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Autore: Maggie_Lullaby    12/10/2009    14 recensioni
Lexi è una sedicenne testarda e dalla lingua affilata che vive in un mondo tutto suo pieno di ideali e stili di vita.
Maggie è una ragazza timida a innocente, incapace di dire di no e di vivere tranquillamente la sua vita.
Maryl è una ventenne che aspira a una grande carriera, ma è bloccata da un padre testardo e da due sorelle che hanno bisogno di lei.
La vita di tre sorelle si mescola a quella dei Jonas Brothers
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Brothers&Sisters'
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Eccomi qui!

Dopo non mi ricordo quanto tempo di assenza, credo una settimana, sono tornata con uno schifo di capitolo, lo ammetto, però l'ultima parte, modestia a parte, mi piace!

Ragazze, mi stavo chiedendo, ma davvero vi piace così tanto questa storia? Insomma, davvero? Vi adoro, sappiatelo, mi rendete così appagata: 13 recensioni in un capitolo!

Bene, nel mentre questo capitolo veniva scritto la qui presente ha iniziato un corso di recitazione *-* Faccio pena a recitare, ma pace!

Uh, ragazza, sappiatelo, non ho idea di quanti capitoli avrà questa storia, forse e dico forse circa 45 *si para da eventuali sassi in caso qualcuno la voglia lapidare*, mi dovrete sopportare a lungo, scusate!! Però, dài, dopo ci sarà il seguito, contente? Risposta: Certo, come no!

Un ultima cosa prima di lasciarvi ai ringraziamenti: ma sono davvero così prevedibile?

jonas_princess: oddio, quando ho letto l'inizio della tua recensione mi sono chiesta: “ma cos'ho fatto di male?”, e invece mi avevi tirato un brutto scherzo... sappi che mi vendicherò!! Vabbè, ad ogni modo, grazie mille per i complimenti! Un bacione!

Lilian Malfoy: ecco, la risposta a questa recensione è qui sopra: ma sono davvero così prevedibile? Oddio, povera te, anche latino! Io fra un po' devo andare a fare greco, aiuto! Grazie dei complimenti! Un bacione!

annina94: okay, il tempo di mandarti la mail non l'ho ancora trovato, ma lo farò al più presto, te lo prometto! Comunque, grazie per i complimenti! Un bacione!

_Crazy_Dona_: oddio, mi fai arrossire!! Ti adoro con tutta me stessa!! Davvero ti piace così tanto questa storia? Grazieeeee!! Un bacione!! xoxo

Melmon: ehi, davvero ti è piaciuto così tanto lo scorso capitolo? Looooove, ti adoro, così come adoro la tua storia!! Ed eccomi qua di nuovo ad aggiornare!! Spero che anche questo capitolo ti piaccia! Un bacione!

Mon Amour: tesoro mio!!! Oddio, sai che mi sono segnata sul diario i giorni che mangiano al Grande Giorno? Esattamente 22!! Che bello! Per la canzone dovrai aspettare un pochino, anche perchè non so se fare che Nick la compone per Maggie o ne scelgono una già esistente che li identifichi particolarmente... Bah! Un bacione!

MeneguzzionaJonassina: amore!! Eheh, dopo questo capitolo ci sarà il tuo tanto spospirato capitolo con una sorpresina tutta per te!! Sono contenta che ti sia piaciuta Album! E anche che ti piaccia la mia storia!! Tu ne scriverai mai una? Un bacione!
DarkViolet92: eheh, non vedo l'ora!! Sì Kevin è un romanticone, io me lo immagino così anche nella realtà... Un bacione!

jeeeeee: sono contentissima che questa storia ti piaccia! Per la canzone di Maggie e Nick dovrai aspettare un po', ma poco poco, devo trovare il capitolo nella quale la sceglieranno... Un bacione!

Giulietta 24: okay, ho capito, sono troppo prevedibile, o per lo meno lo è Joe!! Vabbè, pace... sono contenta che questa storia ti piaccia *.* Un bacione!

