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Autore: Leslie and Lalla    17/10/2009    3 recensioni
[Ispirata a L'Amore non va in Vacanza]
Loredana è vivace, affettuosa e disordinata, adora cantare, è circondata da amici e famiglia, vive sulla costa, ma sogna la montagna.
Cleo è un'artista riservata, timida e ancora un po' bambina, che vive tra i monti ma preferisce il mare cupo e gelido in inverno, alla neve fangosa delle sue parti.
Si incontrano per caso su facebook e decidono di scambiarsi le case per un periodo.
Fin qui, insomma, tutto bene, sempre se non calcoliamo Michele, l'affascinante fratello di Cleo, e Davide, il fotografo che somiglia terribilmente a Leo DiCaprio...
[Scritta a quattro mani, con due punti di vista diversi: quello di Lori e quello di Cleo]
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'All of Drawing a Song and Sequels'
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2. Something special in the air?




Lunedì 30 novembre

Cleo's Pov.


Detesto le sveglie, più o meno quanto detesto svegliarmi di soprassalto, per questo chiedo sempre a Michele di venirmi a svegliare alle sette, in modo da poter fare colazione con lui. Il bello è che lo sento arrivare, di mattina. Sono già più o meno sveglio quando apre la porta e in punta di piedi raggiunge il mio letto, la tazza colma di caffè bollente in una mano, mentre con l'altra mi scosta i capelli dal viso  e mi bussa alla spalla, sussurrando il mio nome. Apro gli occhi e gli sorrido, qualsiasi giornata sia, gli sorrido sempre. Lascia il caffè sul comodino coperto di cianfrusaglie e scosta le tende arancioni, lasciando che la luce entri nella stanza, mentre io mi stiracchio per bene.
Sono venuta ad abitare con lui dopo essere tornata dalla clinica, e lui mi tratta come una principessa, un po' come quando eravamo piccoli. “Mi vizi troppo”, gli ripeto ogni sacrosanto giorno, e lui si limita a sorridere e a darmi un bacio sulla fronte.
Oggi nevica. Lo scopro non appena mi convinco a posare i piedi nudi sul pavimento freddo per andare a guardare fuori dalla finestra. Non è la prima nevicata dell'anno, ma è comunque in qualche modo magico, e allo stesso tempo seccante. Adoro l'atmosfera che crea la neve, ma detesto camminarci in mezzo imbacuccata come una non-so-cosa. Mi manca il mare, quello che vedevo da piccola affacciandomi alla finestra della mia camera. Ci siamo trasferiti qui in mezzo ai monti quando avevo sette anni, e non sono più tornata al mare, o meglio, non ho mai più visto il mare in inverno. Molta gente dice che sia brutto, freddo, umido, triste e un sacco di altre cose, ma io lo trovo romantico e indomabile, un po' come il mare in Scozia, che ammiri dall'alto della scogliera. L'ho visto, quel mare, eppure non ho toccato la sabbia da nessuna parte. Anche la sabbia, mi piace. Chiara e sottile, che ti solletica le dita dei piedi. Darei qualsiasi cosa per dipingere il mare in inverno.
Bevo un sorso di caffè e faccio una piccola smorfia. Non amo il caffè, lo uso semplicemente per svegliarmi. È troppo amaro per i miei gusti, nonostante le quattro zollette di zucchero che obbligo Michele a scioglierci dentro.
Infilo i piedi in un paio di ciabatte e raggiungo la cucina trascinando i piedi, trovandoci mio fratello intento a cercare di pulire una macchia di marmellata dal collo della camicia. Sorrido e lo raggiungo, abbandonando il caffè sul tavolo.
«Lascia fare a me» dico, paziente, bagnando appena la punta di uno strofinaccio e prendendo tra le mani la stoffa appiccicosa.
Michele è gentile, premuroso, intelligente e tutto il resto, ma davvero non può vivere senza qualcuno che si occupa di lui, tiene in ordine la casa e fa il bucato. È stato ben felice di accogliermi, quando non avevo dove andare, e forse non solo perchè sono la sua adorata sorellina...
«Grazie» sospira, grato, quando gli comunico che la macchia è scomparsa.
