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Autore: Lolli1    08/10/2009    4 recensioni
Rose Weasly è l'assistente di un professore molto particolare e si prende una cotta per lui...
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Rose Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sapeva perfettamente che era sbagliato

Sapeva perfettamente che era sbagliato. Eccome se lo sapeva! Ma infondo le fantasie non fanno male a nessuno no? Almeno fintantoché restano tali. E lei aveva quelle stramaledettissime fantasie. Ma, cosa più grave, aveva anche l’impressione che lui le assecondasse!

“Ok Rose. Piantala! Ti stai girando tutto un film per conto tuo. È OVVIO che lui non ti asseconda…è SPOSATO! E molto più grande di te!”

Si era ripetuta all’infinito tutti gli innumerevoli motivi per cui non era possibile che lui provasse attrazione per lei, e soprattutto per cui lei doveva piantarla di avercela per lui, ma non aveva ottenuto grandi risultati. E il vederlo così spesso certo non aiutava.

Ricordava bene come tutto era cominciato.

 

Lo vedeva spesso, durante i corsi di approfondimento di Difesa contro le Arti Oscure. La McGranitt aveva insistito che ci fossero, perché era importante essere ben addestrati per ogni eventualità, anche se all’orizzonte non si vedeva alcuna minaccia. E lei ovviamente era subito risultata la migliore del corso, la più veloce ad apprendere gli incantesimi. I pochi che già non conosceva almeno. Se solo non fosse stata una tuttologa, se solo suo padre e suo zio non gli avessero fornito un’istruzione degna di un apprendista auror in Difesa, ed era ancora indecisa se ringraziarli o maledirli per questo, lei non sarebbe mai diventata l’assistente del professore. Infatti era molto più avanti dei suoi compagni di classe e quella era stata la scelta più logica.

Questo comportava la preparazione delle lezioni assieme, da soli, nel suo ufficio. Di solito era un lavoro destinato al tardo pomeriggio, ma ultimamente gli incontri avvenivano di sera e a volte facevano anche molto tardi. E lei si sentiva un’ emerita imbecille perché ogni venerdì aspettava tutto il pomeriggio che arrivasse quel gufo reale con il biglietto che gli comunicava l’ora dell’incontro. E poi passava un sacco di tempo per decidere cosa mettere, cosa abbastanza stupida visto che poi sopra ci doveva mettere la divisa. E si preparava minuziosamente, si truccava, si profumava…

E quel venerdì non sarebbe stato diverso. Con un sospiro si diresse verso la sua sala comune e, nonostante tutto, quando vide il gufo gli corse incontro, contenta. Il biglietto, scritto con una grafia bella ed elegante, le comunicava che avrebbe dovuto trovarsi nell’ufficio del professore alle otto e trenta. Firmato D.M.

“Ok. Adesso basta, non è davvero il caso. Ci vado in jeans e maglietta, struccata e con i capelli legati. Mi sto comportando da scema da troppo tempo e non è da me!

Era stata fedele al suo proposito, anche se alla fine aveva ceduto al trucco e si era messa un filo di ombretto. E alle otto e venticinque bussò alla porta dell’ufficio, aspettando che la sua voce calda e sexy la invitasse ad entrare.

-Avanti-

Eccola! Prese un bel respiro e aprì la porta, lentamente.

-Buonasera professor Malfoy-

-Buonasera Weasly. Siamo sportivi oggi vedo!-

-Si…La divisa è scomoda, così ho pensato di non metterla. Se però pensa che sia meglio, la vado a mettere…-

-Non si preoccupi. Ha avuto un’ottima idea. Quindi non le dispiacerà se mi metto anche io un po’ più comodo… Queste vesti lunghe sono una vera scocciatura!-

Si tolse la veste e rimase in jeans e camicia. Era bellissimo, niente da dire. E lei si fermò a guardarlo. Aveva l’età di suo padre, eppure sembrava più giovane. I capelli, biondissimi, erano ancora folti, e il fisico era ancora scolpito. Solo alcune rughe sottili, attorno agli occhi grigi e alla bocca sensuale, tradivano la sua età.

-Stai molto bene Rose-

-Eh?- Doveva aver capito male. Lui non la chiamava mai per nome.

-Ho detto che stai bene-

-Grazie, signor Malfoy.-

Non era mai successo. Ok, le sorrideva spesso e ok, a volte la guardava, uno sguardo intenso e profondo, che l’aveva fatta sognare. Ma niente di più.  E lei, che desiderava da tempo che lui la trovasse carina, ora che era successo si sentiva in imbarazzo e non sapeva che dire.

