Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: kamomilla    03/06/2005    8 recensioni
Questo è il seguito di "Una nuova vita". Hermione e Draco sono ormai adulti e molto innamorati. Vivono insieme a Malfoy Manor, anche se la loro vita non è sempre tutta rosa e fiori. Ma è la loro vita.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
GRANDI RIVELAZIONI

GRANDI NOTIZIE

 

 

 

 

 

Hermione si svegliò tardi, la mattina dopo, e si stupì di trovare Draco ancora addormentato accanto a sé. Solitamente era mattiniero, ma c’era anche da dire che durante la notte avevano fatto di tutto tranne che dormire. Si mosse lentamente, cercando di non svegliarlo, ma la cosa fu del tutto inutile. Il lavoro di Auror gli aveva affinato i sensi in un modo incredibile.

-Dove vai?- le chiese con la voce impastata dal sonno.

-Da nessuna parte. Volevo solo chiudere la finestra, ho freddo.-

-Allora non serve che ti alzi, ti scaldo io.-

L’abbracciò, stringendola al suo corpo con fare possessivo. Hermione adorava quando la teneva così tra le sue braccia. Si sentiva invincibile, intoccabile da qualsiasi cosa. Lo baciò dolcemente sulle labbra.

-Draco…-

-Che c’è?-

-Mi hai davvero chiesto di sposarti?-

Lui assunse un’espressione stupita.

-Ti ho chiesto di sposarmi? No, te lo sarai sognata!-

La ragazza si guardò d’istinto la mano dove portava l’anello. Non c’era quello di Narcissa, ma quello nuovo che Draco le aveva donato la sera prima. Gli tirò un piccolo schiaffo sul petto e gli si raggomitolò contro.

-Cretino.-

-Cretina tu. Certo che te l’ho chiesto.-

-Beh, poteva anche darsi che me lo fossi sognata davvero. Sapessi quante volte l’ho fatto in questi anni.-

Il biondo le diede un lieve bacio sui capelli.

-Lo so. Volevo solo che tu finissi i tuoi studi. Era solo quello che mi bloccava, altrimenti l’avrei fatto molto tempo fa.-

Lei sorrise.

-Già, sperando che io dicessi di no.-

Draco ghignò.

-No, quello l’ho fatto solo una volta. Però scusami, con quel no che mi hai dato la prima volta non mi hai mica invogliato a richiedertelo tanto presto.-

Hermione mise il broncio.

-Ora sarebbe colpa mia.-

-Ovvio. Sei una donna che non invoglia a chiederla in matrimonio.-

-E allora perché me l’hai chiesto?-

-Perché ti amo.-

La mora lo baciò e lo strinse. Non le diceva spesso che l’amava. Era risaputo che Draco Malfoy non amasse esprimere i propri sentimenti attraverso le parole. Però glielo dimostrava. Glielo dimostrava ogni giorno che passavano assieme, con ogni abbraccio, con ogni bacio. Glielo dimostrava non facendo mancare niente né a lei, né alla sua bambina, preoccupandosi per loro, rassicurandole ogni volta che ce ne fosse bisogno, difendendole in ogni occasione. Non c’era stata una sola volta che Hermione avesse dubitato dell’amore di Draco. Anche quando litigavano e non si rivolgevano la parola per giorni, a volte addirittura per settimane, anche quando non erano d’accordo su qualcosa, lei era sicura che il ragazzo l’amasse. E naturalmente faceva del suo meglio per ricambiare, per farlo sentire come la faceva sentire lui.

-Ah, ecco.-

Si baciarono, sorridendo labbra contro labbra. Draco prese ad accarezzare le gambe lisce di Hermione, dolcemente, passando il palmo aperto su tutta la loro lunghezza. La ragazza fece lo stesso con il petto di lui. Iniziò a baciargli il collo, stuzzicò i lobi delle orecchie con la lingua. Approfondirono il bacio. Fu quando il biondo si posizionò tra le cosce di lei, che venne fermato.

-Ma tu non devi andare a lavorare? Sono le dieci passate.-

-Per stamattina possono fare a meno di me.- mormorò lui deliziando il suo collo con stuzzicanti baci.

-Sei sicuro?-

Il ragazzo si fermò e si tirò su, ghignando.

