Serie TV > Il mondo di Patty
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Autore: Sana e Akito    15/10/2009    4 recensioni
E se, dopo il finto litigio tra Bruno e Gonzalo, per il loro finto amore verso Patty, le cose fossero andate in modo diverso? E se nascesse una profonda amicia tra Bruno e Patty, proprio grazie a questo litigio? E se Matias si accorgesse di essere geloso dei due ragazzi? E se la faccenda di Carmen e Leandro andasse in maniera diversa, come quella di Giusy e Guido?
Come promesso, continuerò la storia.
20/02/13 Revisionato 2 capitolo.
Vi consiglio di rileggere i capitoli man mano che li riposto perché, anche se piccole, le differenze ci sono.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bruno/Patricia
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi con il secondo capitolo. 
Postato così presto perché il secondo e il terzo capitolo sono già pronti, devo solo scriverli sul pc e postarli. 
Sinceramente sono rimasta sbalordita da tutte le persone che hanno dato un’occhiata alla mia fanfic… Non mi aspettavo 120( e più) visite, oltre che 3 preferiti e seguite e, ovviamente, le 5 recensioni. 
Sicuramente mi fa piacere e spero che continuate a seguirla. 

Ora passo ai ringraziamenti: 
Martina97: sono contenta che ti piaccia. Ecco a te il secondo capitolo… spero ti piaccia. 
Ella96: Gli errori capitano a chiunque, ma io scrivendo veloce non mi accorgo nemmeno di farli XD… Mi fa piacere che ti piaccia e felice che l’abbia messa nelle seguite; per quanto riguarda la tua fanfic, appena potrò( problemi con internet), andrò a leggerla e recensirla. Tu continua a seguirmi e a recensire. 
Sabry99: Grazie per i complimenti… spero che questo cappy ti piaccia come il primo… Fammi sapere con un’altra recensione kiss
Bellissima77: In verità, questa coppia non l’avevo proprio presa in considerazione( nel senso che non li avevo mai pensati insieme), ma, leggendo alcune fanfic riguardanti questa storia, mi sono accorta che piace molto anche a me, come la coppia Anto/Bruno… Appena potrò recensirò anche la tua fanfic; tu, mi raccomando, continua a seguire la mia. 
The best divina: Felicissima che la fanfic ti piaccia, continua a seguirmi baci. 

Ringrazio anche SoRifan, lallina_89 e giusyeguido96 che hanno aggiunto questa fanfic nelle preferite; un altro ringraziamento va a delfina, ella96( fatto anche prima, ma voglio ringraziarti anche qui XD) e Shin86 che l’hanno aggiunta alle seguite. 
Gli ultimi ringraziamenti vanno, ovviamente, anche a chi legge solamente senza lasciare firme ( anche se mi piacerebbe sapere una vostra opinione). 
Adesso vi lascio perché credo di aver rotto già abbastanza XD.. Buona lettura
post 20/02/13: Ecco il secondo capitolo revisionato. Anche qui vi consiglio di leggere i capitoli che sto ricontrollando, perché alcune cose sono diverse. Mi sono resa conto che alcune parti sono troppo frettolose. I pensieri di Bruno e Patty nel primo capitolo e i dialoghi nel secondo. Se mi sbaglio, lieta di sapere cosa ne pensate voi. 

2. Pensieri


Il giorno seguente, Patty, seduta sulla panchina del cortile della scuola, attendeva le sue amiche. 
Intanto, pensava alla sera prima, all'inattesa e piacevole conversazione con Bruno. 

Sarà una bellissima amicizia – pensarono all’unisono.

