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Autore: Meli_mao    02/10/2009    10 recensioni
"Fino a qualche mese fa le facevo da sola, queste stradine. Ora mi devo portare dietro anche lui. E se prima mi bastava una mezz’oretta ora ci vuole un’ora di anticipo perché…beh perché “dietro ogni albero si nasconde un possibile attentatore”." spero vi piaccia...fatemi sapere!!!
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaname Chidori, Sousuke Sagara
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi sono sempre piaciute le giornate come questa. Ti alzi alla mattina e sbirciando dalla finestra ti ritrovi a pensare: “Cavolo.. mi serve un golfino perché fa freddo!”
Poi fai colazione col pigiama caldo a quando fai per vestirti ti accorgi che è arrivato il Sole.
Però non è quel Sole estivo, soffocante, che ti fa sudare.
È quel Sole che ti acceca per un attimo ma che poi riesci a domare.
È quel Sole che ti scalda al punto giusto, tanto che quel golfino lo tieni sulle spalle volentieri.
È quel Sole che si fa strada a fatica fra la leggera nebbiolina autunnale, ma che comunque ce la fa.
Io adoro questi giorni.
Proprio ieri camminavo per una via del centro. Mi sono seduta un attimo su una panchina per riposarmi e dalle fronte dell’albero appena dietro di me passavano dei raggi. Sembravano fili leggeri. Se avete mai visto una geisha o una donna nel kimono originale Giapponese capirete di certo che i fili oro a volte usati per decorare i loro bellissimi disegni ricordano sempre esattamente i raggi del Sole che illuminano la via dell’uomo.
Generalmente, quando i primi di settembre fa ancora molto caldo mi aspetto un mese da sogno, proprio come lo voglio io. Con quel tiepido tepore che aleggia per le strade e che rende piacevole stare seduti in terrazza a leggere un libro anche con una leggera coperta.
Per questo, per un certo periodo faccio una strada diversa per andare a scuola. Niente stazione e compagni, ma viaggio fra le vie che circondano la città, quelle lontane dallo smog, in cui trovo gli alberi con le foglie già tutte colorate e che aspettano un solo soffio di vento per cadere.
Fino a qualche mese fa le facevo da sola, queste stradine. Ora mi devo portare dietro anche lui. E se prima mi bastava una mezz’oretta ora ci vuole un’ora di anticipo perché…beh perché “dietro ogni albero si nasconde un possibile attentatore”.
Fissazioni a parte, nonostante tutto trovo bello poter condividere tutto questo con qualcuno.
A lui piace camminare…o più che altro…non si stanza facilmente, quindi allungare la strada non è un problema.
Sinceramente trovo che nell’ultimo periodo apprezzi davvero fare quella strada con me. Io e lui…tranquillamente…come farebbero…oddio…due fidanzati??
Mi do un colpo in testa: “Kaname! Non pensare cose stupide!” dico ad alta voce.
Lui, proprio al mio fianco mi fissa dubbioso.
“Problemi?” mi chiede con un tono neutrale.
Rido nervosamente ripetendo più volte “no” e poi torniamo in un silenzio imbarazzante.
Per lui invece credo sia tutto molto…normale…
Mastica velocemente una brioche che tiene con una mano e con l’altra ha la mia e la sua cartella.
Trovo sia diventato più gentile in effetti. Si offre sempre lui di alleggerirmi.
“Senti un po’…” inizio tanto per fare conversazione.
“Hai studiato per oggi vero? C’è la prove d’esame..” asserisco sicura.
Lui manda giù un altro boccone poi mi risponde, fissando furtivamente dall’altro lato.
“Si…Sono preparato!” dichiara convinto.
“Dove hai trovato il tempo per studiare?” gli chiedo ora più gentile. È tornato ieri da una missione che lo ha tenuto occupato per tutto il week-end e so di per certo che prima non aveva ancora aperto libro.
