Premessa: A buon intenditore poche
parole. Questi sono pensieri fugaci di anime erranti, che analizzano
un’amicizia sotto punti di vista diversi. Dove sia la verità, quello non lo sa
nessuno.
Ma
voi, potete dare la vostra interpretazione.
Marta e Cristiano
sono amici, ottimi amici. Lei ha ventun’anni e lui quindici, ma spesso sono le
parole mai dette che nascondo più significati.
Veronica~
Non
mi è mai piaciuto quel posto e mai mi piacerà. Un piccolo paesino sperduto tra
quattro monti.
C’era
verde, verde ovunque, di ogni tonalità: bello, brillante, allegro. Troppo verde
per i miei gusti.
Colmato
da case vecchie, polverose e semi decrepite, che rispecchiavano alla perfezione
i loro abitanti: nonnetti bacucchi la cui età
media oscillava tra i 100 ed i 110 anni.
Apparentemente
potevi anche ipotizzare di rilassarti; in fondo c’era pace, leggiadri uccelli
cinguettavano sereni nell’azzurro cielo estivo e barbari bambini schiamazzavano
tranquillamente rompendomi il quadretto. Non bastava mio fratello piccolo,
Edoardo, molestatore di professione, a distruggermi la mia già imperfetta
estate, ora si ci mettevano anche quei teppisti maleducati ed incivili!
Quello
di cui ti fai meraviglia alla fine ci capiti…è proprio vero.
Fu
tra quei teppisti che lo vidi la prima volta: Cristiano Alfonsi.
Sono
tre o forse più anni che ogni estate mi riduco il fantasma di me stessa pur di
farmi notare da lui. Ho sempre immaginato nelle mie recondite fantasie un
possibile “noi” e come per incanto è successo.
Stavo
solo sognando? Oppure era un incubo? Se anche lo fosse stato non volevo
svegliarmi da quell’universo dai colori sgargianti.
Lui
era perfetto nella sua imperfezione, seppure ai miei occhi appariva al pari di un dio greco. Un moderno
Patroclo, splendido nella sua armatura di finta spavalderia, sotto la quale si
nascondeva un tenero bambino bisognoso di cure.
Ogni
momento di quelle fresche giornate montane lo
passavo ad osservarlo, soffermandomi su ogni dettaglio: i capelli dorati,
morbidi, mossi dal vento, il fisico snello e leggermente femminile, tenero ed
accattivante. Ascoltavo il fiato affaticato uscirgli mentre correva per il
piccolo campetto appassito, bagnato dal suo sudore.
Mi
piaceva, sotto ogni aspetto ed ogni forma.
Io
però non ne ero degna. Non ho mai compreso come affascinare un uomo e mi sono
sempre ridotta letteralmente in ginocchio nei loro confronti pur di portarli
dalla mia parte.
Capivo
di sbagliare, ma non avevo altra scelta o
semplicemente non ne trovavo una.
Forse
è per questo che ho visto avverarsi i miei desideri. Credevo di essere divenuta
importante per qualcuno.
…Sono
stata davvero un’ingenua.
Ero
disperata. Lui stava con me, ma era assente.
Diceva
di desiderarmi, ma pensava ad altro.
Non
guardava mai me, guardava l’altra, l’amica perfetta.
La
somma Marta, come veniva riflessa nei suoi profondi occhi blu.
Era
fatta a pennello. Determinata, presente. Lui l’adorava. La sua immagine, così
innaturale e splendida, era più simile a quella
di un eroina dei fumetti…troppo bella per essere vera.
Però
per lui era tutto, come un sole a mezzanotte, irradiante di luce pura ed intensa.
Quello spettacolo, così toccante, faceva crescere in me una rabbia più forte e
più inconcepibile della pazzia.
Mi
sentivo morire, pensando che prima o poi sarei esplosa. Non sopportavo l’idea
che lui rimanesse un solo secondo con lei, ogni loro ritardo era per me una
pugnalata nel petto, ogni loro sguardo mi sentivo punzecchiare da mille aghi,
ogni loro abbraccio era per me una morsa soffocante. Stavo perdendo il
controllo, mi mancava il respiro. Annaspavo nella mia innocente gelosia e
sospettai il peggio.
Non
potevo più vivere con quel sospetto. Non osavo nemmeno avvicinarmi a lei,
limitandomi a mandarle frecciatine male auguranti.
Erano
finti amanti, i più belli che avessi mai visto. Il loro era un sentimento
insolito, mascherato da affetto sincero, eppure lo vedevo, ardere nei loro
respiri al solo sfacciato pensiero: passione.
Semplice
e sfuggente passione.
Anche
se credi di aver distrutto tutto, il ricordo resiste. Sia l'amore, sia l'odio
rimangono nel cuore e possono farci soffrire o salvarci. I sentimenti...non
muoiono mai!
Forse,
un giorno, anche loro…chissà.
E’
una bella giornata, ma fuori è freddo. Anche se il sole splende i suoi raggi
non riescono a riscaldare il mio spirito.
E’
ottobre oramai, un altro anno è passato, ma il dolore e le sue paure, non hanno
voluto seguire i ricordi di questa ennesima sfaccettata estate.