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Autore: ArtRevenge_M    03/10/2009    13 recensioni
Piccolo omaggio alla coppia RuNami..."Nami mi tolse la maglietta nera, continuando a tenere la bocca incollata alla mia.
Non ero ancora riuscito a capire come fossimo arrivati fino a quel punto.
Inoltre come eravamo arrivati nella mia stanza?
E perché lei aveva la camicetta completamente stracciata?
Che fosse lei l’unico nemico in grado di sconfiggermi?"
-Lo sai Rufy, se volevi sbarazzarti di quel cuoco da strapazzo ci avrei potuto pensare io,perché sai farli venire un infarto mi sembra un po’ troppo..-
Genere: Romantico, Commedia, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nami
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Piccola Fan fiction nata in un momento di pazzia...XD  ho voluto fare un piccolo omaggio alla coppia RuNami che io adoro con tutto il cuore.

Senza molte pretese...leggete e commentate in tanti..il vostro parere è la linfa vitale di noi scrittori..

Farsi Amare…

 

Nami mi tolse la maglietta nera, continuando a tenere la bocca incollata alla mia.

Non ero ancora riuscito a capire come fossimo arrivati fino a quel punto.

L’attimo prima parlavamo nella cucina e l’attimo dopo eravamo incollati l’uno a l’altro, i nostri copri che fremevano impazienti.

Inoltre come eravamo arrivati nella mia stanza?

E perché lei aveva la camicetta completamente stracciata?

Se avessi ragionato solo per un istante, mi sarei di certo reso conto dalla sciocchezza che entrambi stavamo commettendo e delle conseguenze che ne sarebbero derivate.

Ma io volevo vedere, capire. Provare sensazioni.

La bocca di Nami era morbida, più persuasiva che possessiva.

Lentamente la costrinsi a schiudersi, in modo che la mia lingua potesse insinuarsi sopra, in mezzo, annebbiandomi i sensi col suo aroma.

Ero controllato da un istinto che nemmeno io riuscivo a capire; una forza più grande di me e che non volevo in alcun modo sconfiggere.

Io credevo di volere solo la bocca, la sua bocca generosa e tentatrice, ma nell’istante in cui l’assaporai mi resi conto di desiderare anche tutto il resto.

Le mie mani presero ad accarezzarla seguendo la forma dei suoi fianchi  sotto la gonna e la sentì gemere estasiata.

Ormai rassegnato la sollevai dalle cosce e lei si aggrappò forte a me.

Altro che gattina!

Sembrava una pantera che dolcemente faceva le fusa.

Riuscì a raggiungere il letto e per un momento mi chiesi veramente come ci ero riuscito, ma ogni domanda sparì nell’istante in cui la sua mano si posò nella mia erezione.

La violenza del desiderio mi travolse.

La stesi nel letto, incerto sul da farsi e lei come a capire la mia confusione, guidò la mia mano fino al suo seno.

Fissai intensamente i suoi occhi, rispecchiandone la luce dei miei.

Una luce che provavo solo durante una battaglia.

Senza indugiare oltre, mossi  la mia mano, che lenta e inesorabile, tracciò dei piccoli cerchi

nel suo centro.

Mi sentivo un po’ sciocco, ma il vedere Nami contorcersi e gemere ad ogni tocco mi diede un po’ più di coraggio e guidato dall’istinto, mi inchinai sostituendo le mani con la bocca.

-Rufy..- era stato come un eco lontano, che però mi aveva invogliato a continuare.

Salì lungo la sua coscia e le tolsi il leggero strato di pizzo che la proteggeva.

Lei rilasciò un sospiro, che io soffocai quasi subito.

Sentivo le sue piccole mani percorrermi il petto, scendendo delicate e quando arrivarono troppo giù mi bloccai.

Anche lei si era stranamente irrigidita e cercai il suo sguardo.

-Nami…- la chiamai, ma lei non disse nulla, si limitò a fissarmi in silenzio per un tempo che parve infinito, ed in fine la sua mano finì il percorso che aveva iniziato.

Chiusi gli occhi, mentre una miriade di sensazioni si espandeva in tutto il mio essere.

Nami sfiorava la mia parte più sensibile, forse il mio unico punto debole.

Che fosse lei l’unico nemico in grado di sconfiggermi?

La sentivo giocare, mentre a stento trattenevo i gemiti di eccitazione.

Quando il mio autocontrollo perse, cioè quasi subito, la feci inginocchiare nel letto e nella bramosia dell’attimo non le tolsi neppure la gonna, mentre lentamente la facevo mia.

Mi sentivo come un predatore, che senza sosta uccideva la sua preda.

Solo che era molto più piacevole e non avrei tolto un capello alla mia “preda” per nessuna ragione al mondo.

Con un ultima spinta mi riversai al suo interno ed insieme assaporammo il massimo piacere.

Esausto mi lasciai andare contro di lei.

