Piccola Fan fiction nata in un momento di pazzia...XD ho voluto fare un piccolo omaggio alla coppia RuNami che io adoro con tutto il cuore.
Senza molte pretese...leggete e commentate in tanti..il vostro parere è la linfa vitale di noi scrittori..
Farsi Amare…
Nami mi
tolse la maglietta nera, continuando a tenere la bocca incollata alla
mia.
Non ero
ancora riuscito a capire come fossimo arrivati fino a quel punto.
L’attimo
prima parlavamo nella cucina e l’attimo dopo eravamo
incollati l’uno a l’altro,
i nostri copri che fremevano impazienti.
Inoltre
come eravamo arrivati nella mia stanza?
E
perché
lei aveva la camicetta completamente stracciata?
Se avessi
ragionato solo per un istante, mi sarei di certo reso conto dalla
sciocchezza
che entrambi stavamo commettendo e delle conseguenze che ne sarebbero
derivate.
Ma io
volevo vedere, capire. Provare sensazioni.
La bocca
di Nami era morbida, più persuasiva che possessiva.
Lentamente
la costrinsi a schiudersi, in modo che la mia lingua potesse insinuarsi
sopra,
in mezzo, annebbiandomi i sensi col suo aroma.
Ero
controllato da un istinto che nemmeno io riuscivo a capire; una forza
più
grande di me e che non volevo in alcun modo sconfiggere.
Io
credevo di volere solo la bocca, la sua bocca generosa e tentatrice, ma
nell’istante
in cui l’assaporai mi resi conto di desiderare anche tutto il
resto.
Le mie
mani presero ad accarezzarla seguendo la forma dei suoi fianchi sotto la gonna e la
sentì gemere estasiata.
Ormai
rassegnato la sollevai dalle cosce e lei si aggrappò forte a
me.
Altro che
gattina!
Sembrava
una pantera che dolcemente faceva le fusa.
Riuscì
a
raggiungere il letto e per un momento mi chiesi veramente come ci ero
riuscito,
ma ogni domanda sparì nell’istante in cui la sua
mano si posò nella mia
erezione.
La violenza
del desiderio mi travolse.
La stesi
nel letto, incerto sul da farsi e lei come a capire la mia confusione,
guidò la
mia mano fino al suo seno.
Fissai
intensamente i suoi occhi, rispecchiandone la luce dei miei.
Una luce
che provavo solo durante una battaglia.
Senza
indugiare oltre, mossi la
mia mano, che
lenta e inesorabile, tracciò dei piccoli cerchi
nel suo
centro.
Mi
sentivo un po’ sciocco, ma il vedere Nami contorcersi e
gemere ad ogni tocco mi
diede un po’ più di coraggio e guidato
dall’istinto, mi inchinai sostituendo le
mani con la bocca.
-Rufy..- era stato
come un eco lontano,
che però mi aveva invogliato a continuare.
Salì
lungo la sua coscia e le tolsi il leggero strato di pizzo che la
proteggeva.
Lei
rilasciò un sospiro, che io soffocai quasi subito.
Sentivo
le sue piccole mani percorrermi il petto, scendendo delicate e quando
arrivarono troppo giù mi bloccai.
Anche lei
si era stranamente irrigidita e cercai il suo sguardo.
-Nami…-
la chiamai, ma lei non disse nulla, si limitò a fissarmi in
silenzio per un
tempo che parve infinito, ed in fine la sua mano finì il
percorso che aveva
iniziato.
Chiusi
gli occhi, mentre una miriade di sensazioni si espandeva in tutto il
mio
essere.
Nami sfiorava
la mia parte più sensibile, forse il mio unico punto debole.
Che fosse
lei l’unico nemico in grado di sconfiggermi?
La
sentivo giocare, mentre a stento trattenevo i gemiti di eccitazione.
Quando il
mio autocontrollo perse, cioè quasi subito, la feci
inginocchiare nel letto e
nella bramosia dell’attimo non le tolsi neppure la gonna,
mentre lentamente la
facevo mia.
Mi
sentivo come un predatore, che senza sosta uccideva la sua preda.
Solo che
era molto più piacevole e non avrei tolto un capello alla
mia “preda” per
nessuna ragione al mondo.
Con un
ultima spinta mi riversai al suo interno ed insieme assaporammo il
massimo
piacere.
Esausto mi
lasciai andare contro di lei.
Pochi
minuti più tardi mi accorsi che le stavo gravando a dosso,
così invertì le
parti.
Continuai
ad abbracciarla, ascoltando il battito incessante del suo cuore ed il
suo
respiro che lentamente ritornava normale.
-Rufy?-
mi sentì chiamare dalla sua voce.
Non era
imperiosa, ho fredda o calcolatrice.
Era dolce
e timida.
Ormai
conoscevo bene la mia ciurma e avevo capito qualcosa di ognuno di loro,
persino
del carattere introverso di Nami.
