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Autore: Ombrosa    02/10/2009    10 recensioni
Fossi Dominique adesso lo ammalierei con un sorriso incantatore.
Fossi Lily direi una frase presa da uno dei suoi amati romanzi rosa.
Fossi Molly lancerei un urletto acuto e scapperei nel Dormitorio femminile.
Fossi Roxanne lo afferrerei per la cravatta e lo bacerei di nuovo.
Ma io non sono una di loro. Ed io mio cervello è ancora fuso.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Rose/Scorpius
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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- CONTROMANO -



- Comunque il motore della automobili Babbane è affascinante. Non hai mai sognato di aprire il cofano e vedere tutte quelle parti che lo compongono, Rose? - Mi chiede Lysander, il mio migliore amico, dopo avermi raccontato con espressione rapita e occhi sognanti cosa hanno studiato alla lezione di Babbanologia.
Io non frequento Babbanologia, avendo due nonni Babbani e un nonno con la fissa per tutte le invenzioni Non-Magiche so praticamente tutto del Mondo Babbano.
Invece Lysander frequenta quel corso e mi sembra che ad ogni lezione diventi sempre più fissato: se continua così raggiungerà i livelli di mio nonno Arthur!
- A dir la verità no. - Rispondo io e subito gli occhi castani di Lysander sembrano spegnersi.

Alla tenere età di dieci anni iniziai a nutrire un odio profondo per le auto.
Mio padre infatti avrebbe dovuto sostenere l’esame di guida ma non riusciva proprio a ricordarsi i pezzi che formano il motore di una macchina e la segnaletica stradale.
Così quando mamma non era in casa ci mettevamo sul divano a studiare tutti i cartelli stradali.
In una settimana io li avevo già imparati tutti, mentre lui faceva una confusione terribile.
Quando poi finalmente riuscì a distinguerli, fu il turno dei componenti del motore.
Papà ci mise veramente molto a impararli, ma questo penso sia dovuto al fatto che ogni cinque minuti inveiva in modo poco signorile contro l’inventore dell’esame di guida.
Ovviamente imprecava solo quando mamma non era in casa, se no le urla di mamma si sarebbero sentite fino ad Hogwarts vista la sua avversione per le frasi scurrili.
Alla fine passò l’esame, grazie anche all’aiuto di un Incantesimo Confundus.

Lysander sbuffa e si alza dalla comoda poltrona di velluto blu.
Mi guarda con una specie di broncio, probabilmente indispettito a causa della mia scarsa propensione a stare ore a parlare di tradizioni, invenzioni e automobili Babbane.
- Io vado a dormire allora. Forse Lorcan vorrà parlare con me di come funzionano le ruote panoramiche dei luna park Babbani. - Il tono di Lysander è vagamente offeso.
- Okay, buonanotte. - Rispondo io mentre lui si alza con il suo passo baldanzoso
Lui si allontana tutto impettito verso la porta che conduce al Dormitorio.
Lo seguo con lo sguardo fino a che non sparisce dietro alla porta di legno.

Sono da sola nella Sala Comune di Corvonero, eppure non ho voglia di andare a dormire.
Sposto il mio sguardo sulle fiamme che danzano scoppiettanti nel camino.
- E comunque trovo che il cartello che indica il senso unico sia magnifico! - Mi giro sorridendo verso la porta aperta dove fa capolino la testa bionda del mio migliore amico.
Lui intercetta il mio sguardo divertito e sul suo viso si dipinge un’espressione contrariata. Dopodichè alza la testa con aria offesa e gira sui tacchi, chiudendosi la porta alle spalle.
Solo Lysander può trovare magnifico un semplice cartello stradale con una freccia.
E pensare che quel cartello può riassumere perfettamente la mia situazione.

Infatti io sono innamorata di un ragazzo e come tanti, il mio è un amore non corrisposto.
Un amore a senso unico: io continuo ad amare lui ma lui non mi guarda nemmeno.
E pensare che ero proprio io quella che dicevo che non mi sarei mai innamorata di nessuno.
Invece quell’antipatico di Cupido mi ha infilzato con una delle sue diaboliche frecce.
E, per prendersi anche gioco del mio scetticismo verso l’amore, ha pensato bene di non scagliare nemmeno una freccia verso il ragazzo che è sempre presente nei miei pensieri.
E chi ha scelto per me quel vigliacco di Cupido? Scorpius Malfoy.

