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Autore: BeautifulMessInside    12/10/2009    3 recensioni
"Eden Spencer rapinava banche. E non solo. O almeno è quello che faceva prima di essere presa. Oggi collabora con l'FBI. Ma c'è stato un tempo in cui Eden era solo una ragazzina di buona famiglia, figlia di una ricca imprenditrice dell'Upper West Side di Manhattan... Poi un giorno si era innamorata. Della persona sbagliata. Che era anche la persona giusta." Per tutti gli altri Eden è morta quel giorno. Oggi, quasi cinque anni dopo, è costretta a tornare allo scoperto per aiutare l'FBI ad arrestare quelli che una volta erano i suoi amici. Tra verità, bugie e segreti nascosti... In un continuo conflitto tra amore ed odio... Al confine tra la redenzione e la dannazione... Eden scoprirà che non è così semplice spezzare un patto stretto col proprio diavolo personale. - trama, wallpaper e spiegazioni nel capitolo -
Genere: Romantico, Drammatico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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capitolo9

CAPITOLO 9

DILEMMA


Eden si era fatta strada fino alla stanza di Payne accompagnata da uno strano tizio silenzioso. Non è che si sentisse proprio la benvenuta.


D'altra parte il disagio che sentiva ad ogni passo non era di certo dovuto a quella presenza.


Payne era seduta al suo vanity davanti allo specchio e aveva gli occhi rossi. Aveva pianto fino a pochi minuti prima.


Hey.”


Eden fece un passo nella stanza e la sua amica balzò in piedi.


Le lacrime iniziarono a piovere di nuovo dai suoi occhi azzurri.


Payne le corse incontro e la abbracciò forte.


Eden rispose all'abbraccio con tutte le sue forze.


Mi dispiace! Mi dispiace!”


Continuava a ripetere Payne tra i singhiozzi ed Eden la stette a sentire continuando ad accarezzare i suoi lunghi capelli biondi.


Sulla sua sincerità non c'erano dubbi.


Payne le voleva bene. Ed i racconti di Tyler non avevano certo fatto mistero che proprio Payne fosse stata la più colpita dalla sua scomparsa.


Dispiaceva a lei quanto ad Eden.


Se avesse potuto avrebbe di certo risparmiato alla sua amica cinque anni di inutili sensi di colpa. Ma ormai era troppo tardi.


Più tardi, quando Payne aveva finito di piangere le sue ultime lacrime, Eden le porse un fazzoletto.


Molto probabilmente era lei l'unica di cui potesse fidarsi.


Che è successo?”


Iniziò Eden lasciando Payne piuttosto spaesata.


Voglio dire...”


Aggiunse


...Ho già sentito la versione di Tyler, ma ho bisogno di sentirlo anche da te.”


Payne corrugò la fronte ed annuì lentamente


Uccidete le persone adesso?”


La freddezza con cui Eden chiese una cosa del genere lasciò Payne senza risposte.


La ragazza respirò profondamente un paio di volte e si sistemò meglio sul letto per poter guardare Eden negli occhi.


Mentre cercava le parole i suoi occhi scivolarono nel passato, facendosi più scuri del solito.


E' successo fuori Montreuil, vicino a Parigi, più o meno un anno dopo la nostra partenza.”


Sospirò.


Dovevamo attaccare un furgone portavalori. L'avevamo già fatto prima, sapevamo cosa aspettarci. Ma quella notte non è bastato agitare le pistole. Uno dei gendarmi ha cercato di reagire, reagire davvero intendo...”


Eden contrasse appena i muscoli del volto. Non voleva immaginarsi quella scena.


Forse avremmo potuto gestire la situazione diversamente, ma Davis ha puntato la pistola e ha fatto fuoco. E sfortunatamente l'ha ucciso.”


Eden chiuse gli occhi per un istante. Non voleva seguire l'immagine che scorreva davanti ai suoi occhi.


Era doloroso, ma necessario. Doveva sapere come erano andate le cose.


Non è stata l'unica volta vero?”


Payne abbassò lo sguardo, incapace di dare quella semplice risposta.


Eden sentì solo un brivido correrle lungo la schiena. Si sarebbe aspettata un attacco di nausea o magari di disgusto, ma non successe niente.


Anzi, una specie di ghigno le si aprì in faccia.


E' strano sai, se mai avessi dovuto scommettere su chi di noi sarebbe diventato un assassino, avrei puntato tutto su André. Senza alcun dubbio.”


Payne accennò un sorriso a sua volta.


Già. Anch'io. Non che poi non sia successo.”


Eden guardò il pavimento colpita di nuovo dalla realtà.


Non erano più fantasie. Erano vere persone morte.


E che mi dici di te? Anche tu hai provato il brivido?”


Payne scosse subito la testa


No. Non lo farei mai, lo sai.”


Eden annuì. Lo sapeva, ma aveva avuto bisogno di sentirlo da lei.

Rialzò gli occhi


Allora perché sei ancora qui?”


Chiese a bruciapelo. Conosceva Payne e non poteva non chiedersi come aveva potuto resistere a tutto ciò.


