Anime & Manga > Angel Sanctuary
Segui la storia  |       
Autore: Akane    02/10/2009    1 recensioni
"Se lui era l’unico con cui avrebbe voluto stare ancora cancellando quei fasulli ricordi del loro passato e lì non c’era più niente e nessuno a trattenerlo se non una delusione e l’ennesimo abbandono da parte di chi amava, perché non andarci? "
Mikael si ritrova giorno dopo giorno ad aspettare il risveglio di Raphael, risveglio che sembra non arrivare mai, e a stare sempre peggio per quella solitudine, quell'abbandono e qel richiamo oscuro che non ha mai smesso di sentire. Senza più un motivo per splendere, perché continuare a farlo?
Genere: Dark, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Lucifero, Michael, Raphael
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Fra le braccia di un angelo

*Ecco qua un altro capitolo della fic. Il manga, ribadisco, l’ho letto mille volte ma un secolo fa, ora ho la memoria un po’ arrugginita ma penso di ricordarmi tutto piuttosto bene. Se ci sono alcune inesattezze passatemele per buone. Io detesto le inesattezze in ciò che conosco a menadito, ma davvero il tempo per rileggermi tutto quel casino non ce l’ho, dunque il risultato è questo. Ora abbiamo come protagonisti Raphael ed alla fine arriva anche Setsuna. Presenti anche Uriel e Sara che però non procedono il viaggio. Ebbene non mi pare sia rimasto altro da dire se non che ringrazio quelli che hanno già commentato e letto il prologo. Spero che vi piaccia anche questo. Nel prossimo avremo a che fare con Mikael e Lucifero! Buona lettura. Baci Akane*

CAPITOLO I:
RISVEGLIO

/ New divide – Linkin Park/
Sei completamente immerso nel buio più completo e non senti nulla, non vedi nulla, non provi nulla.
Non capisci dove sei, né se sei ancora qualcosa... non c'è ragione in quei momenti, ti pare di pensare ma in realtà non lo fai. Vaghi.
Vaghi senza metà, senza accorgertene, senza desideri.
Poi però qualcosa scatta nell'eterno nulla immutato.
Dopo un tempo indefinito passato a galleggiare senza coscienza e volontà senti qualcosa di diverso.
È solo allora che ti rendi conto che invece qualcosa lo percepivi, anche se non ti sembrava.
È come se la tua anima si ridestasse.
È un qualcosa portato da un'improvvisa mancanza che ti fa dire: 'ma allora ero... '.
Quando ti svegli dentro allora cominci a pensare, a cercare di capire dove sei, cosa sei, cosa sia successo. E pensando ti rendi conto che qualcosa manca.
Qualcosa è andato via.
Qualcosa di importante che prima nell'incoscienza ti stava accanto ora è svanito. Era qualcosa che ti faceva viaggiare tranquillo senza pensieri, parole, sensazioni... che ti permetteva di essere nulla senza preoccupazioni, senza l'ansia di svegliarsi per vedere cosa è successo.
Ora però non c'è più vicino a te e cominci a sentire che qualcosa non va, che una parte di te è scappata, che se non riapri i tuoi occhi e riprendi possesso di te stesso, le cose possono peggiorare.
Per quell'indefinito qualcosa (o qualcuno) che non c'è più a vegliarti, decidi di svegliarti e tornare alla vita.
Fu così che dopo molto tempo di alcun miglioramento, Raphael aprì gli occhi.
I suoi occhi azzurri inizialmente videro un mondo attraverso un vetro spesso e lo videro annebbiato. Gli ci volle un po' per mettere tutto a fuoco, ma alla fine ci riuscì e quando cominciò a sentire i propri respiri ed i battiti stessi, insieme alle forze che lente tornavano, aumentò la sgradevole sensazione che l'aveva fatto risvegliare.
Per un po' rimase fermo senza muoversi, lasciando al proprio corpo il tempo di riprendersi e alla propria mente quello di riattivarsi, poi finalmente mosse i muscoli atrofizzati che sentì praticamente come se li usasse per la prima volta.
