Ora faccio la manager,
sono relativamente conosciuta nel campo, ho clienti importanti come Vanessa
Hudgens, Robbie Williams ma anche italiani, come Laura Pausini.
Tuttavia non posso
scordare il mio primo cliente: Robert Thomas Pattinson.
Sono passati 15 anni
da quando l’ho conosciuto. 15 anni, molti spesi in giro per il mondo. Il lavoro
di Robert non gli permette di avere una casa fissa, ci sono periodi in cui non
ci torna per anche un mese di fila e non si ferma più di una settimana. Così ho
trovato un lavoro che mi permetta di viaggiare con lui. Sono diventata la sua
manager. Così riusciamo a passare quasi tutto il nostro tempo insieme,
nonostante io continui ad essere veramente gelosa di tutte le attrici con cui
gira. Lui per venirmi incontro ormai accetta solo copioni senza baci o con baci
girati tramite fotomontaggio.
Da quando ho
cominciato questa carriera, non sono tornata molto spesso a casa. Monte
Pulciano non è proprio una bella città, ho visitato altri luoghi. I miei
genitori sono venuti a trovarmi spesso negli hotel dove alloggiavo, come anche
Veronica. Ricordo ancora le risate che mi sono fatta quando le ho raccontato
come avevo conosciuto Robert! Continuava a balbettare frasi sconnesse, ma il
peggio è stato quando gliel’ho presentato! E’ rimasta letteralmente a bocca
aperta! Pensavamo avesse collassato!
L’ultima volta che
sono tornata a casa è stato per dire ai miei che io e Robert ci sposavamo, due
anni fa.
Sento un fiato leggere
sulle palpebre, Robert ha capito che sono sveglia. D’altronde non ci vuole un
genio, sono del tutto appoggiata a lui, con il viso nell’incavo del suo collo!
Deve aver sentito il battito del mio cuore cambiare.
“Dormito bene?” Chiede
lui. Ultimamente è ancora più apprensivo.
“Sì, comodi come si
può stare comodi in aereo” Mugugno io nascondendomi ancora di più sopra la sua
spalla.
Lo sento ridere.
“Amore, siamo quasi arrivati.”
Scatto a sedere. Ecco,
il momento della verità. Adesso mi presento a casa e…
“Come la prenderanno i
tuoi genitori? Hai pensato a come dirglielo?”
“Di sicuro non in
aeroporto.” Rispondo. “E di sicuro una volta arrivati a casa non mi metterò a
urlare: Mamma! Papà! Sono incinta!”
“A proposito, dov’è
l’ospedale più vicino?”
Lo guardo, ma che
domanda è? Che c’entra? “Firenze è il più attrezzato.”
“Quindi se ai tuoi
viene un infarto devo portarli lì?”
Rido, lui sa come
alleggerire la tensione.
Sinceramente non
importa come glielo dirò. Saranno felici di avere un nipotino. O una nipotina.
Mi accoccolo più stretta a Robert. La mia famiglia felice presto si allargherà.
E così questa storia
finisce. Lo so che sono stata terribile e non ho aggiornato presto. Scusatemi.
Originariamente volevo mettere molte più cose, la storia originale era molto
più lunga. Ma per ora la finisco così, in futuro potrei anche decidere di
togliere questo epilogo e continuare con molte avventure. Per ora mi concentro
sulla sezione Twilight, però. Ripeto, non so se nel futuro allungherò la
storia.
Grazie a
tutti quelli (16) che hanno messo la storia tra i preferiti.
Grazie a
tutti quelli (7) che hanno messo la storia tra le seguite:
Grazie a single93 che ha recensito lo scorso capitolo.
Come ho già detto so che è corta, hai ragione, ma potrei allungarla in futuro.
Comunque ti ho aggiunta su msn, poi ci sentiamo!
Grazie ancora!
GRAZIE anche
alle ragazze a cui ho dedicato questa storia dal primo capitolo:
Ad Erica che non si sa come mi sopporta dalle
medie e che mi ha permesso di conoscere il mio attuale gruppo, a lei che c’è
sempre e sopporta tutti i miei cambiamenti d’umore.
Ad Ari che riesce sempre a farmi sorridere
e che in fondo è l’anima allegra del nostro gruppo, a lei che si cambia 4 volte
in una serata, a lei che non sta ferma un attimo.
Ad Arbi
che è la parte razionale del gruppo, in fondo. A lei che mi aiuta a fermare
certe idee spastiche, a lei che è una parrucchiera bravissima ma anche una
pazzoide scatenata. A lei che ha due anime.
A Jihane che probabilmente come me è la più timida del gruppo, a lei che per
stare con noi è sempre su un pullman. A lei che riesce ad ascoltarmi lasciando
perdere tutto.
A Rosaria che anche se non l’ho mai
incontrata, è una amica davvero importante, che mi tranquillizza, anche se qualche
volta capisce storto ciò che dico. A lei che presto credo che purtroppo si
scoccerà di questa piccoletta che continua a rompere con i suoi frivoli
problemi. A lei che è diventata importantissima.
GRAZIE
RAGAZZE, VI VOGLIO DAVVERO BENE.