JonasBrothersFan: oddio, calma, calma, aspetta per il matrimonio, stanno insieme solo da un mese! Ma, chissà, forse un giorno... magari nel seguito... ahahahaha, sono crudele e sadica!! Oddio, sono troppo prevedibile... O.o Meno 22 giorni al Grande Giorno!! Un bacione!


merion: oddio, davvero ti è piaciuta così tanto la scena di Kevin e Maryl? Oh, allora non vedo l'ora di sapere che ne pensi di questo capitolo!! Massì, Joe è pazzo, ma d'altronde chi non lo è almeno un pochino? Un bacione!!

nes95: sì, ho visto, ma ero seriamente spaventata, e mi chiedevo ORA COME FACCIO?! Insomma devo leggere un casino di fanfic comprese le tue, non poteva essere stato cancellato!!! Ah, anyway, spero che questo chappy ti piaccia. Un bacione!

Capitolo 29. Roses


- Oddio. Oddio oddio od oddio oddio – commentò Lexi, camminando avanti e indietro per il corridoio. - Oddio oddio oddio oddio oddio.

Maggie e Nick la osservarono attraverso uno spiraglio della porta della camera della mora, confusi. Si voltarono fino a guardarsi negli occhi e si sorrisero fra loro.

- Scommetto dieci dollari che centra Joe – disse Maggie, porgendogli la mano.

- Va bene, ci sto – accettò lui, ricambiando la stretta e dandole un bacio su una guancia. - Però al posto dei soldi, se vinco, voglio tanti, tantissimi baci!

Maggie sorrise.

- Oh, beh, se proprio devo – commentò sarcastica, e riprese a guardare la sua sorella gemella, che continuava a camminare avanti e indietro per il corridoio.

Maggie spalancò del tutto la porta e si avvicinò a Lexi, fino a darle una pacca su una spalla, ma la rossa non sobbalzò e guardò la sorella con gli occhi vuoti.

- Un'ora – articolò infine.

Maggie la fissò stranita e inarcò un sopracciglio, mentre sua sorella riprendeva il suo giro lungo il corridoio, avanti e indietro; a furia di camminare avrebbe fatto un solco nel pavimento.

Anche Nick uscì dalla camera della sua ragazza e la raggiunse, fino a stringerle dolcemente la mano.

- Che succede? - domandò.

Lexi lo fissò con gli occhi spiritati e confusi.

- Arriva fra un'ora – disse. - Io come faccio a fare tutto quello che devo in un'ora?

Maggie iniziò a contare sulle dita della mano che non teneva stretta Nick e fece un rapido calcolo mentale: sua sorella Maryl aveva festeggiato il suo mesiversario giusto il giorno prima e Lexi e Joe si erano messi insieme il giorno dopo di lei quindi...

Oddio.

- Oh porca miseria – sillabò la mora.

A vedere l'espressione della sua ragazza Nick si irrigidì, cosa era successo di così importante di cui lui non era al corrente?

- Cosa? - chiese.

Maggie si voltò a guardarlo e lo trascinò giù dalle scale.

- Tu sai che io ti voglio bene, vero? - chiese mentre lo tirava.

- Credo di sì – disse lui.

- Bene, quindi tesoro scusami se ti caccio, ecco, di casa in questo malo modo, ma c'è un'emergenza stile Campbell – spiegò Maggie, aprì la porta di casa e spinse fuori il suo ragazzo. - Scusami!

Nick minimizzò il tutto con una mano e le diede un ultimo bacio sulle labbra prima di andarsene.

- Pretendo delle scuse esemplari la prossima volta – scherzò infine e se ne andò.

Maggie lo osservò per qualche istante, le guance arrossate e un sorriso felice dipinto sul viso, poi andò al piano di sopra, dove sua sorella continuava a compiangersi addosso.

- Lexi, cavolo, perchè non mi hai detto prima che arrivava Joe? - domandò.

La rossa non rispose e continuò a camminare.

Maggie sbuffò e, a grandi passi, si avvicinò alla camera dove sua sorella maggiore era rinchiusa da quella mattina.

- Maryl! Emergenza! - strillò. Due secondi dopo la porta si aprì e una Maryl ancora in pigiama e un sorriso ebete sul viso apparve.