-Cosa ne dici di passare al tu? Infondo io non sono un vero professore e tu sei la mia assistente. Una collega praticamente. Gli altri colleghi mi chiamano per nome.-

-Certo!-

E sorrise. Sapeva che Draco Malfoy non era il mostro che le aveva dipinto suo padre. Era un bravo insegnante, molto capace, ed era cordiale. Da giovane era stato un vero idiota pallone gonfiato, ma l’età lo aveva migliorato. Non aveva pregiudizi e trattava tutti gli studenti allo stesso modo. E il fatto che lei, non solo Grifondoro, ma addirittura Weasly, fosse diventata la sua assistente la diceva lunga!

Progettarono la lezione successiva e per una volta finirono presto: di solito impiegavano ore, ma stavolta l’argomento era facile e alle nove e mezzo tutto era stato preparato. Un po’ delusa Rose si preparò ad andarsene

-Te ne vai già?-

-Abbiamo finito…-

-Certo…Ma magari ti andava di fare quattro chiacchiere-

Avrebbe voluto chiedergli riguardo a cosa, ma non le importava. Voleva solo passare un po’ di tempo in più con lui, e stavolta non per la scuola, così annuì.

-Prego, accomodati. Vuoi bere qualcosa?-

-Un the, grazie-

-Ecco. Allora Rose…Tra poco più di due mesi la scuola finirà. Hai pensato a cosa fare dopo?-

“Cos’è, una consulenza? Che scema! Cosa pensavi che ti dicesse? Stupida, stupida stupida!

-Non saprei. Mia madre vorrebbe che provassi magisprudenza, ma io non ne sono molto convinta-

-Capisco. Ascolta: io in questi sei mesi mi sono trovato molto bene con te. Sei professionale, e soprattutto sveglia, intelligente-

-Grazie. Ma non capisco.-

-Avrei bisogno di un’assistente a tempo pieno. Il Ministero mi ha offerto un incarico come Ministro degli Esteri…-

-Vuoi che io venga a lavorare con te?-

-Non devi decidere adesso. Hai tutto il tempo. Però sappi che mi farebbe piacere.-

-Perché io? Voglio dire, non ho esperienza…-

-No. Ma penso che tu abbia tutte le qualità per farcela. Sei intelligente, precisa e hai fascino. E bellezza, il che, nei rapporti con gli altri paesi non guasta mai. Ci penserai?-

-Si…Ora devo andare.-

-Va bene. Ci vediamo lunedì a lezione.-

-Si. E Draco… grazie-

-Di niente. Buonanotte Rose.-

 

Non aveva più parlato di quel lavoro, la mossa successiva sarebbe toccata a lei. Però il loro rapporto era diventato molto più confidenziale, dopo quella sera. Ridevano assieme, scherzavano, erano complici. A volte lui le lanciava delle frecciatine, a volte faceva battute maliziose. Ma quel che era peggio era che lei lo assecondava. Si comportava con lui come se fosse stato un suo compagno di casa. Lo provocava, era sfacciata…gli faceva il solletico. E lui lo faceva a lei. E lei si era presa una cotta assurda. E a volte certe sue frasi, certi suoi comportamenti, le facevano credere di non stargli indifferente.

“Rose, lui si comporta da amico. E tu vedi ciò che vuoi vedere. Devi essere pazza!”

La mattina dopo si svegliò con la febbre. Ed era venerdì, il loro giorno. Cercò in tutti i modi di farla andare via, ma non ci riuscì. Alla fine si rassegnò a saltare le lezioni per quel giorno e prese un foglio per dire a Draco che avrebbe dovuto preparare da solo la lezione. Cavolo! Tolto quello, sarebbe rimasto solo unvenerdì da passare insieme. Certo, se avesse accettato il lavoro… Ma ne stava ancora discutendo con i suoi, quindi per ora era meglio non farsi troppe illusioni.

 

Ciao Draco,

Senti, mi dispiace ma staserà non potrò venire da te. Ho la febbre. Sono sicura che te la caverai benissimo da solo comunque.

Un bacio

Rose

 

Restò a guardare la civetta che si allontanava veloce e poi tornò a letto. Odiava essere malata, non sapeva mai come occupare il tempo. E soprattutto non riusciva a prendere sonno. Alla fine si alzò di nuovo dal letto, si mise un paio di jeans e un maglione e andò a sedersi su una delle poltrone davanti al caminetto con un libro, tanto per fare qualcosa. Ma ovviamente si mise a fantasticare.

