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Autore: MaryCullenL    02/10/2009    1 recensioni
 Non si fermò per tutta la serata... fiinchè qualcosa attirò il suo sguardo. Era lì. Bellissimo. Anche lui la fissava. “Mari ci sei? Hai per caso visto la madonna?” le disse Sara.
"Eh?! Si... si... Solo che... niente.” rispose confusa Mariella. Ritornò a guardare il ragazzo ma lui non c’era più. Scomparso. Quel giorno cambiò nettamente la sua vita.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao eccomi con il primo capitolo.Spero tanto che questa storia vi piacerà.
Questo capitolo lo voglio dedicare a Ross_ana che mi aiuta sempre ed è proprio grazie a lei se adesso mi trovo qui a scrivere la mia prima FF.
Voglio ringraziare Tsuki 96 : grazie mille per i complimenti...*Me felicissima*....xo non piagere eh :P
 
Buona lettura:
 
                                                 CAPITOLO 
                                           LUi.
 
 

È ormai passata una settimana dal mio compleanno a sorpresa.

E' gia una settimana che vivo in questo corpo da diciasettenne.

Una settimana che non smetto di pensare a quel volto, quello sguardo e quel sorriso.

 Le mie amiche dicono che me lo sono immaginato perché quelli del compleanno li conoscevo tutti, non cera nessun

estraneo.

Ma io ne sono sicura.

Io la sera del 2 febbraio ho “incontrato” il ragazzo più bello che abbia mai visto e sono sicura che lo rivedrò.


Sono le 7.20.

Odio il lunedì e odio la scuola.

Mi affretto a uscire da casa per prendere la mia macchinina – quella senza patente, ovviamente – per andare a scuola.

Non sto proprio a Milano centro, ma in periferia, in una di quelle ville per gente come me.

Sono ricchissima e penso proprio che Milano è proprio la città giusta per me.

Una sola parola: Moda&Shopping.


Ore 7.40.

Entro di fretta al mio bar preferito.

Lì di dolci e salati ne puoi trovare di tutti i tipi.

Sbadata come sono, entrando vado addosso ad un ragazzo.

Ehm scusa... io...” neanche il tempo di scusarmi che il ragazzo era gia uscito dal bar.


Mmm... non mi sembra di conoscerlo, anche se quelle spalle io le avevo già viste da qualche parte...

Forse ho proprio bisogno di caffè.

Come al solito ordino una sfogliatella alle mele e un caffè con tanto zucchero.

Mentre mangio ripenso a lui. A come mi piacerebbe che le sue labbra sostituissero la sfogliatella.

Io e lui in questo bar a coccolarci.


RDS 102.5 sono le 8.15...la radio del bar mi risveglia dal mio sogno ad occhi aperti.

Ma che ore sono? Prendo il cellulare. 8.15.

Oh mio dio. Cacchio ..! prendo lo zaino e urlo al cameriere che avrei pagato al ritorno.

Corro verso scuola ma le bidelle non mi fanno entrare.

Bene!

E adesso chi glielo dice ai miei?!

Menomale che mi sono portata i soldi dietro... Almeno così credo.

Apro la cartella.

Non è possibile.

Non. È. Possibile.

Mi ritrovo senza soldi in giro per Milano, da sola.

E senza dimenticare che è febbraio e per strada è freddissimo.

Grrr... la giornata non poteva cominciare peggio di così.


Inizio a camminare senza meta con la musica nelle orecchie.

Adoro osservare il mondo intorno a me.

La piazza del duomo a quest’ora è popolata solo da piccioni,  e da adulti anonimi che con una mano tengono il telefono

poggiato all’orecchio, e con l’altra mano tengono la valigetta ventiquattr'ore.

Sono così tutti uguali.

Spero di non diventare così anch io.


Mi siedo su una panchina e con il cappuccio in testa mi rimetto a leggere Twilight.

Da quando ho scoperto questo libro, ho cominciato a leggerlo a ripetizione. Senza mai smettere. E' come una droga

per me.




Ciao ti posso lasciare questo volantino?” mi chiese una voce.

Non sopporto chi mi interrompe mentre leggo Twilight.

Chiudo gli occhi e pian piano alzo la testa.

Superga rosse. Jeans stretti. Giacchetto di pelle e sotto una felpa rossa.

Aspetta... ma lui non è il ragazzo del bar???

Alzo di colpo gli occhi per guardarlo in faccia pronta per rispondergli... ma... le parole mi muoiono in bocca.

Lui.

Lui.

Il ragazzo del mio compleanno.

Il ragazzo del mio compleanno è qui davanti a me.

Non me lo ero immaginata.

È qui a pochi passi da me ed io come una tredicenne non parlo.

Zitta. Lo guardo. Devo dire qualcosa ma non so cosa. Per fortuna mi salva da questa situazione imbarazzante.


Scusa se ti disturbo... Sabato c’è una festa e volevo lasciarti questo volantino!” mi sorride. Oddio quanto è bello!!

E poi quel sorriso...

No. No. No.

Non posso stare zitta anche questa volta...

Lui è... è... è bellissimo.

No ma che dico?

Devo riprendermi.

L’amore è inspiegabile.” così diceva Cappellano.

Ogni senso impazzisce davanti al proprio amato.

Devo parlare questa volta.


Cappellano,tu e le tue tesi non l’avrete vinta!


Una festa?!...ehm grazie...” menomale ho parlato.

Lui prende un volantino e me lo porge.

Le nostre mani per pochissimo, troppo poco, si sono sfiorate, e un brivido mi ha percorso tutta la schiena.

Lui mi sorride e se ne và.

Forse Andrea Cappellano non aveva tutti i torti.


Sono ancora scossa con il volantino ancora in aria.

Faccio un respiro e mi ricompongo.Vediamo di che festa si tratta.

-Febbraio.Mese di carnevale.E come festeggiarlo se non con una festa in maschera? Sabato sera dalle 23 

 

alla villa  Droisi vieni anche tu! Il tema è la corte.

Ti aspettiamo!

In fondo cè un nome e un numero.

Deve essere di lui: Simone 339*******.

Oddio.

Il protagonista dei miei sogni e dei miei pensieri adesso ha un nome. Simone.

Simone. Lui. Simone. Lui. Simone. Simone. Lui. Simone.

Simone.



Guardo l’ora.

L‘una.

Prendo la cartella e soprattutto il volantino, entro in macchina e vado a casa.

Oggi ho tennis ma non ci vado, non riuscirei a giocare.

Penso troppo a Simone.

I suoi occhi, quel sorriso e le nostre mani che si erono sfiorate...

Mi butto sul letto e mi addormento subito.

Sono le 23.

Ero così stanca che ho dormito tutto il giorno.

Avrei continuato a dormire ma non ce la facevo più a pensare.

Non riesco a capire quello che mi sta accadendo.

Solo di una cosa ero del tutto certa: dovevo mandargli un messaggio!


Ciao,di sicuro non ti ricordi,sono quella di oggi del volantino che leggeva sulla panchina. Beh... verrò alla festa...

 ma ho bisogno di diverse informazioni!Ciao Mariella.”

 
 
  
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