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Autore: Maggie_Lullaby    05/10/2009    13 recensioni
Lexi è una sedicenne testarda e dalla lingua affilata che vive in un mondo tutto suo pieno di ideali e stili di vita.
Maggie è una ragazza timida a innocente, incapace di dire di no e di vivere tranquillamente la sua vita.
Maryl è una ventenne che aspira a una grande carriera, ma è bloccata da un padre testardo e da due sorelle che hanno bisogno di lei.
La vita di tre sorelle si mescola a quella dei Jonas Brothers
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Brothers&Sisters'
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Io vi amo, io vi amo, io vi amo, io vi amo, io vi amo, io vi amo, io vi amo, io vi amo, io vi amo, io vi amo [ecc...].

Scusate, scriverei ancora qualche miliardo di vole “vi amo”, ma sono abbastanza di fretta, ho quaranta pagine di esercizi di inglese da fare!

308 recensioni, insomma, sapete che significa?? Ho superato le 300 recensioni!! Siete i miei tesori!! Bene, bene, grazie mille, di cuore!!!

Bene, contente che finalmente la coppia Mick si sia formata? Io sììì!!! *.*

Passiamo ai ringraziamenti:

DarkViolet92: grazie mille!! Aggiorna presto, tu!! Un bacione!

_Crazy_Dona_: chimica, greco e matematica?? *me ti compiange* Sono felicissima che ami questa storia, come io amo la tua!! Grazie di tutto!! Un bacione!

Lilian Malfoy: eh, l'ho fatto apposta a far parlare troppo Nick, così è stata Maggie a baciarlo, alla fine!! Anche tu a soffrire le pene del diritto, eh? Anch'io, sigh!! Un bacione!

mione94: CALMAAAAAAAA!!!! Sono diventata euforica solo a leggere la prima parola della tua recensione!! Sei fantastica ed io ti ADORO!!! Un bacione!

annina94: sììììììì, sono perdonata!!! Alleluia!!! Sì, finalmente si sono baciati Nick e Maggie!! Ad ogni modo, hai visto se ti è arrivata la mail? Altrimenti sono io che sono proprio scema!! Un bacione!

Niki_CuLLen_: cara che sei, tu!! Ti adoro, è ufficiale!! Anyway, sono contenta che lo scorso capitolo sia il tuo preferito! Spero che anche questo ti piaccia!! Un bacione!
MeneguzzinaJonassina: sono contentissima che lo scorso capitolo ti sia piaciuto così tanto!! Comunque, ritornando al vecchio argomento del capitolo dedicato interamente ai Jexi, ti dico già che sarà fra due capitoli, insomma, non il prossimo, quello dopo, però se intanto vuoi leggere qualcosa tutto su di loro potresti leggere Album, una mia missing moment che trovi nella mia pagina. Un bacione!!

Melmon: sono contenta che lo scorso capitolo ti sia piaciuto!! Grazie anche per essere passata nella mia originale Sguardo, grazie davvero!! Un bacione!
Sbranina: tesoro, addirittura
magnifica? Ma io ti adoro al trecento per cento!! Tu mi conosci troppo bene, hai azzeccato, ci saranno delle complicazioni, ma nulla di grave *tossicchia sarcastica* (bugiarda ndr. Tutti!). Sì, ehm, vabbè, ci sentiamo presto, spero. Ti voglio bene! Un bacione!!

jeeeeee: sono contenta che lo scorso capitolo ti sia piaciuto così tanto!!! Ti adoro!! Grazie per recensirmi sempre!! Un baciooooone!

BENNYY: sono felicissima che lo scorso capitolo ti sia piaciuto così tanto!! Certo che continuo, mi dovrete sopportare ancora a lungo! Un bacione!

jonas_princess: davvero ti è piaciuto così tanto lo scorso capitolo? Ma tu mi commuovi troppo!! Ti adoro al massimo! Un bacione!

Mon Amour: tesorooooooooo, ti adoro, ma tu lo sai, vero, sì? I Jonas rimangono sempre i Jonas, i nostri amati, venerati, splendidi Jonas!! La terza puntata è stupenda, vabbè, però ti racconto tutto meglio in una mail! Ti voglio bene! Un bacione!