Pochi minuti più tardi mi accorsi che le stavo gravando a dosso, così invertì le parti.

Continuai ad abbracciarla, ascoltando il battito incessante del suo cuore ed il suo respiro che lentamente ritornava normale.

-Rufy?- mi sentì chiamare dalla sua voce.

Non era imperiosa, ho fredda o calcolatrice.

Era dolce e timida.

Ormai conoscevo bene la mia ciurma e avevo capito qualcosa di ognuno di loro, persino del carattere introverso di Nami.

Che cambiava di giorno in giorno e che sempre in ogni occasione si poteva scoprire qual cosa di nuovo su di lei.

-Rufy sei sveglio?- ritornai velocemente alla realtà e mi affrettai a risponderle:

-Si, scusa..stavo..pensando.-mormorai.

La sentì sollevarsi leggermente,quel tanto che bastava a far incontrare i nostri occhi.

-Senti, forse è meglio che non diciamo nulla a gli altri.- strinsi di più la presa su di lei e come sempre facevo reagii d’istinto.

-No! – ero stato chiaro e preciso, dopo tutto ero io il capitano.

-Rufy io credo che sia meglio, pensa cosa farebbe Sanji se lo venisse a sapere, come minimo ti sfiderebbe a duello.-

Era vero, molto probabilmente sarebbe successo proprio quello, ma non volevo assolutamente mentire hai miei compagni.

Non sapevo nemmeno perché l’avevo fatto.

Forse perché in verità Nami mi era sempre piaciuta.

Lei era testarda, combattiva, ma aveva anche paura e molto volte occorreva proteggerla.

Era abile, astuta e…bellissima.

-Rufy?- mi richiamò.

La sua chioma arancio si mosse e fissai intensamente ogni suo movimento, soffermandomi alla fine sui suoi occhi.

Sembrava imbarazzata e uno strano senso di vittoria pervase tutto il mio essere.

-Nami, non ho intenzione di mentire alla ciurma e se Sanji mi vorrà sfidare accetterò la sfida..-

Lei boccheggiò ed io ne approfittai per cibarmi ancora di quelle meravigliose labbra.

-Da oggi non sei più la mia navigatrice…sei la mia donna..- lei arrossì sorridendomi.

-Come volete voi..capitano.-mi rispose solamente accoccolandosi di più nel mio petto e presto entrambi finimmo tra le braccia di Morfeo.

                                                                         ****

I raggi del sole svegliarono capello di paglia e un dolce sorriso arrivò nella sua visuale, di certo risvegliarsi ogni giorno in quel modo sarebbe stato davvero magnifico,pensò Rufy.

-Buon giorno…-mormorò lei, schiacciandosi di più contro il suo petto.

-Buon giorno a te…-li rispose, scendendo a lambire le sue labbra.

Con la mano le accarezzò il collo, scendendo lentamente per il resto del corpo.

-mm..Rufy, dovremo andare a fare colazione…-protestò lei,ma lui concentrò la sua attenzione sul suo collo mordicchiandoglielo.

-Dai, pensa se arrivano gli altri, potrebbero cercarti e allora…-la navigatrice non finì la frase, l’urlo di Sanji si propagò per tutta la nave.

-Nami-chan…!!!!!!!-

Immediatamente i due s’irrigidirono.

Cosa aveva Sanji da urlare così presto la mattina?

E perché cercava Nami?

Nessuno dei due fece in tempo a dire o fare nulla, la porta della camera si spalancò e un Usop in agitazione iniziò a parlare freneticamente.

-Rufy!!! Nami è scomparsa…..Sanji…sta..ma..che?- Il cecchino bloccò la sua parlantina, fissando sconvolto il suo capitano e la navigatrice nel letto insieme.

Nami arrossì coprendosi di più con il lenzuolo, mentre Rufy nonostante la sorpresa sembrava abbastanza tranquillo.

-Usop? Va tutto bene?- chiese al suo amico di sempre, che però lo fissava inebetito.

Intanto anche Zoro e Robin arrivarono nella stanza.

-Rufy, Nami sembra…scomparsa…-

Lo spadaccino guardò prima la scena e subito dopo raccolse con la spada il reggiseno della bella navigatrice guardandolo con sopracciglio cinico.

Mentre la cartografa sembrava divertita dalla situazione.

-Direi che la nostra Nami non è affatto scomparsa…-disse infatti,mentre Zoro commentò:

-Lo sai Rufy, se volevi sbarazzarti di quel cuoco da strapazzo ci avrei potuto pensare io,perché sai farli venire un infarto mi sembra un po’ troppo..-

Lo spadaccino sorriso insieme al suo capitano.

-Robin! Zoro !-li rabbonì Nami, ancora più rossa.

Lui sospirò scuotendo il capo, mentre Robin le fece l’occhiolino.