Notando la fatica che ancora faceva ed immaginando di essere stato in Cold Sleep per più tempo di quanto non avesse percepito, decise di rigenerarsi con dell'energia circolare e facendola scorrere dalla testa lungo la spina dorsale e poi per tutte le gambe fino ai piedi, riprendendo lo stesso percorso inverso, si fece avvolgere da un'aura azzurra che gli ridiede anche colore.
Fu allora che il vetro si aprì, sentendo la vita nel corpo che proteggeva.
Rimase lì per un po', poi quando si sentì davvero bene si alzò piano per impedire alla propria testa di girare, allora utilizzando la sua capacità di lievitare grazie al vento che lo componeva, arrivò senza fatica alla porta in metallo che si aprì alla sua vicinanza.
Non c'era nessuno nei paraggi e gli parve strano, quindi proseguì per il resto del proprio edificio che ricordava rimasto tale e quale a come l'aveva lasciato.
Proseguendo alla ricerca di qualcuno in quel deserto che era l'ambulatorio, la sensazione che qualcosa non andava era sempre più forte, il primo pensiero che ebbe fu questo.
Qualcosa non va davvero... cosa è successo durante la mia assenza? Le cose non possono essere cambiate così tanto... che il Salvatore non ce l'abbia fatta e che siano tutti svaniti?”
Per quel che ne sapeva lui poteva anche essere stato così.
Si chiese anche quanto tempo fosse passato dalla propria chiusura nel Cold Sleep.
Arrivato all'ingresso si passò una mano fra i lunghi capelli biondi che ricaddero all'indietro e un po' intorno al bel viso sensuale di natura, quindi con un lieve gesto della mano si trovò in un lampo con dei vestiti più adatti rispetto al camice con cui si era messo a 'dormire'.
Solita camicia di un tessuto leggero e pregiato, blu, con dei pantaloni bianchi che ricadevano lisci sulle sue gambe.
Quindi continuando a lievitare aprì la porta che lo divideva dall'esterno.
Quando uscì il sole lo colpì in viso riscaldandolo subito.
Era una bella giornata ed in apparenza non sembrava esserci nulla che non andasse.
Il mondo del Paradiso non era stato distrutto e la gente continuava la propria vita regolare. Solo i suoi angeli sembravano spariti nel nulla.
La sua legione.
Persino Barbiel.
Con una nota di preoccupazione nel viso cercò con la mente l'aura di Mikael ma con suo profondo stupore non la sentì.
Sgranò gli occhi mentre un flash lo colpiva... che gli fosse successo qualcosa durante la guerra con il Salvatore?
Lui e Uriel erano andati da Dio per capire che cosa stesse succedendo e accompagnare Setsuna...
Lui stesso doveva raggiungerli ma per salvare Barbiel non ce l'aveva fatta.
E se fosse stato annullato?
Gli angeli non potevano morire né dissolversi ma potevano succedere loro lo stesso un sacco di cose terribili paragonabili alla morte per gli umani...
Non sentendolo ancora si decise a schiudere le ali dalla schiena e volare verso quella che sentiva essere l'aura più potente nel Paradiso, al momento, colui che probabilmente comandava, qualunque cosa fosse successo durante la sua assenza.
Non poteva essere... se lo ripeteva realizzando che quell'aura era simile alla propria fino a che non mise a fuoco Uriel.
Uriel era vivo.
Ma Mikael dov'era?
E Barbiel?
E i suoi angeli?
Quando finalmente giunse veloce nella struttura principale del Cielo si sentì fissato da un centinaio d'occhi pieni di sorpresa, tutti gli angeli che lavoravano lì dentro e l'avevano riconosciuto.
I sussurri di stupore iniziarono subito dopo mentre si distinguevano le frasi: - Quello è l'arcangelo Raphael! - - Ma non era in coma? - - Si è risvegliato! - - Com'è possibile, dopo tutto questo tempo? - - Pensavamo che ormai non tornasse più... - - Questo è un segno... -
Si... e che cavolo di segno sarebbe? Che mi sono svegliato!”