-No. Hanno bisogno di me, ma sono un bastardo egoista e voglio starmene a letto con la mia donna, non voglio andare a lavorare.-

-Ne sono onorata, ma se vuoi che ti sposi devi dimostrarti affidabile. Non voglio mica ritrovarmi in mezzo alla strada all’improvviso. Ho bisogno di qualcuno che porti i soldi a casa, dato che quello che mi daranno al giornale non è esattamente quella che si definisce una gran cifra.-

-Perché tu sei cocciuta. Sono uno dei salvatori del mondo magico, potrei farti avere il posto di caporedattore della Gazzetta del Profeta in un paio di settimane. Ma tu no, ragazzina, vuoi per forza andare a lavorare in quel buco di babbani.-

-Non voglio essere raccomandata, Draco. Ho studiato tanto e voglio dimostrare quanto ho studiato lavorando. Se diventerò redattore capo sarà perché mi ritengono all’altezza dell’incarico, non perché tu hai “gentilmente” chiesto a qualcuno di lasciare il suo posto a mio favore.-

Il ragazzo si alzò ed iniziò a vestirsi.

-Come vuoi. Comunque non l’avrei chiesto gentilmente.-

Hermione sorrise.

-Era tra virgolette.-

-Bene. Allora io vado a svegliare Camilla e poi vado a Grimmauld Place. Tu cosa fai?-

-Non so, credo che andrò da Sabrina.-

Il ragazzo ghignò.

-A raccontarle della proposta?-

La mora si morse il labbro inferiore.

-Ti darebbe fastidio?-

-Figurati! Ormai ho capito che non può succedere qualcosa di bello senza che Sabrina lo venga a sapere nell’immediato futuro. Rendimi giustizia, però.-

-Lo farò.-

-Brava. Per dirlo agli altri… stasera abbiamo una riunione generale. Ti mando un gufo appena finiamo, così mangiamo lì e comunichiamo la notizia a tutti. Altrimenti ci mettiamo un anno se dobbiamo dirlo ad ognuno.-

-Credo anch’io. Allora a dopo.- si alzò e gettò le braccia al collo del biondo. –Ciao.-

Lui la baciò.

-Ciao, Hermione. A stasera.- la guardò per un attimo. –Sei bella con addosso solamente quelle microscopiche mutandine.-

La ragazza sorrise compiaciuta.

-Grazie. Senti… forse dovremmo dire a Camilla del matrimonio. Voglio dire, potrebbe offendersi se venisse a saperlo solo stasera come tutti gli altri. Dobbiamo dirglielo prima. Vuoi esserci anche tu o faccio da sola? Tanto non potrebbe che esserne felice, viviamo come una famiglia da un sacco di tempo, per lei non cambierà niente.-

-Qualcosa le cambierà.- mormorò Draco con un sorriso, rammentando la conversazione che aveva avuto con la ragazzina il giorno prima.

Hermione corrugò la fronte.

-Cosa le cambierà?-

-Niente, non preoccuparti. Ieri mi ha detto una cosa. Ma è una sciocchezza, stasera ti spiego. Posso comunicarle io la notizia?-

-Certo, però… poi stasera mi spieghi cosa le cambia, eh! Non mi piace che tu e mia figlia abbiate dei segreti.-

-Gelosa.-

Si diedero un ultimo bacio e Draco uscì dalla porta.

 

 

 

 

 

Draco bussò alla stanza di Camilla.

-Avanti!- gli rispose la voce allegra della ragazzina.

Lui entrò e guardò la stanza con espressione severa.

-Insomma, Camilla, non potresti mettere un po’ d’ordine? Quasi non si può entrare!-

Lei sbuffò.

-Non essere noioso, papà.- lo rimproverò dolcemente.

Il biondo fece per dire qualcosa, ma le parole gli morirono in gola. Quando si ritrovava immerso in quegli occhi scuri, così simili a quelli di Hermione, non riusciva più a sgridarla, non riusciva più ad essere fermo e deciso come invece avrebbe dovuto essere in certi casi.

-Prima di stasera metti in ordine.- concluse poco convinto il ragazzo. Improvvisamente fu illuminato da un’idea che sicuramente avrebbe funzionato. –Mando tua madre a controllare.-

Infatti l’espressione di Camilla mutò e subito prese a raccattare da terra i vari libri, giocattoli e quant’altro. Tra Draco ed Hermione era lei quella severa. Cosa che aveva stupito e che ancora continuava a stupire amici e conoscenti.

-Sto mettendo in ordine, non preoccuparti. Come mai non sei all’Ordine, papà?-

-Perché devo dirti una cosa.-

-Dimmi.-

Draco sbuffò e la prese per le braccia, fermandola e costringendola a sedersi sul letto accanto a lui.

