The worst, in worst, is
waiting the worst
The worst, in worst, is waiting the worst.
The worst, in worst, is waiting the worst
Come
può essere definita vittoria, quella?
Seriamente, è costata molto, troppo.
Troppe vittime,troppo sangue, troppe lacrime.
Sconfitto il male, vinto tutto, vero?
No.
Non in questo caso.
Colui-che-non-doveva-essere-nominato
è morto.
“Finalmente!"
Esultate voi.
Ma c’è qualcuno che di questa felicità
non vuole sentir parlare.
Avete mai ascoltato la storia di un destinato?
Di qualcuno che ha combattuto per un mondo migliore,
per gli altri,
contro un nemico, che sapeva, troppo forte?
No?
Bene, mettetevi comodi.
Ve ne parlerò io.
Una lunga e lenta prigionia, erano stati i suoi dodici anni ad Azkaban.
Innocente.
Rinchiuso in una cella dai cupi colori, ricca della sola
umidità.
Innocente.
Si era trattato di un miracolo il fatto che non fosse impazzito.
Inizialmente, la disperazione aveva preso il controllo del suo corpo e
sulla
sua mente.
Dopo si era mostrata la rabbia per aver preso coscienza della sua
condizione.
Tradito.
Ed infine solo i ricordi lo tenevano in vita.
I ricordi delle piacevoli giornate trascorse in compagnia di James e
Remus.
Tradito.
Lui sapeva come si erano svolti i fatti, ma chi, mai, gli avrebbe
creduto?
Lui, un pazzo.
Il responsabile della morte dei suoi migliori amici.
Lui.
Un innocente tradito, a conoscenza di una verità troppo
grande per essere
creduta.
Perché è più facile credere alle
menzogne, piuttosto che alla reale verità.
Perché è più facile far rimanere tutto
così com’è, piuttosto che impegnarsi a
capire.
A migliorare.
Così trascorse dodici anni nel nulla più totale,
tra pazzi, maniaci, assassini.
Innocente.
Quando riuscì ad evadere riscoprì la sua vita.
Harry.
Solo grazie a lui avrebbe avuto una ragione per andare avanti.
Il figlio dei suoi migliori amici.
Il suo figlioccio.
Ed era lui la causa per la quale è morto.
Per salvarlo, aveva combattuto una battaglia più grande di
lui.
Sfidando tutto e tutti.
Persino gli amici.
Quella dannata giornata, al Ministero, aveva segnato la
Fine
di uno dei più grandi maghi del mondo magico.
Grande.
Non aveva fatto grandi cose, no di certo.
Ma aveva dato la sua vita per il ragazzo, aveva trascorso anni in una
cella.
Innocente.
E così, come si chiude la storia di questo valoroso Mago,
si conclude il mio racconto.
Badate...
Non sempre ciò che è facile è giusto.
Non sempre ciò è giusto è facile.
Diverse sono le strade da percorrere,
diverse le decisioni da prendere.
Attenti a dove camminate,
tenete stretta la mano di chi avete accanto
e non fate l’errore di provare “per
incanto”.
Con calma si va avanti, si cade, ci si rialza e si cade ancora.
Come Sirius Orion Black che, caduto dietro il velo,
si è rialzato nella memoria di tutti noi.
Qualcuno non esulta per questa vittoria costata cara,
qualcuno non può viverla questa vittoria,
ma osserva, dall’alto,
ogni singolo passo che, sulla strada di ogni giorno, lascia una piccola
orma.
E se un giorno, camminando, avvertirete una strana sensazione,
un soffio di vento, in una giornata afosa...
Be’ forse sarà il momento giusto per girarsi e
accogliere, con un sorriso,
quella silenziosa carezza.
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Ecco qui una storiella, un piccolo racconto, per ricordare un
personaggio che,
secondo me, non ha avuto una fine meritevole. Cadere dietro ad un
velo... va
beh, scelta personale ;)
Ora cosa dire su questa “cosa”? Che non abbia un
senso logico credo lo abbiate
capito...
è solo un modo per parlare un pochino di un personaggio che
a volte, non
sempre, viene dimenticato.
Non ho cambiato la storia, anche se avrei voluto, per mancanza di
tempo. Una
long-fic mi chiederebbe davvero qualcosa che al momento non ho: tempo!
Quindi...se volete dirmi cosa ne pensate io sarei davvero felice ;) ...
Una recensione, per uno scrittore, è davvero
un’ottima cosa...
Baci...