Lei sollevò le spalle con una specie di rassegnazione in viso


Nonostante tutto sono ancora la mia famiglia. Non ho nessun altro al mondo.”


E che mi dici di Tyler?”


Payne si morse le labbra. Era chiaramente un tasto dolente.


Lei e Tyler stavano insieme, almeno fin quando Eden potesse ricordare.

Ed erano una bella coppia, stranamente assortita ma funzionante.


Lui riusciva a tenere lei coi piedi per terra.

E lei riusciva a farlo essere superficiale quando poteva permetterselo.


Tyler la amava.


Non lo so.”


Sospirò.


Prima io e lui riuscivamo a vedere il mondo con gli stessi occhi. Poi la vita reale si è messa in mezzo, e all'improvviso vedevamo le cose totalmente opposte.”


Eden si morse il labbro inferiore. In qualche modo era colpa sua.


Lui non è riuscito a capire.”


Ne seguì una pausa di silenzio. Payne sembrava fremere dentro sé stessa.


Come sta ora?”


Riuscì finalmente a chiedere a bassa voce.


Bene. Alla grande direi. Fa solo piccoli furti su commissione ed ha anche scritto il suo primo libro.”


Gli occhi di Payne brillarono


Davvero? Sono sicura che avrà scritto un romanzo stupendo.”


Già, anch'io.”


Rispose di getto Eden ripensando a come l'aveva lasciato.

Chissà se aveva capito dove era finita.


Non l'hai letto?”


Eden si alzò in piedi e si guardò intorno nella stanza.

Sollevò le spalle allargando le braccia.


Stavo per farlo. Prima di vincere un biglietto gratis per... qui.”


Eden girovagò un po' per la stanza. Le cose di Payne erano in disordine dappertutto. Sul comodino e sui mobili c'erano sparsi foto e ritagli di giornale. I suoi occhi caddero proprio lì in mezzo.


Non farci caso. Stanotte ho avuto un attacco di nostalgia.”


Precisò Payne.


Una foto in particolare tra quelle sparse sul vanity di Payne attirò l'attenzione di Eden.


Loro quattro. Sarà stato almeno 7 anni prima. Forse 8.


Insieme su un divano. Sorridenti come poche volte.


Eden sorrise tra sé e sé. Ricordava ancora la bella sensazione di quelle giornate.


Payne si alzò sospirando e le si avvicinò con un'espressione seria dipinta in viso.


Guardò la foto che anche Eden stava guardando.


Non credo che dovrei dirtelo visto che hai appena rivisto tuo marito dopo quasi cinque anni.”


Esordì Payne. Il suo tono si era fatto serio e freddo di colpo.


Eden aggrottò le sopracciglia spostando lo sguardo dalla foto a lei.


Davis non è più l'uomo che conoscevi.”


Eden mantenne il suo sguardo incerto. Payne la guardò dritta negli occhi unendo le mani in una specie di preghiera.


Il giorno in cui ha perso te, ha perso anche l'anima.”


Fece di nuovo una pausa.


Sta attenta ok?”


Eden posò la foto sul vanity in un brusco risveglio dai ricordi.


Annuì appena poi inclinò la testa da un lato.


Adesso anche il suo tono si era fatto serio.


Perché siete tornati a New York?”



-------



André sbatté il fascicolo sulla scrivania di Davis con una certa esasperazione.


Sono due mesi che rivolto i database dell'FBI e questo è tutto quello che ho tirato fuori.”


Prese un foglio tra i tanti ed iniziò a parlare come se stesse ripetendo una cantilena per la centesima volta.


Eden Cecilia Spencer Miller, arrestata il 18 settembre 2005. Ricoverata nell'ospedale federale per quasi un anno e poi rinchiusa nella cella 24b del carcere federale di Chicago sotto sorveglianza degli agenti Daniel Dair e Todd McPhee. Evasa durante una riconversione dei locali dell'FBI, si sospetta la partecipazione di una talpa interna...”


Davis lo interruppe con un cenno nervoso della mano.


Ok basta. Ho già sentito questa storia decine di volte.”


André sollevò le spalle


Non c'è nient'altro, a parte i fascicoli delle udienze e le trascrizioni degli interrogatori.”


Davis sospirò tamburellando sul legno della scrivania.


Se vuoi la mia opinione amico, credo che se avesse voluto fregarci l'avrebbe già fatto. Aveva abbastanza informazioni da mandarci tutti in galera per un bel po'.”


Aggiunse André. Davis si morse le labbra scuotendo la testa


Conosco quella donna. Meglio di chiunque altro. Sta nascondendo qualcosa.”


André guardò più attentamente il suo amico.


Ha passato gli ultimi cinque anni con i federali e noi sappiamo bene che razza di persone siano. Non abbiamo idea di cosa abbia passato o di cosa le abbiano fatto. Forse è questo che ci nasconde.”


Sul viso di Davis apparve la linea tesa della mandibola.


André parlò di nuovo.


Non ti ha nemmeno sfiorato l'idea che sia pulita, vero?”