Mi limito a sorridere e afferro una fetta di pane tostato assieme al barattolo della nutella.
«Programmi per oggi?» mi domanda Michele, afferrando un plico di fogli a righe e sistemandoli alla meno peggio nella borsa.
«Ho una lezione alle nove, poi credo andrò da papà.»
Mio padre vive da solo da quando sono andata all'università, facendosi bastare i soldi della sua modesta pensione. Non ha mai pensato di risposarsi, da quando la mamma se n'è andata, e ha sviluppato un innato interesse nel coltivare i pomodori. Io e Michele andiamo a trovarlo spesso e mangiamo con lui, giusto per farlo sentire un po' meno solo. È strano che continuiamo a farlo, la vecchiaia lo ha reso particolarmente silenzioso e leggermente burbero, e al massimo ci scambiamo una ventina di parole oltre ai soliti “Come va?” “Io sto bene, grazie” obbligatori.
Con mamma, invece, è molto diverso. Se n'è andata di casa quando io avevo sette anni, per girare il mondo assieme a Jean, un fotografo francese. Da qualche anno si è stabilita a Parigi e ha lasciato Jean. Ha una parlantina pazzesca, ma non credo le importi molto di me e Michele, anche se è stata incredibilmente premurosa con me, quando le ho raccontato dei miei problemi di alcol, e mi ha pagato una clinica di riabilitazione in Francia, venendomi a trovare una volta alla settimana circa. Non amo particolarmente mia madre, e le faccio ancora pesare il fatto di averci abbandonati quando eravamo piccoli, eppure non è una donna così spregevole, seppur leggermente frivola e sciocca, da quando ha lasciato mio padre.
«Dovresti aprire una galleria» butta lì Michele, dopo un attimo di silenzio.
E ci risiamo. Michele adora ripetermi quanto io stia sprecando il mio talento e che dovrei vendere i miei disegni, ma io continuo a temere di fare la fine di Van Gogh e morire di fame per il resto della vita, perciò preferisco tenere lezioni di disegno ai ragazzi, assicurandomi uno stipendio fisso, e vendere i miei quadri da internet, senza temere giudizi negativi da parte della gente.
«O forse non dovrei... eh sì, questi sì che sono dubbi esistenziali» scherzo, tornando nella mia stanza.
Michele mi segue, deciso a non far cadere per l'ennesima volta la discussione. «Cleo, tu sei brava... tu sei molto brava! Dovresti mostrare questo talento al mondo, non limitarti a sciocche aste su siti che conosceranno venti persone in tutto!»
Non rispondo e apro il guardaroba, studiando la moltitudine crescente di maglioni che mi ritrovo e cercando di decidere quale indossare.
«Cleo!» mi chiama Michele, irritato.
Sono fatta così: quando non voglio sentirmi dire qualcosa, semplicemente non sento. Michele lo odia, ma è un ottimo modo per liberarmi degli argomenti indesiderati.
«Secondo te è meglio blu o pervinca?» domando, sfiorando la lana indecisa.
«Non mi chiedere questi consigli!» ribatte lui, con una smorfia.
Sogghigno. «Blu.»
Mi sfilo la maglietta del pigiama e indosso una t-shirt bianca e il maglione che ho scelto, per poi guardarmi indecisa allo specchio.
«Stai bene» sospira Michele, esasperato.
Gli sorrido e pesco un paio di jeans dimenticati in fondo all'armadio e dei calzettoni, per poi chiudermi in bagno.
«Sei ancora qui?» chiedo, sorpresa, quando uscendo venti minuti dopo me lo ritrovo davanti.
Getto il pigiama sul letto disfatto e mi chino alla ricerca dei miei appunti per la lezione di oggi.
Lo sento imprecare, quando guarda l'orologio, e ridacchio. Mi saluta alla svelta e, dopo essersi infilato il cappotto, esce e si chiude la porta alle spalle.
Abbandono la ricerca degli appunti e torno in cucina, afferro la borsa di Michele e mi preparo davanti alla porta. Quando sento le sua chiavi infilarsi nella toppa, scoppio a ridere.
«To'» gli dico, porgendogli la borsa.
Michele mi sorride e mi bacia sulla guancia, ringraziandomi, per poi precipitarsi di nuovo giù per le scale.