I suoi sogni ad occhi aperti furono interrotti da qualcuno che entrava in sala comune.

“Chi può essere? Dovrebbero essere tutti a lezione a quest’ora…

Si alzò per controllare e si trovò davanti la sua fantasia.

-Draco! Cosa fai qui?-

-Ho letto il biglietto. E ti ho portato questa.-

-Che cos’è?-

-Tachipirina. È un rimedio babbano per la febbre e funzione-

-Grazie…-

-Prendine una e siediti intanto che fa effetto. Io ti faccio compagnia-

Lei, contenta, si sedette sulla poltrona, con le ginocchia strette al petto. Lui spostò una poltrona davanti alla sua e si sedette, guardandola

-Hai dei bei piedi. Sono molto sexy.-

-Solo i piedi?- Lo aveva detto in tono scherzoso, ma ogni volta che lui diceva cose del genere sentiva una stretta allo stomaco.

-No. In generale sei molto sexy, ma oggi , a piedi nudi e con quel maglioncino attillato lo sei in modo particolare-

Non si era mai sbilanciato così tanto. Eppure sembrava tranquillo. E lei stava per fare la più grande cavolata della sua vita. Lo sapeva e non le importava. Si alzò e si avvicinò a lui. Appoggiò le mani sui braccioli della sua poltrona e lo guardò negli occhi, perdendosi in quel grigio caldo e freddo allo stesso tempo

-Lo pensi davvero?-

-Si-

Lui stava immobile e la guardava dritta negli occhi. Tra i loro nasi c’erano solamente poco più di dieci centimetri . Rose era decisa a rendere nulla quella distanza e si avvicinò, lenta e sensuale.

-Rose…Potresti essere mia figlia-

Lui era ancora fermo e la guardava ancora negli occhi, apparentemente impassibile.

-Potrei. Ma non lo sono.-

Rose soffiò queste parole sulle sue labbra, appena prima di baciarlo. All’inizio lui non reagì e lei pensò che l’avrebbe respinta. Poi, inaspettatamente, la tirò a sé e ricambiò il bacio.

Doveva essere un sogno. Non poteva credere di essere tra le braccia di Draco Malfoy, di essere seduta sopra di lui, ma soprattutto non poteva credere che lui la stesse baciando in quel modo. Improvvisamente, così come l’aveva presa, la lasciò andare.

-Non avrei dovuto. Mi dispiace.-

-Mai dire ad una ragazza che ti dispiace averla baciata.-

-Rose, ragiona. Hai più di vent’anni meno di me.-

-E allora?-

-Ho un figlio della tua età-

-E allora?-

-Sono sposato-

-…-

-E sono attratto da te. E questo è sbagliato.-

-Immagino di si. Ma anche io lo sono.-

-Non possiamo…-

Era vero. Non potevano e lei lo sapeva. Non avrebbero dovuto. Ma per una volta nella vita Rose Weasly non voleva essere sensata, razionale. Lui la attraeva incredibilmente e lei lo voleva. E non le importava delle conseguenze. Si avvicinò ancora a lui posando le mani sul suo petto.

-Possiamo. Ma se mi dici che non vuoi…-

-…-

-Avanti Draco. La domanda è semplice: mi vuoi o non mi vuoi?-

Non rispose, ma la tirò più vicino a sé. Era combattuto sul da farsi e si vedeva. E lei egoisticamente sperava che cedesse alla tentazione. In quel momento non le importava se dopo sarebbe stato peggio per entrambi. Non era mai stata così sfacciata con nessuno, era sempre stata la piccola dolce e timida Rose, quella che non era mai stata con nessuno. Da una parte era stupita della sua audacia, all’altra si compiaceva di possedere quella qualità e di saperla usare così bene.

-Si-

-Si cosa? Dimmelo!-

-Ti voglio-

La baciò di nuovo, con forza, desiderio, passione. Lei non si accorse nemmeno che lui aveva preso la polvere volante, ma non oppose resistenza quando lui la portò nel camino. Il viaggio fu breve e si ritrovarono nella sua stanza. Rose non ebbe il tempo di guardarsi attorno perché lui la riprese e rincominciò a baciarla. Lo stringeva con forza, lo voleva sentire molto più vicino. La voglia di lui stava diventando quasi un dolore fisico. Non pensava che si sarebbe mai sentita così. Nessuno in diciotto anni di vita, era mai riuscito a farle provare quello che Draco le faceva sentire in quel momento.

