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Autore: HonoSamurai    05/06/2005    2 recensioni
Non sempre il destino è già scritto..........
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I mangiamorte avevano conquistato Hogwarts, tuttavia non avevano trovato ciò che volevano: Harry Potter era scomparso, come se qualcuno l’avesse avvisato di quell’attaccato e l’avesse nascosto in qualche posto introvabile, così il preside, per liberarsi di Voldemort l’aveva sfidato a duello. Mentre Silente e Voldemort duellavano Piton, nascosto dal suo mantello da mangiamorte pregava che Albus riuscisse a batterlo, non voleva che morisse, in fondo era stata l’unica persona ad averlo aiutato dopo che era scampato ad Azkaban; anche la professoressa McGranitt, sorvegliata da due mangiamorte, osservava e cercava di non cedere alla paura: - Avada Kedavra!- Gridò Voldemort, Silente schivò l’incantesimo ed evocò: - Stupeficium!- La fattura colpì in pieno il nemico che cadde a terra, ma si alzò subito in piedi e sibilò qualcosa, Nagini comparve dal nulla avvolse nelle sue spire il preside, il Signore Oscuro sorrise trionfante: - È la tua fine Silente!- Si apprestò a lanciare la maledizione, ma dalla Foresta Proibita si udì un ruggito: un leone dalla pelliccia dorata e ramata uscì di corsa travolgendo il Lord e facendolo ruzzolare a terra, ritornò indietro e a morsi staccò Nagini dal preside, poi avvenne una cosa inaspettata, l’animale mutò e prese le sembianze di un ragazzo: capelli spettinati mori, occhi verdi che non lasciavano intravedere nessuna emozione, la cicatrice a forma di saetta sulla fronte e due ali d’aquila sulla schiena, mentre nella mano destra bruciava una palla di fuoco: - Prova a toccare ancora Albus e le giurò Signor Ridle,non avrà neanche il tempo di iniziare a gridare quando la ucciderò!- Poi si rivolse al serpente, emise alcuni sibili e l’animale si accucciò docile ai suoi piedi; con un sorriso dolce che tuttavia apparve inquietante si avvicinò a Voldemort e gli sventolò sotto il naso la sfera incandescente mentre con un piede gli fermava la mano che teneva la bacchetta: - Sappi una cosa, con questo gesto vendicherò i miei genitori, Sirius e anche tutte le persone a cui hai fatto del male!- Gli sibilò contro mentre un’aura fredda li circondò, il Signore Oscuro, che credeva di poter reagire, perse ogni speranza e cominciò a tremare capendo a chi appartava quell’aura fredda: - Non..non uccidermi..insieme potremmo fare grandi cose…noi..- Una risata gelida lo interruppe, una risata che non si addiceva per niente a Harry Potter che con tono derisorio disse: - Stai cercando di corrompermi? Beh, sforzo inutile…io sono già corrotto e molto più di te!- Harry si piegò su Voldemort in modo da potergli mostrare un tatuaggio sulla mano: - Io sono il figlio della morte, io sono l’angelo nero che porta all’inferno i dannati e gli fa perdere ogni speranza!- Gli sussurrò all’orecchio con voce fredda e penetrante: - Sei già sfuggito una volta al mio creatore, ora mi assicurerò che tu raggiunga il posto che ti spetta!- Harry aprì le ali e dopo aver lanciato la sfera contro il petto del Signore Oscuro prese il volo atterrando accanto a Silente, il Lord gridò: - Potter, ti pentirai di…- Ma prima che potesse finire la frase si disintegrò, il grifondoro, vedendo che i Mangiamorte stavano cercando di fuggire mosse la bacchetta in aria sibilando qualcosa in serpente, serpenti uscirono da terra e legarono i fuggiaschi mentre Nagini sibilava anche lei in direzione del suo nuovo padrone che gli si avvicinò e la prese sulle spalle, il rettile bianco avvolse la coda intorno alla vita di Harry che si voltò verso il preside: - Spero di non aver causato troppi disagi con la mia scomparsa, ma quando ho scoperto che stava arrivando Voldemort era troppo tardi per avvertire chiunque, cosi ho pensato che un’entrata ad effetto si sarebbe spaventato per bene rendendomi più facile la vittoria!- Silente sorrise radioso al suo alunno: - Non devi dare spiegazioni Harry, la cosa importante e che hai battuto Voldemort!- - Si…Voldemort……- - Cosa c’è Harry?Non sei felice?- - Ora…non servo più a niente…- Sussurrò Harry, Silente lo guardò stupito: - Cosa dici Harry, tu servi ancora e molto! Sei diventato un punto di rifrrimento per il mondo magico!