva dovuto accettare che trovare un'ombra era praticamente impossibile. Ma almeno una gelateria doveva esserci!
Arrivato ad un incrocio si stupì nel vedere in lontananza Sai seduto su un muretto. Gli si avvicinò: il ragazzo gli dava le spalle e a quanto pare stava disegnando.
-Ohi, Sai! Cosa stai facendo?-
Il pittore si voltò appena verso il compagno di team per poi tornare ad osservare il soggetto della sua opera.
-Disegno quei bambini.-
Naruto si guardò attorno: si trovavano in un minuscolo parco giochi. In realtà era solo un fazzoletto di terra recintato con al centro uno scivolo e due altalene. Dei bambini stavano giocando con una palla rincorrendosi e sollevando nuvolette di polvere, in terra non c'era neppure un filo d'erba.
-Credo sia lo stesso posto di cui mi ha parlato Gaara.-
Sai lanciava delle lente occhiate ai bambini mentre la matita continuava a scorrere sul foglio.
-Tu e il Kazekage siete molto amici?-
Naruto si issò a sedere affianco a lui sul muretto: -Beh, sì. Ci siamo conosciuti all'esame chunin anni fa, lui in realtà era lì per una missione di guerra: dovevano attaccare Konoha. Era uno dei concorrenti più letali che avessi incrociato! Completamente fuori di testa, sadico, uccideva chiunque si mettesse sul suo cammino e per di più aveva anche un demone dentro!-
Per la sorpresa, Sai si voltò verso di lui.
-Un Jinchuuriki?-
Naruto annuì, lo sguardo ora amaro.
-Già... E qui al suo Villaggio non se la passava per niente bene. Io col tempo ho trovato delle persone che tenevano a me... Iruka sensei, Kakashi sensei, l'eremita porcello... la mia squadra. Lui invece veniva evitato come la peste da tutti, persino i suoi fratelli avevano paura di lui. E suo padre, beh, lui lo considerava solo un'arma.-
Sai continuava a fissare l'amico, il disegno per il momento quasi dimenticato.
-Capisco. Ma com'è che sei riuscito a creare un legame anche con lui?-
Naruto esplose in una breve risata: -Ci siamo picchiati! Ben due volte in realtà, la prima è stata all'ospedale: stava cercando di uccidere Rock Lee e io e Shikamaru l'abbiamo fermato appena in tempo; la seconda volta è stato durante l'attacco a Konoha: Sasuke inseguiva lui e noi inseguivamo Sasuke...-
-Già da allora.-
Naruto scoppiò a ridere, piegandosi in due.
-Sì, già da allora! Beh, li abbiamo raggiunti, Sakura è stata colpita e Sasuke era praticamente al limite... Ho combattuto contro di lui, alla fine è stato uno scontro tra il suo demone e Gamabunta. Ricordo che quando ci siamo trovati entrambi a terra senza forze, lui non riusciva più a muoversi e io ce la facevo appena a strisciare. Mi chiese perché facessi tutto quello, e io gli risposi che lo facevo per proteggere i miei amici. Credo che quello fu il punto da cui prese a cambiare, finendo per riuscire ad avere la fiducia di tutti gli altri e a diventare il nuovo Kazekage.-
La matita di Sai scorreva veloce sul foglio, rappresentando l'altalena in movimento.
-In pratica è riuscito a realizzare quello che è anche il tuo sogno.-
Naruto gli sorrise: -Già...-
Diede uno sguardo al foglio del compagno rendendosi conto che il lavoro era praticamente concluso.
-Lo finisci adesso o puoi farlo anche dopo, basandoti sullo schizzo già buttato giù?-
-Potrei completarlo anche dopo, ma tanto non ho niente di meglio da fare...-
Naruto si alzò in piedi, stiracchiandosi pigramente.
-Beh, allora vieni con me: ti offro un gelato! La lingua mi si sta incollando al palato.-
Sai lo fissò sorpreso: -Davvero?-
-Sì, perché?-
Rimettendo i fogli dentro la cartellina di cartone, il ragazzo sembrava riflettere.
-Sembra passata un'eternità dall'ultima volta che qualcuno mi ha offerto un gelato...-
Naruto lo osservò calmo, cercando il modo di usare un po' di tatto.
-Tuo fratello?-
Sai annuì senza ancora guardarlo ma una gran pacca sulla schiena gli fece alzare lo sguardo.
-Beh, allora è ora che il tuo nuovo compagno di squadra te ne offra un altro!-



