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Autore: Meskina    01/10/2009    4 recensioni
Un after Breaking Dawn.
Renesmee ha 15 anni, e decide di precipitarsi nel passato a salvare la situazione con i volturi,  ma solo a testimoniare o a combattere ? Sarà sola o con lei ci saranno personaggi inaspettati.. ?
In Breaking dawn, Dopo la visione dell'arrivo dei volturi, Alice ha un'altra visione, che però solo Edward sa.
E Bella ? e se Bella in un altro mondo avesse sposato Jacob e avessero avuto una figlia ? una specie di sorellastra di Renesmee
Come la mettereste se Renesmee conoscesse la figlia di Jake e Bella ?
E Rosalie? scoprirà che il suo ventre non rimarrà per sempre vuoto, che una possibilità di avere figli c'è, e quella possibilità si presenterà nel loro mondo con Renesmee
e Alice ? e se avesse avuto due gemelli ? come ghiaccio e fuoco ? ok, ora vi sto raccontando quasi tutto meglio che leggiate da soli !
Genere: Romantico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Nuovo personaggio, Renesmee Cullen
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Questo primo capitolo è un prologo. Infatti se aprite il vostro libro ‘Breaking dawn’ a pagina 489 vedete le cose che io ho scritto, solamente che le ho fatte in terza persona anzichè in prima... in oltre ho aggiunto la cosa importante da dove nasce questa idea pazza che mi è venuta.

Speiagazione :

IMPORTANTE! LEGGERE :

Questo primo capitolo è ambientato in Breaking dawn. Alice, dopo aver avuto la visione dell'arrivo dei volturi, ha un'altra visione! che solo Edward sa!
Poi... la storia è divisa in due mondi... il passato... dove si ambienta questo primo capitolo, e il PRESENTE! .. dove si ambienta il secondo capitolo, dove Renesmee è cresciuta e ha 14 anni ! con questa storia metterò in contatto questi due mondi. Se andate avanti a leggere capirete.

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Sospesa nel tempo

by Meskina

Prologo



( Passato )

