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Autore: Chri    11/10/2009    2 recensioni
Ciao a tutti!! Questa storia è basata sul racconto di Dumas, solo che gli avvenimenti non seguiranno quelli del libro..leggete la storia, e vedrete che le cose andranno diversamente da quanto vi aspettate...lasciate i vostri commenti, mi aiuteranno a migliorare!!
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 8
Sorrideva Edmond alla vista di quel paradiso, sognato nell’isolamento della sua cella. Come una donna, la libertà si era fatta desiderare e corteggiare, a volte addirittura implorare; ed ora, finalmente, essa si faceva ammirare in tutta la sua bellezza, il cui eco lo si poteva udire nell’infrangersi delle onde sulle coste del castello d’If e nel grido dei gabbiani. Ora, Dantès non doveva far altro che cogliere la rosa di quella splendida donna, facendola sua per sempre; cosi, spinse il suo sguardo nell’orizzonte e si accorse che una delle piccole isole disabitate intorno al castello era distante soltanto una lega all’incirca. Edmond non aveva i mezzi per costruirsi una piccola zattera, dunque poteva fuggire solo a nuoto e, comunque, di notte per evitare di essere avvistato dalle vedette che, dall’alto del castello, controllavano tutto lo specchio d’acqua intorno all’isola. Siccome, confidando nell’assoluta sicurezza delle celle, mai nessuna guardia controllava i prigionieri, Edmond decise di attendere la notte direttamente li, all’aria aperta e alla luce, piuttosto che nel buio della sua prigione, che per troppo tempo lo aveva isolato dal mondo e dalla vita; ma adesso era tempo di porre fine a quell’ingiusta prigionia e far luce sul suo perché, apparentemente illogico, ma che presto si sarebbe rivelato addirittura disgustoso.
Giunse finalmente la sera e il mare non era mosso. Molto lentamente, Edmond si immerse nelle fredde acque primaverili e iniziò a nuotare nell’oscurità verso l’isolotto. Il marinaio, tuttavia, dopo aver nuotato per diverse bracciate, venne colto da una forte stanchezza dovuta a 20 anni di inattività; provò ad insistere nella nuotata, ma si dovette arrendere a un riposo forzato per evitare uno svenimento e, quindi, l’annegamento. Per tutta la notte, Dantès nuotò lentamente dando fondo a tutte le sue forze e, finalmente, all’alba toccò terra. Dopo aver avanzato per alcuni passi, Edmond si accasciò a terra senza forze, sussurrando “ Sono libero”. Nello stremo delle sue forze, tuttavia, il nostro marinaio non si era accorto che l’isola non era deserta come credeva…
  
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