Davis continuò a fissare un punto invisibile davanti a lui.


Tu continua a cercare per favore.”


Rispose senza spostare lo sguardo.


Ok.”


Fu l'unica risposta concessa ad André.


Da quando la notizia del ritorno di Eden era arrivata all'orecchio di Davis non aveva fatto altro che cercare. Non sapeva più nemmeno dove andare a guardare.


E c'era qualcosa nel suo amico che proprio non riusciva a capire. Tutta quell'ostinazione nel rifiutare che Eden fosse viva e di nuovo con loro. Quanto poteva essere difficile da accettare per lui?


Quasi sulla soglia André tornò sui suoi passi.


Se proprio ne hai bisogno perché non la metti alla prova e basta?”


Davis alzò un sopracciglio.


Metterla alla prova?”


Non lo so. Chiedile di rubare qualcosa. Dalle qualche informazione. Se davvero si è convertita come credi tu, non farà nulla di illegale, giusto?”


Davis sembrò pensarci su.


I suoi occhi caddero sull'invito che l'ignaro Signor Owen aveva ricevuto la mattina precedente e che fino a quel momento non aveva avuto alcuna importanza per nessuno.


Passò il pollice sulla carta patinata.


Mi è venuta un'idea.”



-------



Era la prima mattina che Eden si svegliava in quella casa. Aveva dormito tra lenzuola di seta e profumo di vaniglia, ma non aveva riposato nemmeno per un secondo. Fece pressione sulle sue stesse tempie sperando che l'emicrania restasse solo un rumore di fondo.


Non si accorse che qualcuno era entrato nella sua stanza.


Buongiorno.”


Al suono di quella voce Eden saltò in piedi.


Davis era sulla soglia della sua porta con una rosa rossa tra le mani.

La sua emicrania si mise ad urlare.


Lui fece qualche passo avanti verso di lei


Spero che la stanza sia di tuo gradimento.”


Iniziò porgendole la rosa.


Eden la prese delicatamente dalla sua mano e resistette al primo istinto di annusarla.


Vista la situazione...”


Riprese lui accarezzandola con lo sguardo


...Ho pensato che forse sarebbe stato un po' troppo azzardato invitarti nel mio letto.”


La sua voce bassa e quegli occhi costrinsero Eden ad abbassare lo sguardo. Incredibile che una semplice allusione la facesse arrossire come una dodicenne.


Questa stanza va benissimo.”


Rispose col tono più neutrale possibile mentre, voltatasi verso il vanity, cercava di sembrare indifferente.


Lui tirò fuori una busta dalla giacca.


Avrei voluto farti un regalo per augurarti il bentornato, ma non ero molto sicuro su cosa prenderti.”


Non disturbarti.”


Le rispose secca lei sedendosi sullo sgabello.


Davis le si avvicinò di nuovo lasciando cadere la busta davanti ai suoi occhi.


In realtà stavo pensando che potresti sceglierlo da sola il tuo regalo.”


Eden alzò un sopracciglio guardando Davis attraverso lo specchio. Si lasciò tentare dalla carta patinata ed aprì la busta.


McKanzie's Annual Benefit Auction”

New York


Eden aggrottò le sopracciglia voltandosi verso di lui


Vuoi che mi compri qualcosa ad un'asta?”


Lui sfoderò una specie di ghigno ironico


E quando mai noi 'compriamo' qualcosa?”


Eden alzò gli occhi al cielo poggiando l'invito sul legno


Vuoi che rubi qualcosa ad un'asta di beneficenza?”


Lui aguzzò lo sguardo. Le stava lanciando una sfida.


Che c'è, non credi di poterlo fare?”


Eden tornò a guardarsi nello specchio.


L'ennesimo dilemma.


Accettare la sfida per dimostrare qualcosa a Davis?

Rifiutare per dimostrare qualcosa a sé stessa?

Seguire l'istinto?


Sospirò un'ultima volta poi guardò il riflesso di Davis nello specchio.

Alzò un angolo della bocca cercando di non farsi prendere da fin troppo facili entusiasmi.


E' un evento importante, ci sarà tutta l'alta società di New York. E suppongo che ci saranno parecchie teche sorvegliate, molti agenti di controllo e telecamere a circuito chiuso in tutti gli angoli.”


Di nuovo si voltò per guardarlo dritto in faccia.


Avrò bisogno di André.”


Davis sollevò le spalle inclinando appena il volto.


E' tutto tuo.”


Continuando a fissare i suoi occhi Eden sorrise di gusto.


Se Davis sperava di fregarla così, stava seriamente peccando di ingenuità.


Lui la scrutò ancora un po'.


E' alle sette.”


Ok. Mi vestirò per l'occasione. Ora se vuoi scusarmi...”


Eden iniziò a giocherellare col nodo alla cintura della sua vestaglia.


Davis seguì attentamente i suoi movimenti.


...Dovrei vestirmi.”


Lui rialzò gli occhi bagnandosi le labbra


Sei davvero sicura questa stanza ti vada bene?”


Lei sorrise di nuovo. Quel gioco non le dispiaceva troppo.