Ma più di quello non ci fece caso, quindi rivolgendosi ad uno di loro, facendo sparire le ali dentro di sé, chiese:
- Ehi, chi è che comanda qui, ora? -
- Già... non sa nulla di quello che è successo durante la sua assenza... - Sentì una voce alle sue spalle che bisbigliava con un altro al suo fianco. Raphael fece finta di nulla, quindi impaziente attese la risposta timorosa mentre l'angelo di piccola taglia lo guardava con tanto d'occhi:
- L'arcangelo Uriel col sommo consigliere Rasiel. - Quando indicò le scale che portavano al piano più alto, Raphael non attese oltre e si diresse a passo sostenuto verso di esse.
Uriel comanda? Quello che si era rintanato pieno di sensi di colpa che non voleva avere niente a che fare con il Cielo? E Rasiel sommo consigliere? Ma Mikael dove diavolo è!? “
Le cose erano cambiate più di quello che lui pensava...
Arrivato davanti alla porta dietro la quale gli avevano indicato esserci Uriel, non bussò nemmeno, entrò subito e quando l'alto arcangelo dalla pelle scura alzò lo sguardo da ciò che guardava con preoccupazione, l'espressione si accigliò mostrando un profondo stupore. Fu come se per un istante il tempo fosse stato sospeso e nessuno fu in grado di parlare e pensare.
Passò qualche minuto, in realtà solo pochi secondi, quindi il bellissimo arcangelo biondo chiuse la porta dietro di sé sbattendola e mosse ampi passi verso di lui, poi finalmente chiese brusco e sbrigativo, con una forte necessità di sapere:
- Che diavolo è successo qua? Dov'è Mikael? E la mia legione? -
Uriel si voltò del tutto allontanandosi dalla finestra e andandogli incontro. L'istinto fu quello di toccarlo per vedere se era vero oppure un'apparizione, ma si fermò quando gli arrivò davanti, quindi ignorando le sue domande parlò come se riflettesse da solo:
- Ma allora era vero quello che avevo sentito... un'arcangelo era tornato... non capivo quale dei tre fosse... speravo in Mikael... - A queste parole simili a lame di ferro piantate nel corpo, Raphael non si trattenne più e sperando di aver capito male lo prese per le braccia e scuotendolo con forza chiese con un tono sempre più alto ed i battiti che gli tornavano irregolari.
- COSA E' SUCCESSO A MIKAEL? DOV'E'? VUOI PARLARE, DANNAZIONE? -
Fu qua che finalmente il moro dai lunghissimi capelli raccolti in una coda molto bassa, si decise a rispondere con un tono grave nella voce, sapendo di dovergli raccontare ogni cosa.
Non cercò di scrollarsi.
Era difficile dirgli ciò che doveva, ma prese un respiro e cercando di reggere il suo sguardo impaziente che lo penetrava affilato, parlò esitando come non gli capitava da tempo. Si capiva che era difficile anche per lui raccontarlo:
- Purtroppo le cose sono cambiate molto da quando sei andato in coma. Anche se il Salvatore è riuscito a salvare il Cielo e svelare i segreti celati riguardo Dio e Adam Kadamon, ci sono state numerose perdite da parte sia del Paradiso che dell’Inferno, così i demoni si sono ritirati condotti da Lucifero e noi angeli rimasti abbiamo potuto riprendere in mano il Cielo riformandolo completamente. – Raphael lo mollò e Uriel si girò distogliendo gli occhi neri da quelli azzurri e limpidi del compagno. Prese un altro respiro e continuò a spiegare più nei dettagli cosa fosse successo quando lui si era chiuso nel Cold Sleep, poi arrivando alla parte più dura strinse i pugni e con voce tremante continuò cercando di essere forte. La testa bassa, voltato dall’altra parte: - Per Mikael era dura, Raphael… ed io ero troppo occupato col Paradiso per vedere di lui. Non avevo nemmeno il sostegno di qualche altro grande angelo. Eravamo io, Rasiel e pochi altri… tu eri addormentato e Alexiel si sveglierà solo quando la sua anima sarà di nuovo libera, proprio come Djibril. Contavo molto su Mikael ma Mikael contava troppo sul tuo risveglio che non è arrivato. –
