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Autore: Nythera    03/10/2009    2 recensioni
immaginatevi due donne in grado di minacciarsi di morte in un aeroporto dopo aver scoperto di avere la stessa destinazione: la casa di Tuomas Holopainen. Aggiungeteci un "Amico". che si ricava da questa formula matematica? Per dirla alla Ewo,"guai!grossi guai!"
Genere: Romantico, Commedia, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 6

Capitolo 6

 

Il nono rintocco del pendolo accanto alla porta d’ingresso vide Demetra e Kimberly alle prese con la pulizia della cucina. Entrambe le ragazze erano dotate di un grembiule di evidente provenienza Ikea, di una spugnetta gialla e di una bottiglia di detersivo per superfici, dimostrandosi il prototipo delle casalinghe perfette.

Tuomas, invece, le aveva abbandonate a loro stesse per andarsi a preparare, in vista dell’ennesima giornata nella sala di montaggio del dvd dei Nightwish.

-Demetra! Hai visto se ci sono dei guanti in giro? Devo lavare i piatti.-

La rossa fissò schifata la pila di stoviglie ammonticchiata nel lavello, la cui base sembrava risalire a diversi giorni prima. A quanto pare Mister Dita d’Oro non voleva rovinarsi i polpastrelli, e l’idea di comprare una lavastoviglie non sapeva nemmeno dove stava di casa.

-Boh. Prova sotto al lavello, da me li teniamo li.-le rispose la ragazza, appollaiata in cima a una scaletta e impegnatissima a spolverare i ripiani della dispensa, tragicamente vuoti.

L’urlo -Trovati!!- dell’irlandese, fece quasi cadere Dem per terra.

-Ma sei diventata scem..- la vista dei guanti rosa evidenziatore che Kim teneva nella punta delle dita, e l’immagine di un Tuomas Holopainen con quei cosi addosso abbinati a uno dei loro grembiuli, trasformò l’ultima vocale dell’insulto in una risata leggermente sguaiata, alla quale la compagna rispose con uno sguardo assassino e un –Taci e dammi una mano.-

Grazie alla collaborazione delle due balde giovani, dopo una mezz’oretta tutti i piatti erano stati lavati, sciacquati e messi ad asciugare nelle apposite retine sopra al lavello.

 

Le due ragazze decisero di comune accordo di essersi meritate una sbirciatina nel bagno dove in quel momento si trovava il padrone di casa, come premio per il duro lavoro svolto.

Arrivate, però, davanti alla porta, si resero conto di un particolare che fino a quel momento avevano trascurato: il buco della serratura era uno solo. Kimberly balzò in avanti, cercando di accaparrarsi la prima occhiata, ma Dem, ripresasi dallo scatto iniziale, afferrò la maglia della rivale, facendola cadere a terra e superandola. Ovviamente, però, la rossa non aveva intenzione di capitolare così presto e senza lottare, così spostò la gamba destra per incrociare, del tutto casualmente, quelle di Demetra, che rovinò sul pavimento accanto a lei.

Il rumore di cardini che giravano le distolse dal loro fissarsi in modo omicida, e un Tuomas furente in jeans e maglia dei Paradise Lost le sollevò per il collo delle magliette e le trascinò fino all’altro bagno, dove le chiuse portandosi via la chiave,

 

-Eh no. Ora basta! Che cosa vi avevo detto? Il bagno è off-limits. Cos’è che non capite di queste parole?! Adesso voi fate le brave bambine, vi lavate, vi vestite e poi uscite da questa casa, e mi fate il favore di non rientrarci fino a stasera.- si fermò per riprendere fiato.

-Io oggi devo lavorare, per cui non sarò disponibile per tutto il giorno, ma stasera la casa discografica mi obbliga a portarvi fuori a cena. Prima di questo non voglio avervi tra i piedi. È chiaro?? Chiamatemi quando avete finito,che vedo di..liberarvi.-

 

Allo sfogo del tastierista seguirono alcune imprecazioni in finlandese, poi si sentì il rumore dei passi allontanarsi, per fermarsi improvvisamente quando, da dietro la porta chiusa a chiave, si sentirono due voci femminili chiamare a bassa voce l’uomo.

-Che-cosa-c’è-adesso?-

Le voci presero un po’ di colore. – Tuomas, i vestiti..sono in camera.-

Il ragazzo si morse un pugno e tornò indietro.

“Ho bisogno di una sigaretta.”

 

Un paio di ore dopo, le ragazze erano in giro per Kitee e respirare l’aria nordica.

L’armistizio era stato prolungato ai giorni in cui, per voglia o per forza, passare molto tempo da sole, e infatti una macchia nera e ridacchiante infestava la cittadina finlandese, armata di macchine fotografiche e buste di cartoline.