Sicurissima. A più tardi Davis.”


Lui annuì passandosi una mano sulla bocca, come se stesse cercando di trattenersi dall'aggiungere altro.


O forse stava solo evitando di “sbavare”.


Dopo un'ultima occhiata lasciò la stanza.


Eden lo seguì e chiuse la porta dietro di lui.


Ci poggiò la fronte contro.


Aveva il cuore in gola.


E non solo per la sfida che aveva accettato.


Quella poteva vincerla.


Ma poteva davvero vincere contro Davis Miller?



-------



Odio questa roba.”


André tentò di nuovo di sistemarsi la cravatta.


Probabilmente era la seconda volta in tutta la vita che ne indossava una.


Mi dispiace Signor Owen, ma per stasera dovrai sopportare di essere elegante.”


Me la pagherai.”


Ribatté serio.


Davis sorrise scuotendo la testa.


Payne venne giù dalle scale con un'aria meno imbronciata del solito.


Sembrava quasi essere contenta.


Avverti pure l'autista. Eden è pronta.”


Dietro di lei Eden scese incerta i primi gradini. Non aveva avuto il tempo di prendere confidenza con le Jimmy Choo che Payne le aveva prestato per l'occasione.


Fasciata da un lungo e morbido abito di seta viola che le lasciava le spalle scoperte, aveva i capelli raccolti e un'espressione indecifrabile in viso.


Davis spalancò gli occhi seguendola con lo sguardo.

Forse perché non se la ricordava così bella.


Lei sorrise appena. Non voleva peccare di presunzione.


Si rivolse direttamente ad André.


Che ne dici Signor Owen?”


Lui la squadrò da capo a piedi.


Superi le mie aspettative, signora Owen.”


Anche tu non sei niente male.”


Davis si schiarì la voce mettendosi in mezzo


L'auto vi aspetta.”


André guardò la faccia di Davis, sollevò le mani per proclamarsi innocente e tirò dritto verso la porta d'ingresso.


Davis si rivolse ad Eden


Non divertirti troppo.”


Lei sorrise.


E' stata una tua idea.”


Rispose tra i denti. Lui annuì.


A più tardi.”


Anche Eden sfilò via leggiadra.


Payne si avvicinò a Davis.


Le sta bene il mio vestito, non trovi?”


Davis la fulminò con gli occhi.


Non un'altra parola.”


Scandì le parole avviandosi verso il mobile bar. Afferrò una bottiglia di scotch e puntò dritto alle scale.


Payne seguì i suoi movimenti per un po'.


Sospirò.


Fa male vero?”


Gli chiese.


Lui si fermò sui suoi passi. Le rivolse uno sguardo atono.


Che cosa?”


Payne lo guardò negli occhi. Nonostante il suo tono fosse leggero e quasi compassionevole, i suoi occhi puntarono dritto al cuore di Davis.


Vederla. Averla qui. Sai che dovresti essere felice ma quello che provi è lontano anni luce dalla felicità. Non è così?”


Davis chiuse gli occhi per un istante.


Il suo viso non fece una piega.


Buona serata anche a te Payne.”


Concluse riavviandosi verso il piano superiore.



-------


Eludere la sorveglianza all'entrata dell'asta era stato semplicissimo. Evidentemente questo fantomatico signor Owen non era poi tanto conosciuto dalla créme della créme della grande mela.


Eden guardò il quartetto di violini ed i lampadari di cristallo.


Infinitamente banale.


André tentò di allargare il nodo della cravatta.


Il più giovane lì dentro aveva almeno 60 anni.


Magnifico.”


Sussurrò sarcastico.


Eden si appoggiò al suo braccio ed iniziarono a girare per la stanza.


Sai già cosa fare giusto?”


Chiese lui. Eden sorrise fingendo di apprezzare la conversazione.


Immagino che tutte le teche siano collegate ad un sistema d'allarme centralizzato.”


André si guardò intorno.


Già. Centralizzato ed informatizzato. Tutto quello che dobbiamo fare è inserirci sulla linea e far saltare la memoria breve del server di raccolta dati.”


Eden sospirò.


Faccio finta di aver capito. Ad ogni modo fa' saltare anche la corrente, al resto ci penso io.”


André buttò giù una flûte di champagne zigzagando tra uomini d'affari e signore in completi chanel.


Perché girovaghiamo ancora tra queste mummie allora?”


Eden scosse la testa.


Innanzitutto perché l'asta non è ancora iniziata e seconda cosa, devo ancora decidere cosa prendere.”


Lui alzò gli occhi al cielo.


Vedi di fare in fretta.”


Continuarono a camminare tra oggetti preziosi e sorrisi di circostanza.


Eden iniziò a parlare senza guardarlo.


Visto che siamo soli e che abbiamo già saltato i convenevoli, direi che adesso puoi parlare.”


Che vuoi dire?”


Sappiamo entrambi che questa serata è una ridicola messinscena.”


Lui sospirò. Lei continuò.


Di che si tratta allora? Mi state sottoponendo ad una specie di rito di iniziazione o forse volete solo controllare che sia ancora in grado di fare il mio lavoro?”