- - Non doveva succedere….- - Harry cosa ti succede?- Domandò preoccupato Silente appoggiando un mano sulla spalla del ragazzo che iniziò a piangere, la McGranitt e Piton si avvicinarono, il grifondoro si passò una mano sugli occhi bagnati e spiegò: - Non doveva succedere perché io..io non posso restare!- - Harry…- Il ragazzo continuò: - Ho fatto una promessa al mio creatore…..se non avessi trovato una persona capace amarmi per ciò che sono e non ciò che rappresento, sarei potuto restare,ma nessuno mi ama per ciò che non sono..- Silente gli alzò il viso e vide che dagli occhi di Harry stavano uscendo lacrime rosse: - No..non può essere…- Riuscì a dire, il grifondoro annuì: - Si, io sono il figlio della morte….colui che solo poteva sconfiggere Voldemort…- La McGranitt intervenne: - Ci deve essere un modo per salvarti, non posso credere che nessuno ti ami!- - E così- Sillabò Harry facendosi lasciare, si strappò di dosso la maglietta, poi chiuse gli occhi e sospirò: due ali nere chiuse da catene uscirono dalla sua schiena e gli occhi si spensero: - Addio..- Salutò, Piton mentre vedeva quell’alunno che aveva tanto odiato andarsene perché amato solo per ciò che rappresentava si senti un verme ad averlo sottoposto alle sue angherie per sette anni, fece un passo verso il moro che stava per prendere il volo: - Dove andrai?- Domandò semplicemente, Potter fece un sorriso rassegnato: - In un posto dove nessuno mi potrà mai raggiungere- Severus si sentì triste a quella affermazione, avrebbe voluto abbracciarlo e fargli forza, ma sapeva che quel gesto fatto da lui non avrebbe significato nulla di più della pietà per quell’orgoglioso grifondoro; una figura nera comparve dalla nebbia della foresta, si avvicinò a Harry e lo abbracciò: - Dobbiamo andare!- Disse, il moro annuì: - Si, mio creatore- Ma non fece in tempo a prendere il volo che sentì una voce: - Harry non andare! - Era Draco Malfoy che correva velocemente verso il gruppo, si fermò davanti al suo rivale col fiatone: - Non andare- Ripetè, Potter si fece lasciare dal suo creatore e si girò verso il serpeverde: - Devo, è il mio destino- Il biondino scosse la testa: - No, il tuo destino e restare a Hogwarts!- - Non posso…- - Tu puoi! Perché io ti amo- Detto questo lo abbracciò, stringendolo possessivamente a sé, Harry sgranò gli occhi incredulo, poi ricambiò timidamente passando le braccia intorno alla vita dell’ex-rivale: - Draco…- Una luce li avvolse e le catene intorno alle ali del grifonodoro si disintegrarono, l’individuo proruppe: - Addio Harry, mio generato, sappi che tu non sei solo mio ma anche della vita, quindi vivi felice con il tuo compagno- Alzò la mano verso il cielo: - Addio!- Salutò prima di sparire in un vortice di piume nere; Harry accarezzò dolcemente la testa di Malfoy: - Draco anch’io..- Ma in quel momento arrivarono gi Auror e interruppero la conversazione, a capo c'era Caramell che chiese: - Dov'è colui-che-non-deve-essere-nominato?- - Non c’è più, Harry l’ha ucciso!- Rispose Silente con il suo solito sorriso sereno, la McGranitt informò: - Vado a vedere come stanno gli studenti- Il ministro della magia si rivolse a Harry: - Complimenti, sapevo che non ci avresti deluso!- Il grifondoro rifiutò con gentilezza la mano che gli veniva porta: - Sono felice di aver sconfitto Voldemort, lì- e indicò i mangiamorte- ci sono i suoi complici fra cui Peter Minus- - Cosa…ma..non…- Balbetto Caramell, Harry continuò: - Sono riuscito a resuscitare il mio padrino Sirius Black, presto si farà vedere…invoco per lui l’amnistia, mi ha aiutato a sconfiggere Voldemort - - Si…certo..ogni cosa..- - Bene, ora devo andare- Il giovane Malfoy gli rivolse uno sguardo preoccupato, ma appena si sentì sollevare sorrise; il moro aprì le ali e prese il volo lasciandosi alle spalle Hogwarts e il suo passato: - Dove mi porti?- Chiese Draco, il grifonodoro sorrise dolcemente: - In paradiso-.................................................................. Nel tacito momento In cui i vostri sguardi si incontrarono, le vostre vite si incrociarono; una luce s’irradiò nei vostri bui cuori, una bianca piuma cadde nel vostro nero mare d’angoscia colorandolo di mille colori.
   
 
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