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Autore: beat    10/10/2009    6 recensioni
Gintoki corse più veloce che poteva lungo le affollate strade di Edo.
Si scontrò più volte contro la gente, scansando di malagrazia tutti quelli che avevano la sfortuna di incrociare il suo percorso.
Continuò a correre, senza mai fermarsi, lasciandosi dietro tutte le imprecazioni e le maledizioni che gli venivano lanciate.
Non aveva tempo né voglia di stare ad ascoltare nessuno.
Doveva fare in fretta, non aveva quasi più tempo.
Mancavano pochi minuti.
Solo qualche altro misero minuto e il suo mondo sarebbe crollato.
Genere: Generale, Drammatico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gintoki Sakata, Tokumori Saigo | Coppie: Katsura/Zura Kotaro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: i personaggi non mi appartengono e questa fiction non è stata scritta a scopo di lucro.
La storia e il disegno invece sono miei.

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Capitolo X


La reporter in televisione parlava a voce alta, per sovrastare il concitato rumore che proveniva tutto attorno a lei. La gente strillava, le sirene delle ambulanze e dei pompieri facevano un fracasso terribile.

“Ancora nessuna dichiarazione ufficiale da parte dello Shogunato sull'attacco che il palazzo del governo ha subito questa mattina presto. Indiscrezioni dicono che si sia trattato probabilmente di un attacco di terroristi.
Testimoni dell'accaduto hanno confermato la presenza di samurai. Non si hanno ancora stime precise sul numero delle vittime e dei feriti di quest'attentato.
Per ora possiamo solo informare i telespettatori che Okita Sogo, il nuovo Vicecomandante della Shinsengumi, è stato ricoverato in seguito ad uno scontro con i terroristi. Le fonti lo danno come grave, anche se fortunatamente non in più pericolo di vita.
E purtroppo dobbiamo confermare che anche uno dei nobili Tendoshu, l'Onorevole Shinu, è stato brutalmente assassinato. I particolari non sono stati ancora resi noti, ma a quanto pare sembra che probabilmente era lui la vittima designata di quest'attacco.
Nessuna novità invece riguardo l'identità degli assalitori. Voci dicono che si tratti del movimento Joi, ma molti testimoni affermano di aver visto un solo samurai compiere questo attentato. Naturalmente vi terremo informati riguardo ogni...oh!
Gentili telespettatori, dalla regia mi informano che è disponibile un video con delle immagini dell'assalitore. Con un po' di pazienza... Dalla regia mi danno qualche problema tecnico. Comunque sia questo misterioso samurai si sarebbe già guadagnato un soprannome dalla folla. Pare che chiunque sia rimasto in qualche modo coinvolto nella faccenda non abbia dubbi che il nome “Akayasha” sia più che indicato per questa persona, che nonostante tutto è riuscita a sfuggire alla autorità. Ah, ci siamo, ecco a voi le immagini esclusive dell'att...”







Otose spense il televisore.
La sigaretta che aveva cominciato a fumare si era consumata da sola, da tanto lei era rimasta presa dal servizio del telegiornale.
Non era nemmeno mezzogiorno e già in tutta Edo si sapeva quello che era successo al palazzo dello Shogunato. E in televisione non si parlava d'altro.
Aveva seguito tutti i risvolti della storia, ma non aveva retto alla vista di quelle immagini.
Era terribilmente sollevata nel sentire che Gintoki se l'era cavata anche quella volta. Ma il suo vecchio cuore non poteva sopportare di vedere quelle immagini.
Già quel nomignolo, Akayasha, non le aveva lasciato intendere nulla di buono.

Demone Rosso.

Il vedere Gintoki coperto – totalmente coperto – di sangue era troppo.
Era stata lei l'ultima persona che l'aveva salutato, quella mattina. Si era preparato a dovere, aveva lucidato l'armatura e la spada. I vestiti immacolati erano di un bianco perfetto.
Il bianco doveva essere il suo colore.
Non il rosso del sangue. Chissà poi se solo dei nemici o anche suo!

“Signora Otose, tutto bene?”

Catherine le si era avvicinata, porgendole un bicchiere d'acqua.
Otose la ringraziò con un cenno del capo, e bevve lentamente.

“Otose...”

“Sto bene Catherine, non ti preoccupare.”

“Forse dovresti lasciare perdere. Non ti fa bene alla tua età ascoltare certe cose.”

“Ah, figurati. Mi avrebbe fatto stare peggio non sapere niente.”

Otose sospirò, imitata anche da Catherine.
La vecchia si accese una nuova sigaretta, visto che la precedente si era consumata senza che potesse darne se non un paio di tiri.
In lontananza si sentì la sirena di un'ambulanza.

“Otose?” domandò dopo un po' Catherine.

“Che vuoi?”

“Che succederà adesso a Sakata?”

Otose prese una lunga boccata di fumo, e la soffiò fuori lentamente.

