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Autore: Gem    06/10/2009    6 recensioni
Questa fic partecipa alla challenge "Mille e una storia - Esercizi di stile". La stessa vicenda - molto, molto particolare - sarà raccontata in 10 stili diversi.
Avrete modo di spupazzarvi per bene Milo e Camus... non si scherza mica con loro e un affascinante plenilunio
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Aquarius Camus, Scorpion Milo
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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{Mille_e1storia}
 
 
Titolo: Notte di Luna piena.
Fandom: Saint Seiya.
Coppia: Milo/Camus.
Trama scelta: E.
Genere: Soap-opera.
Rating: giallo (ma anche verde).
Note: yaoi. Mi sono ispirata a Beautiful! XD Kanon è felice <3
Link al set: Qui.
 
{Notte di Luna piena}
 
Soap-opera.
 
«Che cosa?» tuonò Camus, arcuando le belle e particolari sopracciglia. «Vorresti invitarmi a cena questa sera? Sei forse impazzito?»
Milo si sedette con nervosismo sul letto e accavallò le gambe.
«Proprio così, Aquarius: voglio che tu rinunci alla cena con il Grande Sacerdote. È ormai la quarta volta che ti invita nelle sue stanze in privato.» sibilò agitato. «Ho saputo che… che Aphrodite…»
«Io non sono Aphrodite.» replicò caparbiamente Camus. «E le voci che girano sono infondate.»
«Ma c’è la Luna piena.»
«Pensi forse che possa farmi suggestionare?!» sbottò sconcertato. «No, non ho parole: fra di noi è finita, Scorpio.»
«CHE COSA?!»
Per circa tre ore, il cavaliere dello Scorpione non volle lasciare il proprio tempio e l’unica cosa che riuscì a fare fu osservare i ricordi del suo antico amato. Un calzino dimenticato fra le lenzuola… uno smalto lasciato su un comò… il calice che Camus usava per bere il vino tra le mani di un servitore che lo lavava…
«Perché!» urlò avventandosi contro l’ignaro ragazzo. Gli sottrasse la coppa e la gettò contro il muro, prima di cadere in ginocchio e scoppiare a piangere. «Paul, perché Camus mi ha lasciato e se n’è andato via per sempre?!»
Il ragazzo batté le palpebre, stupito. «Ehm, non vorrei contraddirla signor Milo, ma… il signor Camus attende da tre ore che lei si calmi nell’altra stanza.»
Milo storse il labbro e sussurrò: «Se non faccio così, Camus non accetterà mai il mio invito.»
«Ah.»
Camus entrò nella cucina, sospirando teatralmente. Gettò un’occhiata amareggiata al proprio innamorato disteso quasi per terra.
«Ho riflettuto a lungo e ho deciso che cenerò con te.» mormorò. «Alzati, per l’amor di Athena.»
Milo emise un verso di soddisfazione e arricciò compiaciuto il naso. Alle spalle di Camus, comparve un altro servitore dall’espressione felicissima che faceva cenni disperati per poter avere il permesso di parlare. Milo acconsentì.
«Signor Milo! Mia madre è incinta!» sorrise battendo le mani. «Presto avrò un fratellino o una sorellina!»
Il cavaliere dell’ottava casa balzò in piedi altrettanto euforico dimenticando problemi d’amore e sofferenze varie per abbracciare il ragazzo, che saltellava come una cavalletta per l’emozione.
«Che splendida notizia, Faride!» esclamò Milo, ma in un secondo la sua espressione assunse sfumature di sospetto e diffidenza. Inasprì il viso. «Sicuro che il padre di quel bambino sia davvero… tuo padre?»
«Milo!» lo richiamò Camus, esterrefatto, mentre circondava le spalle del giovane con un braccio. «Faride, perdonalo. In ogni caso sarai tu l’erede della tua famiglia, spetterà a te portare avanti la discendenza. Fallo con onore.»
 