La campana della chiesetta a tetto triangolare nel centro del paese, battè l’una proprio mentre Dem e Kim uscivano da una cartoleria, dove l’irlandese aveva acquistato un taccuino che le sarebbe servito da diario di viaggio, e dove la compagna aveva trovato un album da disegno per il quale si era volentieri alleggerita il portafoglio.

-Mi sta venendo fame.- Mugugnò Dem, mettendosi una mano sullo stomaco, come per trattenere i borbottii che cominciavano a farsi fastidiosi.

-Ma va? Non l’avevo proprio notato.-

Le ragazze si infilarono in un baretto all’incrocio di due strade, dove ordinarono un paio di insalatone.

 

Il resto della giornata passò tranquillamente, si poteva persino pensare che fossero due amiche in giro per un po’ di sano e femminile shopping. Il loro ospite aveva mandato l’ennesima berlina nera con il logo della Nuclear Blast. Questa volta il posto di guida non era occupato da Ewo, con gran dispiacere delle ragazze, ma da un autista in livrea nera, che aveva ricevuto precise istruzioni di portarle a casa e di venirle nuovamente a prendere dopo due ore, per portarle a cena.

Arrivate nella magione Holopainen e ritiratesi nella loro stanza, si posero il problema di decidere chi avrebbe fatto per prima la doccia.

 

-Ce la giochiamo a uno?- Demetra sfoggiò un sorrisone a 32 denti e, dopo aver rovistato per qualche secondo nell’immenso troller nero, tirò fuori un mazzo di carte multicolori.

Un ghigno perfido si dipinse sul volto della rossa.

-Ti anticipo che io non ho mai perso una partita.-

 

Infatti ci fu un due a zero secco per Kimberly.

 

-Ciao cara, cerca di non annoiarti troppo mentre mi aspetti.- sghignazzò la vincitrice, la cui testa spuntava dalla porta del bagno. –Non ti preoccupare tesoro, per passare il tempo posso sempre guardare cosa c’è nella tua valigia.- commentò la mora.

 

Fortunatamente, quando l’autista suonò il campanello, avevano indossato jeans e maglioni neri, ma mentre Kim portava degli stivali di pelle nera con il tacco, dai pantaloni troppo lunghi di Dem spuntavano un paio di anfibi dalla punta leggermente rovinata.

L’autista le fece scendere davanti a un edificio, che un’insegna di legno dipinta identificava come  “Basilico e Caffè – Ristorante Italiano”, apparentemente elegante, dove appoggiato al muro accanto alle grandi vetrine, Tuomas le attendeva con una faccia stravolta sulla quale spiccavano delle grandi occhiaie. Un cameriere li accompagnò al tavolo prenotato a nome Holopainen.

Se non fosse che erano in tre, il posto sarebbe stato perfetto per una cenetta romantica: candele su ogni tavolo, orchestrina classica in un angolo..invece il leader dei Nightwish, nota anima solitaria, era costretto in mezzo a due ragazze che si fissavano in cagnesco, sperando disperatamente di attirare la sua attenzione.

 

La cena si svolse tranquillamente, tra le ordinazioni di Demetra, che si trovò a chiacchierare con la cameriera italiana nella loro lingua madre, e i tentativi, finalmente riusciti, di dar vita a una conversazione civile, i cui argomenti furono prevalentemente i paesi d’origine delle due ragazze.

Era ormai mezzanotte quando i tre decisero di lasciare il locale.

-Aspettatemi fuori, pago e vi raggiungo.-

Dem e Kim uscirono dal ristorante, ancora traballanti per effetto delle tre bottiglie di vino consumate durante il pasto, mentre Tuomas si avvicinava alla cassa.

-Salve, il conto del tavolo 14, per favore.- sorriso.

La cameriera prese la carta che l’uomo le porgeva e la fece scorrere nell’apposito lettore.

-Mi dispiace, ma la sua prepagata non è stata accettata.-

Tuomas strabuzzò gli occhi.

-Come?! È una carta della Nuclear Blast, per la miseria!-

-Mi dispiace. Ma dice che non ci sono sufficienti fondi per pagare un ammonto di 120 euro. Può pagare in contanti?- La donna cominciava a spazientirsi.

“Ma come diavolo..Hietala io ti ammazzo.” Gli era tornata in mente la telefonata di quel pomeriggio.

-Holopainen! Ho rotto il basso, sai, un piccolo incidente di percorso..Ewo ha detto che posso prenderne uno nuovo con la prepagata.. sai, ho giusto visto un oggettino così carino..-

Evidentemente l’”oggettino così carino” era costato più di 2.000 euro.

“Ma se l’è fatto fare apposta?!”

-Mi spiace signorina, al momento sono un po’ a corto..- La voce di Tuomas suonò assai imbarazzata alla vista del portafoglio con dentro una banconota da venti.

Un quarto d’ora dopo, l’uomo veniva portato fuori dal ristorante da una coppia di poliziotti che si diressero verso la centrale, ovviamente dopo aver fatto lanciare al trattenuto le chiavi di casa alla due ragazze.

 

  
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