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Autore: Vale_Hiwatari    06/06/2005    4 recensioni
Una ragazza, cinque ragazzi, un castello strampalato, un amore, una vita in pericolo... In un universo alternativo, una storia che parla d'Amore, di Morte e di altre Sciocchezze. **** Lo so, non sono brava con i commenti... Voi che siete più bravi però lasciatemene uno^^ E' la prima fic su BeyBlade che scrivo, mi farebbero piacere le vostre opinioni.
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Takao Kinomiya, Max Mizuhara, Kei Hiwatari, Rei Kon
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Tutti: ZITTO!!!

(Ed era piuttosto raro che si dicesse a Kei “ZITTO!”)

Aprì il becco e cantò:

Uccello: C’è un pompimpololinpololastrik, c’è un pompipololipolola… Accademi solfami, solfami, bombombom! Coccodrillopotamovercingetirassegno!

Un secondo dopo si dileguò nel cielo sopra la collina.

Rei: Ha… Cantato!

Max: Come faceva? C’è un pirulopololo…

Takao: Ma va… un pimpolllinelapine!

Kappa: Non era così!!

Takao: E invece sì! È solo che tu non hai orecchio!!!

Kappa: Sì che ce l’ho!!!!!

Kei: Finitela! Con calma cerchiamo di ricordarci quella stupida canzoncina.

Si sedettero in cerchio

Rei: L’ultima parola non me la ricordo…

Kei: D’accordo. E la prima parte?!?!?

Hilary: Aspetta: Pompimpololipolo… e poi boh?

Kappa: Ma certo!!! Pompimpololinpololastrik!!!!! E poi Di nuovo: C’è un pompipololipolola… E poi resoldo… Non mi viene!!!!

Kei: Diceva accademi solfami solfami bombombom!

Takao: Aspettate, Ricapitoliamo: Faceva: “C’è un pompimpololinpololastrik, c’è un pompipololipolola… Accademi solfami, solfami, bombombom!”

Rei: Sì, mi pare così. Ma l’ultima parola com’era?

Kei: Coccodrillo… qualcosa

Max: Coccodrillopotamovercingetorix…

Rei: NO! COCCODRILLOPOTAMOVERCINGETIRASSEGNO!!!!!

Urlò trionfante.

Kei: Quindi: C’è un pompimpololinpololastrik, c’è un pompipololipolola… Accademi solfami, solfami, bombombom! Coccodrillopotamovercingetirassegno!

Max: Sì, così!!!!!

Kappa: Lo scrivo sul PC!!!

Così si incamminarono verso il burrone per tornare a casa.

Si buttarono e ritrovarono Azena

Azena: Complimenti, ci siete riusciti. Avete però solo un’ora per tornare e dirle la parola.

Rei: Un’ora!!! Ce ne metteremo tre solo per arrivare all’aeroporto!!!!!

Azena: Mi dispiace…

Kei: Tu hai qualcosa che mi appartiene…

Azena: No, io…

Max: Il pennello!!!!!

Kei: Dammelo, subito, così torneremo a casa in un attimo.

Azena glielo porse, riluttante.

Kei cominciò a dipingere sui muri della caverna. Alla fine ottenne una stanza di ospedale con Hikaru sul lettino.

Kei: Andiamo!!!!!

E si tuffò nel quadro. Gli altri lo seguirono.

E si ritrovarono ad Orijiama, l’ospedale di Tokyo.

Kei: Dov’è Hikaru???

Rei: Non lo so…

Max: Questa è la 379, non la 279, hai sbagliato numero!!!!

Kei: Corriamo!! All’ascensore!!!!!

Si scagliarono nell’ascensore e premettero il 2 sulla tastiera.

Ma l’ascensore si bloccò.

Rei: Merda!!!!!

Kei: Allontanatevi!!!! Vai Dranzer!!!!

Dranzer rimbalzò sulla lamina d’acciaio.

Kei: No… Hikaru…

Urlò, poi cominciò a prendere a pugni la porta.

Kei: Non è giusto!!!! Apriti, apriti, apriti!!!!!

Rei: Calmati, Kei…

Takao: Sì. Guarda come viene bene questo murales!!!

Kei: Murales??

Takao aveva appena finito di disegnare la stanza di Hikaru.

Kei si tuffò nel muro senza lasciare a Takao il tempo di finire.

Tutti lo seguirono.

Kei: Hikaru, sono qui!!!

Hikaru: K-Kei…

Kei: Hikaru, ascoltami…

Hikaru: Ah!

Kei: C’è un pompimpololinpololastrik, c’è un pompipololipolola… Accademi solfami, solfami, bombombom! Coccodrillopotamovercingetirassegno!

Hikaru si stiracchiò.

Hikaru: Mmmmh…

Kei la baciò in fronte.

 

Dopo tre giorni Hikaru guarì. Uscì dall’ospedale e tornò a casa di Takao.

Takao: Ma bene! Eccoti! Stai meglio?

Hikaru: Grazie a voi. Dov’è Kei?

Kei era appoggiato al muro della casa.

Kei: C’è un pompimpololinpololastrik, c’è un pompipololipolola… Accademi solfami, solfami, bombombom! Coccodrillopotamovercingetirassegno!

Hikaru sorrise e si buttò fra le sue braccia. Si baciarono, poi…

Hikaru: Sai che non possiamo…

Kei: Io ti amerò sempre.

Hikaru: Sono la seconda stella a destra, poi dritto fino al mattino.

Kei: Solo volando si può arrivare da te…

Hikaru: Già. Ma un giorno arriverai. Ti aspetto.

Si baciarono ancora.

Poi lei si trasformò in un lungo drago dorato e volò via.

 

Epilogo

Kei diventò scrittore. Con pseudonimo J.M. Barrie scrisse Peter Pan e altri testi. Ha fatto studi incredibili sul volo e ha inventato il concorde.

Diventò cantautore e scrisse canzoni come L’isola che non c’è, tradotte in italiano e cantate da Edoardo Bennato. Vennero anche ritrovate delle piccole scaglie di oro puro nel giardino di tal Takao Kinomiya. Si pensa a polvere di stelle.

 

  
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