- Come non è arrivato? Cosa sono, ora? – L’interruppe impaziente quasi quanto lo era di solito il rosso. Uriel tese i muscoli ma non si mosse, alzò appena la voce e premendo sulle parole lo disse:
- Non ti sei svegliato in tempo. In tempo per impedirgli di sparire. – Si sospese, quindi si girò e vedendo Raphael chiaramente senza fiato con gli occhi sgranati ed orripilati per i mille significati di quella frase, quindi riprese ancor più grave e penetrante, quasi accusatorio in un certo senso: - E’ così, Raphael. Mikael non ce l’ha fatta ad aspettarti e probabilmente gli è successo la stessa cosa di quando è stato abbandonato da suo fratello. Fatto sta che ora è sparito. Non si trova più in Paradiso e non c’è verso di trovarlo. E onestamente non posso spendere altre forze per andare a cercarlo… dovrei andarci io stesso ma qua c’è troppo da fare che non so da dove cominciare. – Prima che l’altro potesse cominciare proseguì precedendolo, spiegando ulteriormente cosa la scomparsa dell’arcangelo delle Potestà comportasse: - Mikael era l’incaricato della difesa contro i demoni, ma senza di lui la sua legione non intende collaborare. Ci accusa della sua scomparsa e si stanno rivoltando. Stiamo facendo fatica a trattenerli ma onestamente non penso di riuscirci per molto. Quando si ribelleranno sarà la fine per noi, perché sono gli unici in grado di tenere testa ai demoni e noi non siamo abbastanza per arginarli. Barbiel è a capo provvisorio della tua legione ed è giù a quel che rimane del confine ormai quasi completamente preso dai demoni. Insieme ai miei angeli stanno cercando di fare una barriera per la prima città che sta per crollare. Ormai alcuni demoni sono anche riusciti ad infiltrarsi nei livelli superiori… stiamo facendo di tutto per stanarli ma non è facile… la situazione non è critica ma davvero peggio, Raphael. –
Allora il moro si avvicinò di nuovo al biondo, lo prese lui per le spalle, questa volta, e quasi con disperazione, di chi era sull’orlo del crollo, chiese in una specie di supplica:
- Ti prego, Raphael… tu sei l’unico che lo può ritrovare… riportalo qua. Con voi due al mio fianco ristabiliremo una volta per tutte il nostro Paradiso che ci ha lasciato in eredità il Padre. Lui ha detto che tornerà, non possiamo accoglierlo in questo stato! Se la legione di Mikael si rivolta contro di noi è davvero la fine… i demoni si uniranno a loro per farci crollare e sarà solo l’inferno. Nel senso più vero del termine! - Che Uriel amasse i discorsi lunghi e i rimproveri era una cosa ben collaudata, anche se da quando era sparito dopo la prima grande guerra era diventato silenzioso, ora il suo livello di preoccupazione era tale che Raphael lo percepì come sincero e ne rimase disarmato.
Sentire quelle sue parole così forti era come un’accusa indiretta, per lui.
Come se gli avesse detto che il Cielo stava crollando di nuovo perché lui aveva preferito salvare Barbiel e mettersi in Cold Sleep piuttosto che aiutarli e sostenerli. Sostenere Mikael.
Colui che aveva promesso di affiancare ed aiutare sempre, di non lasciare mai solo.
Rimase a pensare e ripensare a questo.
Che se non fosse stato per lui, Mikael non se ne sarebbe andato e la situazione sarebbe splendente.
Il confine sarebbe ben difeso dai suoi angeli e non ci sarebbe nessuna rivolta interna alle porte.
Se avesse pensato di più a lui come aveva promesso…
Eppure perdere Barbiel… permettere che si disperdesse in chissà quale altro corpo… si era sentito in colpa, comunque lei le era sempre rimasta accanto, l’aveva sostenuto e fatto come da madre… abbandonarla non gli era sembrato giusto.
Lasciarla andare sarebbe stato come vederla morire e non aveva potuto permetterlo, solo che in condizioni normali non gli sarebbe successo nulla, lì, però, era già provato di suo.
Non aveva retto.
Adesso però doveva pensare a Mikael.
Mikael che non c’era e che, ne era certo, si sentiva perso nella follia da qualche altra parte, troppo lontano da lui.