Scorpius, figlio di Draco Malfoy, il più acerrimo nemico di mio padre.
Un Corvonero come me che quando mi vede si allontana con aria seccata.
Il ragazzo dai capelli biondo chiarissimo che cerca sempre di rispondere ai quesiti dei professori al posto mio e che quando rispondo bene sbuffa contrariato.
Il Cercatore di Corvonero che ha sempre un sacco di ragazze che gli muoiono dietro.
Uno dei ragazzi più belli della scuola e di questo lui ne è consapevole.
Un ricco ragazzo viziato che, pur essendo mio compagno di Casa, non mi ha mai salutata.
Cavoli, quanto non lo sopporto!

Insomma, con tutti i ragazzi che ci sono proprio lui doveva insediarsi nella mia mente?
Non potevo innamorarmi di Cyril Goldstein, che ha sempre avuto un debole per me?
Non mi sarebbe nemmeno andata male: Cyril ha un anno in più di me, è alto, carino e gentile.
Si offre sempre di portarmi la tracolla strapiena di libri e riesce a farmi ridere.
quando qualche Serpeverde fissato con la purezza del sangue cerca di insultare me e la mia famiglia, è sempre pronto a difendermi e a farlo mettere in punizione, visto che è Prefetto.
In poche parole, Cyril è un moderno principe azzurro, come quelli dei film Babbani.
Ed invece io sono andata ad innamorarmi di un biondo troppo saccente.

- Buonasera Weasley. - Una voce mi fa tornare bruscamente alla realtà.
Volto la testa verso la direzione dalla quale proviene la voce e grano gli occhi incredula.
Stravaccato sulla poltrona con un’eleganza innaturale, c’è proprio l’oggetto dei miei pensieri.
I capelli biondo chiaro spettinati, gli occhi argentei e il colorito spettrale.
Probabilmente è solo un’allucinazione causata dal troppo sonno, è impossibile che quello che adesso mi guarda fisso negli occhi sia proprio Scorpius Malfoy.
Goffamente chiudo gli occhi e li riapro solo dopo aver contanto fino a cinque.
Scorpius è sempre lì, che mi guarda con espressione divertita.
- Ti sembra impossibile che ora io ti stia parlando? - Mi chiede divertito dalla situazione.

E me lo chiede pure? Dopo quattro anni passati a non considerarmi nemmeno di striscio, mi chiede se trovo strano che abbia attaccato discorso con me di sua spontanea volontà?
- Beh, non mi ha mai rivolto la parola. - Uffa, perché la mia voce suona così flebile?
Lui aggrotta le sopracciglia chiarissime pensieroso e non posso fare a meno di notare quanto sia carino con quell’espressione concentrata sul viso dai tratti raffinati.
- A dir la verità nemmeno tu mi hai parlato. - Obbietta lui con voce seria.
Non ci posso credere, qui il mondo si sta capovolgendo!
Prima mi parla e poi mi dice che anche io non gli ho mai parlato?
Il tutto senza guardarmi con aria annoiata e saccente?
Guardandomi con espressione seria, più... matura?

- Tu invece sembri non gradire molto la mia presenza! - Soffio io perdendomi negli occhi metallici del Cercatore mentre un calore mi investe le guance e le orecchie.
Lui non risponde. Distoglie lo sguardo e, impallidendo, lo sposta sul fuoco del camino.
- C’è un motivo se lo faccio... - Borbotta a voce bassissima, perso nei suoi pensieri.
C’è un motivo per cui mi evita continuamente come se fossi appestata?
- E qual è, se mi è dato saperlo? - La mia voce suona più decisa di prima.

Lui trattiene il respiro e punta lo sguardo in un punto indefinito sopra la mia spalla.
- Non potresti capire. - Afferma lentamente sfuggendo al mio sguardo.
- Ma ci posso provare! - Replico io ormai decisa a scoprire per quale motivo mi evita.
Lui sposta lo sguardo e incatena l’argento dei suoi occhi all’oro dei miei.
Lo vedo deglutire, in difficoltà.

Dopo alcuni istanti, scuote la testa con espressione infelice.
Serro i denti, spazientita e decisamente molto frustrata.
- E va bene, fai come vuoi, io vado a dormire. - Esclamo arrabbiata.
Mi alzo di scatto rischiando pure di far ribaltare la poltrona e mi giro,
pronta per andarmene e per non parlare mai più con Malfoy.
- Aspetta. - La sua voce mi fa fermare, in mezzo alla Sala Comune.