Si lasciò portare fino al letto, senza smettere di baciarlo, e vi si lasciò cadere, trascinandolo sopra di sé. Gli sbottonò la camicia e lasciò che lui le sfilasse il maglione. Fissò il suo petto scolpito e poi lo guardò di nuovo negli occhi.

-Sei sicura?-

Un po’ della sua baldanza era sparita per lasciare il posto all’ansia. Sarebbe stata la sua prima volta. Eppure non avrebbe voluto nessuno di diverso da lui per fare quell’esperienza.

-Si –

La spogliò completamente. Lei era un po’ imbarazzata, ma lui riprese a baciarla: sulla bocca sul collo sulla gola e poi di nuovo il collo.

-Sei bellissima!-

Con una sicurezza che non sentiva fece scivolare le sue mani fino ai suoi jeans e li slacciò, aiutandolo poi a sfilarseli. Lui la accarezzava, senza smettere mai di baciarla. Quando aprì gli occhi vide che anche lui era nudo sopra di lei ed era bellissimo. Strinse le gambe attorno alla sua vita e lasciò che entrasse in lei. All’inizio sentì dolore, ma poi il male passò per lasciare spazio ad una sensazione indescrivibile. I loro corpi si muovevano a ritmo e lei avrebbe voluto che quel momento non finisse mai. Raggiunse l’apice del piacere subito dopo di lui e quando lui si sdraiò accanto a lei lo guardò. Lui ricambiò lo sguardo.

-Non avresti dovuto lasciarmelo fare.-

-Sono stata io a sedurti, ricordi?-

Lui sorrise e scosse la testa.

-Sei pentito?-

-Dovrei. Ma non lo sono.-

-Neanche io.-

Sorrise e appoggiò la testa sul suo petto. Restarono così in silenzio per un po’, non sapendo bene cosa dire. Rose ascoltava il suo cuore, si sentiva bene. Draco ascoltava il respiro di lei e si sentiva in colpa.

-Credo di dover andare…tra poco ci sarà la pausa pranzo e se non mi vedono in sala comune…-

-Va bene-

Rose si alzò e cominciò a raccogliere i suoi vestiti mentre lui la guardava. Non era pentita di essere andata a letto con lui, ma sentiva che per lui non era lo stesso. Prima di andarsene si avvicinò e gli diede un bacio a fior di labbra.

-Senti. Va tutto bene ok? Non c’è nessun bisogno di sentirsi colpevoli o cosa. Se vuoi possiamo fare finta che non sia successo niente.-

Non era vero. Lei ci sarebbe stata male se lui avesse deciso così.

-Rose…Io sono stato bene con te. Davvero bene. Vorrei che le cose fossero diverse. Vorrei essere più giovane…Non lo so. Ora vai. Ne riparleremo ok?-

La baciò, stringendola a sé.

-Ora vai, se no ti daranno per dispersa-

Rose uscì dalla stanza di Draco e raggiunse veloce il dormitorio. Era contenta. E aveva bisogno di parlare con Lily. Lei sapeva della cotta che aveva per Draco, sapeva tutto. E pensare che quando le diceva che secondo lei un po’ era ricambiata lei sbuffava e alzava gli occhi al cielo, dicendo che senza dubbio aveva una fervida immaginazione.

-Lily!!!-

-Rosie! Come stai?-

-Benissimo!-

-Ma non avevi la febbre?-

-Passata. Siediti. Ti devo dire una cosa-

E raccontò tutto alla sua cuginetta, che era anche la sua confidente e consigliera. Lily restò zitta fino alla fine del raconto. Si limitò a sgranare gli occhi, forse un po’ incredula. Rose si aspettava di tutto: sorpresa, incredulità, sperava in che fosse contenta per lei. Di sicuro non si aspettava di ritrovarsi davanti una Lily furiosa.

-Rose ma sei scema? Proprio tu! Non ti sei fermata per un attimo a pensare alle conseguenze di tutto questo?-

- No, Lily, tu non capisci…-

-NO ROSE! Sei TU che non capisci! È SPOSATO, è un PROFESSORE, è MOLTO PIù GRANDE di te. Devo continuare?-

-Le so già tutte queste cose.-

-E per fortuna! Che cosa ti aspetti adesso, dì un po’…Che molli tutto per te? O che imbastisca una relazione clandestina con te?-

-No. Non lo so cosa succederà adesso-

-Beh, te lo dico io! Se è intelligente troncherà la cosa sul nascere, e se anche tu sei intelligente, cosa di cui a questo punto dubito, tu smetterai di cercarlo. Se no continuerete a vedervi, tu ti prenderai sempre di più e alla fine la cosa salterà fuori, si creerà uno scandalo ed entrambi sarete rovinati.-