Rimase a lungo a pensare e ripensare divorato dai sensi di colpa, poi Uriel lo chiamò come ridestandolo, allora riconnesse le idee e divenne il pratico arcangelo che era sempre stato, quindi disse freddo e sostenuto:
- Ci sono due posti in cui Mikael potrebbe andare: l’Hassiah o l’Inferno. Il Paradiso era il posto che odiava di più. Non c’è mai stato niente a trattenerlo qui tranne, naturalmente, io. Pensando che non tornassi più, perché quel grande idiota non sa aspettare, divorato dal suo dolore e dalla follia che lo invade quando si sente tradito da chi ama, deve essere andato in un altro dei due posti che gli piacciono. L’Hassiah, e probabilmente proprio dal Salvatore visto l’amicizia che li legava, è il primo posto che andrò a controllare. –
Sentendo i suoi ragionamenti stranamente ad alta voce, Uriel si tranquillizzò capendo d’aver fatto bene a chiedergli aiuto.
Quando aveva sentito che uno dei tre arcangeli spariti era tornato, aveva certamente sperato fosse il capo delle Potestà, ma sentendo che era lui un senso di speranza gli si era acceso ugualmente.
Se c’era qualcuno che poteva risolvere la questione di Mikael, quel solito piantagrane, era proprio lui. Raphael, il capo delle Virtù.
Al breve cenno di sorriso che fece vedendolo determinato e così in sintonia con il loro compagno scomparso, il bellissimo arcangelo del vento scoccò un occhiata significativa, una che sembrava proprio dire che ci avrebbe pensato lui, quindi scacciando i sensi di colpa e le riflessioni troppo profonde per lui, si girò e proprio come l’aria che lo componeva, se ne andò svelto, elegante e sostenuto.
Rimasto solo, l’arcangelo della terra, rimase a guardare la porta dietro cui egli era scomparso e sospirò stanco con l’unica speranza che ce la facesse davvero.


Casa di Setsuna e Sara, ora marito e moglie, era in un quartiere tranquillo in un paesino di periferia di Tokyo, appena avevano potuto, avevano preferito dileguarsi con la speranza di poter vivere in pace, o almeno cercare.
La loro vita era stata difficile anche dopo i fatti che si erano svolti nell’Aldilà, ma niente di paragonabile e dopo il loro ritorno erano stati in grado di superare tutto riuscendo a costruirsi una vita felice e piena di amore.
Niente figli a causa dei legami di sangue, ma l’uno per l’altro erano sempre bastati.
Dalle vicende del Cielo erano passati diversi anni ed ora erano adulti, un uomo ed una donna ben formati, maturi e cresciuti. Eppure sempre con quell’aria giovanile che impediva a chiunque di dar loro un età specifica.
Come se non avessero tempo…
Quando quella mattina si erano svegliati, non avrebbero mai pensato di ritrovarsi davanti alla porta nientemeno che un arcangelo.
Fu Setsuna ad aprire per primo pronto per uscire ed andare a lavoro.
Appena lo vide in un primo momento lo stupore lo invase ma vi rimase per poco. Evidentemente aveva sempre aspettato qualcuna di quelle visite inaspettate. Anzi, si era detto, era stato anche tardi rispetto alle sue aspettative!
Sapendo che ormai la sua giornata di lavoro sarebbe saltata, buttò lo zaino che si portava dietro e incrociando le mani dietro la nuca dai capelli corti e castani, disse a gran voce:
- Sara, abbiamo visite! –
Quando anche la donna spuntò e lo vide si illuminò tutta salutandolo con un gran sorriso aperto che sprizzava gioia da tutti i pori.
Ritrovarsi come visitatore un arcangelo non poteva certo essere una cosa da tutti giorni e a loro non era capitato mai nonostante il passato vissuto, anche se avevano sempre sperato di rivedere qualcuno di loro oltre a Cry. Eppure dalla loro reazione sembrava fossero abituati, come se se lo fossero aspettato davvero.
Bè, in cuor loro avevano sempre saputo, e sperato, che li avrebbero rivisti.
Anche se a onor del vero avevano sempre pensato di rivedere Mikael, per primo.