L'uomo dietro il bancone osservava con simpatia i due giovani entrati nel suo locale.
Naruto stava piegato davanti al vetro che separava la clientela dai vari gusti di gelati cercando di decidere cosa prendere, finché dal riflesso sul vetro non notò Sai portare il peso da un piede all'altro osservandolo.
Naruto si voltò verso di lui: -Che aspetti? Non li guardi i gelati?-
Sai lo guardò esitante, grattandosi appena la guancia con un dito.
-Davvero posso scegliere i gusti che voglio?-
Gli occhi di Naruto si sgranarono: -Ma certo! Ho detto che offro io! Naturalmente dubito che più di tre ci stiano su un cono solo, ma comunque...-
Sai annuì vagamente, avvicinandosi al vetro.
-Il limone mi piace... Però per il resto...-
Naruto si rialzò guardandolo.
-Se vuoi posso provare a consigliarti... Per esempio: la pesca ci sta bene con il limone... E anche la fragola! Mentre la cioccolata te la sconsiglierei, quella va meglio con i gusti più dolci, tipo la vaniglia. E poi c'è la menta! Anche quella credo ci stia bene col limone.-
Sai continuava a grattarsi la guancia, l'aria un pochino meno confusa.
-Allora vediamo... Limone e menta.-
Il gelataio annuì e prese a riempire un cono per poi consegnarlo allo shinobi.
-Per me invece, fragola e pesca!-
Il ragazzo pagò i gelati e i due si andarono a sedere sulla panchina all'interno della gelateria.
-Grazie.-
Naruto scrollò le spalle.
-Ma figurati... Più che altro pensavo: che ne dici se ne portiamo anche a Kurenai sensei e a Sakura?-
Sai osservò il compagno inclinando appena la testa.
-Penso che alla sensei possa piacere come idea, ma che gusti potranno piacerle?-
Naruto continuò a leccare il suo gelato alla pesca riflettendo.
-Direi che possiamo prendere un po' di fragola e di pesca e anche di vaniglia. Questi gusti generalmente piacciono a tutti!-
Sai annuì: -Stavolta però facciamo a metà?-
Il ragazzo sorrise dietro al suo gelato.
-Ok, ok...-


-Kurenai senseeei?-
Naruto si affacciò alla porta della stanza d'ospedale con un gran sorriso stampato in faccia e una busta nella mano tesa in avanti.
Le due donne che già erano dentro si voltarono e la giovane kunoichi dai capelli rosa lasciò che un'espressione di rabbia deturpasse i suoi lineamenti mentre si lanciava contro il compagno di team.
-Questo è un ospedale, deficiente! Non si urla!-
Sai entrò dietro Naruto e, ignorando il fatto che Sakura stesse strangolando il ninja coi baveri della sua stessa felpa e che il volto di quest'ultimo stesse diventando bluastro, si avvicinò alla sensei seduta a letto.
-Come sta, sensei?-
Kurenai sorrise al ragazzo, inclinando appena il viso.
-Bene, grazie. Il viaggio sembra non avere avuto ripercussioni sul bambino e i medici dicono che domani potrà essere l'ultimo giorno di permanenza in questa stanza per noi due.-
Sakura affiancò Sai al letto della donna: prendeva molto seriamente il suo compito di prendersi cura di lei.
Lo shinobi si voltò osservando Naruto carponi a terra tenersi una mano sul collo cercando di riprendere fiato, la bustina ancora stretta nella mano.
Sai lo indicò: -Vi abbiamo portato una sorpresa.-
L'attenzione delle due tornò sul ragazzo che si stava sollevando da terra e che, non avendo sentito la frase del compagno, temette nuovamente per la propria vita facendo un mezzo salto all'indietro e alzando le braccia per proteggersi. La bustina dondolò bruscamente avanti e indietro attirando a sua volta l'attenzione di tutti.