JonasBrothersFan: sì, lo so, modestamente me la cavo bene in questa fanfic, dài, scherzo, ma io ti adoro al massimo!! Grazie di tutto, ci sentiamo presto! Un bacione!

nes95: eccoti con la tua recensione ufficiale, ma anche quella che mi hai lasciato sul cellulare andava benissimo!! Scusa se non ho risposto subito alla tua mail con il capitolo ma, come sai, ho avuto i miei problemini tecnici.. Un bacione!

Giulietta 24: Davvero mi adori? Ed io adoro te, è ovvio!! Sono felicissima che lo scorso capitolo ti sia piaciuto!! Un bacione!

merion: ciao tesoro, è da un po' che non ci si sente, ma sono contenta che lo scorso capitolo ti sia piaciuto così tanto!! Anch'io adoro questa faccina → *.* Non sei l'unica!! Ci sentiamo presto, spero! Un bacione!

Capitolo 28. Forever


Maggie ridacchiò, stringendosi a Nick e baciandogli il collo con dolcezza, mentre lui giocherellava con una ciocca dei suoi capelli, a volte avvicinando la testa a una ciocca, per annusare il suo odore: rose.

Nick intrecciò le dita delle mani con le sue e la tenne vicino a sé, osservandola con passione e amore, con uno sguardo dolce e innamorato.

- Ma come ho fatto? - chiese lui all'improvviso, pensando ad alta voce.

La mora si voltò verso di lui, radiosa, un grosso sorriso sulle labbra.

- Cosa? - chiese, appoggiando la testa alla sua spalla, mentre con una mano accarezzava l'erba del prato su cui erano seduti da ore.

Nick si voltò verso di lei.

- A resistere così tanto senza di te. Senza poter toccare i tuoi capelli – glieli prese con dolcezza per poi lasciarli ricadere di nuovo lungo la schiena, - senza poterti accarezzare le guance – le sfiorò con la punta delle dita – senza poterti baciare – premette le sue labbra contro quelle di lei.

Maggie arrossì fino alla punta delle orecchie e restò accanto a lui, stringendogli con forza le mani.

- Ed io non so come ho fatto a credere che tu ed Emma steste insieme – ammise lei in un sussurro roco. - Lo credevo sul serio, ero così gelosa! Lei era arrivata da pochi giorni e ti aveva già conquistato, mentre io che ti conoscevo da un paio di mesi ero rimasta a bocca asciutta!

Nick rise e si sdraiò sul prato, ammirando il tramonto rosato che stava tingendo il cielo, e Maggie lo imitò poco dopo, sempre tenendo la testa vicino alla sua spalla, mentre con un indice tracciava dei cerchi sul suo braccio.

- Che bello – commentò lei.

Il sedicenne annuì ammirando il sole rosso e il cielo dalla striature rosa e azzurre e pensò che quel tramonto era bello come Maggie.

- Stavo pensando... - riprese lei.

Nick inarcò un sopracciglio e Maggie gli diede una debole gomitata nelle costole, sempre con un sorriso sulle labbra.

- Okay, okay faccio il serio – disse lui, per poi scoppiare a ridere.

La sedicenne si rizzò a sedere e gli sorrise.

- Scemo! - esclamò. - Dài, che sono serissima!

Il cantante annuì e la guardò, prendendola per un braccio e costringendola a rimettersi accanto a lui.

- Dicevo – riprese lei, - che stiamo insieme da una settimana e che, beh, insomma... - arrossì. - No, niente.

Nick la circondò con le braccia e iniziò a farle il solletico.

- Eh no, mia cara, ora sei obbligata a dirmelo, ne và della mia salute mentale!

- Oh, beh, allora!

- Dillo! - disse Nick, continuando a farle il solletico.

Maggie tentò di divincolarsi dalla sua stretta, ridendo come una pazza.

- Nick, dài, per favore!

- Parla! - le intimò lui.

- Va bene, ma è una cosa eccessivamente stupida, insignificante e superficiale, ti avverto!

- Allora è perfetta per me! - esclamò Nick, lasciandola andare e permettendole di sedersi, era già rossa al pensiero di quello che doveva dire.

- Ecco, pensavo che sarebbe bello avere una... - arrossì senza finire la frase e si tappò la bocca con le mani. - Sto correndo troppo, scusa, è che non ho mai avuto un ragazzo, non so come comportarmi!

Nick le prese il volto con le mani, sentendo le sue guance calde e un paio di lacrime di riso che ancora le colavano sul volto.