La cena non poté neppure iniziare in pace.
A causa della domanda di Milo, Faride era rimasto in trance e si chiedeva, amletico, se sua madre avesse avuto un amante.
«In effetti c’è un uomo… signor Milo, lei ha insinuato un terribile sospetto nel mio cuore.» sussurrò sconsolato.
«Dimmi, Faride.» replicò premurosamente Scorpio, che aveva una certa attrazione per il pettegolezzo – ma lo negava con tenacia. «Cosa ti inquieta?»
Camus roteò gli occhi al cielo, portando alle labbra un bicchiere di vino.
«Mia madre ha un amico che lavora presso il tempio di Pisces… si chiama Lars…» ammise.
Milo sgranò gli occhi. Lars! Lo conoscevano tutti alle Dodici Case, Lars!
«Lars!» ripeté piacevolmente sorpreso. «Lars è il fratello di Misty, un cavaliere d’argento. Un uomo simpatico.»
Aquarius batté le palpebre, insinuando: «Simpatico a chi adora gli uomini effeminati…»
Gneek gneek.
Milo, ignorando il rumore, accavallò le gambe e alzò un sopracciglio. Avrebbe voluto ricordare a Camus quante volte Lars si fosse dimostrato gentile offrendo loro la propria dimora privata per una giornata di vera intimità, eclissandosi al tempio di Pisces più tempo possibile, ma si trattenne per via della presenza di Faride e Paul – ingenuamente credevano che le assenze del loro padrone erano dovute ai soli allenamenti…
«Lars è Lars.» disse inasprito. «Non possiamo dire che possedere un fisico androgino e un fascino ambiguo sia una colpa.»
Paul osservò preoccupato le dita di Camus stringere il bicchiere e ghiacciare il vetro nei punti toccati. Servì l’antipasto.
«Che io sappia Lars ha una donna!» si affrettò a comunicare – mentendo: era all’oscuro della vita privata dell’uomo – con una risatina nervosa. «Signor Camus, desidera assaggiare questo formaggio gustosissimo?»
«Chi?»
Paul tremò alla domanda di Milo.
«Chi?» aggiunse Faride, supplichevole.
Paul cercò un nome…
«Chi.»
Non chiese, Camus.
Esigette.
Paul sbiancò e mentì. «La strabica del mercato.»
Milo si portò una mano alla fronte, disgustato. «Per Athena. Quella donna avrà almeno cinquant’anni, Lars solo una ventina!»
«Povero Lars.» sospirò Faride mentendo vistosamente.
 
«Usciamo in terrazzo a prendere un po’ d’aria?» propose Milo, una volta terminato il pasto. Si leccò le labbra e ricercò lo sguardo di Camus, che carezzò con affetto. «Che ne dici?»
Faride e Paul sparecchiarono la tavola mentre i due lasciavano la cucina. Camus si appoggiò alla balaustra del terrazzo, osservando la Luna piena nel cielo, e permise al vento di agitargli i capelli scarlatti. C’era qualcosa di strano quella sera, e non era da ricercarsi in Lars o nelle scenate di gelosia. Sin dall’inizio della cena, pareva quasi che una sventura si stesse per abbattere sull’ottavo tempio…
Criick gneek.
Il grido che squarciò il silenzio della notte apparteneva a Milo.
Si precipitò da Camus – su Camus, ad occhi sgranati; e benché il cavaliere dell’Aquario fosse semplicemente stupito del rumore, Milo gli urlò in faccia che la fine del mondo era vicina e non c’era nient’altro da fare che amarsi per un’ultima volta.
Faride, giunto in terrazzo a controllare, corse via.
«Sii serio.» gli ingiunse Camus, arcuando un sopracciglio. «Se fossi in te, mi vergognerei.»
«Anch’io mi vergognerei, se fossi in te!» e qui Milo, sfoderando un sorriso malizioso, scosse la testa. «Mh, non credo che mi vergognerei se fossi in te… anzi…»
Gneeeek.
Milo lanciò un’occhiata dalla balaustra al secondo rumore. Vide qualcosa muoversi tra gli alberi.
«Vado a controllare cosa succede… vieni con me.»
Camus, elegantemente, mosse la testa in un “no”. La sventura che incombeva sull’ottavo tempio, il clima di preoccupazione di Milo… beh, erano proprio di Milo, non suoi.
«Torno dentro.» annunciò. «Andrò a cercare notizie sulla crisi finanziaria in Giappone. Sono problemi più interessanti dei tuoi.»
«Eh?» fece Milo, ma come risposta ricevette un…
… criiick.
Se lo caricò in spalla, né più né meno, percorrendo le scale che portavano nel giardino dell’ottavo palazzo mentre Camus borbottava distaccato: «È un animale. Lasciami andare. La crisi farà fallire tutte le case di moda del Giappone.»
Gneek gneeeek.
Se Camus non avesse impedito a Milo di usare il cosmo per scoprire l’origine dei rumori, probabilmente l’ottava casa si sarebbe ritrovata la facciata laterale bucherellata da un paio di Scarlet Needle del proprietario.
«Camus, Camus!» gemette. «Guarda là: le ombre si deformano e le foglie si sollevano. Di chi sarà merito? Di Nyx? Di Ecate? O della dea madre, Demetra?»
«Del vento.» fu la secca risposta.
«Ah! Camus!» Milo portò Camus dietro un tronco e, indicato un altro albero, gli mise una mano sulla bocca. «Non dare risposta alla mia domanda, giacché sarebbe troppo allarmante: perché ci stiamo comportando in modo sì teatrale?»
Camus rispose col pensiero.
“Perché parlare di Lars ci ha destabilizzato.”
Criiick.
«No, Camus.»
Gli occhi di Milo si ridussero a due fessure ambrate. Aveva sia individuato l’origine dei rumori – aveva visto muoversi controvento un ramo – sia trovato un’adeguata risposta per Camus.
Quella ricerca così ricca di pathos stava per avere fine.
«Restrinction
Camus rientrò nel campo visivo di Milo e sgranando gli occhi si difese con anelli di ghiaccio attorno al suo corpo. Ma perché, perché la crisi in Giappone riusciva persino a turbare gli animi della gente di Grecia?!
O forse era Lars? O la Luna piena?!
«Ti ho preso!» urlò Milo, lanciandosi sulla preda da lui catturata. Camus lo vide rimanere accucciato per terra, in una posa tanto scomposta quanto allettante. Sospirò innervosito.
«Cosa stai facendo?» sibilò.
«Oh…» rispose con voce sognante Milo, voltando il capo. I suoi occhi erano tornati azzurri e limpidi. «Ora so tutto…»
«Tutto cosa?»
Milo si rialzò tenendo stretto qualcosa tra le mani.
«Lars non è il padre del fratello di Faride. La crisi in Giappone farà crollare gli indici delle borse – una volta io e Aiolia abbiamo comprato un quotidiano ad Atene, sai? Era così strano… fatto di carta grigia e…»
«Stai divagando.»
«Ecco: ci penserà questo animaletto…» mostrò uno scoiattolo impaurito. «A salvare le tasche di milioni di persone.»
Camus girò sui tacchi e digrignò.
 