-Se continui a fare su e giù per la stanza mi rovini la notizia.-

Camilla sorrise.

-Scusa. Che notizia?-

-Ho chiesto a tua madre di sposarmi.-

La ragazzina sgranò gli occhi. Boccheggiò un paio di volte, aprendo e chiudendo la bocca senza emettere un solo suono. Poi si buttò tra le braccia del biondo. Lo strinse forte e lui le diede un bacio sui capelli.

-Sei contenta, piccola?-

-Da morire! Bravo, papà! Ma… è per quello che ti ho detto ieri? Perché non volevo obbligarti a…

-Non mi hai affatto obbligato, Camilla. Lo avevo in programma da tanto e ho comprato l’anello il giorno stesso in cui Hermione mi ha detto la data della consegna dell’attestato della specializzazione. Per questo ieri ti ho detto tutto a tempo debito.-

-Papà… non so cosa dire, sono felicissima! Non vedevo l’ora che glielo chiedessi.-

-Benissimo. Non dire niente a nessuno, però. Vogliamo dare la notizia stasera, ceniamo tutti a Grimmauld Place.-

La ragazzina prese a saltellare.

-Allora sono la prima a saperlo!-

-Ovvio. Adesso vado a lavorare. Ci vediamo stasera, piccola.-

-Ciao. Salutami lo zio Harry.-

-Come vuoi. E metti in ordine!-

Camilla aspettò che Draco arrivasse sulla porta e poi lo richiamò.

-Cosa c’è?-

-Per quello che ti ho detto ieri, per quella storia dei cognomi… prenderò il tuo perché sposi mamma, ma stanotte ci ho pensato e se anche tu non l’avessi sposata io avrei voluto chiamarmi come te.-

Il ragazzo fece un breve inchino.

-Bene. Onorato di accogliere al più presto altre due Malfoy tra le mie braccia. Ciao, piccola.-

 

 

 

 

 

Hermione si vestì e scese per fare colazione. Al tavolo trovò Camilla, che appena la vide corse ad abbracciarla.

-Ciao, mamma!-

-Ciao, tesoro. Come mai tutte queste effusioni?-

La ragazzina le sorrise complice.

-Papà me l’ha detto.-

La mora la guardò preoccupata.

-Per te va bene, vero Camilla? Non ti crea problemi che io e Draco ci sposiamo, no?-

-No, mamma! Anzi, sono troppo felice! Volevo tanto avere una mamma e un papà. Cioè, averli che stavano insieme da sposati. Non che cambi tanto, però… quando mi veniva a prendere papà il giorno dopo mi chiedevano di lui e io spiegavo che lui non era il mio vero papà, ma quello che stava con te. D’ora in poi posso dire che quello non è il mio vero papà, ma almeno che tu e lui siete sposati.-

Hermione guardò perplessa la figlia, ma non disse niente. Per lei era piuttosto semplice, non era sposata e stava con un ragazzo che non era il vero padre di sua figlia. Non era una cosa fuori dal comune. Ma per Camilla doveva essere tutto molto più complicato. Lei era una bambina e frequentava bambine, che non erano certamente in grado di capire come potesse lei vivere con una persona che non era suo padre, che non le somigliava per niente, ma che chiamava papà. Se ora le cose le fossero state più semplici da spiegare, allora era contenta che il suo matrimonio non solo rendesse lei felicissima, ma aiutasse anche Camilla.

La mora, più tranquilla, si sedette al tavolo e si versò una tazza di caffè nero.

-Bene, speravo tanto che la prendessi in questo modo. Draco ti ha detto di non dire niente a nessuno?-

-Sì, me l’ha detto. Non vedo l’ora di stasera! Scommetto che la nonna avrà un infarto!-

Hermione ridacchiò, pensando alla prevedibile reazione di Molly Weasley.

-Già, penso anche io. Avrà una reazione esagerata, com’è nel suo stile, ma sarà contenta.-

Camilla pucciò una fetta di pane nella cioccolata calda.

