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Autore: _Garnet915_    16/10/2009    3 recensioni
Guarigione. Un concetto che può apparire tanto semplice. Ma per alcuni è una ripida strada di montagna che sembra non offra alcun sentiero sicuro. Percorrerla da soli sembra una tortura. Ma forse con qualcuno accanto, una sicurezza può essere trovata. {NOTA: il titolo della storia è lo stesso di una canzone incisa in Giappone e dedicata al pairing Inuyasha/Kagome - lo stesso principale di questa fic - Questo, però, non significa che la storia sia una sorta di song-fic}
Genere: Generale, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Kikyo, Sango
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Intermezzo ~ Grieved minstrel


Le dieci di mattina.





E’ strano.


Tutto questo è strano.


E’ strano sapere che oggi è il giorno che tutte e tre attendavamo con ansia.


E’ straziante constatare che quella che più attendeva con ansia questo momento non ci sia.


E’ irritante constatare che l’altra persona faccia finta di niente e continui a parlare con altra gente.


E’ triste, mi lascia un amaro in bocca difficile da cacciar via.


E’ strano sapere che non dovrò voltarmi per vederti seduta dietro di me, raggiante di felicità e impaziente di partire.


Manca qualcosa a questo pullman.


L’ingranaggio che mi è sfuggito.


Manca qualcuno a questo pullman.


Il vecchio trio stupido.


Non basta Miroku a sollevarmi il morale.


No.


Questa volta proprio non basta.


E’ troppo dura ricordare con che faccia serena mi hai detto di andare in gita quando hai saputo che tu, invece, avresti dovuto rinunciare.


Ho cercato di convincerti in tutti i modi.


Ma, cavolo, un mulo è meno testardo di te.


Vai e divertiti. Non voglio che, a causa mia, cada anche tu. Non voglio farti cadere con me.


Ecco, che nervi!


Usi queste immagini metaforiche perché non riesci a dire le cose direttamente come stanno…


Non ci sei mai riuscita.


Io ho promesso di aspettare il giorno in cui avresti iniziato a dirmi le cose come stanno, come le pensi, senza troppi giri di parole.


Eppure, non ce la fai.


Me ne sono accorta.


Tu te ne sei accorta.


E il tacito patto tra noi due parla chiaro.


Devo essere paziente ed aspettare.


Aspettare che tu sia pronta.


Sbrigati, però, perché non sono mai stata molto paziente, lo sai…





Ecco, il pullman è partito.


E io vorrei che Miroku fosse qui, per aggrapparmi al suo braccio e nascondere le mie lacrime al clima festoso che aleggia beffardo attorno a me.


E pensare che tu, a quest’ora, ti trascinerai a forza su una sedia a rotelle fuori da quella stanza (vedi nota in fondo. NdA)


A casa starò decisamente meglio che non in ospedale. Ti penserò mentre sarai ad Osaka!


Perché è così che hai voluto, è così che mi hai detto ieri.


Ieri, quando ho cercato ancora una volta di convincerti che non sarebbe stato un dramma se io non fossi partita…


Quando a malapena mi riconoscevi, stesa su quel letto.


Accanto a quella macchinetta che penso di odiare quasi quanto te.


Mai quanto te, quello mai.


Ma ci siamo vicine…


Che amarezza poter solo immaginarti che torni a casa assieme a tuo nonno.


A casa, dove c’è tua madre.


Tua madre.


Se ti conosco almeno un po’, dubito che le rivolgerai la parola in questi giorni.


Dubito che la sua presenza ti possa servire.


E allora…


Allora perché?


Continuo ad aggrovigliarmi in questi pensieri quando una telefonata di tuo nonno aggiunge un altro pezzo al groviglio: sei appena tornata a casa, stando alla lettera di dimissione non avrai un momento di tregua. Due visite settimana prossima, la terapia dal 4 al 6 gennaio se tutto va bene…


Chiedo a tuo nonno se puoi parlare.


Cosa lo chiedo a fare, se so già la risposta?


Sei a letto con una nausea terribile, la solita sonnolenza post-terapia e un mal di testa atroce.


Parole di tuo nonno.


E, cavolo, quanto mi sento egoista…


Mi sento egoista, perché ti ho dato retta ed ora sono qui.


Vorrei scendere da questo cazzo di pullman e calarmi nel ruolo di amica piuttosto che di studentessa diligente in gita con la sua classe.


