Salve! Dunque eccoci ad un’altra shot, i protagonisti
credo ormai li conosciate… Beh ho preso spunto da me, qui più che altrove, ma
da brava Serpeverde non mi estorcerete nessun dettaglio aggiuntivo! Non so
dirvi se è triste o a lieto fine, direi piuttosto
realista…Vi auguro una buona lettura e vorrei chiedervi una cosa. Credo di aver
toccato soprattutto nella prima parte un tema interessante, mi farebbe piacere
che ci rifletteste e/o che mi diceste cosa ne pensate! See
you down…
- Capitolo
unico –
I personaggi citati
sono di esclusiva proprietà di J. K. Rowling.
Sapete
ci sono persone che dovrebbero solo dirci grazie e donarci tutto il tempo della
loro vita. Sono arrabbiata? Si, dite pure di si, di
certo non ho paura ad ammetterlo.
Quando il mondo crolla, il mondo viene da noi. Ogni volta c’è una persona che viene da
te e con gli occhi da cane bastonato chiede aiuto. E tu pronta sempre lì a
fornirglielo. Poi la tempesta passa, torna il sereno e loro tornano
nei loro beati nidi pieni di serenità, con un problema in meno che gli hai
risolto tu.
Nei momenti di spiccata magnanimità si
ricordano di avere un debito, abbastanza gravoso aggiungerei, verso di te e ti
dicono gentilmente che puoi chiedere loro tutto quello che vuoi.
Come se tu non sapessi che nel momento
in cui avrai bisogno saranno proprio loro ad andarsene
per primi. La verità è che ci vogliono le palle per stare accanto ad una
persona, per volerle bene in tutti i suoi aspetti, per farle notare i suoi
errori senza farle male, per sopportare i suoi
difetti, semplicemente per poterla prendere in giro.
Tu invece non ti sei reso conto di
quanto vale la persona che pensi di tenere fra le braccia. Pensi che tutto sia
scontato, ti sia dovuto per quella grande para mentale
che è l’amore. Pensi che io debba stare qui ad aspettarti mentre tu vai a
sbronzarti con i tuoi amici dopo il Quidditch, che mi debba accontentare dei
ritagli di tempo fra una lezione e l’altra, delle serate in cui menti ai tuoi
amici per stare con me. Cos’è ti vergogni? Hai paura che se uscissi con i tuoi
amici loro sarebbero migliori di te e mi innamorerei
di uno di loro? Tranquillo, come posso innamorarmi di uno di loro, se nemmeno
sono innamorata di te? Beh sei stupido, ma credo che
tu possa giungere a queste semplici risposte.
Ora che ho finalmente capito che valgo
tanto, ti dico due parole, quattro sillabe, sette lettere; come preferisci tu.
È finita.
È un punto, è la fine, è il the end di
questa storia che purtroppo ho permesso che iniziasse. Con tutto quello che ho
fatto per te dovresti essere orgoglioso di avermi al
tuo fianco, dovresti guardarmi con ammirazione e portarmi come porti un trofeo.
Ma no, è troppo per la tua testa bacata, è troppo per
il tuo smisurato egoismo.
Non pensare di tornare da me, neanche
lontanamente di chiedere scusa, che non ti passi per la testa neanche per un
secondo che ci sia qualcosa di recuperabile. Vivi la tua vita e non osare
mettermi più sul mio cammino. Non avrò pietà, sono stata fin troppo buona,
Draco Malfoy scorse
queste parole con un ghigno disegnato sul volto. Mai avrebbe pensato che la
piccola Mezzosangue avesse il coraggio di scrivere cose simili, ma non aveva
mai dubitato che tale forza emergesse in lei, era solo questione di tempo.
Raccolse la
pergamena che si trovava sul tavolo, spense la candela e si alzò. In teoria non
doveva essere lì, ma almeno lui poteva sfruttare il fatto di essere Prefetto.
Si mise alla
ricerca della Granger, immaginava, e in fondo sperava, che non fosse andata
tanto lontano. Mosse qualche passo, superò alcuni scaffali poi vide un ombra definirsi nella luce proiettata sul pavimento da un
raggio di luna che impertinente illuminava la finestra. Superò un altro
scaffale e si ritrovò davanti una figura femminile che
gli dava le spalle.
