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Autore: BeautifulMessInside    01/10/2009    1 recensioni
"Eden Spencer rapinava banche. E non solo. O almeno è quello che faceva prima di essere presa. Oggi collabora con l'FBI. Ma c'è stato un tempo in cui Eden era solo una ragazzina di buona famiglia, figlia di una ricca imprenditrice dell'Upper West Side di Manhattan... Poi un giorno si era innamorata. Della persona sbagliata. Che era anche la persona giusta." Per tutti gli altri Eden è morta quel giorno. Oggi, quasi cinque anni dopo, è costretta a tornare allo scoperto per aiutare l'FBI ad arrestare quelli che una volta erano i suoi amici. Tra verità, bugie e segreti nascosti... In un continuo conflitto tra amore ed odio... Al confine tra la redenzione e la dannazione... Eden scoprirà che non è così semplice spezzare un patto stretto col proprio diavolo personale. - trama, wallpaper e spiegazioni nel capitolo -
Genere: Romantico, Drammatico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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capitolo7

CAPITOLO 7

DANIEL DAIR



Daniel Dair era stato promosso a vice comandante della sezione criminalità organizzata nella sede di Chicago dell'FBI. Una cosa insolita per un trentaduenne. Non che non fosse bravo nel suo lavoro, ma molti si chiedevano se non fosse anche merito di suo padre, a sua volta tenente in pensione dell'FBI.


Per fortuna a Daniel non pesavano i giudizi degli altri. Non sempre per lo meno.


Aveva costantemente fatto il suo lavoro in maniera impeccabile. Totalmente dedito all'addestramento e alle regole, aveva rinunciato a tutto il resto pur di essere l'agente che aveva sempre sognato di essere.


Adesso iniziava a chiedersi se fosse il caso di cambiare ideali.


Seduto alla sua poltrona, nel suo ufficio dalle pareti bianche, non riusciva a concentrarsi sui documenti che aveva davanti agli occhi da quasi due ore.


Era teso. Arrabbiato. E soprattutto confuso.


Non era possibile che avesse sbagliato tutto. Il suo istinto non mentiva mai e poi...


Non era passato così tanto tempo da quella sera.



------



CIRCA UN MESE PRIMA



Prego.”


Con un gesto del braccio accolse Eden nel suo appartamento. Era la prima volta che entrava a casa sua.


Lei si guardò intorno. Era curiosa, ma quella casa sembrava esattamente come l'aveva immaginata. Pulita. Ordinata. Impeccabile.


Eden si tolse la giacca e la poggiò sul divano.


Vuoi bere qualcosa?”


Eden scosse la testa


Non dovresti riportarmi a casa? Gli agenti del controllo penseranno che sono scappata.”


Lui sollevò le spalle


Finché sei con un agente è tutto legale.”


Davvero? Anche cenare al Bouley?”


Mm mm.”


Eden sorrise


Anche fare shopping da Bloomingdale's?”


Dair sorrise


Credo di sì.”


Eden si illuminò


Dovrei portarti in giro più spesso.”


Lui si lasciò sfuggire una risata.


Eden smise di girovagare per la stanza e si appoggiò al tavolo


Grazie Dair, davvero.”


E' stata solo una cena.”


Lei sorrise


Forse, ma tu sai quanto sia difficile per me fare qualcosa di 'normale'.”


Spero che almeno sia stata bene con me stasera.”


Insinuò lui mimando un eccesso di cavalleria.


Eden sorrise ancora. Aveva addosso un vestito da sera di Mark Bouwer e portava i tacchi alti. Non le capitava spesso. Con quegli abiti addosso in qualche modo si sentiva meglio, come se potesse essere ancora la ricca innocente ragazza di Manhattan.


Benissimo. Se fosse stato un vero appuntamento avresti già guadagnato il massimo dei punti.”


Davvero?”


Davvero.”


Confermò lei, ma qualche secondo dopo sembrò ripensarci


Ma ciò non vuol dire che sarei qui adesso. Non sarei mai salita a casa tua la sera del nostro primo appuntamento.”


Dair iniziò ad avvicinarsi a lei


Dici che non ti avrei convinta?”


Eden esitò un attimo. Era una vera tentazione quando ci si metteva. Specialmente quando sembrava volerle passare attraverso con quegli occhi verde smeraldo.


Scosse piano la testa.


Certo che no. Avresti dovuto soffrire un po' prima di vedermi entrare da quella porta.”


Lui le si avvicinò ancora, finché non fu a poco più di dieci centimetri da lei


E dimmi, quanto avrei dovuto aspettare?”


Eden sollevò le spalle


Due settimane almeno. Forse anche tre.”


