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Autore: _Zexion_    03/10/2009    6 recensioni
Respirava piano. Che giorno era quello? Quello della sua morte forse? Era già arrivato? Sentì la serratura della porta scattare e si rispose che sì, era quel giorno.
Genere: Generale, Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kakashi Hatake, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Sì, ho il coraggio di ripresentarmi ancora XD Lo so, c'è gente che aspetta quella famossisima long fic ispirata al film... l'ho iniziata giuro. Ma ho perso ispirazione per scrivere ><"
Non mentirò. La scuola è finita. E non ho fatto un tubo tutta l'Estate se non parlare e fare GDR con la Dobe u_u Ora la scuola è ricominciata e mi sono già ammalata XD Però l'ispirazione proprio non torna ._. A parte oggi. Che mi sono svegliata con questa shot in testa.
Sinceramente non ne sono pienamente soddisfatta... non credo di aver reso bene e forse Sasuke è un pò OOC. Però l'ho voluta scrivere e pubblicare. Spero che a qualcuno piaccia u_u Ho messo spoiler perchè... beh, alcune cose sono spoiler XD Altre sono pure e semplici idee mie ><
Detto questo vi lascio alla storia.. appena tornerà l'ispirazione continuerò a scrivere e vi darò la fic che ho promesso.
A presto minna ^^/
Buona lettura.



Sayonara... Tomodati





Una goccia.

Due gocce.

Tre gocce.

Il tempo sembrava non passare mai. Da quanto era rinchiuso lì dentro? Sentiva l’umidità che gli faceva accapponare la pelle, le gocce che scendevano lentamente da una tubatura ma che a lui sembrava il rimbombo di un sasso nell’acqua. Riusciva a sentire i battiti del suo cuore, poteva contarli e ogni tanto, quando non si concentrava a quello che c’era dentro poteva sentire fuori le risate dei bambini, i discorsi degli adulti, le chiacchiere della gente.
Fuori sentiva la vita, quella a cui lui aveva rinunciato. Sentiva le risa, i pianti, le urla, i litigi, mentre lui era lì, fermo, immobile, legato ad un muro, con gli occhi bendati, in quella prigione.
Lui era dentro.
Ora che era tutto finito, ora che tutto sarebbe dovuto andare bene, era un prigioniero.

Condannato alla pena di morte in quanto Nukenin ed ex membro dell’Akatsuki. Avendo aiutato Konoha e gli altri villaggi con la distruzione dell’organizzazione, la pena sarà veloce e indolore.

Sì. Perché quando aveva ucciso Danzou, aveva fatto un favore a Konoha. Quando aveva distrutto Akatsuki, aveva fatto un favore a Konoha.
Ipocriti.
Aveva rinunciato a tutto, alla vita, agli amici, all’amore, solo per vendicare suo fratello. Lo aveva ucciso, credendo lui il colpevole, ma aveva sbagliato tutto. Suo fratello era sempre stato suo fratello e lo aveva amato incondizionatamente.
Ora, chiuso lì dentro, si faceva mille domande e si dava altrettante risposte.

Era questo che voleva Itachi per lui?

No, non lo era.

Aveva raggiunto alla fine, il suo scopo?

No. Perché tutti pensavano che lui li avesse aiutati ma non era vero.

Davvero aveva fatto un favore a sé stesso, andando via da Konoha?

No. Aveva abbandonato amici, amori, una vita felice.

Aveva raggiunto il potere che bramava?

Sì. Ma a che serviva il potere, quando avevi perso tutto il resto?

Respirava piano. Che giorno era quello? Quello della sua morte forse? Era già arrivato? Sentì la serratura della porta scattare e si rispose che sì, era quel giorno. Non oppose resistenza mentre veniva portato via. Non oppose resistenza mentre si lasciava trascinare.
Gli tolsero la benda quando fu arrivato. C’erano i vecchi amici, i vecchi sensei... e l’Hokage. Buffo, come nemmeno lui avesse potuto fare qualcosa. Avrebbe sofferto per quella decisione? D’altronde era Kakashi….

-Sasuke... Non ti preoccupare. Io vi proteggerò a costo della mia vita. Non lascerò mai… che i miei compagni vengano uccisi.-

Come poteva sentirsi ora? Ora che il suo allievo era davanti a lui, pronto a morire?

…. –Sasuke, abbandona la vendetta. Facendo questo lavoro ne ho visti fino alla nausea di tipi come te. Fanno sempre una fine miserabile, coloro che parlano di vendetta. Non si ottiene altro che soffrire di più. Anche quando si riesce a portarla a termine, rimase soltanto un grande vuoto.-…

Era vero… o forse no? Aveva 12 anni quando aveva sentito quel discorso. Pensava di essere maturo già a quel tempo, a causa della perdita subita. Ma forse non era poi così maturo come pensava. Ora stava per morire, ma aveva ridato la pace ai suoi cari. Aveva vendicato la famiglia, aveva vendicato Itachi…. E ora, vicino all’ultima ora, vedeva il suo sensei guardarlo tristemente.
Avrebbe voluto chiedergli per cosa fosse triste. Perché non era riuscito a salvare il suo allievo? Perché non aveva potuto evitare quella fine? O forse, era uno sguardo deluso?
Buffo. In prima fila, davanti a lui, c’era Sakura. Lo guardava con sguardo adulto – da quando era diventata una donna? – ma appena i loro occhi si incrociarono, li vide diventare lucidi.
Era sempre la solita piagnucolona, quella ragazza. Quella ragazza che lo guardava sempre e sognava una vita con lui. Quella ragazza per cui lui era stato il primo amore. Quella ragazza testarda, che non si arrendeva mai, nemmeno davanti ad un netto rifiuto.
Semplicemente Sakura.