André le lanciò un'occhiata stringendo le labbra in una linea sottile.


Non guardare me. Per quel che mi riguarda come ladra facevi schifo anche prima. Un ulteriore controllo sarebbe stato inutile.”


Se avesse potuto gli avrebbe piantato una taccata negli stinchi.


Ma respirò e continuò a sorridere alla folla.


Quindi è solo un'idea di Davis. Mi chiedo per quale assurdo motivo...”


Che ne dici di quello?”


La interruppe André indicando la teca davanti a loro. Conteneva una parure di gioielli antichi, ma solo l'anello di diamanti rosa taglio marquise era davvero degno di nota.


A voi donne piacciono questi aggeggi luccicanti giusto?”


Eden guardò il gioiello più attentamente.


Sì, direi che può andare.”


Si sistemò una ciocca di capelli ribelli dietro l'orecchio e guardò di nuovo André.


Ma visto che non vuoi rispondere alla mia prima domanda, magari risponderai a questa.”


André arricciò le labbra diventando perplesso.


Come mai dopo cinque anni in Europa, avete deciso di tornare qui a New York? Non è certo stata una mossa molto furba.”


Lui si bagnò le labbra. Guardò all'altro capo della stanza.


L'asta sta per cominciare. Non abbiamo tempo per inutili chiacchiere.”


Rispose secco trascinandola tra gli invitati, ora accalcati sulla strada verso i posti a sedere.


Iniziò a guardarsi intorno.


Per inserirmi sulla loro linea ho bisogno di trovare un accesso.”


Per accesso intendi un telefono?”


Lui sollevò le spalle.


Un telefono, un modem, un computer, un buco nel muro, ma dubito che riusciremmo a non dare nell'occhio. Mi serve un secondo per pensare.”


Eden sorrise con sé stessa come se fosse stata colta da un insight inaspettato.


Che ne dici di un allarme direttamente collegato alla caserma dei pompieri sulla 12a e al pronto soccorso del Lenoxhill Hospital?”


André aggrottò le sopracciglia


Pardon?”


Eden si avvicinò per bisbigliare al suo orecchio


C'è uno di quei cosi nel bagno delle donne. Se scoppia un incendio o se qualcuno si sente male basta premere un pulsante e puoi parlare direttamente col centralino del pronto soccorso. Non sono un genio in materia ma immagino che sia collegato alla linea telefonica.”


André la fissò con la stessa faccia perplessa.


Ok. Andiamo a vedere.”


Sentenziò infine mentre attraversavano la folla verso la toilette delle signore.


Eden entrò tranquillamente, mentre André si gettò dentro non appena ebbe la via libera.


Chiuse la porta a chiave dietro di sé.


Ecco.”


Eden indicò l'aggeggio sul muro ed André cominciò a maneggiarlo.


Come facevi a sapere di questo affare. Non sei mai andata in bagno.”


Eden ne approfittò per guardarsi allo specchio e ritoccare il trucco.


Non stasera perlomeno. Questa asta si tiene in questo stesso posto ogni anno. Mia madre riuscì a trascinarmi con sé nell'edizione del '97, voleva a tutti i costi aggiudicarsi un Harry Winston passato per le mani di Marylin Monroe. Ricordo che passai quasi tutta la serata in questo bagno.”


Mentre lei parlava André aveva già messo mano ai suoi arnesi.


Dopo aver armeggiato col cacciavite, tirò fuori il suo inseparabile palmare ed un paio di cavetti.


E allora ringraziamo la tua ricca e spocchiosa madre.”


Ehy!”


Lo ammonì Eden, ma lui non si scompose.


Riuscirò a far saltare tutto per non più di un minuto e mezzo. Pensi di potercela fare?”


Eden finì di sistemarsi il rossetto.


Mi troverai già fuori a fumare una sigaretta.”


Lui sembrò perplesso ma non rispose.


Improvvisamente qualcuno bussò alla porta.


Tutti e due si irrigidirono immediatamente.


Occupato!”


Urlò subito Eden.


Lo so signora...”


Le rispose subito la voce maschile da fuori


...Credo che lì dentro sia fin troppo occupato! Aprite la porta per favore!”


Eden fulminò André con lo sguardo.


Ti sei fatto beccare mentre entravi qui dentro?!”


Lui sollevò le spalle.


Mi sarà sfuggita una telecamera.”


Eden roteò gli occhi sospirando.


Uscirò appena avrò finito!”


Di nuovo bussarono contro la porta.


Signora, gli agenti hanno visto lei e il suo amico entrare nel bagno. Questa è un'importante e seria manifestazione, certe cose non sono ammesse. Uscite immediatamente o dovrò aprire io.”


Merde.”


Bofonchiò André. Quando era nervoso tornava sempre alla sua lingua madre.


Eden decise di intervenire.


Togliti la giacca.”


Ordinò mentre si scioglieva i capelli.


Cosa?”


Togliti la giacca!”


Seppur perplesso André ubbidì.


E lascia fare a me.”


Concluse Eden avvicinandosi al suo amico.


