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Autore: BLUdEeP5    06/10/2009    1 recensioni
Tratto da una storia vera. La MIA storia. Una vicenda in cui ho avuto la sfortuna di metterci il cuore, senza pensare alle conseguenze. E l'ho pagata cara.
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Si dice che gli occhi siano lo specchio della nostra anima.
Osservandoli attentamente si è in grado di capire i veri sentimenti di una persona.
Se è seria o ci sta mentendo, se ci ama o non prova nulla.
Gli occhi sono tutto.
Permettono di comunicare senza l'uso della parola, lanciare occhiatine nascoste in un gioco sensuale con l'altro sesso.
E pensare che la nostra storia è iniziata proprio così.
Chi si scorderà più quella sera?
La festa di compleanno di due nostri amici in comune...che coincidenza!
Appoggiato al bancone di un bar con i tuoi amici, mi guardavi divertito mentre io tentavo di nascondermi il viso con il ciuffo.
E ogni volta che i nostri occhi si incrociavano mi sorridevi, mentre io mi maledicevo, sperando che la luce soffusa ti rendesse difficile vedere che ero arrossita.
Improvvisamente hai iniziato a camminare verso di me con una bottiglia di birra tra le mani.
Fingevo di non vederti, ma l'ansia cresceva più ti avvicinavi.
Tentavo di calmarmi in tutti i modi, bevendo lunghi sorsi del mio Cosmopolitan.
Un saluto gentile, accompagnato da un grande, bellissimo sorriso.
Solite domande per rompere il ghiaccio.
Un invito a uscire in giardino e sederci su una panchina.
L'aria fresca di settembre che dice addio all'estate mi faceva venire i brividi.
Il tuo braccio dietro le mie spalle, per tenermi al caldo.
Continuavi a sorridere mentre mi guardavi con due bellissimi e profondi occhi azzurri come il mare dei Caraibi che si vede nelle foto delle riviste.
Troppo belli per essere veri.
Eppure erano lì, davanti a me.
E io non potevo fare altro che fissarli meravigliata, tuffandomi di testa in quelle profondità.
Mi ascoltavi mentre ti raccontavo delle mie vacanze al mare con le amiche e mi guardavi, annuivi e sorridevi.
E a me faceva davvero piacere vederti ridere, essere a tuo agio accanto a me che, per l'ansia, non smettevo più di parlare.
Fortunatamente ci hai pensato tu.

"Sei bellissima, lo sai?"

Quel complimento mi ha bloccato le parole in gola e annodato la lingua per alcuni lunghissimi secondi.
Cosa potevo ribattere?
Come si risponde a un apprezzamento del genere?
Troppo facile e scontato dire "Grazie!", non è da me.
E per paura di rovinare quel magico momento, ho preferito abbassare lo sguardo mentre le guance mi si coloravano di un rosso vivo.
Poi ho sentito un tocco fresco sulle gote ormai in fiamme.
La tua carezza leggera mi stava dando sollievo e brividi allo stesso tempo, mentre con le dita mi sfioravi la guancia e scendevi fino al mento, tenendomelo alto e avvicinandomi il volto pericolosamente al tuo.
E mentre venivo travolta da un gelido tsunami azzurro speravo che la vicinanza ormai ridotta a pochi centimetri ti impedisse di sentire il mio cuore impazzito.

"Davvero!"

Hai sottolineato così il tuo complimento, per farmi capire che eri sincero.
E hai suggellato il momento posando le tue labbra sulle mie, schiudendole pian piano mentra affondavo la mia mano nei tuoi capelli.
Quel momento, per me, ha reso fantastica la festa di quella sera.
Indelebile nella mia mente.
Incancellabile tra i miei ricordi.
Esattamente come l'azzurro dei tuoi occhi, che mi hanno fatto battere il cuore come non mi era successo da tanto, troppo tempo.
Benedetti occhi.
Maledetti occhi.
Iridi gelidi come il ghiaccio che prima mi hanno fatta innamorare e poi dannare l'anima perchè non mi hanno più permesso di specchiarmici.
Occhi cristallini che non mi hanno più guardata come quella sera alla festa.
Per loro, ormai, non sono più bellissima.
Sono diventata un'estranea, una sconosciuta.
E agli sconosciuti, come la mamma ci ha insegnato da bambini, non si deve assolutamente rivolgere la parola.
Ed insieme al dolore, mi porto dentro una domanda che mi graffia il cuore come schegge di vetro.

"Perchè?!?"

Sfortunatamente, non saprò mai la risposta.
E tutto ciò che mi resta da fare è rassegnarmi, non ho più voglia di combattere per avere spiegazioni campate per aria.
Sì, devo rinunciare a tutto, custodendo quei dolci ricordi nel cuore.
Un cuore a cui manca un altro pezzo di cui quel ragazzo, purtroppo, non sa di esserne il padrone, come tutti gli altri che mi hanno fatto tante, troppe promesse che poi non hanno mai mantenuto.
E io spero solo che alla fine non restino più tasselli di questo mio cuore come un puzzle, così non dovrò più soffrire per amore perchè non avrò più nulla da donare.
E mentre aspetto che tutto ciò accada, non posso far altro che ricadere nel suo ricordo.
Nel suo bacio caldo come il sole di agosto.
Nelle sue mani che mi hanno sfiorata.
Nelle sue braccia che mi hanno stretta forte al suo corpo.
Nel suo viso spruzzato di simpatiche lentiggini come quello di un bambino.
Nei suoi occhi bellissimi, profondi, azzurri, freddi, gelidi.
E se è vero che gli occhi sono lo specchio dell'anima, è altrettanto vero che hanno il potere di ipnotizzarti per celarti qualcosa di misterioso.
Quello che io amavo definire il mio specchio di mare, in realtà non era altro che apparenza.
E loro, hanno giocato il ruolo del Bianconiglio mentre io ero la piccola Alice.
Mi hanno incuriosita, stuzzicata e non ho potuto fare altro che seguirli, fino a confondermi.
E ora mi chiedo se è davvero colpa di quel ragazzo o invece è mia...
Forse sono io troppo debole.
Forse sono io che ci sono cascata.
Forse sono io che mi sono fatta affascinare.
Forse non saprò mai la verità...ma mi piace pensare di essere la vittima perchè sono io, tra i due, quella che sul cuore ha una cicatrice che spesso brucia ancora.
E lui non lo saprà mai, ma continuerà ad usare i suoi occhi come esca per attirare a sè altre innocenti
Per giocarci e prenderle in giro.
Quanto mai ho incrociato il suo sguardo quella sera!
Occhi, maledetti occhi!
 



 
  
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