- Cosa? - chiese la bionda, passandosi una mano fra i capelli.

- Joe arriva fra un'ora per festeggiare il... - Maggie non poté nemmeno finire la frase che la ventenne si catapultò su Lexi e la trascinò nella sua camera, facendola sedere su una sedia davanti al suo enorme specchio.

- Tesoro, sei uno straccio! - commentò. - E abbiamo solo un'ora! Sei pazza a credere che ce la possiamo fare, io faccio magie non miracoli! - osservò la sorella minore con una smorfia di disappunto. - Beh, possiamo provarci.

Maggie osservò la ventenne a metà fra l'ammirato e lo spaventato, non osava immaginare cosa avrebbe combinato.

- Maggie – disse la bionda.

La sedicenne mugugnò una risposta.

- Vai a scegliere l'abito per Lexi, e per scegliere intendo andare a prendere quello viola, di Dolce, quello senza spalline, e poi un paio di scarpe, mmh, quelle col tacco dieci sempre viola, sai quelle che ha indossato per il mio compleanno l'anno scorso? Ecco, quelle, vediamo, Lexi potresti deciderti di farti i capelli con i boccoli, che dici? Però è un'operazione troppo lunga, in effetti... Maggie, che ci fai ancora qui? Vai!

Un vulcano in eruzione! Non si fermò un istante e per i quaranta minuti successivi girò intorno a Lexi, frenetica, circondata da una nuvola di profumo, la collana con il ciondolo a cuore attorno al collo.

Maggie aspettò paziente fuori dalla stanza, mangiandosi le unghie come sua abitudine.

Un bip la riscosse dai suoi pensieri, il cellulare nella sua tasca vibrava.

Lo estrasse e lesse il messaggio che le era arrivato, con ansia.

Mi sento ancora offeso, sappilo, ma ti volevo avvertire che Joe sta arrivando, ora ho capito perchè mi hai cacciato. Comunque, domani io e te da Sturbacks, accetto solo sì come risposta.

Sorrise mentre leggeva il messaggio, non poteva farne a meno, da quando stava insieme a Nick la sua vita era cambiata totalmente ed incondizionatamente. Ora Nick, per lei, era tutto.

Va bene, mi vedo costretta a dirti di sì :) Scherzo, non vedo l'ora, a che ora? Grazie per aver capito, ma quando dici sta arrivando, cosa intendi?

Non ebbe neanche il tempo di inviare il messaggio che il campanello al piano di sotto suonò e in tutta la casa risuonò l'urlo di Lexi.

- Cazzo, il pranzo, l'ho lasciata sul fuoco! Oh merda!

Ecco cos'era quell'odore di bruciato!, pensò Maggie schizzando al piano inferiore, entrando in cucina, un fumo grigio e denso usciva dal forno.

Tappandosi il naso e con un paio di presine estrasse quella che un tempo doveva essere una torta al cioccolato, mentre adesso era qualcosa dal colore carbone dalla forma non ben definita.

Grazie a qualche Dio lassù la pasta non era lessa, sarà stato che il fuoco era al minimo, ma ad ogni modo era un passo avanti.

Alla velocità della luce la mora scolò la pasta, mentre il campanello suonava ancora.

- Un attimo! - urlò, saltellando su un piede dalla fretta e correndo verso la porta d'ingresso.

Joe apparve con un sorriso a trentadue denti, vestito come al solito, e cosa più importante senza mazzo di fiori.

Maggie lo fissò con gli occhi fuori dalle orbite.

- Che cosa hai fatto, niente fiori?! - domandò, con la voce un'ottava più alta del solito.

- Cosa? - chiese lui, entrando in casa e arricciando il naso. - Perchè c'è odore di bruciato?

- Lascia perdere – sbottò la mora, quel ragazzo era un caso perso in partenza.

Joe si guardò intorno, una smorfia sul viso.

Maggie aprì tutte le finestre del soggiorno e si andò a sedere sul divano, incrociando le braccia al petto.

- Maggie, è lui? - urlò dal piano superiore Maryl, con voce trafelata.