In tutta fretta gli sciolse il nodo alla cravatta e gli scompigliò i capelli.


Ma che..”


Signori sto entrando vi avverto!”


Di nuovo parlò la guardia fuori dalla porta e quasi immediatamente si sentì che stava armeggiando con la maniglia.


Non era certo una porta blindata. Anche se l'avevano chiusa da dentro, non sarebbe stato affatto difficile scardinare la serratura.


Eden sbatté André contro il muro con una certa violenza, di modo che col suo corpo coprisse l'accesso che si erano aperti smontando l'allarme.


Recita bene la parte.”


Lo avvertì Eden.


Si sentì il crack decisivo della porta.


Ok!”


Le rispose André con un sorrisetto compiaciuto in faccia.


Le spalmò le mani sul fondo schiena.


Eden non fece nemmeno in tempo a tentare di protestare.


Signori!”


La guardia li guardò con gli occhi sconcertati.


S.. Salve!”

Boccheggiò Eden. Si staccò dalla presa di André. Lui rimase attaccato al muro.


Ci scusi, ci scusi veramente tanto!”


Quello si grattò la testa perplesso.


Vi rendete conto di essere ad un evento dell'alta società vero?”


Entrambi annuirono. Eden riprese la parola.


Lo sappiamo certo, è solo che...”


Guardò André. Lui sorrise goffamente.


...Io e mio marito siamo sposati da appena un mese... Spero che riuscirà a capire... E' sposato anche lei?”


La guardia aggrottò le sopracciglia


Sì, ma...”


Allora si ricorderà di certo come sono i primi mesi di matrimonio! Non è colpa nostra, è che... Non riusciamo proprio a controllarci!”


Eden sfoderò lo sguardo da cerbiatta ingenua.

Una delle sue armi segrete.


Quello indietreggiò di un paio di passi grattandosi di nuovo la testa.


Sembrò quasi divertito dalla strana situazione.


Ok ragazzi, facciamo così. Vi do due minuti per ricomporvi e uscire da questo bagno. Per stavolta chiuderò un occhio, ma che non succeda mai più!”


André ed Eden annuirono di nuovo all'unisono.


Grazie! E ci scusi ancora!”


Due minuti.”


Precisò l'agente andando verso la porta.


Si voltò un'ultima volta.


E non per fare il guastafeste, ma questa fase qui, la luna di miele intendo, durerà poco. Tra qualche anno se vi getterete le braccia al collo, sarà solo per strangolarvi.”


Concluse uscendo dalla toilette.


Sbang!


La prima cosa che Eden fece fu mollare un ceffone in testa ad André.


Ahi!”


Maledetti nerd, siete tutti uguali!”


André si massaggiò la testa per un secondo poi si rimise all'opera sulla linea telefonica.


Sai, tecnicamente sarei un geek, non un nerd.”


Eden si sistemò al volo i capelli.


Geek, nerd, non fa differenza. Siete tutti dei pervertiti.”


André sorrise e basta.


Infondo infondo le piaceva proprio giocare con lei.


Ne hai ancora per molto? Tra 30 secondi ci cacceranno da questo posto.”


André fece un ultimo delicato movimento.


Voilà!”


Di colpo si fece buio. Si sentì il vociare immediato di tutti i presenti.


Hai un minuto e mezzo, forse meno.”


Eden prese la borsetta che conteneva i suoi strumenti del mestiere e gli passò affianco.


Ci vediamo fuori.”


Rubare nella confusione di un posto affollato è molto più semplice che farlo in silenzio in una villa deserta.


Un minuti e ventisette secondi dopo, Eden salì al volo nell'auto che l'aspettava fuori dal McKanzie Palace.


Appena in tempo.”


Precisò André mentre l'autista sfrecciava via.


Eden gli sorrise.


Scusa. Mi sono fermata a prendere anche una cosetta per Davis.”


Tirò fuori dalla borsetta il suo anello ed una penna d'oro dall'aria piuttosto antica.


Sei riuscita a prendere anche quella?”


Eden infilò il gioiello all'anulare sinistro.


Allungò il braccio per guardarlo meglio.


Forse come ladra non faccio poi così schifo, mio caro amico nerd.”


André sospirò guardando fuori dal finestrino.


Prétentieuse salope américaine.”


Bofonchiò.


Eden sorrise di gusto.


Era ancora eccitata per il furto appena commesso.


E capiva il francese.


Cercò di godersi il più possibile quella sensazione. Alla villa l'aspettava una prova ben più difficile.



-------



Rientrando nella villa, André si tolse al volo giacca e cravatta e si scompigliò i capelli.


Fossi in te farei subito le valigie. Dovremo essere già lontani quando domani verranno ad interrogare i signori Owen.”


Eden annuì.


Ok. Ma prima ho bisogno di parlare con Davis.”


Si rivolse ad uno dei muti ed inquietanti tizi sparsi per la casa.


Sai se è ancora in piedi?”


E' nello studio.”


Ok.”


Di nuovo guardò André.


Buonanotte. E grazie. E' stato divertente.”