… -Abbiamo svolto varie missioni in quattro. Erano dure e ci sono stati tanti momenti difficili… ma devo dire… che ero felice. … So del tuo clan. Però con la sola vendetta… non renderai felice nessuno. Né te stesso… né me.-

Così egoista ma così.. matura? Forse, aveva ragione. Infondo, ora aveva portato a termine la sua vendetta. Ma chi era felice? Lui si sentiva soddisfatto.. ma felice? Leggeva il dolore sul volto degli amici di sempre…

… -Io sono innamorata di te! Ti amo da morire! Se deciderai di stare c on me, ti giuro che non te ne pentirai! Saremo sempre allegri e io ti renderò sicuramente felice! Farò qualsiasi cosa per te! Non andare via…. Ti prego resta! Ti aiuterò persino nella tua vendetta! Ti prometto che in qualche modo ci riuscirò. Sigh… per cui resta… qui con me. E se questo non è possibile, portami con te.- …

Così disperata e disposta a renderlo felice… forse, avrebbe ridato vita al suo clan stando con lei. Eppure leggeva quella luce nei suoi occhi. Mentre la guardava trattenere le lacrime. Per quell’amore, quell’amico che se ne andava.
Avrebbe voluto chiedergli per cosa fosse triste. Perché tutti i sogni infranti? Per non essere riuscito a salvarlo? O erano lacrime di rabbia?
Fece vagare i suoi occhi fino a che non ne incontrò un paio azzurri. In quel momento, sentì il cuore perdere un battito. Quegli occhi erano… spenti? Li incrociò, vi lesse dentro e si ricordò di parole dette - dimenticate? -

-Lo sai, Naruto? Ai ninja migliori… basta un solo scambio di colpi per intendersi perfettamente… anche senza l’uso delle parole.-

Sì, glielo aveva detto. Ma ora non c’era stato nessun colpo. Eppure vi stava leggendo dentro. E vi leggeva tutto quello che avevano passato insieme…

-Stai bene, fifone?- …. – Il Sasuke che conosco io, di sicuro non è così scemo e codardo!-

-Vorresti dire che per ormai per te… io non conto più nulla?! Tutto quello che abbiamo fatto col gruppo sette…. Per te non ha avuto alcun significato?!-

-… mentre quando sono con te… penso che sarebbe così avere un fratello.- … -Perché tu sei, quel legame che ho a lungo cercato. Per questo ti fermerò!-

-Chi non riesce a salvare nemmeno uno dei suoi compagni non può di certo diventare Hokage. Non pensi… Sasuke?-

Il suo migliore amico. Quante parole non avevano detto? Quante avventure avevano affrontato? E ora, mentre stava per morire, Naruto lo guardava con occhi spenti.

Avrebbe voluto chiedergli se ormai aveva esaurito le lacrime. Se sarebbe stato bene senza di lui. Se ora che lo capiva comprendeva perché erano arrivati a questo.
Forse lo capiva. Ma non lo accettava comunque.
Avrebbe voluto dirgli che sarebbe stato un ottimo Hokage, perché testardo com’era, non poteva non riuscirci. Avrebbe voluto dirgli che nonostante tutte le volte che ci aveva provato, non aveva mai troncato il loro legame. Avrebbe voluto dirgli che era stata la persona più importante nella sua vita. Che gli sarebbe mancato, se ad un morto poteva mancare qualcuno.
Involontariamente, un sorriso nacque sulle sue labbra mentre Kakashi pronunciava il verdetto, prima che tutto finisse. Vide un brillio negli occhi di Naruto a quel sorriso e lo guardò intensamente.
Ne avevano passate tante. Ne avrebbero passate ancora tante. Magari non in quella vita. Ma un legame come il loro, non poteva spezzarsi.
Mentre pensava quelle parole, vide una singola lacrima cadere dagli occhi di Naruto e chiuse i suoi, le labbra ancora incurvate in un sorriso.

-Vuoi dire qualcosa prima che finisca tutto?-

La voce di Kakashi giunse perfettamente alle sue orecchie, ma scosse il capo. Non aveva nulla da dire. Perché Naruto aveva capito. Perché Sakura avrebbe capito. Perché Kakashi sapeva già ancor prima di dire.
Erano il Team 7.
Si erano detti tante cose, avevano riso, litigato, pianto.
Erano amareggiati, tristi, felici, delusi.
Ma non avevano più bisogno di parole.
Perché il tempo passava inesorabilmente. Le gocce avevano smesso di rimbombare nella sua testa.
Aveva visto la luce del sole un ultima volta, aveva sentito la pioggia sulla pelle, aveva sentito i profumi e aveva scorto le emozioni.
Ormai era inutile pensare a come sarebbe potuto essere. Ognuno di loro aveva fatto la loro scelta e la pioggia copriva le loro lacrime.
E mentre sentiva la sentenza calare su di lui, togliendogli la vita, non riuscì a far scomparire quel sorriso dalle labbra.
Perché infondo, il loro momento c’era stato. Avevano commesso errori e si erano rincorsi a lungo. Quel tempo poteva finire, ma non sarebbe scomparso mai.

  
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