-Fragola, pesca e vaniglia.- Naruto indicò i gusti col dito uno per uno; Sakura annuì, un piccolo sorriso compiaciuto sulle labbra.
-Bene, talvolta ne fai una giusta. Vado a cercare dei bicchieri e dei cucchiai.-
La ninja si voltò e uscì dalla stanza.
I due ragazzi si avvicinarono alla sensei che, sorridendo, si passava una mano sulla pancia.
Naruto avvicinò il viso al pancione coperto dal cotone leggero della camicia da notte.
-Sa che prima di lei non avevo mai visto una donna incinta da così vicino?-
La maestra Kurenai rimase un po' stupita a quella dichiarazione e ancor di più dall'annuire concorde di Sai.
-Nemmeno tu, Sai?-
-No, nella Radice non c'erano donne. Credo.- Il ragazzo esitò un attimo per poi porre una domanda che lo tormentava da un po'. -Come lo sente?-
Naruto rimase sorpreso a sentire quella domanda e il suo sguardo si spostò dall'uno all'altro.
Kurenai sembrò riflettere bene prima di parlare.
-Beh, lo sento. Lo sento "vivo"... e poi, talvolta tira certi calci che ti accorgi per forza che c'è!-
Naruto si mise a ridere grattandosi la testa.
-Bisognerà farlo allenare da Gai sensei, allora!-
Kurenai rimase a fissare i due ragazzi sorriderle finché un'idea non le attraversò la mente.
-Volete sentirlo scalciare?-
Agli sguardi stupiti e confusi dei due giovani, decise di prendere l'iniziativa prima che il bambino si decidesse a smettere di essere così irruento come negli ultimi minuti. La donna allungò un braccio e, prendendo la mano di Naruto, la portò a posarsi con delicatezza sulla propria pancia. Poggiata quella, fece lo stesso con la mano dell'altro.
I due ninja rimasero fermi in aspettativa osservando con fare apprensivo il pancione finché un grosso calcio dall'interno non li fece sobbalzare appena entrambi per la sorpresa.
-L'ho sentito! L'ho sentito!-
-Non ti avevo detto di smetterla di urlare?-
Sakura era rientrata nella stanza lanciando uno sguardo inceneritore a Naruto che mise su un'espressione imbronciata.
-Non c'è niente di male nel festeggiare, Sakura.-
Tutti si volsero alla sensei che, osservando Sakura, continuava a massaggiarsi la pancia.
-La nascita di una nuova vita è un momento straordinario: ci sono così pochi attimi meravigliosi nelle vite di noi ninja... se si può, è bene assaporarli tutti appieno.-




Naruto si piegò in avanti toccando le scarpe con le mani in un esercizio di stretching pre-allenamento. La giornata si annunciava torrida come le precedenti, in effetti era stato proprio questo a spingere il ragazzo a scegliere un orario mattutino per allenarsi: meglio evitare le ore più calde. La felpa nera e arancione giaceva a terra a qualche metro di distanza. Rialzandosi, il genin si ritrovò una figura in controluce davanti: un ragazzo fermo a pochi passi da lui stava fermo a braccia incrociate.
-Ciao, Gaara!-
-Naruto.-
Il giovane si rimise in piedi, scostando con una mano i ciuffi che si stavano attaccando alla fronte già sudata.
-Non pensavo venissi anche tu ad allenarti! In realtà pensavo che pieno di pratiche come sei... Beh, che non avessi molto tempo per gli allenamenti.-
Gaara lasciò che l'altro smettesse di parlare prima di replicare.
-È perché non ho tempo durante la giornata che vengo qui di mattina presto.-
-Ah...-
I due giovani rimasero a fissarsi: Naruto iniziava a pensare di aver detto qualcosa di troppo, Gaara cercava un modo per riprendere il discorso. Il che voleva dire o far parlare ancora Naruto oppure fare qualcosa. In realtà aveva visto Naruto da lontano mentre faceva gli esercizi, lui si stava recando in un altro campo d'allenamento, ma qualcosa l'aveva spinto a fermarsi. Aveva desiderato tanto rivedere quel ragazzo, eppure ora che era lì non riusciva praticamente a starci mai assieme. Senza contare il fatto che quando stavano insieme non riusciva a esternare le sue sensazioni. Alla fine si era sentito un po' stupido a continuare a fissarlo senza avvicinarsi e si era mosso verso di lui, ma ora quel silenzio che lo aveva cullato per tutta la vita lo stava facendo sentire a disagio.
-Ti va di allenarci insieme?-
Naruto sembrò rimanere vagamente spiazzato a quella richiesta ma si riprese subito.
-Certo!-
Gaara esitò un attimo davanti al sorriso a trentadue denti dell'altro ma infine scrollò appena le spalle e iniziò a sbottonarsi la casacca, poggiandola a terra vicino alla felpa dell'amico.