“Il colonnello si è offerto di aiutarmi!” dice come se fosse tutto normale.
“Tessa???!!” chiedo ingozzandomi con la saliva.
Lui mi guarda con la coda dell’occhio e annuisce.
“E’ un’ottima insegnate. Ha molta padronanza della materia!”
questo decisamente mi stupisce.
Mi viene una rabbia…quella ragazzina…
Incrocio le braccia sotto il seno, in segno di chiusura, e involontariamente assumo un’espressione irritata.
“Qualcosa ti ha infastidita?” mi chiede dedicandosi a me. Ha finito di mangiare.
“Dovrebbe infastidirmi qualcosa?”  gli dico scontrosa. Perché il solo sentirla pronunciare mi innervosisce? Beh forse più che altro è sapere che ha dato “ripetizioni” a lui che mi scoccia.
Lui si ferma, di colpo, portandosi una mano sotto il mento.
“Chidori” Dice all’improvviso facendomi sobbalzare. “Qualcuno ti ha minacc..” so già cosa sta per dire, così gli risparmio la fatica di concludere la frase e lo colpisco violentemente il testa.
“Idiota…tu e solo tu minacci la mia salute mentale!” e senza attendere altro vado avanti.
Faccio qualche passo e poi mi fermo anche io. Non l’ho sentito camminare per seguirmi.
Mi volto leggermente per intimargli di muoversi, ma lo trovo che guarda in alto, sopra di noi, le foglie degli alberi. Un leggero venticello ne ha fatte cadere qualcuna rossa o gialla.
Lui è lì in mezzo. Serio e immobile, con quel suo sguardo fiero.
Mi accorgo di essermi incantata. Maledizione a me! Però…non riesco a distogliere lo sguardo. Lui sembra perfettamente stupendo in quel luogo, su una stradina piccola su cui a mala pena ci stiamo in due, come fosse un monumento alla bellezza.
Poi torna a guardare me e arrossisco, perché ho incrociato il suo sguardo proprio mentre pensavo a quanto fosse affascinante.
Non dice niente e mi raggiunge come fa sempre.
“Sei ancora arrabbiata?” mi chiede poco dopo.
Faccio cenno di no. Non ho più niente che mi irriti. Lei lo può vedere in costume e anche io. Ma solamente la sottoscritta lo potrà ricordare fra le foglie colorate della mia stagione preferita.
“Comunque..” inizia lui “Mi piace passeggiare qui…” e mi spiazza, di nuovo.
Quando ancora cerco di decifrare le sue parole aggiunge qualcosa che le rende assolutamente chiare.
“…Con te..” dice con semplicità.
Mi correggo… io amo queste giornate.
“Anche io…” dico coraggiosamente, perché è per me più difficile ammettere ciò che affrontare un maniaco.
Continuiamo insieme per quella via.
“Facciamo un ripasso?” mi chiede lui elencando una serie di formule scientifiche.
“Vuoi ripassare con me?” domando allarmata.
“La scienza è il tuo campo no? Poi ho ancora dei dubbi..” dice sicuro. Già, la scienza è il mio mondo…io sono...
“Ok!” dichiaro sicura. Mi accorgo subito che ha capito tutto in realtà. D’altra parte quella è anche la sua materia: ha buone competenze tecniche per i meccanismi degli AS quindi…
Ma apprezzo il gesto, perché sono sicura che abbia perfettamente capito il motivo del mio malumore improvviso e a modo suo stia cercando di rimediare.
Sorrido mentre lo vedo seriamente impegnato a ricordarsi le cose, e guardando l’erba leggermente bagnata attorno noi ringrazio Dio che sia tornato salvo anche questa volta.
   



Ok niente di speciale, in realtà mi è venuta pensando a un’immagine data per un concorso, ma essendo quella già presa da un’altra ho preferito semplicemente postarla.
In realtà è più un omaggio a questa bellissima stagione che a Full Metal Panic, anche se rimarrà sempre l’anime in cima alla mia lista.
Spero sia comunque apprezzata…ciau bacio

 


 

 

 

   
 
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