- A me piace correre, ricordatelo, se non fossi stato così vigliacco staremmo insieme da molto più tempo, quindi voglio correre e recuperare il tempo perduto. Corriamo – sussurrò nel suo orecchio.

Lei annuì e sorrise radiosa, era così dolce il suo ragazzo, sì, era davvero dolce...

- ...una canzone – completò lei, per la frase di poco prima. - Sarebbe bello avere una nostra canzone.

Nick sorrise e la baciò felice; voleva una loro canzone? Avrebbero avuto una loro canzone!


Il problema è che non ci decidiamo mai

(Il problema; 883)


- Lexi! - strillò Maryl, presa dal panico, correndo per tutta la casa, i capelli spettinati e bianca come un cencio.

La rossa uscì dalla sua stanza al suono del suo nome, preoccupata per il tono che aveva usato la sorella nel chiamarla.

Lexi corse giù per le scale e raggiunse la sorella che stava camminando in circolo reggendosi una mano con fare drammatico.

- Cosa è successo? - domandò la sedicenne, girandole attorno concitata.

- Lexi! - esclamò Maryl, gli occhi persi nel vuoto. - E' successa una catastrofe!

- Cosa?

- Proprio ora, oggi, non ci posso credere, no! Oh, mamma mia adorata è terribile, terribile! - urlò la bionda, riprendendo a correre per la stanza.

- Maryl Campbell fermati immediatamente e dimmi cosa accidenti è successo se non vuoi che mi venga una crisi isterica! - ululò la rossa, quasi prendendola a schiaffi.

La bionda si voltò verso di lei e la guardò.

- Mi si è rotta un'unghia!

Sapete quei momenti in cui vorreste uccidere qualcuno a furia di schiaffi? Ecco, quello, per Lexi era uno di quei momento.

- Porca miseriaccia, Maryl, mi hai fatto venire un infarto! - ribatté la rossa, scostandosi da lei.

La bionda la guardò, sbalordita; come poteva sua sorella, colei che aveva il suo stesso sangue e condivideva i suoi stessi geni, non capire la catastrofe che si era imbattuta su di lei in una data così vicino a un giorno molto importante.

- Alexandra! - oddio, l'aveva chiamata senza diminutivo, allora la situazione era peggiore del previsto. - Domani è il mio primo anniversario con Kevin!

- E?

- E? Oddio, come ho fatto ad avere una sorella simile? No, basta, secondo me ti hanno scambiato in ospedale, capita sai e...

- Maryl! - Lexi la fissò paonazza, aveva di meglio da fare che starla ad ascoltare per le sue catastrofi, non è da dimenticare che anche lei e Joe fra due giorni avrebbero festeggiato il loro anniversario di un mese.

- Okay, okay – la bionda chinò il capo e si diresse con passo da funerale fino al bagno, dal quale non riemerse per le due ore successive.

La sedicenne sospirò e tornò in camera sua quasi correndo, fiondandosi di nuovo nella lettura di Come sorprendere un ragazzo, un libro che aveva preso dalla biblioteca nella quale lavorava la sorella gemella a sua insaputa. Si era detta che se doveva stupire Joe per la loro serata speciale, tanto valeva farlo bene.

Aveva selezionato cinque cose da fare per il loro giorno, ovvero: cucinare lei, vestirsi elegante, cosa che non amava particolarmente, tentare di essere amabile, non picchiarlo e stragli incollata peggio di una sanguisuga.

Ma a quello, si disse, ci avrebbe pensato più tardi. Ora che ci pensava era da un po' che lei e Joe non passavano qualche ora assieme, gli ultimi giorni erano stati davvero burrascosi; fra Maggie e Nick che si erano finalmente messi assieme e sperperavano il loro amore ovunque, il lavoro della band che non si era fermata un minuto e le crisi isteriche fin troppo frequenti di Maryl che l'avevano tenuta impegnata a casa si erano visti da soli davvero poche volte.

Beh, pensò, mancano solo due giorni, e sorrise.


Ho cantato certe storie
che facevo sempre mie:
le sconfitte e le vittorie
e le mie poesie

(La canzone della verità; Enrico Ruggieri)


Per Joe Jonas poche cose sono davvero importanti, le quali comprendono la musica, la famiglia, gli amici, la sua ragazza e, ultima ma non meno importante, la sua piastra.

Per lui la piastra non era un oggetto di uso quotidiano, anzi era una divinità che andava pregata la sera, e durante il giorno coccolata e venerata. Una dea.