Lascio la classe con un sorriso e arranco verso il distributore, la gola arida a causa dell'aria viziata e secca delle aule. Per oggi ho finito, ed è un sollievo immenso. Mi hanno messo altre due lezioni, nel pomeriggio, e ora sono quasi le sei, ho voglia solo di tornare a casa e collegarmi ad internet, gironzolare un po' su Wikipedia e bere una cioccolata calda assieme ad una montagna di biscotti al cioccolato.
Infilo le monete una alla volta nella fessura e digito il numero per una bottiglietta di acqua naturale, per poi guardarla cadere all'interno del contenitore e recuperarla assieme ai dieci centesimi di resto.
Un trillo acuto proveniente dalla mia borsa mi fa sobbalzare e, imprecando, mi metto a frugare nella borsa alla ricerca del maledettissimo cellulare. Detesto i cellulari, sembra che siano stati fatti apposta per rendermi la vita impossibile e, come se non bastasse, Michele trova divertente regalarmene uno più moderno e complicato ogni anno, e ora mi ritrovo un odiosissimo BlackBerry nero. Io, che riesco a malapena a connettermi ad internet dal mio amato portatile, e che trovo complesso perfino il meccanismo di un mp3, non riuscirò mai e poi mai a trovarmi a mio agio con un BlackBerry, eppure mio fratello si diverte come un matto a vedermi imprecare contro di lui ogni volta che devo inviare un sms.
«Pronto?» riesco finalmente a dire, una volta trovato il cellulare e premuto il tastino verde.
«Ciao Cleo, sono Lara» esclama una voce allegra resa leggermente metallica dall'aggeggio che ho tra le mani.
«Ehi, come va?»
Lara è la mia migliore amica, o almeno, una delle poche che mi sia rimasta da quando sono tornata dalla clinica. È sposata con Daniele da quasi tre anni e sei mesi fa ha scoperto di aspettare un bambino da lui, cosa che li ha resi entrambi la reincarnazione della coppia ipersdolcinata, lui con le sue continue attenzioni, lei con gli sguardi affettuosi che non smette di rivolgergli. Se penso che una volta l'unica forma di comunicazione che usavano l'una con l'altro era il litigo, mi viene da ridere.
«Tutto bene, se tralascio il fatto che ho un essere che mi cresce nella pancia e che devo seguire una stupidissima dieta, e a te?»
«Tutto bene» la assicuro, ridendo.
«Bene, senti, ti ho chiamata perché mi serve un consiglio» comincia Lara, mentre io guardo l'ora e mi incammino verso l'uscita.
«Dimmi» la incito, scendendo le scale.
Lara mi chiama fin troppo spesso, e la maggior parte delle volte è per chiedermi consigli sui vestiti o su cosa cucinare per cena. Non so perché lo faccia, probabilmente perché anche lei, come me, non conosce molta altra gente, e è in lite con i genitori dal giorno del suo fidanzamento con Daniele, che loro trovavano “poco opportuno” data la giovane età dei ragazzi e l'intenzione di Lara di mollare medicina, cosa che alla fine comunque non ha fatto, prendendosi una pausa solo ora a causa della gravidanza.
«Questa sera esco con Dan e dei suoi amici, solo che non voglio fare la figura del barile, e allo stesso tempo non posso andare vestita con il solito maglione sformato e i pantaloni della tuta» spiega.
Che vi avevo detto?
«Perché non metti quel maglioncino grigio con la chiusura incrociata? Magari con un paio di pantaloni premaman, quelli che ti ho regalato la settimana scorsa» suggerisco, cercando nella borsa le chiavi dell'auto.
C'è un attimo di silenzio e sento i fruscii degli abiti che vengono spostati nella ricerca del completo che le ho consigliato, poi di nuovo la voce entusiasta di Lara.
«Cleo, tu sei un genio! Grazie mille!» esclama.
Sorrido. «Figurati, ora devo chiudere... ci sentiamo domani» mi congedo veloce.
Lei mi saluta e io chiudo la chiamata e getto il telefonino sul sedile accanto a quello del guidatore assieme alla borsa, per poi entrare nell'abitacolo e mettere in moto.