- Affermativo! - rispose con un grido la sedicenne e uno strillo fece accapponare la pelle sia a Joe che a Maggie.

- Arriva! - disse Maryl.

Non dovettero aspettare molto che una versione tutta nuova di Lexi apparve in cima alle scale: Joe non l'aveva mai vista così... femminile.

Qualche ciocca di capelli era stata arricciata e i boccoli le ricadevano lungo la schiena con movimenti fluidi, l'abito aderiva perfettamente al suo corpo sinuoso, il viso era panna e rose, la testa circondata da due ciocche rosse attentamente arricciate. Un cerchietto con un fiore finto bianco, un giglio, era posato sulla sua testa e con i tacchi era ormai alta quanto il suo ragazzo.

- Le...Lexi – biascicò il ragazzo, - sei bellissima!

La ragazza sorrise, timida, e con quel sorriso nuovo, che raramente nella sua vita si era dipinto sulle sue labbra, assomigliava, almeno guardandole il viso, terribilmente alla sue gemella.

Maryl sorrideva trionfante dalla cima delle scale, mentre la sua opera le scendeva elegantemente; lei era ancora in pigiama, ma non appena fu certa che Lexi avesse sceso le scale senza cadere schizzò nella sua camera, per indossare qualcosa per poi uscire con Maggie.

Joe baciò la sua ragazza dolcemente, prendendole delicatamente il viso attentamente truccato, ma con quel trucco leggero che la migliorava, ma quasi non si notava.

- Sei bellissima – disse il diciannovenne, - terribilmente bella.

Lexi sorrise felice.

- Mi hai dato solo un'ora per prepararmi, sei un'idiota – commentò la rossa.

- Ma perchè? Insomma, potevi vestirti al solito, non sarebbe cambiato nulla – notò Joe, con disappunto; non riusciva a capire, perchè tutta quella fretta, quell'eleganza?

Se lo sentiva, c'era qualcosa che aveva dimenticato.

Lexi sorrise ugualmente, pensava che il motivo di quella frase fosse che bastavano loro due per un mesiversario perfetto.

- Niente fiori? - chiese a un certo punto.

Ma perchè ce l'avevano tutti con quei stra benedettissimi fiori?

- Ehm, dovevo? - chiese lui.

- Beh, sarebbero stati graditi – disse lei, - ma non fa niente, bastiamo noi due per questo giorno speciale.

Joe fece una faccia perplessa.

Giorno speciale? Ma che giorno era? Oh, no, no, no, no, no, non era il suo compleanno, vero?

- A proposito, auguri – soffiò la rossa, stringendosi delicatamente al suo ragazzo.

- Anche a te, tesoro mio – disse Joe, mentre dentro di sé stava sfogliando il calendario.

Maggie li osservava da lontano, perplessa, se lo sentiva, Joe ne aveva combinata una delle sue.

- Andiamo? - squittì Maryl, comparendo all'improvviso dalla cima delle scale.

- Sì, certo – disse Maggie, alzandosi. - Noi usciamo.

Alexandra annuì, tenendo stretta la mano del suo ragazzo.

- O...okay – disse Joe; ma che giorno era?

- Buona fortuna! - esclamò la mora, riferendosi più al ragazzo che a sua sorella, aveva come l'impressione che ne avrebbe avuto bisogno.

- Divertitevi! - li augurò la bionda, muovendo la mano in gesto di saluto.

- Grazie! - le ringraziò Lexi.

Si richiusero la porta alle spalle e il silenzio calò nella casa, mentre Lexi teneva ancora stretto a sé il suo ragazzo.

- Finalmente solo noi due – soffiò Lexi, mentre Joe rabbrividiva. Okay, era il diciassette febbraio, cosa accadeva il diciassette febbraio?

- Già... - borbottò lui.

Lexi si staccò da Joe e lo penetrò con i suoi profondi occhi verdi.

Il diciannovenne si mise a pregare silenziosamente per sé stesso, conosceva quell'occhiata e non prospettava nulla di buono.

- Joe – disse la rossa, incrociando le braccia al petto. - Sai che giorno è oggi?

- Certo! - disse lui. - Il diciassette febbraio, ovvio!