Dair abbassò gli occhi. Eden spense il suo sorriso e si rese conto di non poter indietreggiare. Non questa volta.


Eden?”


Lui pronunciò il suo nome riportando gli occhi alla sua altezza.


Inspirò profondamente


Sono quasi cinque anni che aspetto.”


Eden rimase immobile. Una morsa le strinse lo stomaco. Il cuore iniziò a batterle veloce tra le costole.


Non trovò nulla con cui ribattere.


Dair la baciò, deciso ma delicato allo stesso tempo, e lei rispose da subito. Non era la prima volta che si baciavano, ma per la prima volta non c'era il pericolo che un agente entrasse nella stanza e li scoprisse, o che qualche telecamera di sorveglianza li riprendesse.


Era eccitante e terrorizzante allo stesso tempo.


Il bacio divenne più profondo. Lui la strinse alla vita e la sollevò sul tavolo. Lentamente le sue labbra raggiunsero il collo di Eden. Lei sospirò. Era bello. Sbagliato forse, spaventoso sicuramente, ma sorprendentemente bello.


La mano di Dair raggiunse la zip del vestito e lentamente la fece scorrere verso il basso. La seta scivolò leggera sulle spalle di Eden e ricadde sul legno lucido del tavolo. Adesso la sua pelle era scoperta e sentire le sue mani addosso le fece scorrere brividi sconosciuti per tutto il corpo.


Eden si irrigidì di colpo. Non stava con un uomo da anni. E l'ultimo era stato suo marito. Il suo disperso, bastardo, ma ancora attuale marito.


C'era qualcosa di tremendamente sbagliato in quello che stava facendo.


Dair la sentì contrarsi tra le sue mani. Sapeva esattamente cosa stava per succedere, ma non l'avrebbe sopportato ancora una volta.


Rallentò anche lui avvicinando le labbra all'orecchio di Eden


Non chiedermi di fermarmi...”


Sospirò


...Non chiedermelo.”


Daniel Dair non era di certo un uomo che aveva bisogno di pregare.


Ma quella donna per lui valeva l'eccezione.


Eden fissò il vuoto davanti a lei, poi chiuse gli occhi. Non poteva ignorare quello che il suo istinto le stava chiedendo disperatamente di fare.


Voltò la testa verso di lui e lo baciò delicatamente.


Poi con passione.


Lo strinse a sé. Dair la sollevò di nuovo lasciando che il vestito restasse lì sul pavimento. Attraversò la stanza con lei addosso e dolcemente la rilasciò sul suo letto.


Mentre lui si sbottonava la camicia continuando a guardarla, Eden si sentì come una sedicenne. Terrorizzata ed incapace. Dair la guardava come se fosse la cosa più desiderabile del pianeta. E lei sentiva di non meritarlo.


Lui la baciò ancora. Le baciò il collo. Le baciò la pancia.


Esitò qualche secondo sulle sue cicatrici.


A distanza di anni ne restava solo qualche traccia, lì dove la pelle diventava più liscia e lucente.


Eden incurvò la schiena sotto di lui. Difficile da ammettere, ma lo voleva quasi quanto lui.


Dair la prese dolcemente. Senza fretta né foga, come se volesse vivere ogni istante di lei. Come se non volesse vederla finire.



Dopo l'ultimo sospiro, dopo l'ultima contrazione, lui le si accasciò addosso. Eden gli accarezzò i capelli mentre tornava lentamente alla realtà. Era stato bello. Perfetto quasi, ma le aveva comunque lasciato un vuoto dentro. Quel vuoto che neanche Dair era riuscito a colmare.


Delicatamente scivolò da un lato del letto e gli diede le spalle stringendosi in sé stessa. Perché non riusciva ad andare avanti? Inaspettatamente le tornarono in mente le parole di Davis di tanti anni prima .


Nel grande ordine universale sentiva di nuovo di essere capitata nel posto sbagliato.


Ringraziò il cielo che Daniel Dair fosse quell'uomo meraviglioso che era. Non una parola uscì dalla sua bocca. Non pretese nulla da lei. Se ne stette in silenzio vicino a lei e basta.


Eden attese in silenzio di sentire il suo respiro diventare leggero e regolare. Aspettò finché non fu sicura che dormisse. Non avrebbe mai potuto dirgli come si sentiva davvero, lui meritava molto più dei suoi complessi e delle sue paranoie.


Scivolò silenziosamente fuori dal letto raccogliendo scarpe e biancheria nella semioscurità. Una volta in salotto infilò al volo il vestito e riprese la giacca lasciata sul divano. Erano solo le due di notte, con un po' di fortuna avrebbe trovato ancora qualche taxi in giro.