Quattro ore dopo dopo sono a casa, una tazza di cioccolata calda stretta tra le mani e il notebook sulle ginocchia, mentre Michele cerca non-so-cosa in soggiorno. Non abbiamo ancora cenato, lui è tornato tipo cinque minuti fa e io quando sono rientrata non avevo particolarmente fame – cosa che non si può dire di adesso -. Alla mia domanda “Vuoi che prepari qualcosa veloce?” si è limitato a rispondere con un conciso “Non ti preoccupare, me ne occupo io”, il che equivale più o meno ad una sentenza di morte.  Mi collego a Facebook e controllo se ci sono novità. Due richieste di amicizia, fantastico! Entro nel profilo di uno dei due e gironzolo un po', finchè non mi trovo a cliccare sulla piccola foto di una ragazza graziosa, dai corti capelli rossi e un sorriso che farebbe invidia a chiunque. Un minuto dopo le ho già inviato una richiesta di amicizia.
«Cleo, dov'è il telefono?» chiede Michele dal soggiorno.
Bevo un sorso di cioccolata. «Prova tra i cuscini del divano!» grido di rimando, tamburellando le dita contro i tasti bianchi del computer.
Non ci vuole molto perché la ragazza accetti la mia richiesta di amicizia. Sorrido e, ansiosa di scambiare quattro chiacchiere con qualcuno, apro la lista degli utenti collegati. Lei, Loredana Valenti, è tra questi e, quasi automaticamente, clicco sul suo nome.

Cleo scrive:
ciao! ^^

La risposta arriva quasi subito e io sorrido.

Loredana scrive:
buonaseraa ^^

Fisso i caratteri sullo schermo, riflettendo. E ora? Decido di andare sul classico.

Cleo scrive:
come va?

Loredana scrive:
bene grazie, a te invece?

«L'ho trovato, come era finito nel divano?» chiede Michele sospettoso, entrando nella mia stanza.
Gli rivolgo uno sguardo veloce. «Suppongo sia colpa mia» dico solamente, battendo velocemente la mia risposta.

Cleo scrive:
tutto bene (:

Esito un attimo. Forse devo presentarmi, o qualcosa del genere. Non sono molto esperta in materia, e mi sembra comunque stupido dato che il mio nome appare continuamente sullo schermo, ma forse può essere un buon modo per cominciare una discussione che non si fermi al solito “tutto bene, grazie”.

mi chiamo Cleo, comunque >.<

Scrivo infine, mordicchiandomi il labbro.
«Cleo, te l'ho detto cento volte, dopo che chiudi una chiamata devi mettere il ricevitore nel coso che serve a tenerlo carico, altrimenti muore subito e io ci metto giorni a trovarlo» mi rimprovera Michele.
Alzo gli occhi al cielo. «Sì, lo so... mi perdoni, Sua Eccellenza, non capiterà più!» esclamo, sarcastica.
Quando torno a guardare lo schermo, Loredana ha già risposto.

Loredana scrive:
piacere, io mi chiamo Loredana... ma chiamami pure Lori, odio chi mi chiama per nome, non so perché ^^''

Cleo scrive:
comunque il tuo non è un brutto nome (:

Loredana scrive:
oh, grazie :) diciamo che è lungo e molto particolare... e poi io adoro dare i soprannomi quindi è perfetto... con te invece non si può, però il nome resta comunque bellissimo :)

Sorrido. Sì, capisco di cosa parla, in fatto di nomi particolari. Non ho mai sentito nessuno chiamarsi “Cleo”, eppure il mio nome mi piace proprio per questo, perchè è raro, e perchè riprende il nome “Cleopatra”.

Cleo scrive:
grazie ^^

Sento la voce di Michele dal soggiorno, che parla al telefono con qualcuno, ma non capisco quello che sta dicendo. Mi stringo nelle spalle e poso la tazza ormai vuota sul comodino.

Loredana scrive:
ma, toglimi una curiosità, ma tu di dove sei? Perché non credo di averti mai vista >.<

Cleo scrive:
in effetti non credo siamo delle stesse parti. Io sono nata nelle Marche, ma vivo praticamente da sempre a Lagundo, un piccolissimo paese la cui popolazione è di maggioranza tedesca alla periferia di Merano (BZ)... tu invece di dove sei?