“Granger” la
chiamò.
Draco avanzò di un
paio di passi verso di lei “molto bella la lettera”.
La stuzzicò.
“Non avresti dovuto
leggerla” disse lei in tono stranamente calmo “ma d’altronde l’avevo lasciata
sul tavolo…” era una amara constatazione più che una
predica.
Sembrava che tutto
l’orgoglio fosse stato riversato in quella lettera, tutta la sua forza era
stata assorbita da quelle parole e ora lei ne era rimasta priva, quasi arresa.
Finalmente si
voltò, gli aveva rivolto le spalle fino a quel momento.
“è giunto il
momento di spedirla” le disse accennando alla pergamena che teneva fra le mani.
Stese una mano all’esterno, dopo pochi minuti vi si
posò un elegante gufo grigio.
Hermione lo osservò, come poteva Malfoy dirle tali cose? Arrivare addirittura a
permetterle di usare il suo gufo?
La giovane lo
guardò negli occhi. Annuì e silente prese la pergamena
dalle mani di Draco, la avvolse e la legò alla zampa del gufo che subito spiccò
il volo.
Rimasero in
silenzio per alcuni minuti.
Poi lei parlò “Perché?”
gli chiese senza guardarlo negli occhi.
Lui aspettò qualche
secondo prima di risponderle. “Perché è giusto che Lenticchia conosca il tuo
vero carattere, sappia che sei molto più forte di lui e che lo sarai sempre”.
In un attimo
Hermione si avvicinò a lui poi con calma bruciò la distanza fra le loro labbra.
Le braccia del Serpeverde le circondarono i fianchi e sempre lo stesso Slytherin non perse tempo ad approfondire il bacio.
Fu
“Non potrò mai
darti quello che ti prometteva lui” verbiò dopo alcuni istanti.
Hermione abbassò lo
sguardo ma poi sorrise. In un mormorio sommesso pronunciò queste parole
“Qualcuno ha detto che se una persona non ti ama come vorresti
non è detto che non ti ami con tutto se stesso”.
Questa volta fu
Malfoy ad annullare la distanza fra loro. Si ritrovarono contro il muro,
Hermione teneva le mani sui fianchi di Draco sotto la camicia bianca, il
Serpeverde aveva portato una mano sulla schiena della Grifona.
I rispettivi maglioni erano già finiti sul pavimento di pietra, così anche il
nero mantello di Malfoy.
Hermione si
specchiò negli occhi chiari di Draco. Cominciò quindi a sbottonare i bottoni
della camicia che il biondo indossava, dalle sue labbra passò
al collo e poi alle scapole.
Solo quando le
labbra della Granger furono di nuovo sulle sue, Draco cominciò anch’egli a
sbottonare velocemente la di lei camicia. Quando anche
quella entrò in contatto con la fredda pietra del pavimento, Malfoy mise fra di loro la distanza di alcuni centimetri. Troppo pochi perché
i loro respiri non si fondessero, abbastanza perché almeno uno dei due
riuscisse a controllarsi un minimo.
Dicono che alcuni
silenzi valgano più di mille parole, dicono che ogni umano abbia un proprio
concetto di amore, dicono che in certi momenti la ragione non sia la cosa più
importante, perché certe volte va messa a tacere, soprattutto se si vuole
Vivere davvero…
Quando Hermione si
appropriò violentemente delle sottili labbra dello Slytherin
nessuno dei due si sarebbe più reso conto di dove
fossero, gli sguardi sarebbero velocemente cambiati e quei due ragazzi non si
sarebbero più guardati nello stesso modo…
Probabilmente
per
…Che si
amassero o meno non avrebbe potuto cambiare quello che
era accaduto, nessuno dei due l’avrebbe rimpianto; che quella storia fosse
durata per sempre o solo una notte non è importante, il ricordo sarebbe rimasto
nella mente di entrambi per tutta la vita…
Elli:
è nato tutto in un giorno, o meglio, in un pomeriggio. L’idea è
partita dalla lettera per poi svilupparsi e questo ne è il risultato, cosa ne
dite?
Kiss and Hug