Che
cambiava di giorno in giorno e che sempre in ogni occasione si poteva
scoprire
qual cosa di nuovo su di lei.
-Rufy sei
sveglio?- ritornai velocemente alla realtà e mi affrettai a
risponderle:
-Si,
scusa..stavo..pensando.-mormorai.
La
sentì
sollevarsi leggermente,quel tanto che bastava a far incontrare i nostri
occhi.
-Senti,
forse è meglio che non diciamo nulla a gli altri.- strinsi
di più la presa su
di lei e come sempre facevo reagii d’istinto.
-No!
–
ero stato chiaro e preciso, dopo tutto ero io il capitano.
-Rufy io
credo che sia meglio, pensa cosa farebbe Sanji se lo venisse a sapere,
come
minimo ti sfiderebbe a duello.-
Era vero,
molto probabilmente sarebbe successo proprio quello, ma non volevo
assolutamente
mentire hai miei compagni.
Non
sapevo nemmeno perché l’avevo fatto.
Forse
perché in verità Nami mi era sempre piaciuta.
Lei era
testarda, combattiva, ma aveva anche paura e molto volte occorreva
proteggerla.
Era
abile, astuta e…bellissima.
-Rufy?- mi
richiamò.
La sua
chioma arancio si mosse e fissai intensamente ogni suo movimento,
soffermandomi
alla fine sui suoi occhi.
Sembrava
imbarazzata e uno strano senso di vittoria pervase tutto il mio essere.
-Nami,
non ho intenzione di mentire alla ciurma e se Sanji mi vorrà
sfidare accetterò
la sfida..-
Lei
boccheggiò ed io ne approfittai per cibarmi ancora di quelle
meravigliose
labbra.
-Da oggi
non sei più la mia navigatrice…sei la mia
donna..- lei arrossì sorridendomi.
-Come
volete voi..capitano.-mi rispose solamente accoccolandosi di
più nel mio petto
e presto entrambi finimmo tra le braccia di Morfeo.
****
I raggi
del sole svegliarono capello di paglia e un dolce sorriso
arrivò nella sua
visuale, di certo risvegliarsi ogni
giorno in quel modo sarebbe stato davvero magnifico,pensò
Rufy.
-Buon
giorno…-mormorò lei, schiacciandosi di
più contro il suo petto.
-Buon
giorno a te…-li rispose, scendendo a lambire le sue labbra.
Con la
mano le accarezzò il collo, scendendo lentamente per il
resto del corpo.
-mm..Rufy,
dovremo andare a fare colazione…-protestò lei,ma
lui concentrò la sua
attenzione sul suo collo mordicchiandoglielo.
-Dai,
pensa se arrivano gli altri, potrebbero cercarti e
allora…-la navigatrice non
finì la frase, l’urlo di Sanji si
propagò per tutta la nave.
-Nami-chan…!!!!!!!-
Immediatamente
i due s’irrigidirono.
Cosa
aveva Sanji da urlare così presto la mattina?
E
perché
cercava Nami?
Nessuno
dei due fece in tempo a dire o fare nulla, la porta della camera si
spalancò e
un Usop in agitazione iniziò a parlare freneticamente.
-Rufy!!!
Nami è
scomparsa…..Sanji…sta..ma..che?- Il cecchino
bloccò la sua parlantina,
fissando sconvolto il suo capitano e la navigatrice nel letto insieme.
Nami
arrossì coprendosi di più con il lenzuolo, mentre
Rufy nonostante la sorpresa
sembrava abbastanza tranquillo.
-Usop? Va
tutto bene?- chiese al suo amico di sempre, che però lo
fissava inebetito.
Intanto
anche Zoro e Robin arrivarono nella stanza.
-Rufy,
Nami sembra…scomparsa…-
Lo
spadaccino guardò prima la scena e subito dopo raccolse con
la spada il
reggiseno della bella navigatrice guardandolo con sopracciglio cinico.
Mentre la
cartografa sembrava divertita dalla situazione.
-Direi
che la nostra Nami non è affatto scomparsa…-disse
infatti,mentre Zoro commentò:
-Lo sai
Rufy, se volevi sbarazzarti di quel cuoco da strapazzo ci avrei potuto
pensare
io,perché sai farli venire un infarto mi sembra un
po’ troppo..-
Lo
spadaccino sorriso insieme al suo capitano.
-Robin! Zoro
!-li rabbonì Nami, ancora più rossa.
Lui
sospirò scuotendo il capo, mentre Robin le fece
l’occhiolino.
-Che
faccio avviso gli altri o ci pensi tu Rufy?-
Capello
di paglia sorrise all’amico, ma non disse nulla anche
perché non c’è ne fù
affatto bisogno, tutta la ciurma infatti era appena entrata nella
stanza.
Ecco ora
immaginatevi delle espressioni basite… fatto?