La sabbia si sollevò in aria, piccoli granelli dorati si raggrupparono formando tanti kunai che si diressero immediatamente contro l'avversario. Naruto estrasse tre shuriken andando a disperdere cinque lame di sabbia, con un kunai in mano prese a difendersi dalle altre retrocedendo. Una sua copia fece la sua comparsa al suo fianco mentre la sabbia si ritirava andando a concentrarsi in un unico potente attacco. I due Naruto composero velocemente un Rasengan mentre la tecnica del Kazekage si avvicinava velocemente a loro. Uno dei due si lanciò col Rasengan contro la sabbia, squarciandola e disperdendo i minuscoli granelli. Gaara, in piedi alcuni metri più in là con le braccia incrociate, alzò un sopracciglio. Improvvisamente da dietro la schiena del primo Naruto comparve il secondo, due kunai in mano e lanciato contro il ninja della Sabbia.
Gaara si scansò, le labbra tirate in un vago sorriso. Non era cambiato nulla: quel ninja sembrava essere ancora uno dei pochi capaci di sconfiggere buona parte delle sue difese.
-Non avevo mai visto quella tecnica di prima.-
Naruto sorrise, i kunai che lottavano contro la sabbia.
-E non è nemmeno il mio attacco più potente!-
All'improvviso l'attenzione di Gaara venne attirata da un uccello che arrivò in volo a pochi metri da loro.
Entrambi i ninja si fermarono e, mentre Naruto si sfregava la fronte con un braccio osservando l'amico, Gaara si avvicinò al volatile, prendendo un piccolo messaggio che portava attaccato alla zampa.
Il ragazzo si volse al compagno d'allenamento.
-Sembra che sia passato più tempo del previsto, Naruto. Sono già le undici passate... Temo che i miei doveri mi chiamino.-
-Oh, capito...-
Gaara osservò il ninja della Foglia: sembrava deluso. In effetti anche lui forse si sentiva vagamente insoddisfatto, quell'allenamento gli stava piacendo molto, era un peccato che dovessero interromperlo.
-Beh, allora io continuerò ad allenarmi da solo, penso.-
Gaara stava riflettendo sulle parole dell'altro quando questo si tolse la maglietta bianca, rimanendo a petto nudo, per lanciarla affianco alla felpa.
-Ma fa sempre così caldo qua nel deserto?-
Sorpreso, Gaara dovette ammettere che in effetti in quel momento anche lui aveva piuttosto caldo.
-Sì, e comunque forse sentiamo ancora più caldo per via del movimento.-
-Mm... Già.-
Naruto annuì quasi tra sé e sé prima di riportare lo sguardo sul ragazzo ancora fermo vicino al volatile.
-Ma tu usi sempre solo la sabbia?-
Gaara esitò, non capendo la domanda.
-Sì, perché?-
Il ninja della Foglia osservò con occhio critico il fisico del Kazekage, la cui muscolatura era sottile ma segnata.
-Beh, non ti ho mai visto fare un vero corpo a corpo... Intendo con le arti marziali. E mi chiedevo se, a giudicare dalla tua muscolatura, sono solo io che non ti ho mai visto usarle o...-
Gaara lo squadrò, meditando sulla risposta da dargli, infine lo guardò in viso.
-Mi alleno comunque duramente, anche se poi uso solo la sabbia.- Esitò un attimo. -Pensi che dovrei dedicarmi anche alle arti marziali?-
-Ma no, vai già bene così! E poi non voglio che finisci per riempirti di cicatrici come Rock Lee...-
Gaara rimase spiazzato, lo sguardo fisso sul ragazzo che parlava facendo addominali a terra senza neppure guardarlo.
-Uhm, grazie. Vado nel mio ufficio.-
Naruto si fermò, girandosi verso di lui.
-Ok, senti, questo è l'ultimo giorno della nostra permanenza qui: ci vediamo ancora stasera?-
Gaara si stava rimettendo la casacca ma si fermò.
-Non ve l'hanno comunicato?-
-Cosa?-
Gaara sbuffò: -Il Consiglio ha insistito in una maniera particolarmente irritante per organizzare una "festa d'addio" per voi: con tanto di brindisi finale. Una noia mortale.-
Finì di abbottonarsi la casacca. -Ci vediamo stasera.-