Non Raphael.

Quando il biondo e bellissimo essere alato ebbe spiegato più o meno dettagliatamente tutto l’accaduto, i due che intanto si erano accomodati intorno al tavolo del soggiorno con tre tazze fumanti di thè, nessuna delle quali era stata toccata visti gli argomenti delicati che avevano loro sospeso il fiato, non avevano potuto trattenere questa volta un espressione di totale stupore.
Era stato poi Setsuna a parlare per primo, con una vena preoccupata e ansiosa nella voce, di chi nonostante avrebbe potuto anche immaginarlo non aveva comunque mai pensato di sentirsi dire cose simili. Non dopo quel che aveva fatto per loro.
- E ora è sparito? –
- Esatto. In Paradiso non è e se mi dici che non c’è nemmeno qua, dove speravo di trovarlo, c’è solo un posto che mi viene in mente. –
Fu qua che Setsuna dimostrò di conoscere davvero molto Mikael:
- Da suo fratello. – Un affermazione più che una domanda. Come se lui invece sarebbe andato direttamente là a cercarlo.
Questa sua approfondita conoscenza del rosso era presto spiegata: quando Setsuna era andato in Cielo aveva passato molto tempo, volente o nolente, con l’arcangelo del fuoco e nonostante i primi scontri deleteri poi avevano cominciato a scoprirsi più in simbiosi di quel che non fossero disposti a credere e conoscendosi meglio si erano aiutati a vicenda diventando addirittura amici.
Se c’era un altro oltre a Raphael che aveva capito quasi subito Mikael, era stato proprio Setsuna e viceversa se c’era stato uno che Mikael aveva miracolosamente ascoltato e sostenuto, era stato proprio Setsuna!
Questi aveva capito molto di lui in poco tempo ed erano riusciti ad entrarsi dentro.
Per questo l’ormai umano era stato convinto di ritrovarsi proprio lui per primo davanti. Invece era stato colui col quale aveva legato di meno per via della gelosia che portava a causa di Sara.
Era stata lampante la mira che per un momento quel maniaco aveva avuto per lei, ma non era stato nulla di davvero serio.
Raphael a quel punto si alzò, quindi senza chinarsi per ringraziare del tempo che avevano trascorso con lui, fece per andarsene con la mente completamente rivolta all’amico da ritrovare. Era rimasto per puro scrupolo ma dalle loro reazioni aveva capito che non nascondevano nulla. E poi se Mikael era sulla Terra l’avrebbe sentito subito. Invece di lui non c’era proprio traccia.
- Aspetta… andrai laggiù? – Chiese allora Sara alzandosi a sua volta, l’ansia nella voce. Lei, al contrario di Setsuna, aveva avuto modo di capire meglio lui avendoci passato insieme più tempo.
Si poteva dire che lo considerava un amico che alla fine l’aveva aiutata molto.
Cosa invece pensasse Raphael era certamente difficile dirlo anche perché al momento aveva in testa solo l’angelo rosso.
Il biondo si fermò e si voltò, quindi l’accarezzò lieve con lo sguardo costatando che ora, da donna matura, era addirittura più deliziosa di quando era solo una ragazzina. Eppure si sorprese a sentire i propri ormoni tranquilli. Nessuna reazione. Non come ne aveva un tempo quando insoddisfatto cercava e cercava senza sapere di preciso cosa.
Ora era come se sapesse esattamente cosa cercare.
E l’avrebbe trovato.
A costo di andare all’inferno.
- Si. – disse solo risoluto con uno sguardo fermo che la penetrò.
- E’ pericoloso, anche se sei un arcangelo. Vai nel territorio nemico, non è una cosa da trascurare! – Cominciò a preoccuparsi. A questo Raphael alzò un sopracciglio scettico, quindi ironico e divertito rispose:
- Non sono esattamente uno sprovveduto, tranquilla… - Sara però non arrossì e non demorse. Sapeva cosa diceva, quindi insistette testarda:
- Lo so che non lo sei ma se non sai come muoverti puoi essere anche Dio in persona che non arriverai a destinazione! – E non perché non fosse abbastanza forte, ma perché comunque quelli non erano solo semplici demoni. A parte il fatto che erano molti, c’erano anche alcuni elementi davvero da non prendere sotto piede, elementi che non permettevano al primo venuto, specie se angelo, di arrivare al proprio capo, Lucifero. Lei lo sapeva ma lui avrebbe dovuto saperlo ancor di più, eppure il fatto che non se ne curasse la turbava. Significava che il desiderio di trovare Mikael era così forte da renderlo altamente incosciente.