Aggiungetevi
delle mascelle che cadono a terra per la sorpresa… fatto?
Gli occhi
giganteschi e un espressione super sbalordita..fatto?
(Nd:Aggiungeteci
la colla vinilica…e il lavoro sarà
pronto…XD Scusate, per un attimo mi sono
sclerata!)
Questa
era l’espressione del resto della ciurma, mentre Robin e Zoro
sembravano
indifferenti e Usop era ancora troppo scosso per realizzare un pensiero
coerente.
-Ragazzi
avremo voluto dirvelo in un altro modo…comunque, Nami da
oggi non è più solo la
navigatrice del nostro gruppo e anche la mia donna.-
Le facce
ancora basite non cambiarono minimamente, tutte tranne quella di Sanji
che
avanzò fino a trovarsi di fronte a hai due.
-Nami-chan?-
mormorò Sanji e tutti trattennero il fiato.
Cosa
avrebbe fatto Sanji?
Come
minimo sfidato a duello Rufy, insomma dopo la situazione in cui si
trovava era
abbastanza logico.
Il cuore
dell’intera ciurma di cappello di paglia iniziò a
battere freneticamente, fin
quando.
-aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahh!!!!!!!!!!!!!!-
Sanji iniziò a piangere a di rotto, facendo finire gli altri
a faccia a terra.
-Calmati
Sanji…-cercò di placarlo Nami, ancora nel letto
del capitano.
-NOOOOO
Nami-chan,
perché?Non puoi farmi questoooo..-
-Sanji
calmati, non è successo nulla di così
grave…-provò Robin.
-Oh
Robin-chan…nulla
di così grave? Nami aveva bisogno di affetto e invece che
venire da me…è andato
da Rufy, da Rufy capisci? Io pensavo che non sapesse nemmeno cosa
farsene di
una donna!!-
Rufy
sembrava perplesso, Nami leggermente infuriata, mentre Robin,Zoro
Franky e
Brook trovavano la cosa molto divertente.
Chopper
nel mentre cercava di far riprendere Usop, che sembrava una statua di
sale.
-Ti
capisco Sanji…-cercò di dire la navigatrice
cercando di non scoppiare a ridere.
-Però
Nami vuole il capitano…-
-ma non
è
giustoooo….Robin-chan tu starai con me per sempre vero?-
Lei
sorridendo annuì e Sanji si rialzò in piedi,
guardò seriamente il suo capitano.
-Rufy?-lo
chiamò e per una volta il capitano restò in
silenzio, aspettando il verdetto
del suo amico.
-Avete la
mia approvazione….-sembrava solenne e Rufy sorrise.
Nami
però
era leggermente irritata.
Primo
perché
Usop la fissava con un espressione da ebete in faccia e Chopper cercava
di
farlo rinsavire, secondo perché Brook studiava le sue
mutandine con aria
decisamente felice, mentre Franky lo rimproverava e Terzo sia Robin che
Zoro
trattenevano dallo scoppiare a ridere da un momento all’altro.
Inoltre,
l’imbarazzo della situazione e il fatto che Rufy fosse
così tranquillo non
aiutava affatto e di fatti i nervi della navigatrice esplosero subito.
-FUORIIIIIIIIIIII
DI QUIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!-
Urlò
e
utilizzando le coperte per evitare che la vedessero nuda si
alzò in piedi,
spedendo a calci uno per uno tutta la ciurma e chiudendo la cabina a
chiave.
Con il
fiatone per la grande impresa appoggiò la fronte contro la
porta della cabina e
subito dopo si sentì afferrare e far girare.
Rufy la
guardò con il suo solito sorriso felice e riuscì
a calmarla.
-Direi
che è andata bene no?- domandò il suo capitano,
scrutando attento gli occhi
della sua navigatrice.
-
si…-mormorò
lei,accoccolandosi nel suo petto.
Restarono
per vari minuti in silenzio, abbracciati l’uno a
l’altro.
Fin
quando Rufy non parlò, sorprendendo davvero tanto la sua
cartografa.
-Perché
io?-
Lei
tentò
di alzare il viso, ma lui la trattenne contro il suo petto.
-Perché,
tra
tutti gli uomini che potevi avere, hai scelto me Nami…?-
Lei
sorrise, stringendosi di più a lui.
-Non ho
ragioni…per questo..-
Lui si
scostò per vederla in viso e lei sondò lo sguardo
del suo bel capitano.
-Non hai
ragioni?-chiese perplesso e lei annuì.
-L’amore
non ha bisogno di ragioni…-
Rufy
sorrise, baciando la fronte della sua donna, perché ora ne
era certo.
Nami era
sua.
-ti amo
anche io…-sussurrò, pensando che
l’avrebbe fatto per la vita.
Ora
poteva aggiungere un altro sogno a quello di divenire Re dei Pirati:
Frasi amare
da Nami….per l’eternità.