Sospirando per il senso di colpa che già sentiva, sgattaiolò fuori dall'appartamento di Dair più veloce che poteva.



-------



McPhee spinse la porta con decisione e la richiuse con la stessa indole subito dopo essere entrato nell'ufficio di Dair.


Lui si risvegliò bruscamente dai suoi pensieri. E vedendo il suo collega l'esasperazione gli si dipinse in faccia.


So già perché sei qui, ma non voglio sentire una sola parola da te.”


Esordì.


McPhee si leccò le labbra trattenendo un sorriso sarcastico


In realtà ero qui per un altro motivo, ma da quanto ho capito sei già stato avvertito.”


Dair lo fulminò con gli occhi


Te l'ho già detto, non ho niente da dire in proposito.”


McPhee allargò le braccia


La tua amichetta elude gli agenti per sparire nel nulla e tu non hai niente da dire?”


Dair si limitò a sospirare


Andiamo Dair, c'era da aspettarselo! Anche se devo ammettere che la sua rapidità ha stupito anche me.”


Sono solo insinuazioni McPhee. Io sono sicuro che Eden ha avuto le sue buone ragioni e in fin dei conti è proprio quello che le abbiamo chiesto.”


Quella donna ha deliberatamente seminato i nostri agenti ed è sparita col suo compagno di rapine! Scommetto che a quest'ora starà già festeggiando col maritino e tutto il resto della compagnia!”


Dair balzò in piedi facendo stridere la sedia sul pavimento.


In una manciata di secondi sembrò ricomporsi.


Hai detto di essere venuto qui per un motivo. Dimmi che cosa vuoi e poi vattene per favore.”


McPhee annuì col rispetto che si deve ad un superiore


E' per il caso Martin. La dottoressa Steward sta venendo qui per la prima perizia. Immagino voglia assistere anche tu.”


Dair guardò l'orologio


Dovrai pensarci tu. Io vado via prima.”


Disse velocemente tornando alla scrivania per raccogliere tutti i fogli lasciati sparsi.


Di nuovo McPhee si fece sarcastico e tagliente


Già... Dimenticavo che adesso fai il doppio lavoro. Agente di giorno e babysitter di sera.”


Non c'era alcun dubbio che quella nella sua voce fosse acidità. Tendente alla provocazione per di più.


Dair alzò gli occhi verso di lui


Vuoi davvero che ti mandi al diavolo?”


McPhee si passò la mano sul viso e poi decise di agire. Facendo due passi avanti sbatté i palmi con forza sulla scrivania.


No Dair, voglio solo che tu mi stia a sentire!”


Riprese fiato per calmarsi


Adesso ti parlerò da uomo a uomo ok?”


Dair non disse nulla


Dimmi. Vuoi davvero rischiare la carriera per quella donna?”


Lui guardò altrove esasperato mentre il suo collega proseguiva


Posso capire che ti piaccia, ma credo che tu stia perdendo il controllo della situazione.”


Davvero?”


Sembra che tu abbia dimenticato completamente chi sia Eden Miller. Poco importa cosa ha fatto in questi anni con noi, quella donna era e rimane una criminale!”


Dair scosse la testa


Non voglio nemmeno starti a sentire.”


McPhee insistette sbattendo il pugno sulla scrivania


Non lo capisci Daniel? Se qualcosa va storto non sarà solo la tua testa a saltare!”


Bene, se qualcosa andrà storta interverremo.”


Ma è già successo!”


Il vice comandante prese la sua cartella e tentò di bypassare McPhee senza successo.


Mi spieghi perché lo fai?”


Incalzò McPhee bloccandolo davanti alla porta dell'ufficio


Perché lo faccio?”


Esatto. Che cos'è Dair? Una specie di strategia? Vuoi arrivare alla madre passando per la bambina?”


Dair si piantò dritto sulle sue gambe


Non mi aspetto che tu lo capisca, ma quella donna mi ha affidato sua figlia!”


Esatto tenente. SUA figlia...”


Ribatté l'agente McPhee


...Ed è proprio questo che non capisco, cosa ci guadagni tu?”


Dair si lasciò possedere dalla foga del momento


Quando tutto questo sarà finito...”


Rendendosi improvvisamente conto di cosa stava per dire si morse la lingua facendosi quasi di pietra. Non l'aveva mai ammesso nemmeno a sé stesso.


McPhee non ci mise troppo a capire. Lo guardò incredulo e sconcertato.


Oh mio Dio. Tu speri che un giorno sarete un'allegra famigliola felice, non è vero?”