Andava a morire.
- E cosa suggerisci? –
Chiese ancora con ironia, pensando che nessuno di loro due, ora umani, potesse essergli utile.
Ma ancora una volta lei lo stupì come ricordava aveva fatto spesso in passato. E risoluta rispose:
- Ti serve un aggancio sicuro che ti permetta di arrivare da Lucifero. – E lo disse come se sapesse anche esattamente chi.
A questo guardò con sguardo significativo il marito e fratello che, capendo al volo a cosa pensava e a chi si riferisse, si alzò anche lui e cominciò a prepararsi come per partire per l’ennesimo viaggio:
- Ho capito. In effetti hai ragione… lei è l’unica che può aiutarci ad arrivare a destinazione incolumi. Ormai è la principessa della Geenna e si è rafforzata ulteriormente rispetto a quando è venuta su… - Fece riferendosi al Paradiso. Raphael provò un moto di stizza nel sentirli parlare come se lui dovesse sapere a chi diavolo si riferissero, ma non arrivandoci disse infastidito con le mani ai fianchi:
- Si può sapere che diavolo state dicendo? –
Fu allora che Setsuna si fermò e guardandolo con ovvietà rispose semplicistico, come al suo solito:
- Cry, no? È mia amica e principessa della Geenna, se vengo a chiederglielo io farà passare persino un arcangelo! E ha contatti con un certo braccio destro della persona che ti interessa incontrare. – La sincerità e serietà al tempo stesso che lesse nei suoi occhi lo calmò. Sembrava avere il potere si semplificare qualunque cosa, anche la situazione più complicata.
Capì come mai era stato in grado di conquistare, in un certo senso, tutto l’Aldilà!
Rimase brevemente ad osservare entrambi che si baciavano come avessero deciso tutto da soli, quindi invece che seccarsi e rispondere male, sospirò capendo che con loro il Cielo non aveva potuto trovare altro che la pace.
Non era venuto lì a chiedere aiuto eppure glielo stavano dando senza domandarsi se lo volesse, questo perché avevano capito subito quanto invece ne avesse bisogno.
Non li avrebbe mai ringraziati, ma il non rispondergli male fu il suo modo per farlo.
- Oh, sei in grado di farmi andare laggiù senza morire di nuovo, vero? – Chiese Setsuna allora ricordandosi del piccolo particolare che ora era vivo e che l’altra volta per andare nel loro mondo aveva fatto un gran bel casino!
Raphael si fermò anche dal riflettere, quindi lo fissò stordito e pensando se non fosse il più matto di tutti, si riprese rivalutandolo in via definitiva. Anche se non gli era mai andato troppo a genio, doveva ammettere che era a posto e che sapeva il fatto suo.
Avrebbe addirittura potuto piacergli!
Assunse tuttavia subito la sua aria sorniona e superiore, quindi incrociando le braccia al petto fece con sufficienza:
- Per chi mi prendi? Io posso far tutto! –
- Lo vedremo! – Rispose solo l’altro con un ghignetto sadico e divertito che ricordava incredibilmente quelli di Mikael.
Si.
Setsuna poteva andare.
- Andiamo, allora! Non ho altro tempo da perdere! Il Cielo potrebbe cadere per l’ennesima volta da un momento all’altro! –
Con questa frase ad effetto e catastrofica ma in pieno suo stile, afferrò Setsuna per un braccio, lanciò uno sguardo che ammiccò in segno di saluto a Sara e svanirono insieme in una forte folata di vento e un flash luminoso che accecò la donna rimasta nuovamente sola.
Sola ma sicura di rivedere suo marito presto.


   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Angel Sanctuary / Vai alla pagina dell'autore: Akane