La ragazza lo guardò ancora, mentre gli occhi si riducevano a due fessure.

- E cosa accade il diciassette febbraio? - domandò, dura.

Il mezzano guardò la sua bella ragazza ed ebbe un fremito, cosa le diceva, ora?

Passarono i secondi, mentre Joe tentava di evitare gli occhi di Lexi e si fissava le scarpe, morendo dalla vergogna.

- Non lo sai – sibilò Lexi, con la voce calma ma micidiale. La sua non era una domanda.

Joe scosse la testa e la alzò su di lei, aveva già perso parte del suo orgoglio, non poteva perderlo del tutto.

- Oggi dovremmo festeggiare il nostro primo mese assieme.

Il vocalist si sentì morire di vergogna e si diede una mano sulla fronte; come aveva potuto dimenticarlo? Lei gliene aveva parlato a lungo per settimane e lui aveva pensato a tutto quello che avrebbe voluto fare in quel giorno speciale.

- Oddio, Lexi, me ne sono dimenticato... - iniziò lui.

- Lo vedo – snocciolò lei, dirigendosi in cucina, con il suo ragazzo che la seguiva a distanza di sicurezza.

- Nella mia testa avevo progettato tutto, te lo giuro! Il regalo, la cena, il vestito... volevo renderti la ragazza più felice della Terra!

- Mi sa che i fatti, a volte, contano più delle parole – era arrabbiata, molto arrabbiata. Buttò la cena nel cestino con un gesto secco. - Joseph, io ho cucinato per te. Mi sono vestita così – si indicò – per te. Ho letto un libro idiota per te, e tu che fai? Ti dimentichi? - man mano che parlava la sua voce si era alzata sempre di più.

Il diciannovenne si pentì, abbassò il capo e sussurrò delle flebili parole di scuse.

- No, le scuse non bastano, Joseph – ringhiò Lexi. - Vai fuori, non ti voglio vedere più per un lungo periodo.

Lui la guardò, gli occhi spiritati, per un lungo periodo? Era troppo...

- Lexi, Lexi scusami – disse cercandola con le mani, ma lei lo scansò e salì al piano di sopra.

Poco dopo si udì il rumore di una porta che sbatteva.


Io ti amo e ti amerò

finché lo vuoi

anche sempre se tu lo vorrai

(Insieme; Mina)


- Non credevo che mio fratello potesse essere tanto stupido – notò Kevin, sorseggiando un sorso di coca cola, mentre teneva un braccio intorno al collo della sua ragazza.

Nick annuì, amareggiato, mentre giocherellava con una ciocca di capelli di Maggie, la quale teneva gli occhi bassi, le guance arrossate.

- E Lexi? - chiese il maggiore. - Come l'ha presa?

- Uno schifo – ammise Maryl. - Si è chiusa in camera sua da tempo e non vuole più uscire, Joe l'ha lasciata sola che saranno quattro ore.

Maggie fece un lungo fischio.

- Che schifo di anniversario – commentò, poi guardò il suo ragazzo con un piccolo sorriso. -Non osare dimenticarti del nostro mesiversario, eh!

Nick sorrise e le stampò un delicato bacio sulle labbra, per poi farla sedere sulle sue gambe e non lasciarla più andare.

Erano seduti a un tavolo di Sturbacks da quasi mezz'ora, dopo che Joe aveva chiamato i suoi fratelli per raccontare la sua ultima cavolata e Lexi aveva telefonato alle due sorella per dire come ci fosse rimasta male, raccontando che il suo ragazzo “non era altro che un fannullone pieno di sé che soffriva di Alzheimer anticipato!”.

- Beh, ma lo perdonerà, no? - chiese Kevin. - Joe sente già la sua mancanza.

- Conoscendola, prima, farà un po' la stronza – disse Maryl, - dalle... secondo te quanto, Maggie? Due settimane?

- Tre – annuì la mora.

- Ecco tre settimane e l'avrà perdonato.

Kevin quasi non soffocò con la sua bevanda a sentire quell'informazione, tre settimane?