Naruto osservò con una leggera apprensione i numerosi piatti di ceramica che ricoprivano l'intera tavolata del buffé. Nella sala risuonavano tintinnii di bicchieri di cristallo, chiacchiere sulla diplomazia e una leggera musica. Il ragazzo si lanciò un'occhiata alle spalle: sembrava che lo stessero osservando tutti. Riportò l'attenzione sui piatti dove facevano sfoggiò di sé quattro o cinque tartine per piatto: piccole verdurine e salse dai colori mai visti sopra pezzettini di pane tagliati in strane forme... Naruto deglutì, incerto sul da farsi: aveva fame, ma quelle cose... Decisamente non ispiravano molto.
Una voce alle sue spalle lo spinse a voltarsi: -Non preoccuparti: Kankuro ha organizzato un festino con cibo vero dopo che questa farsa diplomatica sarà finita.-
Naruto si voltò con un gran sorriso all'amico ma, dopo aver notato l'acuirsi dell'attenzione degli uomini del Consiglio, riuscì a controllare il tono della propria voce.
-Temevo riuscissi a trovare qualche scartoffia di estrema importanza su cui lavorare e a non venire!-
Gaara incrociò lo sguardo limpido dell'altro sentendo le proprie labbra tirarsi agli angoli e ringraziò di dare le spalle al resto della sala.
Un sonoro colpo di tosse fece voltare entrambi i giovani.
Un vecchio consigliere squadrava i due ragazzi l'uno affianco all'altro con quella che, se non avessero notato uno strano scintillio negli occhi, sembrava a tutti gli effetti un'aria bonaria.
Sorridendo, l'uomo sollevò il suo calice proponendo un brindisi.
-All'amicizia che vi lega, che possa unire i nostri due Villaggi portando pace tra i nostri Paesi!-
Un mormorio di assenso si levò nella sala mentre tutti i presenti sollevavano i loro calici. Naruto non era molto il tipo di ragazzo che si sente facilmente in imbarazzo, ma gli sguardi di tutti quegli uomini lo facevano sentire un po' come un oggetto. E non era per niente piacevole. Uno sguardo di sfuggita alla sua destra gli consentì di annotarsi che anche tutti gli altri componenti della sua squadra avevano compreso bene che il Consiglio apprezzava il rapporto tra i due ninja solo perché vedeva Naruto come un tramite per il miglioramento dei loro affari con il Paese del Fuoco.
D'altra parte sembrava averlo notato anche Gaara al suo fianco: il ragazzo aveva girato il viso dall'altra parte sbuffando irritato.



Nella sala fino ad un'ora prima occupata dal Consiglio ora rimbombava della musica a tutto volume, i partecipanti alla riunione erano decisamente di un'età inferiore alla precedente. Kankuro sembrava aver invitato buona parte dei chunin e alcuni genin della città più alcune kunoichi che sembravano letteralmente sbavare sul Kazekage. E c'era decisamente più allegria nell'aria e cibo decente nei piatti. Naruto si era precipitato sul cibo spinto dalla fame, Sai l'aveva seguito, magari non tanto per la fame quanto per non dover parlare con persone sconosciute. Sakura invece era riuscita a mascherare il suo appetito fermandosi a scambiare un paio di chiacchiere veloci con un paio di ninja medici conosciuti già in precedenza, per poi raggiungere con noncuranza i due compagni. Kurenai sensei invece preferì andarsi a riposare presto in previdenza del viaggio della mattina dopo.



