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Autore: nerry    06/10/2009    3 recensioni
Due realtà parallele, una in cui un libro di letteratura per ragazzine può trasformarsi in una sorta di passaporta alla Harry Potter, l'altra in cui un antico tomo profetizza l'arrivo di una fanciulla prescelta... E se questi due libri stravolgessero la storia di Edward così come ce l'ha lasciata la Meyer?
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Due libri, due vite - Prologo
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Prologo


Trasferimento.
Era buffo.
E strano.
L’unico cambiamento che poteva avere luogo nella mia monotona vita di ragazzina costretta sulla sedia a rotelle era proprio quello: cambiare città.
Forse avrei dovuto apprenderlo con gioia: finalmente qualcosa di diverso!
Ma per me era una disgrazia.
Mi allontanava dalle uniche certezze che avevo, dall’unica cosa che mi permetteva di non impazzire: il mio spazio vitale, la mia bolla.
Non era stato facile per me accettare alcuni anni prima, ancora dodicenne, il fatto che a quelle continue cadute improvvise, senza spiegazione alcuna, senza che la causa fosse imputabile alla mia presunta goffaggine, sarebbe seguito un periodo, più o meno lungo, in cui sarei passata dall’uso delle stampelle a quello della sedia a rotelle.
E sapevo anche che a quella mia condizione di invalida “automunita” avrebbe fatto seguito quella, ancora più grave, di invalida “lettomunita”.
Forse la cosa più assurda era che, in quella mia situazione di adolescente affetta da una malattia degenerativa del tessuto muscolare, avevo voluto dare alla mia condizione di disabile una connotazione umoristica.
Ma era tutta parvenza.
Serviva solo a nascondere il dolore di quella che sarebbe stata la mia fine inevitabile.
Quando la malattia avrebbe raggiunto gli organi vitali, i polmoni, avrei smesso di respirare autonomamente.
Ed una volta staccata dalle macchine avrei smesso di respirare.
Punto e basta.
Per sempre.
Paventavo quel momento, ma lo vivevo anche come una sorta di liberazione.
La mia condizione mi aveva precluso tutte quelle che sono le esperienze di vita che tutte le teen-agers dovrebbero affrontare: amicizie sincere e non, cotte, innamoramenti ricambiati e a senso unico, il primo ballo scolastico, il primo bacio…
In realtà non avevo avuto niente di tutto ciò.
Anzi, avevo avuto anche poco amore.
Vero è che i soldi dei miei mi avevano dato più di quanto una ragazzina sana e normale avrebbe mai potuto desiderare.
Ma io non volevo niente di materiale… non sapevo che farmene.
Volevo solo che i miei mi volessero bene, mi dimostrassero il loro amore con un gesto gentile: una carezza, un bacio.
Ma ero un peso anche per loro, una disgrazia imbarazzante da non mostrare in pubblico.
I miei mi avevano ritirata dalla scuola, relegandomi a vivere sotto una campana di vetro a cui non lasciavano avvicinare nessuno.
Non avevo amiche.
Né amici.
Figurarsi poi se potevo avere un ragazzo.
Avevo sedici anni e non avevo la vaga idea di che cosa si provasse quando il ragazzo che ti piace ti sfiora la guancia con le labbra. E quindi non potevo neanche solo vagamente immaginare cosa fosse essere baciata “veramente” da quello stesso ragazzo.
Certo è che non avrei mai potuto pensare che, a seguito di quell’unico drastico cambiamento, mi sarei ritrovata circondata da creature leggendarie; e scoprire che io, a mia volta, nella mia speciale e fragile umanità, ero per loro un essere eccezionale, atteso per secoli.

  
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