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Autore: Kastania    05/06/2005    1 recensioni
*COMPLETO* Un'altra FF su "Il fantasma dell'Opera"...un po' più cupa della precedente,sicuramente più interessante (a parer mio,ovviamente)
Genere: Romantico, Triste, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 26: LA FINE DI TUTTO

CAPITOLO 26: LA FINE DI TUTTO

 

Vagare alla deriva dietro ogni passione finché l'anima mia
Sia un liuto accordato su cui tutti i venti possano suonare;
Per questo dunque ho abbandonato
La mia antica saggezza e il mio controllo austero?
La mia vita mi sembra un palinsesto
Su cui durante un ozio di ragazzi
Siano state vergate futili canzoni per zampogna e virelai,
Buone solo a sciupare il segreto del testo.
Certo vi fu un tempo in cui avrei potuto percorrere
Le sommità assolate, e dalla dissonanza della vita
Trarre un limpido accordo, onde raggiungere le orecchie di Dio:
Quel tempo è morto? Ah! Con una bacchettina
Sfiorai appena il miele dell'avventura...
E debbo perdere il retaggio di un'anima?

                                                                                Oscar Wilde,Ahimè!

 

Erik per la prima volta in vita sua non sapeva che fare. Si sentiva svuotato, colpevole, incapace.

 

Se la piccola Meg non avesse trovato la forza di un leone nel suo spirito mite da agnellino, la sua preziosa Christine ora… non poteva neppure pensarci lucidamente.

 

La ragazza giaceva pallida,esausta e svenuta nello stesso letto in cui Meg aveva coricato anche il Visconte.

Le condizioni del ragazzo apparivano senz’altro gravi,ma non disperate.

 

Cosa sarebbe stato più giusto fare?

Arrendersi una volta per tutte,oppure ricacciare indietro l’orgoglio e far di tutto perché lei lo scegliesse di nuovo come compagno,questa volta per sempre?

 

Lentamente,come se avesse avvertito il peso ed il dolore di questi suoi pensieri, Christine socchiuse gli occhi, ed immediatamente li spalancò,rivivendo l’orrore di poco prima.

Erik dovette trattenerla con la forza, perché la ragazza iniziò a scalciare ed agitarsi senza controllo.

Poi Christine  si avvide di chi la stava trattenendo amorevolmente.

Immediatamente si calmò, e gli buttò disperata le braccia al collo,iniziando a piangere sommessamente.

 

“Grazie,amore mio….grazie di avermi salvata,…di essere tornato per me..”

 

Lui la scostò, a disagio.

“Non sono stato io,Christine. Se sei ancora viva,e salva..lo devi alla tua amica Meg. Prega di avere sempre nella vita un’amica tanto fedele.

 

Christine spalancò gli occhi per la sorpresa,e cercò lo sguardo di Meg.

La ragazza appariva esausta fra le braccia della madre, ma le scoccò un’occhiata di tenerezza e fiducia.

Gli occhi di Christine si riempirono di lacrime di gratitudine,ed alzandosi a fatica dal letto,incespicando,si gettò fra le braccia della giovane Giry.

Le due ragazze rimasero a lungo abbracciate, dando sfogo alle loro lacrime,ai loro sentimenti di paura e rinnovato sollievo.

 

Madame Giry  guardava sua figlia con un’espressione indecifrabile.

L’aveva sempre sottovalutata, considerata una bambina sciocca e pettegola,senza nervo..e invece,nell’ora della necessità,la ragazza aveva dimostrato un coraggio ed una fedeltà assoluta che neppure lei,forse,avrebbe trovato in sé.

Per la prima volta nella vita, era davvero molto orgogliosa della sua piccola,tenera Meg.

 

Erik sentiva il cuore scoppiare d’amarezza.

Non era stato in grado di occuparsi di lei,di proteggerla.

Non la meritava.

 

Fece per andarsene,ma il tocco gentile di una mano sulla spalla lo fermò. Si volse a guardare gli occhi increduli di Christine. “Dove stai andando?”

 

“Me ne vado Christine. Non ho più motivo di star qui. Il Visconte..è salvo, TU sei salva. Non so cosa sarebbe successo se  Meg non fosse stata qui. Non voglio nemmeno pensarci,comunque.”

Le accarezzò lievemente una mano. 

 

Lei gli strinse forte la sua,tranquilla e sicura.

“Tu non vai da nessuna parte,non senza di me,almeno. Mi devi ancora fare una domanda.Sono giorni che l’aspetto ormai,e non credevo che saresti più tornato a farmela.”

 

Erik la guardò,abbastanza confuso.

 

..have never felt like this
For once I'm lost for words
Your smiles has really thrown me.
This is not like me at all
I never thought I'd know
The kind of love you've shown me.

Now, no matter where I am
No matter what I do
I see your face appearing
Like an unexpected song
An unexpected song
That only we are hearing

I don't know what's going on
Can't work it out at all
Whatever made you choose me?
I just can't believe my eyes
You look at me as though
You couldn't bare to lose me.

Now, no matter where I am
No matter what I do
I see your face appearing
Like an unexpected song
An unexpected song
That only we are hearing

I have never felt like this
For once I'm lost for words
Your smiles has really thrown me.
This is not like me at all
I never thought I'd know
The kind of love you've shown me

                                                                        Andrew Lloyd Webber, Unexpected song

 

 

“Non mi hai ancora chiesto di sposarti. E non posso farlo io,lo sai. Non è buona educazione” aggiunse  Christine con un debole sorriso,che tradiva la sua tumultuosa emozione.

 

Erik sentì il cuore balzargli furiosamente in petto. La ragazza era seria.

Non avrebbe scherzato,in un momento del genere,non avrebbe potuto.

Stringendo quella manina cerea fra le sue,si inginocchiò davanti a lei.

Christine Daae…misterioso angelo che l’imperscrutabile destino ha messo sulla mia strada.. vuoi diventare mia moglie?”

La guardò con un sorriso sornione,ed aggiunse “Davanti a Dio e agli uomini,oltrechè alla luna?”

 

“Sì,sì,sì!” rispose lei,attirandolo a sé,e serrandogli la bocca con un bacio.


Meg,al sicuro e ormai tranquilla fra le braccia di sua madre, sospirò.

Immagino che dovrò imparare a convivere con quell’uomo,riflettè,se d’ora in poi lui e Christine saranno sposati.

 

  
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