- Adesso vado, Patty. Si è fatto tardi. – le disse, girandosi e avvicinandosi alla porta. 
- Sì, certo. Bruno? – lo chiamò la ragazza. 
- Sì, cosa c’è? – si fermò, girandosi verso di lei. 
- Bhè… ecco, vedi… volevo sapere solo cosa intendi fare, ora… Cioè, so che a te piace Antonella e mi chiedevo cosa pensavi di fare. – gli spiegò, abbassando di poco il capo per l’imbarazzo di risultare invadente, visto che, dopotutto, non erano affari suoi. 
- In verità, non c’è niente che io debba fare. È vero, Antonella mi piaceva, ma adesso è passata la mia cotta per lei… - 
- Ti piaceva!? – ripeté, alzando il capo, meravigliata. 
- Esatto! Mi piaceva, adesso non più… Non fare quella faccia – disse, vedendola stupita – Ti sembra tanto incredibile? – 
- In effetti, sì. Da quando sei qui, ti è sempre piaciuta Antonella: per la sua bellezza, il suo talento… L’hai sempre detto tu. Non può non piacerti più da un giorno all'altro.  – 
- Sarà anche bella, ma non ha un briciolo di carattere. Fa sempre cose che fanno arrabbiare o soffrire gli altri. Me ne sono reso conto proprio ora, parlando con te. Forse l'ho sempre saputo, ma non ho mai voluto vedere davvero. Ma, come si dice, non è mai troppo tardi – le sorrise. 
- Sì – confermò, sorridendogli a sua volta – hai ragione. Ok, adesso ti lascio andare, altrimenti Gonzalo ti darà per disperso. – 
Bruno rise. 
- Sei anche molto simpatica... Te lo dicevo che non sei brutta. Ora vado, se no mi daranno davvero per disperso. Ciao, ci vediamo domani, Patty - la salutò con un bacio sulla guancia, per poi dirigersi alla porta e uscire. 
- A domani – ricambiò il saluto Patty, prima che Bruno uscisse.”

- Patty? Patty, ci sei? – 
- Terra chiama Patty, rispondi!? – 
- Oh! Sì, ci sono. Ciao, Giusy – la salutò, una volta riscossasi dai propri pensieri e aver riconosciuto l’amica.
- Era ora! È da più di 10 minuti che ti sto chiamando – 
- Scusa, ero sovrappensiero – 
- Ah, sì? E a cosa pensavi? – 
- Niente di particolare – rispose, arrossendo. 
- E come mai sei diventata tutta rossa se non era niente di particolare? – sorrise indagatrice.
- Non è vero! Non sono arrossita. –
- Sì, sì… come no – 
- Cambiando discorso, ieri che fine hai fatto? - 
- Veramente dovrei farla io a te questa domanda. Sei tu che sei scappata via – 
- È vero, ma pensavo che saresti venuta da me – 
- Hai ragione, scusa, ma ho avuto un contrattempo e non sono potuta venire – 
- Ha forse un nome questo contrattempo? – chiese, con una punta di malizia. 
- Mhmh… in effetti… - balbettò Giusy a capo chino, imbarazzata. 
- Lo sapevo! E scommetto che era Guido, vero?... Il colore rosso della tua faccia mi dice che ho indovinato… - disse, notando il viso dell’amica che era diventato rosso al sentire il nome del ragazzo.
- Sì, era Guido e allora? – riprese a parlare, alzando il capo.
- Come sarebbe a dire “e allora”. Voglio sapere che è successo, che vi siete detti – 
- Ero nel cortile della scuola e discutevo con Tamara della faccenda di Bruno e Gonzalo. Poi l’ho salutata, dicendole che venivo da te. Stavo attraversando il corridoio della scuola quando una mano mi afferra il polso, facendomi girare: era Guido. Mi ha fermata e, molto seriamente, mi ha chiesto se volevo andare a fare un giro con lui perché doveva parlarmi. - 
- E tu hai accettato! – 
- S-sì. Non sapevo se accettare, ma poi ho pensato che non avevi bisogno di me… scusa – 
- Non preoccuparti. Che ti ha detto Guido, invece? –
- Era un po’ strano… - 
- Strano!? – 
- Sì! Mi ha detto che sono bella e che, se non fosse per il patto, continuerebbe a chiedermi di ritornare con lui… - 
- Di quale patto parlava? – 
- Gliel’ho chiesto anch’io, ma mi ha risposto solamente che ha fatto un patto con gli amici. Poi mi ha salutata e se n’è andato – 
- Strano… molto strano – 
- Quello che penso io – 
- Uh, guarda! Ci sono Tamara e Sol. Ciao, ragazze – urlò Patty, aavendo notato le amiche e sventolando il braccio al cielo per farsi vedere. 
- Ciao, ragazze – salutarono le due ragazze, giunte vicino alle amiche – come va? – 
- Tutto bene e voi? – 
- A noi, benissimo. Tu dovresti dire qualcosa… - indicò Patty.
- Cosa dovrei dire, Tamara? – 
- Cosa hai fatto ieri, dopo che sei scappata via… per esempio – 
- Sì, giusto! Prima hai cambiato discorso e non mi hai risposto, ma stavolta non scappi – 
- Non c’è molto da dire… Sono andata in camera e poco dopo è venuto Bruno; voleva sapere come stavo – 
- Visto? Allora qualcosa di particolare c’era da dire – 
- Giusy non c’è niente di particolare. Abbiamo parlato un po’, più del solito direi, poi se n’è andato. Contenta, ora? – 
- Certo che no! Voglio sapere cosa vi siete detti – 
- Ciao, ragazze – salutò una voce in lontananza, che si avvicinava alle 4 amiche. 