«Ehi, Cleo, sto ordinando la pizza, tu come la vuoi?» chiede Michele, entrando di nuovo in camera mia.
«Tonno e olive» rispondo frettolosa.

Loredana scrive:
uh, quindi abiti praticamente in montagna! Che bello :) Ehm, io abito da tutt'altra parte: a Rapallo, in provincia di Genova.

Faccio mente locale, ma non mi pare di aver mai sentito di un posto con quel nome, così digito il nome su Google e scopro che è una piccola città che da direttamente sul mare. Fantastico, lei ha il mare, io la neve fangosa fino alle ginocchia.

Cleo scrive:
beata te che stai al mare, qui l'unica caratteristica sono gli impianti sciistici, e dopo un po' ne hai fin sopra i capelli della neve che blocca i marciapiedi... .-.

Loredana scrive:
oh mio Dio! Ma è il mio sogno nel cassetto! Come fa a non piacerti? Sono io che invidio te, miseriaccia...  qui il mare è bello, ma solo in estate quando puoi fare il bagno... d'inverno è così vuoto, freddo e fin troppo tranquillo...

Sorrido. Probabilmente siamo nate entrambe nel posto sbagliato.

Cleo scrive:
secondo me il mare in inverno ha un qualcosa di romantico e mitologico allo stesso tempo. Sei mai stata in Scozia? Lì il mare è scuro e agitato, eppure non è meno bello delle limpide acque della barriera corallina... non sai quanto desideri dipingere il mare, ultimamente...

Loredana scrive:
dipingere? Tu dipingi?! Oddio, ho sempre desiderato avere quel talento. Invece devo ammettere che non saprei disegnare neanche la cosa più infantile del mondo ^^'' Comunque no, non sono mai stata in Scozia (sinceramente non ho mai viaggiato tanto, anche se mi piacerebbe >.<),ma da come descrivi tu il mare scozzese mi piacerebbe molto :)

Cleo scrive:
è bellissima, spero che riuscirai ad andarci, un giorno ** e comunque sì, dipingo, direi che lo faccio da sempre, è un modo per esprimere me stessa, non so se sai di cosa parlo...

«Pizze ordinate» annuncia Michele, entrando per l'ennesima volta in camera mia e sedendosi accanto a me sul letto. «Cosa fai?»
«Chatto» rispondo solamente, sfiorando i tasti con le dita in attesa di una risposta.
«Loredana Valenti? Chi è?» chiede lui incuriosito, osservando la foto del suo profilo.
«Una ragazza che ho conosciuto, dovrebbe avere più o meno la mia età» spiego, voltandomi a guardarlo.
«Ehi, è carina» commenta, con un sorriso.
Sogghigno «Peccato che sia Ligure.»
«Ah, lo sapevo.. mai una volta che siano carine, disponibili e a meno di trenta chilometri di distanza» sbotta, leggermente divertito, alzandosi e tornando il soggiorno.
Scoppio a ridere, poi torno a guardare lo schermo del computer.

Loredana scrive:
sì, ti capisco. Anche io ho un modo per mostrare la mia personalità, ovvero cantando :) Sai, insegno canto a un'accademia musicale di qui. Sono diciannove anni che sono iscritta. Adoro cantare, è praticamente tutta la mia vita. Sarei persa senza la mia voce :D

Cleo scrive:
beata te, io ho una voce terribile >.< comunque mi piacerebbe sentirti cantare, un giorno ^^

Loredana scrive:
oh, se ti interessa a gennaio incido il mio primo disco... se vuoi posso farti sapere il titolo ^^ E piacerebbe anche a me vedere uno dei tuoi disegni. Ma li pubblichi da qualche parte per caso? Comunque scusami tantissimo, ma adesso è meglio che vada a dormire, altrimenti domani chi si alza per andare al lavoro? :) Mi ha fatto davvero piacere chattare con te, spero di sentirti ancora ;)

Cleo scrive:
sì, mi piacerebbe moltissimo ** Per quanto riguarda i miei disegni, quelli digitali o quelli che riesco a scannerizzare li metto su DeviantArt, mentre altri dipinti su tela li metto all'asta su qualche sito poco famoso, un giorno ti darò i link, ora anche io devo spegnere, spero anche io di sentirti ancora, un bacio!