Che spreco…


Cosa piango a fare sul latte versato?


Scusami Kagome…


Scusa…


Io posso vivere la mia vita…


E tu no…


Mi sembra una sorta di maledizione…


E sentire tuo nonno due o anche tre volte durante questo lungo viaggio in pullman verso Osaka non mi aiuta di certo.


Sapere che sei sempre nelle stesse condizioni non mi aiuta.


A casa tua.


Nella tua stanza.


Da sola.


Senza tua madre.


Mentre soffri.


Mi sento così schifosa…





Note dell'autrice: non posso fare a meno di questo angolo chiacchierone al termine di ogni capitolo... Quando l'ho capito ho deciso di non trasferire questo spazietto sul journal, ma di lasciarlo qui! ^^ Writing Feathers, però, non resta inutilizzato, anzi... tra poco dovrei pubblicare lì un mio progettino a tema Inuyasha e fan fiction :) Tornando ad Aoki... beh, più veloce di così non riesco proprio ad andare, per i motivi già spiegati nelle note dello scorso capitolo. Per questo ancora mi scuso e spero possiate apprezzare Aoki anche a ritmi lenti lenti... Ah! Vorrei ringraziare tutti coloro che hanno segnalato Aoki Yasei wo Daite perchè ora si trova tra le storie scelte della categoria "Inuyasha"! Non so come ringraziarvi, grazie, grazie davvero! Dunque... questo è un intermezzo con protagonista Sango! Il titolo significa "menestrello triste" ed è stato un titolo un pò pensato: vediamo chi riesce ad arrivare al significato di questo titolo! XD Il risultato in sè mi piaciucchia, spero piaccia anche a voi! A me è servito scriverlo per diversi motivi che non sto qui ad elencare, l'unico che svelo (ed è anche il più ovvio, forse) è che quest'intermezzo mi serve per spezzare l'atmosfera troppo pesante che si era venuta a creare nello scrivere per me. Prendetelo pure come un capriccio personale, avrei voluto inserire l'intermezzo di Sango più avanti, scrivendolo diversamente ma non ho potuto... Ho dovuto fare così, spero perdoniate questo mio ennesimo capriccio... Un'ultima cosa: nel testo, viene accennata una sedia a rotelle: queste vengono usate anche in fase di dimissione con pazienti che non sono in grado di percorrere lunghe distanze autonomamente perchè indeboliti fisicamente!





L'autrice risponde ai commenti:
Beverly Rose: grazie, sono molto contenta che questo capitolo ti sia piaciuto al punto da ritenerlo il tuo preferito :) E' un pezzo molto importante per me, quel capitolo, e sapere che sia stato così apprezzato non può farmi che piacere! Un bacione!

ryanforever: sì, l'ultima parte è volutamente scritta senza punteggiatura nè altro per rendere la situazione ancora più pesante. Ho usato lo stream of counsciousness di James Joyce! :) Spero che anche questo intermezzo possa emozionarti come gli altri capitoli, fammi sapere cosa ne pensi! Ah, io frequento il terzo anno di scienze del servizio sociale, per diventare assistente sociale! :) Bacione!

Darkina: vieni qui, sono una coccolona anch'io! ^^ *ti abbraccia* XD Allora, credo che quando vedrai questo aggiornamento, salterai ancora... Mamma mia, che esaltata che sono, eh eh! :) Scherzi a parte, spero ti piaccia questo intermezzo! Un bacio e un abbraccio tutto per te! :)

inukag4ever: ecco, hai trovato proprio la frase giusta! "Contraddire il suo orgoglio": non avrei potuto trovare un'espressione migliore! :) Giuro, non sto scherzando! Grazie mille per i complimenti, grazie davvero! :) Spero che tu possa rimanere soddisfatta anche da questo intermezzo! Al prossimo capitolo, un bacio1



Bene, siamo alla fine anche di questo angolo: grazie davvero a tutti voi che leggete, aggiungete ai preferiti, recensite e che avete fatto sì che Aoki rientrasse tra le "storie scelte". Non l'ho mai detto, ma in cuor mio speravo che venisse inserita in questa sezione sin da quando fu creata e so che se questo è successo è solo grazie a voi! Grazie, ci si vede nel prossimo capitolo! Ah! E recensite, nè! xD
  
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