Lui sorrise.


Anche per me.”



-------



Entrando nella studio la prima cosa che saltò agli occhi di Eden fu l'abito succinto dentro cui quella donna sembrava non poter respirare.


Sollevò le sopracciglia.


Bastò guardarla in faccia per non avere più dubbi.


Era sicuramente una prostituta.


Scansò lo sguardo verso Davis.


Dall'espressione era chiaro che aveva bevuto.


E che la stava aspettando.


Alcool e sesso a buon mercato. Quale miglior modo per accoglierla?


Eden represse un attacco di rabbia.


Voleva solo umiliarla?

O forse chiarire che ormai non aveva più alcun rispetto per lei?


Magari nessuna delle due.


Ma di una cosa Eden era certa.


Odiava quell'uomo.


Quella specie di insopportabile miscuglio che ribolliva dentro di lei non poteva essere altro che odio.


Potrei parlarti per un attimo?”


Guardò l'altra donna fulminandola con una buona dose di disgusto.


Da sola.”


Precisò.


Davis si ricompose restando però seduto sulla sua poltrona.


Va' pure Amanda.”


Quella raccattò la sua borsa ed il suo soprabito poi uscì dalla stanza ricambiando l'occhiataccia di Eden.


Davis sollevò le mani.


Non è come pensi.”


Eden cercò di riprendere il controllo di sé stessa.


Già. Sono sicura che è anche peggio.”


Lui accennò un sorriso. Eden avanzò con lo sguardo torvo verso di lui.


Ecco...”


Iniziò parando la mano sinistra davanti ai suoi occhi.


...Ho preso questo.”


Davis aggrottò le sopracciglia.


Un anello?”


Un anello di diamanti. E non uno qualsiasi. Proviene direttamente dalla collezione privata della regina di Spagna. La base d'asta era 45mila.”


Lui sembrò più deluso del dovuto.


Se non ricordo male ce l'avevi già un anello di diamanti.”


Eden sorrise appena. Aveva segnato un punto a suo favore.


Già, è vero. Ma quell'anello non lo porto più da parecchio tempo.”


Rispose cercando di non lasciar trasparire le sue vere intenzioni.


Era comunque chiaro a tutti e due che si stavano riferendo all'anello di fidanzamento che Davis le aveva regalato anni prima. E che ora lei non indossava più.


Del resto, quando il nemico è furbo, si cerca sempre la maniera più subdola per colpire.


Eden abbassò la mano.


Non essere troppo deluso comunque. Ho preso qualcosa anche per te.”


Si avvicinò a lui.


Sollevò una gamba con un movimento lento e sensuale. Appoggiò la sua elegante scarpa tacco dodici sul bracciolo della poltrona contro cui Davis era ancora spalmato.


Iniziò delicatamente a tirar su il vestito.


Lui si sollevò. Seguì con gli occhi le sue mani mentre cercava di capire quali fossero le sue intenzioni.


Eden continuò la sua piccola tortura fino a scoprire la balza delle calze.


Sfilò dall'elastico il piccolo oggetto luccicante che aveva rubato per lui e glielo porse.


Davis si vide costretto a spegnere i bollenti spiriti.


Una penna?”


Eden si ricompose tornando dritta e seria di fronte a lui.


E' una penna d'oro, appartenuta al colonnello Marshall in persona.”


Lui la prese dalla sua mano con una certa riluttanza.


Eden sospirò riprendendo la parola.


Ho pensato che per mettere una firma speciale ci volesse una penna speciale.”


Lui sembrò di nuovo non riuscire a seguirla.


E cos'è che dovrei firmare?”


Chiese sollevando un sopracciglio.


Eden lo guardò dritto negli occhi. Sfoderò l'espressione più dura che lui avesse mai visto.


I documenti del divorzio.”


Il viso di Davis cambiò tratti in un solo secondo.

Ogni residuo di malizia sparì lasciando spazio all'oscurità.


A proposito...”


Riprese lei altrettanto seria e spigolosa.


...Cercherò di essere chiara. Questa è l'ultima volta che rubo o che faccio qualsiasi altra cosa solo perché me lo chiedi tu.”


Gli occhi di Davis divennero due fessure.


Non devo dimostrarti nulla. Non sono venuta a cercarti io, sei stato tu a trovarmi e portarmi qui. Ora, se vuoi che ci resti, non provare mai più a darmi ordini. Capito?”


Davis si alzò lentamente con la stessa faccia di ghiaccio.


Si ritrovò faccia a faccia con lei.


Eden iniziò a tremare. Quanta rabbia poteva trattenere prima di esplodere?


Rimasero a guardarsi per un tempo che sembrò infinito.

Una specie di gara a chi riusciva a sembrare più forte.


Lui si chinò fermando il viso a pochi centimetri dal suo.


In tal caso, spero che tu ti goda la permanenza.”


Sussurrò.


Era così vicino che per un attimo Eden temette il peggio.


D'istinto si leccò le labbra.


Davis lasciò cadere gli occhi sulla sua bocca. Eden aveva il respiro accelerato e ciò poteva solo voler dire che nonostante tanta apparente freddezza, non aveva affatto il controllo della situazione.