- Ma, fra tre settimane avremo già iniziato il tour! A noi Joe serve arzillo e pazzo, non triste e depresso! - disse il maggiore.

Grosso errore.

- Tour? - chiese la bionda, irrigidendosi improvvisamente.

- Tre settimane? - disse Maggie, guardando il suo ragazzo negli occhi, fulminandolo.

Nick deglutì e scoccò un'occhiataccia a Kevin, poi annuì, piano.

- Ve ne avremmo parlato presto – disse, - fra due settimane partiamo per il tour mondiale; per cinque mesi.

Il silenziò calò sul gruppo.

Nessuno fiatava, non diceva nulla, stava in silenzio e aspettava che qualcuno dicesse qualcosa.

- Beh, io vengo con te – disse Maryl, riferendosi al suo ragazzo; - tu qui per cinque mesi non mi lasci, scordatelo!

Maggie annuì con forza alle parole della sorella.

- Anch'io! - disse. - Non me ne frega niente se non mi vuoi, Nicholas, io verrò con te!

Lui fece un debole sorriso triste, l'avrebbe voluto tanto anche lui che lei venisse.

- Hai la scuola – disse. Era quello l'unico problema, altrimenti l'avrebbe portata con sé anche in capo al mondo.

- Non importa! - sbottò lei.

Maryl la fissò con serietà; lei ci teneva all'istruzione, e non perchè a scuola fosse la prima della classe, anche se adesso aveva abbandonato la scuola per riflettere, ma sua sorella minorenne e per di più che non aveva ancora finito il liceo non poteva farlo.

- No, Maggie, tu a scuola ci devi andare! - le ordinò.

- Ma Maryl...

- No!

Kevin tenne stretta la sua ragazza e la coccolò, baciandole il collo.

- Stai calma, tesoro mio, stai calma – con una mano prese delicatamente il ciondolo della collana che le aveva regalato la sera prima. - Per sempre, ricordi?

La bionda alzò gli occhi al cielo e annuì.

- E comunque troveremo una soluzione – disse il ragazzo. - In un modo o nell'altro.

Una suoneria li interruppe tutti, era Poker Face, di Lady Gaga, dal cellulare di Maryl.

- Scusate – disse, e rispose. - Pronto? Ah Joe, che vuoi? Senti, ti passo tuo fratello, sono troppo incazzata con te per parlarti, ciao! - e passò il suo telefono a Kevin.

- Joe – lo salutò il maggiore. - Che succede?

- Ehi, Kev, primo: scusami con Maryl. Secondo: ma lo sapevi che tuo fratello è un genio? - disse il mezzano, la voce eccitata.

- Certo! Lo so che Frankie è un genio, sai? Non c'è bisogno che me lo ricordi! - disse il ventunenne, beffardo.

- A volte credo di odiarti, ad ogni modo, chiama Lexi e tienila fuori casa per un paio d'ore, okay? Chiedi a Maryl dove tiene le chiavi di scorta di casa loro, devo entrare abusivamente.

- Che hai combinato? - domandò il maggiore, passandosi una mano tra i capelli.

- Senti, so come chiedere scusa a Lexi e fare in modo che lei mi perdoni, ma ho bisogno che lei sia fuori casa!

Il maggiore sbuffò, mentre Maryl, Nick e Maggie lo osservavano curiosi, se centrava Joe era sicuramente qualcosa di stupido o interessante, oppure entrambi, dipendeva dai punti di vista.

- Maryl, tesoro, Joe deve chiedere scusa a tua sorella e gli servono le chiavi di casa, dove sono quelle di scorta? - domandò Kevin.

La bionda annuì e si scostò i capelli dagli occhi.

- C'è un vaso di tulipani accanto alla porta d'ingresso, dietro al vaso, attaccate a un chiodo, ci sono le chiavi, ma si può sapere cos'ha in mente?

Lui le mise un dito sulle labbra e riferì al fratello le indicazioni.

- Ma che vuoi fare? - chiese.

- Oh, niente di che – disse il mezzano, trattenendo una risate. - Ora ho bisogno che facciate uscire di casa Lexi. Grazie! - e riagganciò.