Dair strinse i pugni, ma non poté fare a meno di abbassare lo sguardo. McPhee l'aveva colpito nel pieno delle sue fantasie, ancora prima che prendessero del tutto forma fuori dal suo inconscio.


Non riesco a crederci.”


Dair abbandonò la speranza di riuscire ad uscire da quella stanza in fretta. Si massaggiò le tempie cercando di contenere quel vortice di pensieri. Era già troppo così, al diavolo tutto ciò che McPhee avrebbe potuto dire.


Non succederà mai Dair, te ne rendi conto?”


Dair sollevò le spalle


Eden ha già fatto parecchio per riscattarsi in questi anni. Se adesso ci aiuta ad arrestare anche Miller sono sicuro che al processo...”


McPhee lo interruppe


Non sarà mai libera Dair. Non importa cosa farà.”


Non mi aspetto che venga assolta, ok? Ma con una buona riduzione della pena, con la condizionale e magari i domiciliari, credo che in qualche anno sarà tutto finito. Finalmente.”


McPhee scosse la testa guardando a terra. Per qualche secondo sembrò quasi in difficoltà. Nonostante fosse quello con la risposta sempre pronta.


Sei davvero a questo punto?”


Chiese. Dair sospirò.


Stiamo ancora parlando da uomo a uomo?”


McPhee annuì.


E anche Dair.


Credo di sì...”


Riprese fiato


...Io la amo.”


McPhee lo guardò sollevando le sopracciglia. Si strofinò la fronte visibilmente in difficoltà.


Così mi metti in una posizione difficile, lo sai vero?”


Dair riacquistò la sua integrità.


Quello che ti ho appena detto non influisce sulla mia obiettività. Né sulla mia lealtà verso l'FBI. Se dovrò intervenire in questa missione lo farò.”


Ne sei sicuro?”


Dair lo guardò senza fare una piega. La sua lealtà non era in dubbio. Per quanto sperasse di non doverla mettere alla prova.


Ne sono certo.”


McPhee sembrò indeciso ancora per un po'. Secondo il regolamento sarebbe dovuto correre a fare rapporto al capitano e fino a qualche minuto prima non sperava in nulla di meglio. Ma adesso non era più certo che fosse la cosa giusta da fare.


Ok. Ti darò il beneficio del dubbio...”


Dair si rilassò appena.


Ma non illuderti, ti starò col fiato sul collo. Questa missione non fallirà per colpa di quella donna. Se dovrò falciarti lo farò senza rimorsi.”


Dair si limitò ad annuire.


McPhee si lisciò il vestito e poi prese la porta.


Ma prima di uscire si voltò un'ultima volta.



E ricordati Dair, quella bambina ce l'ha già un padre. Per quanto faccia schifo.”


Finì prima di sparire dalla sua vista.







A/N Eccomi qua. Non so spiegarmi perché, ma quando sono sotto esame vengo inspiegabilmente colpita da attacchi di ispirazione improvvisa. E finisce che aggiorno più spesso di quanto non faccia in vacanza! Ad ogni modo, spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento!


Come avrete capito ho svelato il mistero, Eden ha davvero una figlia! Se adesso vi state chiedendo da dove sia venuta fuori, ovviamente troverete risposta nei prossimi capitoli. Questo capitolo è stato dedicato tutto a Dair perché volevo chiarire la sua posizione in previsione di quello che succederà.


A proposito, direi che manca poco all'incontro tra Eden e Davis... Io me lo sono già immaginata, ma avete qualche suggerimento in merito per caso? Ad ogni modo grazie di seguire questa storia, per me vuol dire tanto.


Un ringraziamento a tutti quelli che mi leggono (più di quanti mi aspettassi) e anche a leonedifuoco e momica che hanno la mia storia tra i preferiti.


A presto!!



Per Cinzia818: grazie grazie grazie!! Il tuo entusiasmo è contagioso, quasi quasi ci credo! Speriamo di continuare così, mi dispiacerebbe deluderti! Ad ogni modo spero che continuerai a leggere me ;) ma anche a scrivere la tua fanfiction. A presto!! XoXo


Per Meredith91: come è andato il compito su Kant?? Spero bene! Io domani ho l'esame e non vedo l'ora che passi che non ce la faccio più! Mi sto specializzando in psicologia clinica e dinamica dopo la laurea triennale, ma ho sempre amato scrivere e continuo a farlo. Anche se non posso impegnarmi nella scrittura quanto vorrei, almeno per adesso! Grazie mille delle tue recensioni, sono troppo contenta di riuscire a coinvolgerti nella mia storia.. Del resto è il motivo per cui si scrive, no?? Grazie davvero! A presto! XoXo

































  
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