Salvata all’ultimo minuto. Non mi va di parlare a Giusy di ieri sera. È troppo imbarazzante da raccontare e poi nel cortile della scuola non è il caso, potrebbe ascoltare qualcuno. Le racconterò tutto un’altra volta. – Non era sicura d dirle tutto. Era contenta di avere un nuovo amico, ma i pensieri erano un po' confusi al momento. Preferiva aspettare.

***


Nell’aula di musical, dove erano presenti già alcuni ragazzi della Pretty Land School Of Arts, i fratelli Molina discutevano. 

- Allora, Bruno, ti decidi a dirmi cosa è successo ieri? - 
- Ma cosa vuoi che sia successo? – 
- Questo devi dirmelo tu. Perché, dopo il nostro “litigio”, te ne sei andato? E, soprattutto, con chi eri? – gli chiese Gonzalo. 
- Sono andato a fare un giro… - rispose, vago. 
- Da solo? – 
- Sì, da solo. Ora non si può più fare un giro? – 
- Certo! Ma non credo che tu abbia fatto solo questo. Ti conosco, non sei il tipo che se ne va in giro da solo senza motivo – 
- In effetti… - 
- Lo sapevo! Sei mio fratello, non mi sbaglio mai su di te. Che hai fatto? – 
- La passeggiata l’ho fatta davvero. Dopo sono andato da Patty. – 
- Perché sei andato da lei? – 
- Perché non mi era piaciuto il modo in cui se n’era andata – disse, omettendo di dirgli delle lacrime viste sul suo volto - … così sono andato da lei per sapere se stava bene. Tutto qui. – 
- Solo questo? –
- Sì, anche se… - si interruppe. 
- Anche se…? – lo incitò a continuare il fratello. 
- Niente, solo che la nostra chiacchierata mi ha fatto riflettere su molte cose… - 
- Tipo? – 
- Tipo che Antonella non è l’unica ragazza esistente in questa scuola e che, soprattutto, non fa per me. –
- Te le ha dette lei queste cose? - 
- No, l’ho capito mentre parlavo con lei – 
- Non ti seguo… Cosa intendi dire? – 
- Non lo so neanch’io. So solo che, durante la conversazione avuta con lei, mi sentivo strano e… - si interruppe di nuovo. 
- E… ? È mai possibile che devo tirartele io le parole di bocca? –
- Ahh, non lo so. Diciamo che è stata una conversazione lunga e inaspettata. – 
- Mi rimangio quello che ho detto poco fa. Sei mio fratello e non TI capisco mai. – 
- Ma smettila di lamentarti sempre! Comunque, non preoccuparti, tu non hai bisogno di capire. Sono io quello che deve conciliare i pensieri e capirci qualcosa. – disse, allontanandosi dal fratello. 