Kevin fissò stranito il cellulare per un istante, poi lo restituì alla sua ragazza.

- Quello è tutto matto – articolò infine. - Maggie, convinci Lexi ad uscire di casa, il nostro genio ne deve combinare un'altra delle sue.


Rose rosse per te

ho comprato stasera

e il tuo cuore lo sa

cosa voglio da te

(Rose rosse; Massimo Ranieri)


Come l'avessero convinta ad uscire nemmeno Lexi lo sapeva.

Sua sorella gemella l'aveva chiamata dicendole di raggiungerla perchè così si divertiva, usciva un po' e che, ehi, Joe era un'idiota e non doveva prendersela, tutte parole che raramente aveva detto.

Così, dopo vari ti prego, ti prego, ti preeeeego, aveva deciso che tanto valeva andare a farsi un giro per un'oretta.

Ma il clima che aveva trovato non era esattamente quello che lei trovava divertente; Maggie e Nick non facevano altro che baciarsi e dirsi paroline dolci, mentre Maryl e Kevin erano tutto un amore mio ti adoro!

Ragion per cui, dopo cinquanta minuti di smancerie varie aveva detto ciao ciao a tutti quanti e se nera tornata a casa sua.

Aprì la porta di casa ed entrò sbuffando, togliendosi le Silver e lanciandole in un angolo con un gesto secco.

- Ma vaffanculo! - urlò, riferendosi al suo odioso ragazzo. C'erano dei giorni nei quali avrebbe tanto voluto tornare ai vecchi tempi, quando ancora si odiavano entrambi, ma ormai era troppo tardi, condividevano troppe cose per pensare di poter vivere l'uno senza l'altra.

Con passo pesante salì al piano superiore, aiutandosi con il corrimano delle scale e si diresse verso la sua camera.

Aprì la porta e rimase congelata.

Davanti a lei si paravano centinaia e centinaia di mazzi di rose rosse, erano dappertutto, sul letto, sul pavimento, sull'armadio, probabilmente anche dentro l'armadio, sul davanzale della finestra, sulla scrivania.

La camera era tutto un trionfo di rosso e verde.

Al centro della stanza, con indosso uno smoking nero, cravatta e un altro grosso mazzo di fiori in mano, c'era Joe.

Il ragazzo le sorrise e con un piede schiacciò il tasto play di uno stereo vicino a lui, a terra, e nella stanza si diffusero le prime note di When you look me in the eyes.

- Joe – sussurrò Lexi, portandosi le mani alla bocca e quasi cadendo a terra in ginocchio, non poteva essere vero.

Lui sorrise e attese che lei gli si avvicinasse, barcollante, prima di darle il mazzo di fiori e stringerla a sé.

- Mi hai dato solo un'ora per prepararmi, sei un'idiota – disse lui, con un sorriso, ripetendo le parola che Lexi aveva detto poche ore prima.

Lei lo teneva stretto a sé, un grosso sorriso sulle labbra, gli occhi chiusi.

- Come hai fatto? - domandò a un certo punto. - Sono uscita per un'oretta scarsa.

Joe sorrise e le diede un bacio sulle labbra.

- Ecci i vantaggi di essere una rock star, servono duecentosettantasette mazzi di fiori in mezz'ora? Li avrò in meno di venti minuti – spiegò. - Mi sembra il minimo dopo quello che ho combinato.

Lexi sorrise e lo baciò ancora, e ancora, e ancora, finché non si dovettero fermare per prendere fiato.

Solo allora la ragazza posò gli occhi sul suo letto; in mezzo a una decina di mazzi di rose, scritto con dei petali rossi, c'erano due semplici paroline.

- Ti amo – disse Joe, ripetendo quello che aveva scritto. - Ti amo, Lexi, ora e per sempre.

Lexi si mise una mano sulla bocca, mentre i suoi occhi brillavano come due stelle.

- Oddio, Joe, anch'io ti amo – sussurrò dopo qualche istante di smarrimento, senza esitazioni. - Ti amo!

Il viso di Joe si tramutò in una maschera trionfante e la baciò.

In quel bacio era racchiuso tutto il loro amore.


Continua...

  
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