Gem (sorridendo): allora, ti è piaciuta questa puntata di Beautiful – Saint Seiya, Kanon?
Kanon (leggendo il bozzetto): M E R A V I G L I O S A. Chi penserà a renderlo un copione e una soap-opera, ora?
Gem: ho giusto mandato Death Mask a minacciare il produttore di Beautiful e come ostaggio abbiamo preso Ronn Moss…
Kanon: davvero? Gli chiederò un autografo. (parla nell’orecchio) Ma senti… Lars… è davvero il padre del fratello di Faride???

 
 
 
Scusate il ritardo! È un periodo un po’ pienotto per me, con la scuola, vari gdr e doveri sacerdotali (lol), un contest, la challenge, altre fic, la fine di… ENIGMA! ç_ç però… vi è piaciuto il capitolo? Se avete amato Enigma, amate anche NDLP e commentatela come si deve, o niente sequel  (un’idea ci sarebbe, in effetti, ma potrebbe arrivare tra mooolto tempo…) ù_u
Ho la febbre *w*
Regina di Picche. Allievoh! Vedi, Kanon ha letto il bozzetto, era felicissimo! A proposito, Sélène è Cancro :D Il segno della Luna, nonché un palese riferimento a NDLP xD secondo te Sélène andrà d’accordo con Callas ? Cancro e Leone… massì! Lo sappiamo tutti che Lia e DM sono amiconi! XD Un bacio!
zamina. Sonetto, ahimé… temo che sarà l’ultimo! XD l’erotico invece il prossimo… XD e arriverà per il compleanno di Milo l’otto novembre!!! [lo giuro.] Amata Siciliah ;O; un giorno torneremo lì e mangeremo litchi (?) X*
Krisalia Kinomiya. Ciao! In verità ti dico… non ho idea di come siano i formaggi di Naxos XD però Milo e Camus partono sulla Luna domani alle tre e mezza, c’è posto per tutti i lettori di questa fic, quindi commentate che avrete il viaggio gratis! (???) XD Voyager… dovrebbe trasformarsi in un’altra cosa. Ma tu attendi fiduciosa, che io farò rinascere quella fic dalle ceneri (Ikki?XD) un bacio!
A prestoH!
Gem
  
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