-Saranno tutti felici, mamma.-

-Sì, lo so. Cosa fai oggi? Io vado da Sabrina, vieni anche tu?-

-Veramente Evelyn mi ha chiesto di andare a giocare da lei. Posso?-

-A che ora?-

-Adesso, prima di pranzo. Ha detto che posso mangiare da lei e tu puoi venirmi a prendere di pomeriggio, quando vuoi.-

-Allora va bene. Io finisco di fare colazione, tu ti vesti e poi andiamo.-

La ragazzina corse di sopra e ritornò dopo un po’, vestita e pettinata. Hermione l’accompagnò dalla sua amica e poi andò da Sabrina. Da quando la sua migliore amica aveva finito l’università, due anni prima di lei, dato che non aveva fatto la specializzazione, viveva in un appartamentino appena fuori Londra. Entrò con la chiave che stava sotto allo zerbino e si fece largo tra il disordine. Con gli anni Sabrina non era cambiata molto, era sempre la solita ragazza allegra, casinista e che non amava i legami. L’unica storia lunga che aveva avuto era stata quella con Harry, che è durata un anno e mezzo. Stavano bene assieme, ma erano troppo diversi. Harry iniziava a sentire il bisogno di crearsi una famiglia, di avere qualcuno d’accudire, mentre Sabrina teneva, e tiene tuttora, alla sua libertà. Inoltre non si sentiva pronta per fare la moglie e la mamma. Così si erano lasciati, decidendolo di comune accordo. Sabrina era tornata alle sue storie corte e all’insegna del divertimento, mentre Harry si era messo con Ginny. Comunque erano rimasti amici, lui e Sabri. E anche Ginny aveva messo da parte la gelosia, capendo che tra il marito e la sua ex ragazza non c’era davvero più niente, e spesso tutti e tre uscivano assieme, con Hermione, Camilla e Draco, o anche da soli.

-Sabri!- gridò la mora lasciandosi cadere sul divano. –Sei in casa?-

-Arrivo!- le rispose una voce che proveniva da un angolo indistinto dell’appartamento. –Sto facendo la doccia, arrivo subito!-

Hermione prese a riordinare in giro, giusto per fare qualcosa. Sabrina arrivò dopo una decina di minuti, avvolta in un accappatoio verde scuro.

-Ciao, Herm! Come va il tuo primo giorno senza la scuola?-

-Una vera liberazione!-

-Te l’avevo detto di lasciar perdere la specializzazione! Guarda me, sono felice e soddisfatta del mio lavoro!-

La mora scoppiò a ridere.

-Ma se fai l’assistente dottoressa da due anni! Con la specializzazione, invece, ora saresti un chirurgo.-

-Forse, ma mi va bene così. Piuttosto, cosa ci fai qui?-

-Ho una cosa da dirti!- esclamò Hermione felice di poter finalmente parlare della grande novità.

-Davvero? Anche io! Forza, prima tu!-

-No, prima tu! La mia è incredibile, te la dico dopo!-

-La tua è incredibile? Aspetta di sapere la mia!- si sedette sul divano a gambe incrociate. –Allora, ero dal dottor Dool e stavo riordinando alcune ricette, quando entra un tipo. Io non ci faccio molto caso e senza neanche degnarlo di uno sguardo gli dico di andare in sala d’aspetto. Dopo un attimo arriva Mimì, la tirocinante, che tutta eccitata mi fa: “hai visto che c’è in sala d’aspetto?” e io le dico che non lo so, che non ho visto. E lei mi dice che era Beckham! Allora vado a vedere ed era proprio lui, David Beckham!-

Hermione la guardò perplessa.

-E chi sarebbe scusa?-

-Come chi sarebbe! David Beckham, il calciatore! Quello che sta con Viktoria delle Spice Girls! David Beckham, ‘Mione, quel gran pezzo di ragazzo!-

-Ah, ho capito chi è! A me non sembra tutto questo splendore.-

Sabrina s’imbronciò.

-Tu di ragazzi non capisci niente! Lui è… fantastico! Comunque, mi ha fatto l’autografo! L’ho appeso sopra il letto!- sospirò con lo sguardo sognante. Tornò a guardare Hermione. –Comunque, la tua grande notizia?-

-Tieniti forte… sei pronta?-

-A tutto!-

-Draco mi ha chiesto di sposarlo!-

Sabrina per poco non cadde dal divano.

-O mio Dio!- esclamò abbracciando l’amica. –Oddio, Oddio, Oddio! Te l’ha chiesto! Ormai non ci speravo più!-

-Sabri!- sbottò Hermione fintamente seccata. L’amica scoppiò a ridere.