- Cosa vuoi? - Abbaio io infuriata come non mai e prossima alle lacrime.
Malfoy si alza e con passo malfermo e ondeggiante si avvicina a me.
Non l’ho mai visto camminare in questo modo sgraziato,
nemmeno dopo aver Duellato con mio cugino James.
Trattengo il respiro mentre lui si ferma a pochissimi centimetri dal mio viso.
- Mi dispiace... non posso più aspettare. - Sussurra avvicinando i nostri visi.

Riesco a sentire il suo profumo: menta e limone.
Rimando paralizzata, con gli occhi sgranati e ogni muscolo in stand-by.
Poi, sento il tocco leggero delle sue labbra sulle mie.
Dopo qualche tempo, non so dirlo con precisione, si stacca e mi guarda spaventato.
Siccome sembra che qualcuno mi abbia lanciato un Silencio,
visto che non riesco nemmeno ad articolare una frase di senso
compiuto, lui abbassa lo sguardo rassegnato.
- Allora? Mi... odierai ancora di più adesso? - Mi chiede facendo un passo indietro.

Fossi Dominique adesso lo ammalierei con un sorriso incantatore.
Fossi Lily direi una frase presa da uno dei suoi amati romanzi rosa.
Fossi Molly lancerei un urletto acuto e scapperei nel Dormitorio femminile.
Fossi Roxanne lo afferrerei per la cravatta e lo bacerei di nuovo.
Ma io non sono una di loro. Ed io mio cervello è ancora fuso.

Senso unico... Cupido maledetto...
Fragranza di limone e menta... Scorpius...
Occhi metallici... capelli morbidi e chiari...
Esame di guida... senso unico...

Le parole mi escono dalla bocca senza rendermene conto.
- Attento Malfoy... sei contromano!

Miseriaccia. Stupida, stupida Rose!









Buonasera a tutti voi!
Da un’idea nata durante una lezione particolarmente noiosa di storia della musica, è uscita fuori questa ennesima one-shot sempre su Scorpius (che stavolta è un intelligente Corvonero e non un ambizioso Serpeverde) e Rose.

Come al solito, uso questo spazio per ringraziare le persone che hanno recensito la scorsa storia. Devo ammettere che non mi aspettavo di ricevere ben quattro recensioni, ne sono rimasta felicemente ed euforicamente stupita.

AliH: Grazie mille della recensione. Come mi hai fatto notare, probabilmente i genitori di Rose capirebbero e non si comporterebbero così male, però secondo me potrebbe anche accadere una cosa del genere: dopotutto una figlia finita a Serpeverde, quando tutta la famiglia è stata a Grifondoro, può creare nei genitori il senso di colpa di “aver sbagliato qualcosa”. Insomma, potrebbero anche sentirsi traditi da una cosa del genere. Ciao!!!

Jennybrava: Guarda, la tua recensione mi ha resa felicissima, mi ha emozionata, sono contenta che della gente apprezzi ciò che scrivo. Anche io non vedo la famiglia Weasley come la classica famiglia sorridente delle pubblicità: nessuna famiglia può essere così perfetta, nemmeno quella dei Salvatori del Mondo Magico. Per quanto riguarda i pregiudizi, beh, in tutti i sette libri ci accorgiamo di quanto i Grifondoro siano prevenuti nei confronti dei Serpeverde, un odio antico che non si è ancora consumato del tutto. Grazie ancora e ciao!!!!

Lunanera75: Ti ringrazio per il commento. Anche io odio l’ipocrisia, e credo che di ipocrisia ad Hogwarts ce ne sia veramente tanta. Per quanto riguarda Rose che chiama il padre per nome penso che sia troppo distrutta e logorata dall’odio della sua famiglia per considerarla come tale. Non riesce a chiamarlo “papà” perché non si riconosce nella figura di figlia, visto che non è riuscito ad accettarlo per quello che è. Ciao!!!

Quee_of_sharingan_91: Ciao!!! Sono contentissima che tu abbia recensito anche questa mia storia! Eccoti accontentata con una storia più felice, in effetti non potevo far rimanere Rose in quello stato ancora per molto!!! Fammi sapere cosa ne pensi! Ciao!
PS: il nuovo capitolo di “Tempus commutat omnia” è meraviglioso, veramente!

Ecco fatto, finito.
Lasciate una recensione, anche piccina piccina, se vi va.


Alla prossima,

Ombrosa
   
 
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