Alice sollevò un vaso di cristallo pieno di rose bianche e rosse e si diresse in cucina. 
Nessuno si accorse quando il vaso le sfuggì di mano. udirono solo il fruscio dell'aria sul cristallo e alzarono gli occhi appena in tempo per vedere il vaso esplodere in diecimila schegge di diamante sul pavimento di marmo della cucina.
Restarono tutti perfettamente immobili mentre i frammenti di cristallo volavano e rimbalzavano in tutte le direzioni con un tintinnio discordante, gli occhi di tutti puntati sulla schiena di Alice.
 Impossibile che avesse lasciato cadere il vaso per sbaglio.  E poi, come aveva potuto scivolarle di mano? Con le sue dita infallibili...
Alice li stava fissando. Si era voltata con un movimento così fulmineo che nemmeno era esistito.
I suoi occhi erano a metà strada fra loro e il futuro che li teneva inchiodati, spalancati, fissi e dilatati in modo abnorme. Guardarli era come guardar fuori da una tomba.
Edward ansimò con con un suono spezzato, quasi di soffocamento.
«Cosa c'è?», ringhiò Jasper, balzando al fianco di Alice in un lampo nebuloso e calpestando le schegge di cristallo. L'afferrò per le spalle e la scosse brutalmente. Alice si lasciava sbatacchiare silenziosa fra le sue mani. «Cosa c'è, Alice?».
Comparì Emmet, i denti scoperti e gli occhi che sciabolavano verso la finestra, come anticipando un attacco.
Solo silenzio da Esme, Carlisle e Rose, impietriti quanto Bella.
Jasper scosse di nuovo Alice. «Che cos'è?».
«Stanno venendo a prenderci», sussurrarono Edward e Alice in perfetto sincrono. «Ci sono tutti».
Silenzio.
Bella fu la prima a capire la situazione... per una volta, strinse instintivamente Renesmee fra le braccia... come a nasconderla.
«I Volturi», gemette Alice.
«Tutti», precisò Edward nello stesso momento e con lo stesso tono di voce.
«Perché?», sussurrò Alice fra sé. «Come mai?».
«Quando?», bisbigliò Edward.
«Perché?», fece eco Rosalie.
«Quando?», ripeté Jasper in una voce di ghiaccio che si spezza.
Alice non batté nemmeno le palpebre, ma fu come se sugli occhi le calasse un velo; il suo sguardo divenne completamente vitreo. Solo la bocca conservò un'espressione d'orrore.
«Fra non molto», rispose all'unisono con Edward. Poi aggiunse: «C'è neve nella foresta, neve in città. Poco più di un mese».
«Ma perché?». Questa volta era Carlisle.
Fu Esme a rispondere. «Deve esserci un motivo. Forse per vedere...».
«Non è per Bella», disse Alice cupa. «Stanno venendo tutti, Aro, Caius, Marcus, la guardia al completo, persino le mogli».
«Le mogli non lasciano mai la città», obiettò Jasper con voce incolore. «Mai. Non l'hanno lasciata durante la guerra del Sud, né quando i rumeni hanno cercato di conquistare il potere, nemmeno quando davano la caccia ai bambini immortali...».
«Stavolta invece sì», sussurrò Edward.
«Ma perché?», chiese di nuovo Carlisle. «Non abbiamo fatto niente! E se anche avessimo fatto qualcosa, cosa potrebbe essere tanto grave da farci meritare questo?».
«Siamo in tanti», rispose Edward atono. «Vorranno assicurarsi che...». Non terminò la frase.
«La domanda cruciale è un'altra! Perché?».
Bella sapeva, e sentiva di conoscere la risposta... una visione un sogno, l'aveva avvertita prima della nascita della piccola...
Ma la domanda restava senza risposta.
«Torna indietro, Alice», pregò Jasper. «Cerca il fattore scatenante. Fruga».
Alice scosse lentamente la testa, le spalle basse. «È uscita dal nulla, Jazz. Non stavo cercando né loro né noi. Cercavo Irina e non era dove mi aspettavo che fosse». La sua voce si affievolì, gli occhi tornarono a perdersi nel vuoto. Per un istante interminabile mise a fuoco il nulla di fronte a sé.
Poi sollevò la testa di scatto, lo sguardo duro come selce. Edward trattenne il fiato.
«Ha deciso di andare da loro», disse Alice. «Irina ha deciso di andare dai Volturi. Poi prenderanno una decisione... È come se la stessero aspettando. Come se avessero già deciso e stessero aspettando che lei...».
Calò nuovamente il silenzio mentre digerivano la notizia. Cosa avrebbe detto Irina ai Volturi di tanto grave da scatenare la terribile visione di Alice?
«Possiamo fermarla?», chiese Jasper.
«Impossibile. È quasi arrivata».
«Cosa sta facendo?», chiese Carlisle,
Bella si girò. e si stese accanto al corpo addormentato di Renesmee, coprendola con i suoi capelli, seppellendo il viso nei suoi riccioli.
«Pensate a cosa ha visto questo pomeriggio», disse sottovoce, interrompendo Emmett che stava per parlare. «Come reagirebbe qualcuno che ha perso la madre a causa dei bambini immortali, vedendo Renesmee?».
Scese di nuovo il silenzio mentre gli altri arrivavano alla conclusione che lei avevo già raggiunto.
«Una bambina immortale», sussurrò Carlisle.
 Edward si inginocchiò accanto alle due per abbracciare entrambe.
«Ma si sbaglia», proseguì Bella. «Renesmee non è come quei piccoli. Loro erano congelati in un momento preciso, lei cresce a vista d'occhio ogni giorno. Loro erano incontrollabili, lei non ha mai fatto del male a Sue o Charlie, e nemmeno mostra loro cose che potrebbero ferirli. Lei sa controllarsi. È già più in gamba della maggior parte degli adulti. Non ci sarebbe motivo di...».
 la tensione sembrò aumentare. Finché la sua voce, sempre più fievole, svanì nel mezzo di una frase.
Per un pezzo nessuno apri bocca.
Poi Edward le sussurrò fra i capelli: «Per crimini come questo non è previsto alcun processo, amore. Per Aro i pensieri di Irina sono una prova. Vengono per distruggere, non per discutere».
«Ma si sbagliano», si ostinò lei.
«Non ci lasceranno il tempo di spiegare».
Il suo tono di voce era ancora gentile, dolce, vellutato... tuttavia era impossibile non coglierne la nota dolente e disperata. La sua voce era come gli occhi di Alice poco prima, sembrava provenire da una tomba.
«Cosa possiamo fare?», domandò Bella
Renesmee era calda e perfetta fra le sue braccia, e sognava beata. Si ero preoccupata così tanto per la sua crescita ultrarapida, per il fatto che fosse destinata a vivere solo poco più di un decennio... Quelle paure sembravano una vera ironia adesso.
Poco più di un mese...
Era quello il limite, dunque? Era stata più felice di quanto la maggior parte della gente avrebbe mai potuto essere. C'era chissà quale legge di natura per cui gioia e dolore dovevano essere distribuiti equamente? La sua bilancia pendeva troppo dalla parte della felicità? Quattro mesi erano il massimo che le si poteva concedere?
Fu Emmett a rispondere alla sua domanda retorica.
«Combatteremo», disse calmo.
«Non possiamo vincere», brontolò Jasper. Già immaginavo che espressione avrebbe avuto, in che modo si sarebbe curvato, protettivo, su Alice.
«Non possiamo nemmeno scappare. Non con Demetri in giro». Emmett fece una smorfia schifata.
Fu qui.. che un discorso tira l'altro arrivarono a diverse conclusioni, i Volturi non avrebbero sentito ragioni, non si sarebbero fremati a ragionare. Emmet aveva preso molte possibilità, fra le quali non combattere da soli, da qui nacquero le idee che vi erano anche i Quileute. 
- chiedere a un amico di testimoniare - fece calmo Carlisle, da li nacquero le idee, la famiglia di Tanya, il clan di Siobhan e di Amun,qualche nomade: Garret e Mary di sicuro, magari Alistair, Peter e Charlotte, e poi, magari, le amazzoni , parlarono e discuterono per tutto il tempo.
 A un certo punto si fermarono, o almeno Alice ed Edward
- cos'era ? - chiese Edward, Alice si voltò all'istante
- è stato troppo veloce.. non sono riuscita a vederlo  - sussurrò Edward 
- sta arrivando Jacob - fece  Alice
- ci penso io - intervenne Rosalie dirigendosi verso la porta
- no! lascialo entrare  -Alice  si diresse prima verso Jasper, e poi camminò veloce verso la porta,  quando la aprì, Jacob  si trovava in piedi d'avanti a lei.
- Sbrigatevi  - urlò mentre usciva con Jasper  - dovete trovarli tutti..- 
aggiunse, mentre sparivano nel buio di quella sera.. 
- trovare chi ? - chiese Jacob. In quell'istante, Edward correndo verso la porta sbattè contro Jacob
- hey ma che - fece Jake,ma l'altro cominciò a correre nella direzione dove Alice e Jasper erano spariti
- che sta succedendo ?- chiese Jacob, ma fuori sentimmo un urlo 
- DAMMI LA CONFERMA -  era la voce di Edward, la conferma ? la conferma di cosa ?
 