-Oh, scusa! Volevo dire… beh, volevo dire quello che ho detto! Il ragazzo non è stato esattamente velocissimo a farti la grande domanda, tanto che pensavo non l’avrebbe fatto, ma ora l’ha fatto, quindi… auguri, tesoro! Sono così felice per te!-

-Grazie. Anche io sono felice!-

-E… come te l’ha chiesto? Forza, racconta!-

 

 

 

 

 

L’atmosfera a Grimmauld Place era allegra e piena di brio. La riunione doveva essere andata bene, non troppo lunga e non troppo pesante, ed ora tutti i membri dell’Ordine non vedevano l’ora di dedicarsi alla grigliata mista che Arthur Weasley stava cuocendo in giardino.

Ad un lato del tavolo Draco e Blaise chiacchieravano, per quanto conversare laconicamente come erano soliti fare loro potesse definirsi chiacchierare.

-Draco, ti vedo strano.- stava dicendo il moro con tono leggermente annoiato. –Cos’hai fatto?-

L’altro ragazzo scosse le testa.

-Niente Blaise, lascia stare.-

-Non lascio stare! Odio essere l’unico a non sapere le cose. Ti ricordo che io non me ne sto tutto il giorno qua a fare niente come invece fate voi. Io lavoro, mi sorbisco ogni giorno le inutili ciance di Mangiamorte insopportabili e rischio Maledizioni senza Perdono per riuscire a partecipare a riunioni come quella di stasera. Quindi, quando ti dico che ti vedo strano, gradirei che tu mi spiegassi perché ho questa sensazione.-

-Perché sei un Mangiamorte ficcanaso e rompicoglioni. Nessuno sa niente, non c’è sotto niente.- sbottò il biondo, anche se nei suoi occhi grigi lasciavano intendere tutto il contrario.

-Nessuno sa niente… vuol dire che tutti prima o poi sapranno qualcosa?-

Draco sbuffò.

-Piantala. Non mi estorcerai una sola parola.-

Blaise lo scrutò a lungo. Il ghigno che solcava il volto del suo migliore amico non era il suo solito ghigno. C’era… qualcosa di strano. Cosa poteva essere? Osservò la direzione del suo sguardo. Era puntato sulla Granger, come sempre, che poco più in là aiutava Molly Weasley a condire l’insalata. Eppure non la guardava come la guardava solitamente. C’era della complicità in più, come se avessero una segreto. La logica mente del ragazzo finalmente arrivò alla conclusione più probabile: Draco doveva aver fatto la Grande Domanda alla sua ragazza. Sogghignò.

-Ora ho capito.- mormorò. –L’hai fatto, vero?-

-Fatto cosa?- domandò il biondo facendo finta di non capire.

-Andiamo, Draco… quello!-

-Fare sesso? Sì, lo faccio spesso.-

Bliase alzò gli occhi al cielo.

-Non quello! Intendevo… chiederglielo. Ad Hermione.-

L’altro ragazzo scrollò le spalle.

-Non capisco di cosa tu stia parlando.-

-Di…

-Forza, uomini, a tavola!- tuonò la potente voce della signora Weasley, impedendo a Zabini di andare avanti con l’interrogatorio che stava facendo al suo migliore amico.

Hermione raggiunse Draco e gli sedette accanto. In faccia a loro, seduta tra Molly ed Arthur, Camilla si prendeva le coccole dei nonni.

Vari complimenti si levarono dalla tavolata quando la gente iniziò a mangiare. L’atmosfera era calda e gioiosa e la cena si consumò in fretta, tra chiacchiere e brindisi vari. Dopo il dolce Draco decise che era arrivato il momento di comunicare la notizia. Si alzò in piedi, battendo la lama del coltello contro il calice di Champagne che Remus Lupin aveva tirato fuori per festeggiare non si sa bene cosa. Ora avrebbero avuto un motivo vero per festeggiare, si disse il biondo sorridendo tra sé. L’attenzione fu subito concentrata su di lui.

-Io ed Hermione vorremo fare un annuncio!- esordì facendo cenno alla ragazza di alzarsi. I coniugi Weasley si scambiarono uno sguardo a metà tra il preoccupato ed il curioso. –Noi…- Draco lanciò una fugace occhiata a Camilla. Le brillavano gli occhi di felicità. –Noi ci sposiamo!- esclamò trattenendo a stento l’emozione. Ci furono una trentina di secondi di silenzio, durante i quali ogni persona guardò con aria sorpresa colui che sedeva accanto a sé. Poi, un applauso si levò nell’aria: Blaise si era alzato in piedi e sorrideva all’amico in modo complice. Ci aveva visto giusto. Tempo una manciata di secondi e tutti seguirono il suo esempio, accorrendo ad abbracciare e a complimentarsi con i futuri sposi.