Naruto uscì fuori nel giardino interno del palazzo del Kazekage: la luce pioveva sul terreno dalle porte finestre aperte. Il ragazzo si spostò dai ritagli di luce gialla verso l'interno del giardino, aveva notato già da un po' l'assenza del Capo Villaggio e al desiderio di passare del tempo con Gaara si era aggiunta ora la fastidiosa sensazione che l'altro avesse qualcosa da dirgli che si era tenuto dentro per via della folla.
Un leggero rumore d'acqua guidò il ragazzo ad una fontana in pietra costruita al centro dello spiazzo di terra battuta. Gaara sedeva su una panchina dirimpetto alla fontana: il busto in avanti e i gomiti poggiati sulle gambe, sembrava perso nei suoi pensieri ma, quando Naruto gli si avvicinò, rizzò la testa osservando l'amico sederglisi affianco.
-Come facevi a sapere che ero qui?-
Il ninja della Foglia sorrise, guardando l'acqua scura scorrere.
-Ti avevo visto uscire, ho pensato che forse non ti andava di stare in mezzo a tutta quella gente... Ma magari un po' di compagnia poteva anche non dispiacerti.-
-Sei l'unico che abbia mai pensato di venirmi a fare compagnia. Credo che gli altri si siano abituati già da parecchio ai momenti in cui mi isolo da tutti.-
-Ma io avevo voglia di stare ancora un po' con te!-
Gaara si voltò verso il ragazzo, sorpreso: -Anch'io...- Lo sguardo si spostò nuovamente sulla fontana. -Ma non mi andava di chiederti di parlare, di allontanarti dagli altri. Mi ha fatto piacere vederti felice e rilassato: suppongo che ultimamente certe occasioni stiano diventando rare.-
Gli occhi di Naruto si sgranarono.
-Mi piace stare in mezzo alla gente, ma se ci fossi stato tu sarei stato più felice. Ci tenevo a parlare con te!-
Gaara esitò: -Non mi piace la folla.-
Naruto si lasciò sfuggire un breve sospiro: -Per parlare non dobbiamo per forza stare insieme a loro.-
Gaara annuì, lo sguardo ancora sulla fontana. Sollevando il viso notò la falce della luna iniziare ad intravedersi dietro il tetto del palazzo, affianco a lui, Naruto poté vedere le sue labbra tirarsi appena in un leggero sorriso.
Rimasero in silenzio, gli unici suoni nelle loro orecchie i loro respiri e lo scorrere dell'acqua nel buio. Fu il ninja della Sabbia a parlare per primo.
-Secondo te, con la volontà, possiamo far sì che si realizzino anche le cose... che abbiamo sempre ritenuto incredibili, forse impossibili?-
Naruto si batté un pugno sul petto esibendo un largo sorriso.
-Ma certo!-
Il suo entusiasmo però sembrò non influire sull'umore dell'altro, Gaara infatti deglutì.
-Anche riuscire a trovare qualcuno che ci ami?-
Per la prima volta fu Naruto ad esitare, ripensando alle giovani nella sala che se avessero potuto avrebbero dato un braccio per uno sguardo del loro Kazekage. Sentendo un nodo alla gola, il ragazzo abbassò lo sguardo a terra cercando però di mantenere un tono di voce neutro.
-Sì... Non penso che per te sarà difficile con la tua nuova posizione, sono tutte lì che aspettano solo te.-
Gaara si voltò sorpreso verso l'amico: -Chi?-
Ma Naruto non riuscì più a rimanere calmo, rispondendo vagamente spazientito.
-Quelle ninja, dai!-
Un attimo dopo, il Kazekage comprese l'equivoco e cercò di spiegarsi meglio.
-No... Io parlo di qualcun'altro: la persona più importante per me, anche se non la vedo spesso quanto vorrei, è sempre direttamente o indirettamente nei miei pensieri. Ma non so se lo accetterebbe... Non so se sono solo un amico.-
Naruto rimase a guardarlo a bocca aperta: non avrebbe mai pensato di sentirsi fare una confidenza simile, avrebbe voluto dire parecchie cose ma alla fine l'unica frase che uscì dalle sue labbra fu una stupida domanda.
-La conosco?-
Gaara annuì. Il genin cercò di trovare una domanda meno banale.
-È della Foglia?-
Il ninja della Sabbia esitò un attimo per poi annuire nuovamente, fissando ancora per terra.
-È qui a Suna?-
Gaara rimase fermo, non sapendo bene se annuire o alzarsi e cercare di far dimenticare all'altro tutta la discussione. Ma qualcosa nel suo silenzio fece intuire a Naruto la risposta esatta.
-Si tratta di Sakura-chan?-
Ma il ragazzo si voltò di scatto verso di lui, una strana espressione nel suo viso generalmente calmo. Naruto capì di aver preso un grosso abbaglio e, mentre fissava lo sguardo negli occhi dell'altro, iniziò a intuire la verità.
-Sono io?-
Il giovane Kazekage grugnì appena, continuando a fissarlo.
Naruto si sciolse in un sorriso, riappoggiandosi con la schiena alla panchina, i muscoli finalmente rilassati.
-Beh, non penso che sia una cosa impossibile, d'altra parte so che c'è un certo ragazzo della Foglia che si pone da un po' di tempo le stesse domande a proposito di te... E si diceva che l'essere ricambiato sarebbe stata una di quelle cose pazzescamente belle che si spera tutta la vita possano capitare.-
Gaara fissava il ninja della Foglia seduto al suo fianco, le labbra che iniziavano a tirarsi in un sorriso. Naruto si avvicinò appena a lui e, alzando una mano, sfiorò leggermente una delle guance bianche dell'altro in un accenno di carezza, gli occhi azzurri fissi nei suoi.
-Io ho bisogno di credere che qualcosa di straordinario possa accadere anche tra noi due.-
Il giovane Kazekage annuì lentamente, lo sguardo fisso sulle labbra del ragazzo, per poi avvicinarsi un pochino al suo viso, prima che Naruto riempisse definitivamente lo spazio che li separava.



