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Autore: ross_ana    16/10/2009    14 recensioni
...Giuly era figlia di Charlie, il marito di mia madre, Renee. Non che facessi la parte di Cenerentola nella mia famiglia, ci mancherebbe, mia madre mi adorava, e mi trattava come una principessa. Allo stesso modo in cui veniva trattata Giuly. Charlie invece era un pò più burbero. Non che non mi volesse bene, intendiamoci, ma Giuly era la più grande, e io dovevo darle ascolto. Punto. Inoltre era un tipo molto all'antica, per cui niente ragazzi, niente uscite extra-scolastiche, niente di niente. La mia vita era "scuola-casa-chiesa". Obbligatoriamente. Non vedevo l'ora di diventare maggiorenne per andare via.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Vi starete chiedendo: ma perchè questa qui non finisce la ff iniziata invece di pubblicare altro?... tranquille, è solo una one-shot! Il prossimo aggiornamento di "La paparazza" lo leggerete domani! :) bacini!:)
Buona lettura :)
 
 
 
 
 
Ero stesa sul divano, con la televisione accesa e un giornale in mano. Sfogliavo le pagine distrattamente, e distrattamente prestavo orecchio a ciò che si alternava in tv. Pubblicità di caramelle, pubblicità di detersivi. Video musicali. Spezzoni di film in uscita. Di nuovo pubblicità...
Era rilassante: starsene lì e non fare niente. Aspettare la novità. Il susseguirsi delle voci fuori campo che descrivevano i vari prodotti in vendita sul mercato, erano una sorta di ninna nanna... poi...
 
- Bella, vai a stendere i panni.
- Ma Giuly, oggi tocca a te.
- Bella, io sono la più grande. La mamma ha detto che devi ubbidirmi. Quindi fallo e basta.
- Uffa Giuly...
- E non sbruffare, altrimenti lo dico a papà, e sai quanto lo odia...
 
Spensi la televisione, di malavoglia mi alzai, e andai a togliere i panni dalla lavatrice.
Li misi tutti in una bacinella blu, e andai nel balcone per stenderli al sole.
Quando c'era una bella giornata bisognava approfittarne...
...e quando non c'era la mamma, mia sorella Giuly approfittava di me.
O meglio, la mia sorellastra.
Lei, infatti, era figlia di Charlie, il marito di mia madre, Renee.
Non che facessi la parte di Cenerentola nella mia famiglia, ci mancherebbe, mia madre mi adorava, e mi trattava come una principessa. Allo stesso modo in cui veniva trattata Giuly.
Charlie invece era un pò più burbero. Non che non mi volesse bene, intendiamoci, ma Giuly era la più grande, e io dovevo darle ascolto. Punto.
Inoltre era un tipo molto all'antica, per cui niente ragazzi, niente uscite extra-scolastiche, niente di niente.
La mia vita era "scuola-casa-chiesa". Obbligatoriamente.
Non vedevo l'ora di diventare maggiorenne per andare via.
Per evadere.
L'università mi avrebbe restituito la mia vita.
 
 
Andai nel balcone, e cominciai a stendere i panni.
Sbruffai per un pò... poi mi lasciai andare al calore del sole che riscaldava ogni singola parte del mio corpo, e il buonumore tornò a colorare la mia giornata. E iniziai a canticchiare.
 
"Il coccodrillo come fa? parappappappapà. Non c'è nessuno che lo sa. parappappappapà. Si dice mangi troppo, non metta mai il cappotto, che con i denti punga, che molto spesso pianga, però quand'è tranquillo come fa sto coccodrillo? zzàzzà..."
 
- Ma che fai? Stai zitta. Tu e il coccodrillo... robe da matti.
 
Ecco. La voce di mia sorella che da dentro, spaparanzata sulla poltrona, doveva vedersi in santa pace i video su MTV... e il mio tranquillo canticchiare la disturbava ovviamente. Uff.
 
Presa dal mio sbruffare, lasciai cadere una calza dal balcone.
- Oh cacch...
Mi bloccai. Non riuscii a terminare la mia mezza imprecazione.
Un ragazzo bellissimo mi stava fissando.
I raggi del sole che lo illuminavano da dietro, sembravano quasi un riflettore sistemato lì apposta per mettere in risalto la sua figura, e dandogli le fattezze di un angelo.
Mi immobilizzai.
Era il ragazzo più bello che avessi mai visto.
E mi stava sorridendo.
Timidamente, risposi al sorriso, e divenni rossa come un peperone.
 
- Ehi, ma che fai? Ti sei imbambolata?
- Giuly...
- Che c'è?
 
Avevo distolto lo sguardo per rivolgermi a mia sorella, e quando mi voltai per indicargli il ragazzo-angelo che avevo appena visto sotto il mio balcone, lui era sparito. Non c'era più.
 
- Niente. Non c'è niente.
- E allora sbrigati. Devi ancora cucinare.
 