-Che faccio avviso gli altri o ci pensi tu Rufy?-

Capello di paglia sorrise all’amico, ma non disse nulla anche perché non c’è ne fù affatto bisogno, tutta la ciurma infatti era appena entrata nella stanza.

Ecco ora immaginatevi delle espressioni basite… fatto?

Aggiungetevi delle mascelle che cadono a terra per la sorpresa… fatto?

Gli occhi giganteschi e un espressione super sbalordita..fatto?

(Nd:Aggiungeteci la colla vinilica…e il lavoro sarà pronto…XD Scusate, per un attimo mi sono sclerata!)

Questa era l’espressione del resto della ciurma, mentre Robin e Zoro sembravano indifferenti e Usop era ancora troppo scosso per realizzare un pensiero coerente.

-Ragazzi avremo voluto dirvelo in un altro modo…comunque, Nami da oggi non è più solo la navigatrice del nostro gruppo e anche la mia donna.-

Le facce ancora basite non cambiarono minimamente, tutte tranne quella di Sanji che avanzò fino a trovarsi di fronte a hai due.

-Nami-chan?- mormorò Sanji e tutti trattennero il fiato.

Cosa avrebbe fatto Sanji?

Come minimo sfidato a duello Rufy, insomma dopo la situazione in cui si trovava era abbastanza logico.

Il cuore dell’intera ciurma di cappello di paglia iniziò a battere freneticamente, fin quando.

-aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahh!!!!!!!!!!!!!!- Sanji iniziò a piangere a di rotto, facendo finire gli altri a faccia a terra.

-Calmati Sanji…-cercò di placarlo Nami, ancora nel letto del capitano.

-NOOOOO Nami-chan, perché?Non puoi farmi questoooo..-

-Sanji calmati, non è successo nulla di così grave…-provò Robin.

-Oh Robin-chan…nulla di così grave? Nami aveva bisogno di affetto e invece che venire da me…è andato da Rufy, da Rufy capisci? Io pensavo che non sapesse nemmeno cosa farsene di una donna!!-

Rufy sembrava perplesso, Nami leggermente infuriata, mentre Robin,Zoro Franky e Brook trovavano la cosa molto divertente.

Chopper nel mentre cercava di far riprendere Usop, che sembrava una statua di sale.

-Ti capisco Sanji…-cercò di dire la navigatrice cercando di non scoppiare a ridere.

-Però Nami vuole il capitano…-

-ma non è giustoooo….Robin-chan tu starai con me per sempre vero?-

Lei sorridendo annuì e Sanji si rialzò in piedi, guardò seriamente il suo capitano.

-Rufy?-lo chiamò e per una volta il capitano restò in silenzio, aspettando il verdetto del suo amico.

-Avete la mia approvazione….-sembrava solenne e Rufy sorrise.

Nami però era leggermente irritata.

Primo perché Usop la fissava con un espressione da ebete in faccia e Chopper cercava di farlo rinsavire, secondo perché Brook studiava le sue mutandine con aria decisamente felice, mentre Franky lo rimproverava e Terzo sia Robin che Zoro trattenevano dallo scoppiare a ridere da un momento all’altro.

Inoltre, l’imbarazzo della situazione e il fatto che Rufy fosse così tranquillo non aiutava affatto e di fatti i nervi della navigatrice esplosero subito.

-FUORIIIIIIIIIIII DI QUIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!-

Urlò e utilizzando le coperte per evitare che la vedessero nuda si alzò in piedi, spedendo a calci uno per uno tutta la ciurma e chiudendo la cabina a chiave.

Con il fiatone per la grande impresa appoggiò la fronte contro la porta della cabina e subito dopo si sentì afferrare e far girare.

Rufy la guardò con il suo solito sorriso felice e riuscì a calmarla.

-Direi che è andata bene no?- domandò il suo capitano, scrutando attento gli occhi della sua navigatrice.

- si…-mormorò lei,accoccolandosi nel suo petto.

Restarono per vari minuti in silenzio, abbracciati l’uno a l’altro.

Fin quando Rufy non parlò, sorprendendo davvero tanto la sua cartografa.

-Perché io?-

Lei tentò di alzare il viso, ma lui la trattenne contro il suo petto.

-Perché, tra tutti gli uomini che potevi avere, hai scelto me Nami…?-

Lei sorrise, stringendosi di più a lui.

-Non ho ragioni…per questo..-

Lui si scostò per vederla in viso e lei sondò lo sguardo del suo bel capitano.

-Non hai ragioni?-chiese perplesso e lei annuì.

-L’amore non ha bisogno di ragioni…-

Rufy sorrise, baciando la fronte della sua donna, perché ora ne era certo.

Nami era sua.

-ti amo anche io…-sussurrò, pensando che l’avrebbe fatto per la vita.

Ora poteva aggiungere un altro sogno a quello di divenire Re dei Pirati:

Frasi amare da Nami….per l’eternità.

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