Ecco qua, spero vi sia piaciuta, incomincio col dire che sono veramente tanto felice di essermi classificata così vicina al podio e che il commento della giudice mi ha veramente lusingata... I miei complimenti alle altre partecipanti e alla giudice per i commenti accurati e veloci! Spero che vi possa andare di lasciare un commentino... ^^ Bye.



4° CLASSIFICATE (a pari merito)

“Qualcosa di straordinario” di Arwen88

“Io ho bisogno di credere che qualcosa di straordinario sia possibile”

Grammatica e lessico: 8
Stile: 9.5
Trattazione della frase: 9.5
Originalità: 9.5
Opinione personale del giudice: 4
Totale: 40.5

Mancano degli apostrofi, c’è una discordanza verbale e un “qual è” con l’apostrofo. Ci sono anche un paio di ripetizioni che con una buona rilettura riusciresti a togliere, secondo me. Ma non fraintendermi: se ti faccio tutte queste osservazioni è perché la tua storia mi è piaciuta, e trovo che la lettura potrebbe essere molto più piacevole con un paio di piccole accortezze.
Lo stile all’inizio sembra un po’ traballante nei suoi periodi un po’ lunghi, ma poi la storia prende sicurezza, facendosi leggere in un soffio.
Per quasi tutto il corso della narrazione, si avverte la frase come un sottofondo: nella semplicità della storia, nei dialoghi così profondi e sinceri, nella “pausa” preziosa perché così rara… hai avuto una splendida intuizione nell’utilizzo della frase. Sono cose “ordinarie”, ma quasi straordinarie nella vita di un ninja. I dialoghi tra Naruto e Gaara, o tra Naruto e Sai sono splendidi, a mio parere.
Sarò sincera: è stato il finale così shounen-ai a toglierti un punto nell’opinione personale. Non perché non mi piaccia il genere, assolutamente: ma la tua storia era così… azzardata, nella sua disarmante semplicità e verità, che sarebbe stata perfetta senza accenni a faccende amorose.
Il punto in cui Naruto e Sai parlano con Kurenai mi ha fatto venire le lacrime agli occhi, sai? Sembrava di sentire la frase input rimbombare in sottofondo, mentre entrambi osservano una semplice donna incinta come fosse la cosa più straordinaria di questo mondo. Il che è vero, a pensarci un attimo.
Insomma, la tua storia sarebbe stata la verità nuda e cruda, e l’accenno shounen-ai sembra quasi un’aggiunta di cui non c’era alcun bisogno. Ovviamente quest’ultima è un’opinione puramente personale, che non ha intaccato nessuno degli altri punteggi oggettivi.

Come autrice, secondo me hai una particolarità davvero speciale: riesci a intuire certe cose nelle dinamiche, nei personaggi, che sono verissime ma che nessun altro riesce a vedere. È una dote molto rara, ti consiglio di svilupparla sempre di più!
  
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