Per una sola sera aveva già ottenuto abbastanza.


Si allontanò uscendo subito dalla stanza.


Eden chiuse gli occhi.


Ora ne era sicura.


Non avrebbe mai vinto.


Non senza ricorrere all'artiglieria pesante.


-------



CHICAGO



McPhee, come suo solito, entrò nell'ufficio di Dair senza bussare.


Ormai lui non ci faceva nemmeno più caso.


Che cosa vuoi adesso?”


McPhee non riuscì a non sorridere.


Comincio dalla notizia buona o da quella cattiva?”


Dair sbuffò esasperato.


Fa' come diavolo ti pare.”


Ok, lo ammetto. In realtà la notizia è una sola.”


Disse McPhee iniziando a sfogliare la cartellina che aveva in mano.


Ieri sera a New York c'è stato un furto durante l'asta annuale di beneficenza della famiglia McKanzie.”


Dair sollevò le sopracciglia


E allora?”


Mezz'ora fa quelli del dipartimento ci hanno mandato un po' di foto.”


McPhee fece una pausa tirando fuori l'immagina in bianco e nero


Sono tratte dalle riprese della telecamera all'ingresso della villa.”


La porse a Dair.


Stavo controllando la lista degli invitati quando ho notato una cosa piuttosto strana. Dimmi Dair, non trovi che i signori Owen abbiano un'aria familiare?”


Dair aggrottò le sopracciglia davanti a quella foto.


Non c'erano dubbi.


Era lei.


Eden.”


Disse a bassa voce.


McPhee sorrise fiero come un pavone nella stagione degli amori.


Esatto. Al braccio del signor Duval per di più.”


Dair esaminò di nuovo la foto senza riuscire a togliersi quell'aria incredula e delusa.


La moglie e il braccio destro del marito. Non esattamente di classe, ma di certo un classico.”


Dair mise via la foto.


La sua espressione iniziò a mutare.


Hai bisogno di qualcos'altro capo?”


Domandò McPhee concludendo il suo discorso trionfale.


Dair respirò allargando il nodo alla cravatta.


Era un vicecomandante dell'FBI.


Ed era anche piuttosto arrabbiato.


Rivolse gli occhi al suo collega.


Avverti quelli del dipartimento. Andiamo a New York.”





A/N Eccomi di nuovo! E' stato un weekend decisamente impegnativo, ma diciamo che, seppur con un paio di chili un più ed un amico in meno, sono riuscita a sopravvivere! E veniamo al capitolo...

Ho cercato di fare un po' il quadro della situazione, prima che le cose diventino più complicate (soprattutto nella mia testa) e poi mi sono fatta un po' prendere dalla dinamica Eden/André. Non so ancora perché, ma mi affascina! Spero non vi dispiaccia...

Allora, Eden è tornata ad apprezzare l'arte del furto, ma ovviamente non ha dimenticato qual è il suo scopo. E Davis cerca di farsi una ragione del fatto che sua moglie non sia proprio morta, ma non è semplice.

Tra loro due è in atto una specie di sfida perenne. Non si fidano l'uno dell'altra, ma sono inevitabilmente attratti. Cosa succederà tra loro? Aspettate e lo vedrete ^_^

Per quanto riguarda Dair è arrivato il momento di farlo partecipare, per cui dal prossimo capitolo credo che ci sarà anche lui.

Come ultima cosa, devo ancora inserire il personaggio di Blake. E' l'ultima che manca, ma ho già ben in mente anche il suo ruolo.


Detto ciò grazie ancora di leggere e, come sempre, a presto!!



XMEREDITH91: Ciao! Al solito ti ringrazio tantissimo per i complimenti... Non mi aspettavo recensioni in più, ma ci ho provato lo stesso! Mi accontento che la storia venga letta diciamo... Ad ogni modo spero che il capitolo ti sia piaciuto! Gli incontri tra Eden e Davis sono ancora un po' incerti, ma ti assicuro che ho in mente ben altre cose per loro! Mi hai chiesto se Davis sa di avere una figlia... Non vorrei risponderti in maniera troppo diretta perché sarebbe uno “spoiler” a tutti gli effetti, ma immagino che se me l'hai chiesto è perché hai già una tua idea in merito... E credo che sia l'idea giusta... Comunque tra qualche capitolo capirai com'è andata tutta la storia. Grazie ancora e a presto! XoXo


XCINZIA818: ciao!! Non preoccuparti se salti qualche capitolo o se non recensisci, non sei mica obbligata! Capisco Perché anch'io ho 2000 impegni, quindi non me la prendo assolutamente! Comunque grazie per gli apprezzamenti, mi fa troppo piacere :D!! Spero che l'interazione Eden/Davis continui a piacerti e se avessi qualche suggerimento dì pure! In fin dei conti scrivo per voi oltre che per me stessa, no? Anzi, mi piacerebbe scambiare qualche opinione con chi, come me, ama scrivere! Ancora grazie mille! A presto!! XoXo




































  
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