- Cucciola di papà – sussurrò il diretto interessato alla sua dea, accarezzandola con dolcezza, - amore bello, ma lo sai che tu sei tanto, ma tanto tanto, ma tanto tanto tanto brava? Ma sì, bella mia, fai sempre quello che il tuo babbo ti dice di fare, brava! - e le diede un bacetto con tanto di schiocco, mentre ancora la accarezzava.

Kevin inarcò le sopracciglia a quella vista raccapricciante e fu tentato dal chiamare il telefono verde del centro di igiene mentale più vicino; perchè non era normale che una persona baciasse la sua piastra, anzi! Andava ben oltre i limiti della sanità psichica di un essere umano.

- Che stai facendo? - chiese scettico il ventunenne, sempre con un sopracciglio inarcato.

Il diciannovenne si voltò verso il fratello maggiore e lo guardò allibito; come poteva chiedergli una cosa simile? Non era ovvio?

- Cullo l'amore della mia vita – spiegò chiudendo gli occhi Joseph, per poi riaprirli di scatto e correggersi all'istante, - dopo Lexi, naturalmente.

Kevin annuì, mordendosi il labbro inferiore, trattenendo una risata; nonostante ormai vivesse da diciannove anni con suo fratello non riusciva ad abituarsi alle sue idee geniali, o stupide, dipende dai punti di vista.

Il mezzano ripose la sua divinità nel suo apposito contenitore e raggiunse il fratello, a metà fra lo scocciato e il divertito.

- Emozionato? - chiese.

Kevin lo guardò negli occhi, non c'era bisogno che specificasse il soggetto.

Grugnì un sì in risposta e sospirò, non l'avrebbe mai ammesso neanche sotto giuramento o tortura, ma era terrorizzato all'idea di quello che lo aspettava il giorno dopo.

Non aveva la più pallida idea a quello a cui era abituata Maryl, magari i suoi ex le avevano fatto dei regali speciali e portata in chissà quali posti, lui aveva, invece, organizzato una semplice cenetta in un ristorante appartato fuori città, preso un regalo e aveva pensato di portarla a fare una passeggiata dopo cena, niente di speciale.

- Suvvia, andrà tutto benissimo! - esclamò Joe, dandogli una pacca sulla spalla, un sorriso sornione sul viso. - Maryl ti adora, tu la adori, siete fatti l'una per l'altro, è inutile che tu abbia paura di un vostro normalissimo appuntamento!

Kevin sospirò.

- Primo io non ho paura; secondo se avessi paura non è per il fatto della cena, beh non solo quello, ma soprattutto perchè stiamo insieme da un mese e che la cosa sta diventando seria, cosa che io voglio, ma vai a vedere come è finita con Danielle! Sono stato scaricato quando le ho chiesto di sposarmi! - man mano che parlava aveva alzato sempre più la voce.

Joe annuì arricciando le labbra.

- Beh, ma Maryl non è Danielle! - disse molto semplicemente e spinse il fratello verso la sua camera alla ricerca della cravatta perfetta.


Per sempre tu sarai
La stella che lassù
Da guida mi farà

(Per sempre; Finley)


Maryl era terrorizzata, molto terrorizzata, anzi, dirlo era quasi un eufemismo.

Come le stavano i capelli? Il vestito era a posto? Non si era truccata troppo, vero? Le scarpe non erano troppo alte, non le avrebbero dato fastidio in caso di una passeggiata, no?

Maggie la osservava sognante, la testa appoggiata sul bracciolo del divano, una cuffia del suo iPod infialata in un orecchio, mentre l'altra giaceva inerte lungo il fianco del mobile, dondolando.

Lexi sembrava troppo impegnata a leggere un libro di Stephen King, intitolato Mystic per farle caso, ma in realtà con la coda dell'occhio seguiva ogni suo movimento; chissà, forse avrebbe imparato qualcosa.

- Vado bene così? - domandò la bionda, girando su se stessa. - O sono troppo, non so, troppo qualcosa?

- Ma no! - disse la mora, sorridendo. - Sei un incanto!

Da quando aveva iniziato la sua storia con Nick Maggie aveva ripreso a sorridere, e ora quel sorriso non le lasciava mai le labbra, era sempre lì. Maryl aveva anche notato che sua sorella sembrava un po' più sicura di sé, ma questo era solo un bene, prima era troppo chiusa.