Hermione strinse a sé Molly, che come aveva predetto era scoppiata in lacrime.

-Auguri, ragazzi miei.- mormorava tra le lacrime. –Sono davvero felice per voi, vi auguro ogni bene.-

Draco, seppur restando piuttosto rigido, si lasciò abbracciare dalla donna.

-Grazie, Molly.- disse educatamente. Per quanto avesse imparato a rispettare la maggior parte dei Weasley, quella rimaneva pur sempre la madre di quel disgraziato che aveva messo incinta e poi vigliaccamente abbandonato la sua ragazza. La sua futura moglie, si corresse mentalmente.

-Prego.- tirò su col naso. –Insomma, era ora che questa povera bambina avesse una madre ed un padre sposati!- esclamò sorridendo dolcemente alla nipotina.

Lupin strinse calorosamente la spalla ad Hermione.

-Siamo davvero tutti felici.- lanciò uno sguardo a Draco. –Anche se ormai non ci speravamo più.-

Il biondo baciò la propria ragazza sui capelli.

-Stavo solo aspettando il momento giusto. Per sorprendervi tutti.-

Harry gli strinse la mano.

-E ci sei riuscito, Malfoy. Ci sei riuscito. A quando la data?-

Draco si ritrovò spiazzato dalla domanda. Non avevano ancora parlato della data precisa.

-Noi non…

-Il 24 agosto.- lo precedette Hermione.

Il biondo si voltò verso di lei.

-Perché?-

-Non lo so. Perché voglio così. A te va bene?-

-A me va bene tutto, Hermione.-

-Allora è deciso.- rivolse un sorriso alla tavolata. –Naturalmente siete tutti invitati.-

I membri dell’Ordine sorrisero e poi ritornarono al proprio dessert, commentando, sempre in maniera positiva, la decisione dei due giovani. Dopo la sorprendente parentesi tutto stava tornando alla normalità. Hermione si dedicò ad ascoltare gli utili consigli di Ginny sul matrimonio, mentre Draco prese a giocare con Camilla. All’improvviso un gufo dall’aspetto regale si poco accanto a loro, sul prato. Harry, riconoscendo la lettera chiusa con il familiare simbolo di Hogwarts, si affrettò a raggiungere il collega e la ragazzina.

-Draco, aspettavamo un gufo da Hogwarts?-

-No. Chissà cos’è.-

-Secondo me non è per voi.- s’intromise Blaise facendo l’occhiolino a Camilla e tendendole la busta.

La ragazzina l’aprì con il cuore in gola. Una volta finito di leggere si buttò tra le braccia del biondo.

-Piccola, cos’è?-

-È… Papà, è… la lettera di Hogwarts! Andrò ad Hogwarts!-

-Ne ero sicuro! Complimenti, Camilla.-

Hermione accorse, sentendo gli strilli gioiosi della figlia.

-Cosa è successo, Camilla? Cos’è quella?-

-La lettera di Hogwarts! È la lettera di Hogwarts, mamma!-

Si abbracciarono, felici.

Harry mise una braccio sulla spalla della moglie, guardando la scena con un sorriso.

-Che bella giornata, vero Gin?-

-Già. La giornata delle Grandi Notizie.-

Il ragazzo la baciò dolcemente.

-Sai quale altra notizia potrebbe rendere perfetta questa giornata?-

-Sì, Harry, lo so.- sospirò. –Però purtroppo non riceverai quella notizia. Non sono incinta. Non ancora.-

-Ma noi continuiamo a provarci, vero tesoro? Noi continuiamo a provarci.-

Ginny gli sorrise.

-Certo che continuiamo a provarci. Se tu ti dessi per vinto non ti chiameresti Harry Potter. Quindi continuiamo a provarci. E speriamo che prima o poi io riesca a rimanere incinta.-

 

 

 

 

 

 

A voi il secondo capitolo! Mmmmh… pensavo che sarebbe stato difficile creare un Draco ed una Hermione adulti, ancora più adulti di quanto non fossero in “Una nuova vita”, ma sono stata smentita. Mi piace scrivere di loro! (e per fortuna, ci sarebbe da aggiungere!^^)… Comunque, non ho altro da dire, passo ai ringraziamenti: dana, savannah, nikita, isabell, kishal, patty, shannara_810, -jo- (certo che mi ricordo di te!), super gaia, mirtilla, bimba88……………………………………………………..GRAZIE MILLE!!!! E naturalmente grazie anche a tutti quelli che leggono e non recensiscono!

   
 
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: kamomilla