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Autore: crisalide    16/10/2009    1 recensioni
Il bardo, signore delle menti della sua corte, mettendosi comodo, cinge con un braccio il ragazzo accoccolato al suo fianco, e guarda il nuovo arrivato con intensità. “Molto bene. Si metta comodo, prenda un caffè ed un dolce, perché fra poco inizierò la mia storia.”
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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LUCE ARTIFICIALE


Il fuoco lambiva la pietra.
A lungo era stata grigia e fredda, coperta da rimembranze di cenere, ma questa notte è di nuovo incandescente.
Gli occhi di una buffa e pietosa corte sono oramai secchi, mentre il Bardo, desto li guarda: il Giullare appoggiato al suo petto ride invece, che sarà mai questa notte? Un capriccio descrittivo, blasfemo. Ma a lui il poco sacro è sempre piaciuto, quindi non parla e non spiega, ride.
La presenza del narratore serpeggia in ogni cuore e lo riscalda… pietra e pupazzi. Qualcuno indovini cosa è chi!
« Ho raccolto sogni piccoli piccoli, quasi morenti, per me-
   ve li racconterò»
Riappare il luogo dove i perduti potrebbero trovarsi.

« C’era una volta,
un mondo dove la rovina degli uomini era stata così grande-che gli Dei decisero di velare il sole, e di dare agli occhi e alla pelle di ogni persona il colore della polvere.
L’orizzonte del cielo era sceso, e la penombra e la caligine dei fuochi lo attiravano vicino, troppo, allo sguardo.
Bruciano le cornee.
Incantevole, incantevole mondo-
                        Dove l’azzurro, è sogno  non più sporcato dal cielo
                   Dove il vento,  
                                     è cieco.
Si fa fatica.. ad immaginare una carezza leggera, con quella penombra.
            All’esterno o tra mura, la desolazione era la medesima, e solo il vero amore respirava, ma anche quello, questa volta non avrebbe salvato nessuno. Così, respirava. Fine a se stesso.
Neanche le rondini avevano più piacere di volare.
Il mare- provava disgusto a far specchiare il cielo su di sé.
Gli amanti a toccarsi, la PASSIONE    è  e   non dura,
E i bambini.. i bambini non poterono più rallegrarsi per i colori, e piano piano.. i loro occhi mutarono e le colorazioni perirono.
Eterne. Divine.
Solo i vecchi, potevano sapere. LORO erano CUSTODI di ciò che mai più sarebbe stato.
Chi avrebbe mai pensato che i colori sarebbero stati dimenticati? Perché fu così.
Bambini grigi correvano dietro farfalle grigie, tra l’erba grigia, morente.»

«Nacque un bambino.
Da un recesso di penombra e sangue, aprì gli occhi- in un mondo di penombra, avvolto dal caldo sangue materno.
Quel bimbo non nacque mai, non ebbe mai un inizio. Perché come, avrebbe potuto distinguere il mondo? Non lasciò mai il grembo. Ne portò via un pezzo.
Sussurrava, la penombra- pure la gloria del silenzio, era stata tolta agli uomini.
… quale ninna-nanna, avrebbe fatto addormentare il bambino?
Ma non era già notte, per lui?»

«Un’ombra camminava, l’abito sporco di fango.
E com’era alta, con una grande gobba sulla schiena… un cappuccio li copriva il volto.
Il suo incedere spaventava gli abitanti, così lento e strascicato, pesante.
La miseria degli uomini ciechi e grigi, si specchiava nelle impronte che sprofondando nel fango si riempivano di acqua putrida. Pulita. Punti di vista.
L’essere informe vacillò fermandosi, con gran sollievo di tutti, davanti ad una madre che piangeva sulla porta di casa sua- cullando il figlio che non era mai nato- disperandosi, per aver perduto e mai ricevuto, l’amore.
Si rivolse in lacrime, all’ombra.
Si sa, che solo quando si cade abbastanza in basso per eleggere il basso a Dio, lì- si può condividere la disperazione con chiunque.
  Vi è mai capitato di amare le lacrime?
  Beh, forse.. forse si può chiamare amore.
  Non è qualcosa di preciso.. è un sogno che svanisce nella nebbia.
  Vorrei.. vorrei distruzione per riempire il vuoto che ho dentro.
  -Perché.. è con le rovine che ci curiamo? Non basterebbe un fiore, un sorriso, il sogno della
   persona amata?-
   «No, le lacrime aprono e le rovine curano, è sempre stato profondamente così.»
   -Un sussurro e un urlo.
   Quale dei due è amore?-
   «Il dolore.»
   Per una volta, la risposta giusta era giunta al cuore giusto.
Al cuore che non era un cuore ma veli di anime antiche- morte o vita, nel corpo che non era corpo ma sogno. Arrivò la risposta dal significato unico per ognuno, un folle significato. Un significato scurrile e dai facili costumi- per tutti.
E fu allora, che gli abiti caddero davanti a migliaia di occhi, e svelarono il corpo deforme- da un busto ne nasceva un altro, in quel corpo.
      Ma ciò che colpì di più era- IL BIANCO
 Oh bianco perduto, morte di polvere, oh bianco di redenzione e divinità, d’illusione verso la sporca realtà, quel bianco dimenticato ma bellissimo, così puro e semplice, lì perché semplicemente- bianco.
Feriva, gli occhi, le migliaia di occhi quel bianco. Due bianchi corpi.
Di vermi.
Vagamente antropomorfi.
Catene, catene gravavano sulle spalle e sul corpo del primo, capelli neri e occhi avvolti da ombre.
« Ecco la morte» dissero i bambini.
Occhi vuoti guardavano il cielo, una bocca cucita da fili duri e ferro, una pelle così sottile e chiara da veder le vene sotto di essa e il cuore, pulsante- nel petto di colui che era più vicino al cielo, colui il quale corpo era formato solo a metà.
« Ecco la vita» dissero i bambini.
La polvere intanto, se n’era già andata da tempo. Ma come, questi piccoli uomini videro il bianco? Beh… lo sognarono: in fondo, era qualcosa di diverso.
Due dei erano scesi in terra e avevano scacciato la polvere, così.
Il fango si riempì di perdono, ma la morte e la vita non chiedevano che occhi… e si, anche polvere.
Per essere di nuovo dimenticati.
Così, l’intera miseria degli uomini adorò i due dei, senza nemmeno porsi la domanda: quindi vita è figlia della morte? Vita non vive senza morte?… ma in fondo, che è la vita? Non-polvere?
Dov’è la vita esattamente?
Continuò la fede nell’essere deforme.
Che altro non era- se non un sogno, di un bambino, che, ahimè- non conosceva il mondo.»


Perché si è fermato tre volte, Bardo?
« Per respirare»
Ma come!


   
 
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