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Autore: Shinra    05/10/2009    3 recensioni
Il ritorno di Zack. Un nuovo clone minaccia il Pianeta. Una verità che Cloud non è pronto ad affrontare...
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cloud Strife, Zack Fair
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note dell'Autrice: Mentre scrivevo questa storia ascoltavo la canzone “The chosen pessimist” degli In Flames. Se vi va di leggere ascoltandola di sottofondo, potete trovarla qui:
http://www.youtube.com/watch?v=Wye6CygA0Lc
Dura 8 minuti, quindi prendetevela comoda. Se no saltate da 3:14 a 6:17.
Ed ecco a voi... l'ultimo (?) capitolo!



Si trovava in una stanza spoglia e grigia. Sprazzi di luce penetravano dalla finestra sbarrata, la polvere danzava attraverso quei raggi.
Le lenzuola giacevano scomposte sul letto, aveva le gambe intorpidite.
Lui sollevò la testa e gli disse “Buongiorno,”
Non ebbe la forza di rispondere. Del resto si trattava solo di un sogno...



Il vento si era fatto più insistente, il suo naso era gelato, e il giubbotto non lo riscaldava affatto. Cercava di coprirsi la faccia quanto più poteva con la sciarpa, e di affondare le mani sempre più in profondità nelle tasche del giaccone, strofinando la stoffa dei guanti.
L'unica cosa che riusciva a guardare erano le impronte sulla neve che precedevano le sue, lasciate da scarponi identici ai suoi.
Non era il freddo dell'inverno a farlo star male, ma un freddo più grande che veniva da dentro...
Poi alzò lo sguardo, lui sorrideva. Era un freddo che poteva sopportare. Per quanto non smettesse di bruciargli dentro, era meglio di un calore effimero destinato a scomparire...



Il palmo bruciava, le ferite si riaprivano, la sua mano stringeva la spada e credeva di sentire il suo sangue scorrere anche attraverso di essa, come se facessero parte dello stesso corpo. La sua forza era la sua. Si sentiva il più forte del mondo.



Il tempo palpitava, come il suo cuore. Sembrava impossibile che si fermasse, così all'improvviso, così bruscamente... Rimbombava in quella culla d'acqua che conteneva tutti i suoi ricordi. Poteva nuotarvi in mezzo, selezionarli, riviverli a fondo.
Ed era come se una voce gli dicesse: “Osserva con attenzione, perché questa è l'ultima volta che potrai ricordare di aver vissuto.”



Era già successo. Ma non a lui. A lui non era potuta accadere una cosa simile. Era successo a qualcun'altro, molto tempo prima. Qualcuno che gli stava vicino e lo guardava morire assieme alla pioggia che precipitava nello spazio infinito come infinite stelle comete. Qualcuno che tuttavia sentiva incredibilmente vicino al se stesso di adesso.
Ma perché succedeva tutto questo ancora, e ancora... per quante volte si sarebbe dovuto ripetere? Quando sarebbe, finalmente, morto...?

Non sentiva odori, né sapori, e non vedeva niente se non scene già vissute. Gli passavano davanti gli occhi a ripetizione, e sentiva che potevano frantumarsi da un momento all'altro, disperdersi in uno spazio privo di vita, non esistere più... e basta.

Basta. Non era mai vissuto, non era mai morto. Che cos'era, allora? Una tribolazione infinita che continuava a risorgere dalle sue stesse ceneri...?

Io... Chi...?

Chi sono... Io...?

Forse aveva avuto un nome... Cloud... Zack... non ricordava... ma sentiva che non era importante. Non sarebbe più esistito, e se fosse rinato alla fine non avrebbe ricordato comunque di aver vissuto... Cosa significava vivere?

Dare un senso alle nostre azioni... Combattere per ciò in cui crediamo...

Di chi erano queste parole?

Di quello che una volta tutti chiamavano Zack...?

E chi era stato Cloud? Forse erano la stessa persona, morta e rinata due volte... Ma chi se n'era andato prima...? Zack...? No, forse... forse era stato Cloud il primo a lasciarci...
Sembra strano, non sapere più chi si è, o quale parte di se stessi ci ha lasciato... era mia o tua? Nostra o...

E se rinascessimo... un'altra volta... quale sarà il nostro nome?
Sarò io, (io, come posso essere io se non so chi sono...) tu, (chi sei...) o qualcun altro? (chi siamo insieme...?)

Aiutami...

Non morire...

Resta con me...

Vivi per me...

Non posso...

Lasciami...

...lasciarti...

...solo...

Noi non saremo mai soli.





Zack...

La tua mano si solleva verso il cielo... un'altra volta...

Mi vedi... Mi riconosci... Dimmi... Chi sono... Io...?

I tuoi occhi riflettono qualcosa... Stai davvero per morire...?

Il mio nome... di' il mio nome...

Zack.

Cloud.

Zack.

Cloud.

Zack.

Cloud.





Un corpo giaceva sulla terra bagnata, il sangue era stato lavato via.
Una sagoma si alzò, torreggiando su di lui imperturbabile.

“Il mio nome è... Cloud Strife.”

Raccolse la spada, e cominciò a camminare.

I suoi capelli corvini ondeggiavano al vento.

Fine
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