-Non deve andare per forza così-

-Tu non puoi essere mia cugina. Rose non parlerebbe mai così!-

-Non ci ho pensato Lily! Cosa vuoi che ti dica? Mi piace e ho ceduto. Ho sbagliato. Ma non sono pentita.-

-Pensi di continuare a vederlo?-

-Dobbiamo ancora parlare di questo.-

-Rose. Io ti voglio bene, lo sai. Pensi di essere innamorata di lui?-

-No. Sto bene con lui, sono attratta fisicamente, ma non sono innamorata.-

-Allora sii ragionevole. Metti fine a questa storia prima che la faccenda degeneri.-

-Cioè prima che finisca con l’innamorarmi di lui?-

-O peggio, che qualcuno vi scopra. Lo zio ti ucciderebbe-

Lily aveva ragione. Non poteva permettersi uno scandalo del genere e soprattutto non poteva permetterselo neanche lui. Uscì dalla sala comune e andò in giardino. Aveva bisogno di aria e di pensare a cosa dirgli.

Poi andò a bussare alla porta del suo ufficio.

-Avanti-

-Ciao. Ho bisogno di parlarti.-

-Anche io.-

-Se non ti dispiace vorrei cominciare io.-

-Prego-

-Quello che è successo prima…è stato bellissimo, davvero. Mi hai fatto stare bene, mi sentivo al sicuro, protetta. Ma è stato un errore. E lo so che detto da quella che ti ha provocato fino a quando non hai ceduto è un po’ un paradosso, ma è così. Ho sbagliato, ho agito senza pensare. Non dovevo. Non deve succedere più.-

-Rose…devo farti una domanda e voglio che tu mi dica la verità anche se sono già abbastanza sicuro della risposta. Era la tua prima volta?-

-Si-

-Sono un cretino. Mi dispiace.-

-A me no. Non sono pentita e se potessi tornare indietro lo rifarei. Ma c’è troppo in gioco capisci? Hai una famiglia, un lavoro importante, io ho un futuro che si prospetta brillante. Non è giusto rischiare di mandare tutto all’aria per un desiderio fisico, per quanto forte possa essere.-

-Quindi? Cosa facciamo?-

-Niente. La settimana prossima iniziano gli esami. Torniamo a comportarci come facevamo prima.-

-Ne sei convinta?-

-Assolutamente-

Gli sorrise, sicura, e lui ricambiò il sorriso, anche se un po’ incerto. Poi lei uscì e andò da Lily, per dirle ciò che aveva fatto. Era un po’ triste, ma l’avrebbe superata.

Ogni tanto vedeva Draco, ma nessuno dei due faceva riferimento a quanto era successo, come pattuito, ma i loro incontri erano sempre caratterizzati da un po’ di imbarazzo, soprattutto da parte di Rose.

Poi iniziarono gli esami e lei era talmente presa dallo studio che non pensava ad altro. Non ne aveva il tempo. Ovviamente risultò essere la migliore e si diplomò con il massimo dei voti.

L’ultimo giorno ad Hogwarts si ritrovò di nuovo di fronte alla porta dell’ufficio di Draco. Stavolta non bussò ed entrò direttamente. Lui stava sistemando le sue cose, pronto per tornare a casa.

-Ciao. Sono venuta a darti una risposta-

-Una risposta?-

-Riguardo al lavoro che mi hai offerto. Ti ringrazio davvero dell’opportunità, ma ho deciso di rifiutare.-

-Se è per quello che è successo…-

-No. Cioè, in parte si, ma non solo. Ho deciso di partire per l’America e starò via un po’…quando tornerò vedrò cosa fare-

-L’offerta è sempre valida-

-Grazie, ma no. Sarebbe troppo facile ricaderci e combinare un disastro. Dobbiamo essere responsabili! Ora vado, i miei mi aspettano. Buone vacanze Draco, e in bocca al lupo per il nuovo lavoro!-

-Grazie Rose, buone vacanze anche a te e buona fortuna. Per tutto.-

Rose sorrise e uscì. Avrebbe sentito molto la sua mancanza ma sapeva che stava facendo la cosa giusta. Scese in giardino dove la aspettavano sua madre e suo padre e si avviò con loro verso i cancelli, ma non seppe resistere alla tentazione di voltarsi a guardare le finestre dell’ufficio di Draco. Lui era alla finestra e la guardava. Lo salutò con la mano e tornò sui suoi passi. Il resto della sua vita la aspettava appena fuori dal grande cancello della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts

  
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