La bionda le sorrise riconoscente, poi spostò il suo sguardo su Lexi.

- Allora? - chiese, la sua opinione era importante per lei.

La rossa la fissò per un istante, poi alzò le spalle.

- E' okay. - disse.

- Okay? - squittì Maryl, preoccupata, doveva cambiarsi, lei non doveva essere okay, doveva essere wow!

Lexi sorrise.

- Ma dài, Maryl, stai benissimo! - ridacchiò. - Una meraviglia!

A quelle parole la bionda si tranquillizzò e annuì convinta.

Per l'occasione aveva indossato un vestito celeste che le arrivava sopra le spalle, una collana di brillanti e un paio di orecchini nei quali erano incastonate due rare pietre azzurre australiane, l'abito era elegante, ma non troppo, con due sottili spalline e fatto di seta. I capelli li aveva raccolti in un elegante crocchia dietro la testa, ma un paio di ciocche erano sfuggite all'elastico con il quale teneva stretti i capelli.

- Bene – disse con un respiro profondo, guardando l'orologio posto sulla parete davanti a lei. - Kevin dovrebbe essere qui fra tre, due, uno... - il campanello di casa Campbell suonò.

- Perfezionista – borbottò Lexi, scuotendo la testa e tornando alla sua lettura.

Maryl scosse la testa, ignorandola e corse ad aprire alla porta.

Il suo Paradiso in Terra era lì proprio davanti a lei, vestito con una camicia bianca, una cravatta nera, niente giacca e un paio di pantaloni in velluto.

Il suo sorriso risplendeva come mille soli e per Maryl significava tutto, significava felicità, la gioia di saperlo suo, l'amore, significava vita.

- Kevin – sospirò la bionda, e il ragazzo le prese dolcemente il viso, per poi stamparle un bacio dolce, ma allo stesso passionale.

Maryl quasi si sciolse e si attaccò al suo collo, rispondendo al bacio con naturalezza.

- Sei bellissima – disse il ventunenne staccandosi da lei di un paio di centimetri.

- Volevo essere perfetta – ammise lei, - per te.

Kevin la baciò ancora, finché la voce di Lexi non li richiamò.

- Per favore, andatevene via – sbottò, - ne ho abbastanza delle vostre smancerie.

La bionda sbuffò, ma senza ulteriori obiezioni uscì dalla casa tenendo per la mano il suo ragazzo ed entrò nel suo SUV senza un lamento.

- E' un po' nervosa – ammise lei, - sai, per domani.

Kevin la guardò perplesso, aggrottando le ciglia.

- Il primo mese insieme suo e di Joe – gli suggerì la ragazza, - lo festeggiano domani.

- Davvero?! - esclamò lui. - Joe non mi ha detto niente!

Maryl alzò le spalle, Joe per lei spesso rappresentava qualcosa di misterioso, nonostante spesso credesse di conoscerlo piuttosto bene.

- Sarà nervoso anche lui, forse non voleva rovinare la sorpresa che probabilmente avrà organizzato per Lexi – provò Maryl. - Ad ogni modo, non voglio pensarci, pensiamo solo a noi due, oggi.

Kevin le sorrise mentre accendeva la macchina e partiva, in direzione sud.

Per tutto il viaggio non fecero altro che ascoltare musica, ridere e scherzare, e, fra un semaforo rosso e l'altro, a baciarsi e abbracciarsi.

Non avrebbero mai volto smettere di stare vicini, mai e poi mai.

Il ristorante nel quale Kevin Jonas aveva prenotato si trattava di una piccola trattoria verso la parte interna della California, ad un'ora di macchina da Los Angeles, che aveva scoperto un giorno che aveva bucato una gomma e nella quale aveva cenato nell'attesa che suo padre lo venisse a prendere. Era un luogo abbastanza appartato, nel quale mangiavano solo viaggiatori di passaggio ed erano rari gli ospiti abitudinari; Kevin faceva parte di quella minoranza.

- Signor Jonas! - esclamò un uomo corpulento non appena il chitarrista fece il suo ingresso nella locanda, mano nella mano con Maryl. - Che piacere rivederla!

- Ehi, Gabe! - disse Kevin, dandogli una calorosa stretta di mano. - Come va? Tutto bene?

- Ah, Kevin, tutto bene, ho appena scoperto che fra poco diventerò nonno – ammise con orgoglio.