Mi preparo a spegnere, mentre sento il campanello suonare e i passi di Michele sul parquet.

Loredana scrive:
perfetto, allora domani se ci risentiremo mi passerai i link così do un'occhiata, sono curiosissima :) Ciao Cleo, buonanotte. Un bacione :)

Sorrido allo schermo e guardo Loredana passare su “Non in linea”, poi chiudo velocemente tutte le finestre e spengo il computer.



















- Spazio Autrici -

Ed eccomi qui, l'altra metà di questa fic... >.< Mi presento (XD), io sono Leslie, forse qualcuno già mi conosce, ma per tutti gli altri è un piacere conoscervi^^ Per prima cosa mi sento in dovere di ringraziarvi per essere arrivati fin qui, e di riringraziarvi in anticipo se lascerete una recensione, perchè io amo le recensioni, e Lalla pure (correggimi se sbaglio xD) (certo tesoro ^^ NdLaLLa).

Bene, come probabilmente avrete già capito, questo capitolo è dal POV di Cleo, ovvero del mio personaggio. Che c'è da dire? Tutto quello che c'è da sapere su Cleo lo scoprirete leggendo, e non voglio rovinarvi la sopresa xD (ma fidatevi se vi dico che la storia dal suo punto di vista – ovvero quella che ha creato Leslie – è davvero interessante ^^ NdLaLLa)
Siamo andati avanti con i capitoli, e ora siamo all'undicesimo (cioè, io sto ancora scrivendo il decimo, ma sono dettagli ^^").

Non so che altro aggiungere, perciò posto le foto dei personaggi che appaiono in questo capitolo e rispondo alle recensioni =)

Fotografie personaggi:
Cleo 
Michele (che a mio parere è un figo da pauraaaaaa *W* NdLaLLa)
Lara (anche se non compare fisicamente)


Only_Lilli Eh già, """qualcuno""" aveva un impegno X°D (Ehi! Guarda che quel qualcuno legge tutto u.u E comunque era mooolto importante! XD NdLaLLa) e comunque sì, alla fine l'abbiamo pubblicata, e ora la aggiorniamo *O* E la continuiamo, anche grazie al tuo consiglio ;D Grazie mille per tutto, tesoro ** baciiiii (L)

Pretty Addy Grazie... ^/////^ eh sì, probabilmente continueremo, non vi libererete tanto facilmente di noi *W* (Ovvio ;) NdLaLLa) Sì, forse hai ragione, ma abbiamo troppe idee e troppo poco spazio, perciò scriviamo in fretta... cercheremo di seguire il tuo consiglio^^ (Tesoro, guarda che aveva detto a me... non assumerti colpe che non hai ^^ NdLaLLa) grazie tantissime per la recensione, spero di vederne altre ** (giààà *W* NdLaLLa) un bacioooooooo<3

CrImInAlSmOoTh Sì, anche io adoro Betta e Loredana *W* grazie mille per la recensione, anche noi non vediamo l'ora di farvi scoprire come va avanti ^^ bacii (:

kikkiaaa Graziee xD

__piccola_stella_senza_cielo__ grazie mille per i complimenti, non sapete quanto vi adoriamo mentre leggiamo ** Spero di essere stata all'altezza di Lalla >.< (maaa cos'hai? Bevuto cocaina?? Sono io che devo essere alla TUA altezza! Anche perché il mio primo capitolo non mi piace moltissimo... >.> NdLaLLa) baciii


Ed infine, non ci resta che ringraziare JustCrazy che ha deciso di mettere questa fic nella preferite e kikkiaaa di averla, invece, aggiunta nelle seguite. Grazie infinite **

Uh, grazie anche a chi ha solo letto, ci sono ben 130 visualizzazioni *W*

Bene, per questo capitolo è tutto *tira (tirano XD NdLaLLa) un sospiro di sollievo
A presto cariii =P

xo, Leslie and LaLLa

   
 
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