Rumorii.
Mi giro incuriosito, fissando l’intonaco giallastro del muro ad ovest.
Ci fu qualche altro scoppiettio, quasi stessero preparando dei pop-corn.
Mi alzo incuriosito e comincio a seguire il rumore. Passo vicino ad una
serie di profezie scrupolosamente ordinate. Arrivava da lì.
“N…non può essere!”
Arrivo alla porta chiusa della stanza dei miei incubi. Sospiro. Quel
posto mi fa paura, una volta sono inciampato su una cartaccia e per un
pelo non sono caduto dentro. Ci tengo alla pelle!
“Voglio tornare a casa!”
Ma la mia casa non è qui, al Ministero.
Tremo. Poggio la mano sulla maniglia e spingo.
Apro lentamente gli occhi. La stoffa di quell’oggetto non è più lì. Si
è capovolto, quel meccanismo infernale!
Al suo posto solo un complesso sistema a molla. I meccanismi babbani mi
sono sempre interessati.
Faccio per avvicinarmi, ma poi li scorgo. Terribili. Così crudi,
disseminati sul pavimento. Pezzetti di cadavere.