- Congratulazioni! - si congratulò il ventunenne.

Gabe minimizzò il tutto con un gesto della mano.

- Tu piuttosto, vedo che te la cavi bene, chi è questa affascinante signorina? - chiese Gabe, guardando Maryl, la quale arrossì leggermente.

- Gabe, lei è la mia ragazza, Maryl – la presentò Kevin con allegria.

- Molto piacere – disse la bionda, stringendo la mano grassoccia che Gabe le aveva offerto.

- Piacere mio, signorina, piacere mio! - ridacchiò l'uomo. - Bene, ho fatto presentare per voi il tavolo migliore del locale – e li mostrò un tavolino apparecchiato per due in un angolo, illuminato da una candela e con un mazzo di viole al centro. - I fiori sono un regalo del signor Jonas, signorina.

Maryl fissò Kevin, meravigliata, e sfiorò con la punta delle dita i petali dei fiori.

- Sono bellissimi, tesoro – disse, - grazie!

Kevin le diede un breve bacio su una guancia e la fece accomodare su una sedia.

- Vi porto i menu – dichiarò Gabe, allontanandosi con la sua camminata ondulata.

Maryl sorrise divertita guardandolo e prese la mano del suo ragazzo sopra al tavolo, mentre lui le accarezzava dolcemente il palmo.

- Non posso crederci – ammise la ragazza, con gli occhi brillanti come due stelle. - Non... non so come ringraziarti, davvero Kev, sei fantastico!

Lui si portò la sua mano alla bocca e le fece un baciamano, mentre la ragazza arrossiva compiaciuta.

- Sei il migliore – sussurrò la bionda.

La serata proseguì piacevolmente; Kevin ordinò tutte le specialità della casa e grazie al fatto che la trattoria fosse sperduta nel nulla non vennero nemmeno disturbati da fotografi o giornalisti avidi di scoop, magari sperando in una rottura improvvisa della coppia o di qualche altro disastro simile.

- Vieni – disse all'improvviso Kevin, alzandosi.

- Ma dove? - chiese lei, sorpresa, mentre il suo ragazzo le tirava la mano.

- Su, vieni, dai!

Maryl alzò gli occhi al cielo e lo seguì, mentre Gabe li faceva un segno di saluto.

Uscirono nell'aria fresca della sera, il rumore dei tacchi a spillo sull'asfalto della strada era l'unico che si udiva mentre camminavano verso un bosco lì vicino.

Entrarono in una rete fitta di alberi, camminando in un sentiero battuto, fra le deboli imprecazioni di Maryl e le risa di Kevin.

- Dove mi porti? Non è che mi vuoi rapire e nascondere in una baracca nel fitto del bosco? - chiese a un certo punto lei.

- Shh, silenzio, siamo arrivati, ancora un attimo – la tranquillizzò lui, finché non le cinse la vita con un braccio e spuntarono in una radura illuminata dalla luna.

- Oh mio... - mormorò Maryl, mettendosi le mani sulla bocca, osservando la scena davanti a lei.

Al centro della radura c'era un masso, sul quale era posato un pacchetto avvolto da una carta argentata.

- Kevin – mormorò lei, - che cosa...?

Il ventunenne si avvicinò alla sua ragazza e la sospinse leggermente verso il masso, prese il pacchetto e glielo porse, mentre le mani gli tremavano dall'emozione.

- Aprilo – le sussurrò nell'orecchio lui.

Con le dita che sussultavano disfò il nastro del pacco e aprì il regalo.

- Oh mio Dio, Kevin... - disse lei a bassa voce.

Nel pacco c'era una collana con una catenina d'argento e un ciondolo a forma di cuore, sulla quale era incisa con una scrittura sottile e leggermente ondulata che scriveva “Forever”.

- E' bellissimo – disse Maryl accarezzandolo, - è semplice, ma... perfetto. Non potevi farmi un regalo migliore! - gli lanciò le braccia al collo e lo baciò dolcemente.

- Sono contento che ti piaccia – disse lui, - lo speravo tanto. - prese la collana dalle mani della sua ragazza e gliela allacciò al collo, mentre il ciondolo freddo premeva sul petto della ragazza.

- Dici sul serio? - chiese lei. - Per sempre?

Kevin annuì e le prese il viso con le mani e le disse tutta la verità:

- Ora e per sempre.


Continua...

  
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