***


- Bhua, che sonno! – sbadigliò Matias. 
- Non hai dormito, stanotte? – 
- Non molto, Santiago. – 
- Come mai? Problemi con tuo padre a causa del calcio? – 
- No, no, nessun problema con mio padre. –
- Allora c’è qualcos’altro? – 
- No! Davvero, non c’è niente che non va. Non sono riuscito a dormire solo perché pensavo. –
- Pensavi? E a cosa? Deve essere qualcosa di importante se non sei riuscito a chiudere occhio. – 

Perché non tengo mai la bocca chiusa!? Parlo sempre troppo. 
E ora che gli dico? Non posso dire ciò che pensavo a lui…
 - cercava un’idea Matias. 

- Niente di che… Problemi con Antonella. – inventò Matias. 
- Ok – disse Santiago, non troppo convinto delle parole dell’amico – Io vado da Felipe, ci vediamo dopo. – 
- A dopo – salutò, vedendo l’amico allontanarsi. 

Devo dirlo a qualcuno, altrimenti scoppio, ma a chi? 
Giusy è la sua migliore amica; Santiago ne è innamorato… Sì, ci sono… Mi aiuterà di sicuro…

***


- Scusi, Carmen, mi porterebbe un bicchiere di latte macchiato? – 
- Sì! Sono subito da te con il latte… - Preparato il tutto, Camen si avvia verso il cliente. - Ecco a te! – disse, poggiando il bicchiere sul tavolo. 
- Grazie. –
- Prego. È il mio lavoro. – 
Nel fratttempo, sullo sgabello vicino al bancone, si siede Barcaroli.
- Ciao, Carmen! Come stai? – 
- Ciao, Eugenio. Potrebbe andare meglio, a te? – 
- Anche a me… - sospirò.
- Come mai? Hai litigato con Emilia? –
- No! Con lei tutto bene… il problema è un altro. – 
- Sarebbe? Dimmi, potrei darti una mano. – gli chiese, stringendogli una mano. Il proffessore ci rifletté, per poi acconsentire.
Posso fidarmi di lei. 
- So che posso fidarmi di te, quindi tiracconterò tutto e poi ho bisogno di parlarne con qualcuno. Ma ti avverto che la storia è lunga. –
- Non ci sono problemi… ho tutto il tempo del mondo. – 
- D’accordo! Allora… io non sono Eugenio Barcaroli, ma il nipote di Ines… - inutile girarsi intorno. Meglio andare al dunque.
- Il nipote di Ines!? – ripeté, sbalordita.
- Sì! In verità, mi chiamo Francesco Ginobili, ma tutti mi chiamano Chicco. Sono qui perché Ines ha ereditato tutto il patrimonio che, invece, doveva essere anche di mia madre e cioè la sorella di Ines. Ho preso il posto di Eugenio Barcaroli per scoprire cosa è successo… - 
- Quindi, questo Eugenio Barcaroli non esiste? – 
- Sì, esiste ed è anche un grande musicista. È un mio grande amico, gli ho chiesto di poter prendere il suo posto e lui mi ha dato il consenso, visto che è per una buona causa. – 
- Che storia… - Mai avrebbe immaginato di avere di fronte il nipote di Ines. 
Il secondo, in verità. Zia e nonna.  
Carmen si riscosse dai pensieri, troppi per lei e si concentrò sul ragazzo.
- Il problema qual è? – 
- Il problema è che, grazie ad Emilia, la quale sa tutto, ora Ines sta cercando Chicco, cioè me, ma se scopre che sono io non posso più fare luce su questa faccenda. –
- E tua madre? – 
- Ines la crede morta.. - venne interrotto dall’amica. 
- Ma non è morta, giusto? – chiese, preoccupata. 
- No, no. È viva e vegeta e si trova a casa. Da quello che mi ha detto Emilia, Ines non si è occupata del funerale e non ha visto mia madre morta. Se n’è occupato suo marito, il quale ha riferito tutto ad Ines ed inoltre mio zio confessò ad Ines che mia madre l’aveva sedotto. Ovviamente non è la verità. – 
- Mhm.. – pensò alle parole del ragazzo – Da quello che dici, Ines non sa nulla, rispetto a suo marito, nonché tuo zio, che c'entra in tutta questa storia. Secondo me, dovresti andare da Ines, con tua madre e dirle tutto… -
- Cosa!? Ma sei impazzita!? – 
  
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