Edward's Pov.

Non riuscivo a capire perchè cercava di tenermi nascosto quello che stava vedendo, perchè lo sapevo che me lo stava tenendo nascosto, li stavo seguendo nel bosco e non ostante fosse distante da me, riuscivo a captare qualcosa.
- Aliceeee  - urlai,probabilmente sarebbe ritornata, si, ma io volevo saperlo subito, vedevo qualcosa di strano, vedevo un viso, un viso familiare, poi lei cercò di distrarsi...
- Edward fa come ti ho detto, non seguirmi!- sentii la sua voce cristallina. Ma continuai imperterrito a seguirla, volevo sapere, maledizione, mi stava tenendo nascoste cose che mi appartenevano
- CHI è ? - urlai, ancora quel viso, quei capelli, quegli occhi, si quegli occhi, chi era ? chi era la ragazza che stava vedendo.. perchè era così familiare, un'altra ragazza... capelli neri, ma,stessi occhi, e poi un'altra ancora, anch'essa familiare, chi erano ? -
- ALICEEE -
correvo fra il buio degli alberi, mentre cercavo di entrare nella sua mente, non si sarebbe fermata.. ne lei ne Jasper, dove diavolo andavano ? dividerci a cercare testimoni era il modo migliore per affrontare la situazione.. forse... ma fremevo dalla voglia di scoprire cosa mi teneva nascosto,poi , tutto svanì.. fu come se lei si fosse creata uno scudo per proteggere la sua mente, mi fermai all'improvviso, li in mezzo alla foresta, mentre quei due se ne andavano, perchè non potevano aspettare... perchè tanta fretta.. perchè Alice cercava di proteggere la sua mente, e soprattutto, chi erano quelle ragazze? quelle persone, che avevo intravisto ?





continua... 





  
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