Giuly entrò. E io la seguii con la bacinella vuota nelle mani e il cuore in subbuglio.
Eo sconvolta. Non avevo mai visto nulla di più bello.
Ma cominciavo a credere che fosse stata un'allucinazione.
 
- Mi è caduto un calzino, vado a riprenderlo.
- Non trovare scuse.
- Non è una scusa. E' la verità.
- Allora vado a prenderlo io. Tu cucina.
- Ok.
 
Continuando a pensare al ragazzo-angelo, andai in cucina e cominciai a preparare il sugo.
Ero sovrappensiero quando Giuly spuntò alle mie spalle.
- Come sei simpatica. Non c'era nessun calzino giù.
- Come no? Mi è caduto davvero.
- Smettila di fare la sciocca. La prossima volta che mi prendi in giro lo dico a papà.
 
Non mi diede il tempo di rispondere.
Mi diede le spalle e andò via.
Ma... a me era caduto davvero il calzino. Quello rosa con i pallini gialli.
Era proprio quando avevo sbruffato che avevo alzato lo sguardo e aveo visto lui.
Quindi non me l'ero immaginato.
Il calzino era caduto.
Ma adesso dov'era?
 
 
 
- Giuly, tesoro, vai a stendere il bucato.
- Mamma, non mi va. Manda Bella.
- No Giuly, domenica scorsa lo ha fatto lei, oggi tocca a te.
- Ma...
- Niente ma. Vai.
- Tranquilla Giuly, vado io.
 
E senza aspettare la sua risposta, o quella di mia madre, andai a prendere il bucato dalla lavatrice, e mi diressi verso il balcone.
- Bella, come mai questo cambiamento?
- E' che Giuly stamattina ha rifatto i letti, quindi stendo io il bucato al posto suo.
 
Non era vero. La camera l'avevo messa a posto io. Come sempre, d'altronde.
Ma ero impaziente di stendere il bucato.
Ero impaziente di rivedere il ragazzo-angelo.
Ero impaziente di assicurarmi che quella visione non fosse stata solo frutto della mia immaginazione.
 
Presi una maglietta, e la stesi.
Alzai lo sguardo... ma niente. Non c'era nessuno.
Allora presi un paio di pantaloni. Li stesi. E alzai lo sguardo.
Ma ancora niente.
Andò avanti così finchè non stesi tutti i panni lavati.
Il mio buonumore era passato, anzi... era completamente sceso sottoterra.
L'avevo immaginato.
Avevo immaginato tutto.
Effettivamente... era impossibile che esistesse un ragazzo tanto bello.
 
Mi chinai a prendere la bacinella, con il cuore pesante, e mi apprestai ad entrare.
Ma quello stesso cuore pesante fece una capriola all'indietro e divenne leggero come un palloncino.
Lui era lì.
Sotto il balcone.
Che mi guardava e sorrideva.
Esattamente come una settimana fa.
Esattamente come aveva fatto nei miei sogni per tutta la settimana.
 
Sorrisi di rimando, e continuai a guardarlo.
Lui sventolò il mio calzino, e io sgranai gli occhi.
Ecco chi l'aveva preso.
Ma che se ne faceva di un calzino?
Così mi staccai la catenina che avevo al collo da quando ero bambina, e la lasciai cadere.
Lo vidi avvicinarsi, e senza aspettare un minuto di più, corsi fuori, per andare a parlare con il mio ragazzo-angelo.
Ma arrivata giù, non vidi nessuno.
Mi guardai intorno, ma... niente.
Non ci credevo. Impossibile. Davvero avevo immaginato tutto?
Mi avvicinai al punto in cui doveva esserci la mia catenina, e invece trovai il calzino.
Il mio calzino. Quello rosa con i pallini gialli.
Sorrisi.
Allora non avevo sognato.
Continuando a sorridere mi chinai a prenderlo, e immediatamente mi resi conto che quello non era solo il mio calzino rosa con i pallini gialli. Quello era il calzino rosa con i pallini gialli. E c'era qualcosa dentro.
Impaziente, lo feci scivolare nelle mie mani, e mi bloccai ad ammirare un bellissimo bracciale in oro bianco, con su inciso un nome a lettere stampate.
Edward.
 
Forse era il nome del mio ragazzo-angelo.
Edward.
Per riflesso mi riguardai intorno, e, tristemente certa che non ci fosse nessuno, sussurrai al vento: - Io mi chiamo Bella.

 

 

 

Salveeeeeee :) non mi linciate, per favore! Mi è venuta questa idea mentre stendevo il bucato. E' una cavolata, lo so, ma l'ho scritta di getto, e mi dispiaceva lasciarla nel pc, senza considerazione! Così l'ho pubblicata... ma senza pensieri! Mi farebbe molto piacere sapere cosa ne pensate!

PS Il coccodrillo come fa??:D



 
   
 
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