“Non lo so, Catherine, non lo so. Spero che riesca a lasciare Edo senza farsi scoprire. Poi il resto dipende solo da lui. Per ora Gintoki non è che uno dei tanti disperati che hanno perso tutto, uno di quelli che vagano senza meta. Ha tagliato tutti i ponti che gli erano rimasti. Spero davvero che presto riesca di nuovo a trovare qualcosa per cui vale la pena di vivere. Sarà incapace di scorgere un futuro finché nel suo cuore non aleggerà altro che il dolore di un passato indelebile.”




*°*°*°*°*



Un passo dopo l'altro.
Sempre avanti, finché le gambe lo sorreggono.

Il crepuscolo era ormai vicino ma Gintoki continuava a camminare.
Sempre più lentamente, perché le forze stavano cominciando a scemare.
La spada al fianco gli pesava.
Le vesti incrostate di sangue lo infastidivano.
Eppure non aveva intenzione di sbarazzarsene.
In quel momento non possedeva null'altro.

Un passo dopo l'altro.

Passò accanto un piccolo villaggio di contadini. A quell'ora probabilmente tutte le famiglie erano serenamente attorno al tavolo per la cena.
A pensare al cibo il suo stomaco fece un buffo rumore.
Gintoki rise senza motivo e riprese a camminare.
Il buio sempre più intenso alla fine gli impedì di vedere oltre.
Il ragazzo sospirò lentamente, come se l'aria faticasse ad uscire dai polmoni. Ormai era rassegnato a passare la notte sotto il primo albero disponibile.
Non troppo lontano ne scorse uno molto alto.
Con le ultime energie si avvicinò.

Ironia del destino, quell'albero che aveva adocchiato si trovava proprio al centro di un cimitero diroccato. Probabilmente dove i contadini del villaggio vicino seppellivano i loro morti.
Gintoki sbuffò al destino che lo ha condotto di nuovo in un luogo così poco ameno.
E decisamente poco invitante.
Si lasciò infine scivolare lungo il tronco dell'albero.

Per riposare andrà più che bene.

L'odore del sangue rappreso lo infastidiva, ma non ci poteva fare niente.
Anche volendo, ci sarebbero volute delle ore a cercare di farlo sparire. E anche mettendoci tutto il suo impegno, probabilmente la veste non sarebbe nemmeno più tornata pulita come un tempo.
Pazienza.



Lenta, scende la nebbia della sera.
Un velo argentato, leggero, che copre tutto.
Un'ala protettiva che dolcemente sfiora le lapidi del cimitero.
Le sue voluttuose spire nascondono e proteggono.

Il cuore finalmente ha smesso di battere all'impazzata.





Per ora non si può fare altro che dormire.








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Angolo dell'Autrice:

Finita.
Con questo chiudo definitivamente la storia.
Forse questo capitolo vi avrà un pò deluso, ma è già da un pò che ci lavoro e penso che la conclusione non poteva essere altro che questa. Non serviva descrivere il duello. Non servivano parole di troppo.
Perché Gintoki ha perso tutto e al momento nussuna parola di conforto sarebbe adeguata.


Come sempre, ecco qui le risposte alle recensioni:

- mizukage: Grazie mille per lo splendido commento! Sono davvero felice che ti sia piaciuto. La parte della nebbia in effetti ci ho messo un pò a scriverla, perché volevo renderla davvero al meglio. Sono contenta che l'abbia apprezzata così tanto! Grazie!
E grazie per aver continuato a seguire questa storia.

- Sarhita: Grazie mille per il commento! Come sempre fantastico! Si, anche io penso che Okita sia molto di più di un ragazzino sadico. E sì, perfino lui è affezionato ad Hijikata. Non lo sopporta, ma gli vuole davvero bene.
Ti ringrazio infinitamente per i bellissimi commenti che mi hai lasciato per tutta la storia. Grazie!

- Sayoko_Hattori: Guarda, in relatà quell'userbar l'ho piazzata lì apposta per allentare un pò la tensione, visto che sapevo benissimo che il capitolo scorso non era certo dei più leggeri. Ah, grazie per la correzione. In effetti la rilegatura sta proprio sulla "K" e riuscivo a leggere solo "Azumi". Grazie mille per avermi seguita fino alla fine, anche se è stato impegnativo!

- Gintokina: Manca lo scontro, spero che la cosa non ti abbia deluso troppo. In fondo c'è stato quello con Okita, ho messo lì tutto lo splatter e la violenza che serviva. Mai esagerare. In ogni caso, grazie mille per i complimenti e per tutte le recensioni che hai lasciato durante la storia. Grazie di cuore!

- _u_z_u_: Toh, è vero, è il compleanno di Gintoki. Mi sa che non gli ho fatto un bel regalo di compleanno, proprio per niente. Vabbé.
Grazie mille per il commento!



Ringrazio sentitamente tutti quelli che hanno letto, che hanno commentato, che hanno seguito questa storia.
Grazie e tutti!



Beat




   
 
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