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Autore: Merry NIcEssus    02/10/2009    2 recensioni
Una ragazza ama da sempre un ragazzo e da sempre lo odia. Non riesce a toglierselo dalla testa anche se ci prova in tutti i modi. Finché un giorno accade qualcosa di inaspettato.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Maledizione e adesso?

Noemi era arrivata. Il primo pensiero di Claudio alla vista della sua espressione fu di fuggire prima che fosse troppo tardi.

Purtroppo per lui non era più possibile visto che la ragazza stava arrivando a passo di marcia e non c’erano vie di fuga nelle vicinanze.

Noemi si piantò davanti ai due concentrando la sua attenzione sull’amica che guardò con uno sguardo seriamente preoccupato come se cercasse ferite gravi.

 “Rachele! Oh mio dio! Come stai? Tutto bene?”

L’angoscia che traspariva dalla voce della ragazza sbalordì Claudio che la riteneva una persona fredda e incapace di forti emozioni.

Ma allora anche una pazza come lei ha un cuore.

“Si, non preoccuparti. Va tutto bene”

Disse Rachele cercando di rassicurare l’amica.

Purtroppo le flebili  parole che uscirono dalla sua bocca ebbero come effetto solo di  trasformare l’ansia di Noemi in rabbia.

Rabbia che naturalmente fu indirizzata verso Claudio a cui lanciò uno sguardo omicida.

Oh mio dio. Adesso sono guai.

“Tu! Ti rendi conto di cosa hai fatto! Hai rischiato di uccidere una persona. Sei un cretino. Cos’è forse il tuo ego è talmente smisurato da aver danneggiato anche la poca parte di cervello con cui sei nato?”

La ragazza si fermò un attimo per riprendere fiato lasciando involontariamente l’occasione a Claudio di rispondere.

“Ehi frena, frena. Guarda che non è stata colpa mia. Sul serio. La tua amica è spuntata fuori all’improvviso da dietro una macchina parcheggiata e non ho fatto in tempo a schivarla del tutto.”

“Ma bravo adesso dai anche la colpa a lei. E ti aspetti anche che ci creda? Non ti basta averla investita? Devi anche darle la colpa? Sei un vero stronzo:”

Queste ultime parole vennero interrotte da un debole suono proveniente da Rachele.

Entrambi si girarono stupiti verso la ragazza.

“Ha ragione lui. È tutta colpa mia. Ho attraversato la strada all’improvviso senza guardare. Avevo fretta.”

I ragazzi rimasero spiazzati dalla sua ammissione.

Non ci posso credere, mi ha difeso.

“Ma brava. Con te farò i conti dopo. Ciò non toglie che comunque è stato lui a investirti. Se sapesse guidare in modo decente sarebbe riuscito a evitarti.”

Improvvisamente Rachele si afflosciò contro Claudio che prontamente riuscì a reggerla.

“Forse sarebbe il caso di portarla a casa. È svenuta.”

“Sono le prime parole sensate che dici. Ma come facciamo a portarla? E per favore non dire in moto perchè sarei capace di ucciderti.”

“No, no. Ci darà un passaggio mio cugino. È lui che ci ha portato qui.”

“E dov’è adesso?”

Claudio si guardò intorno cercando Stefano e lo vide seduto con una testa appoggiata al muro e gli occhi chiusi.

“Ste!!!”

All’ urlo il ragazzo ebbe un sobbalzo e spalancò gli occhi.

“Si, si. Sono sveglio. Cosa c’è?”

Chiese guardando alternamente il cugino e Noemi

Ma perchè ho parenti così stupidi.

 “Ci devi accompagnare a casa di Rachele”

“Ah ok. Così finalmente potrò tornarmene a casa a dormire.”

“Ma davvero ci dovremmo far accompagnare da questo. Sembra che sia mezzo sbronzo. Penso che un incidente al giorno basti e avanzi.”

Si intromise Noemi.

“Ehi bella, guarda che sono abilissimo alla guida.”

“Si , come no”

La ragazza aprì la porta per far passare Claudio che portava in braccio Rachele.

Mentre Noemi li precedeva Stefano trattenne il cugino.

“Ehi carina la tipa. Com’è che si chiama?”

“Noemi e ti conviene starle alla larga.”

“Mi dai il suo numero?”

“Non c’è l’ho e poi non te lo darei neanche. Scordatelo.”

Raggiunsero la macchina e Claudio si sedette dietro mantenendo in braccio la ragazza svenuta.

A Noemi non restò che sedersi davanti seppure di mala voglia.

Stefano mise in moto la macchina e sbirciò varie volte verso la ragazza finchè non scoppiò.

“Smettila e guarda la strada.”

“Solo se mi dai il tuo numero.”

“Il massimo che riceverai da me se non la smetti sarà un pugno.”

“E dai su cosa ti costa.”

“Ste smettila non mi sembra ne il luogo ne il momento.”

“Come vuole signor generale.”

Arrivarono finalmente a casa della ragazza grazie alle indicazioni di Noemi.

La portarono su aprendo la porta con le chiavi che Rachele teneva in fondo alla borsa.

In casa non c’era nessuno, ma Noemi disse che sarebbe rimasta lei fino al rientro dei genitori.

“Bene ora potete anche andare. Ciao “

“Ma quanta fretta di liberarci di noi. Su Clà andiamo. Clà?”

Claudio guardava assorto la ragazza ancora svenuta che aveva appoggiato sul divano bianco.

Su uno sfondo simile spiccavano i capelli scuri, le lunghe ciglia e le labbra rosse che contrastavano con il pallore del viso.

“Sono preoccupato. Per favore quando si sveglia falle le mie scuse. Mi dispiace per quello che è successo.”

La ragazza rimase a bocca aperta per un paio di secondi prima di riprendersi.

“Si certo. Lo farò”

“Grazie. Andiamo Ste. Ciao”

“Ciao bella ci sentiamo presto”

“Ciao”





Scusate per il ritardo. Vi prometto che d'ora in poi riprenderò a scrivere più frequentemente.  A presto ciao.
  
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