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Autore: Mizar    17/10/2009    5 recensioni
Tutti sappiamo che Sirius non era amato da sua madre,che lo considerava un traditore del suo sangue, ma siamo certi di sapere il vero motivo di tanto odio? Perchè una madre rifiuta il proprio figlio? Cosa si nasconde dietro la facciata della gelida lady Black? Veramente la purezza del sangue è il solo pensiero di questa donna? Secondo me no, e indagando un poco...
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Famiglia Black, Remus Lupin, Sirius Black
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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DISCLAIMER: Harry Potter e tutti i personaggi della saga sono di proprietà di JK Rowling e di chiunque ne possieda i diritti. Questa storia non ha alcun fine di lucro, né intende infrangere alcuna legge su diritti di pubblicazione e copyright.

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Valburga

Walburga osservava con distacco il bellissimo ragazzo dinnanzi a lei.

Alto, lunghi capelli di un nero corvino che scendevano in disordinati riccioli sulle spalle ampie.

Un viso perfetto: labbra carnose, naso dritto e quegli occhi… Gli occhi dei Black, il loro marchio.

Del grigio più puro.

Non chiari come quelli dei Malfoy e, neppure, blù come quelli dei Lestrange.

Grigi, intensi con sfumature cangianti che davano l’impressione, a chi li guardava, d’ un cielo in tempesta.

E proprio la tempesta si leggeva ora in quegli occhi, così uguali ai suoi e a quelli di suo marito.

“ Non m’importa madre del nostro sangue puro.

Non mi ha mai dato un briciolo di felicità e non me la darà mai”

asserì convinto alzando il viso con sguardo di sfida.

Orion impugnò la bacchetta, già pronto a cruciarlo, per la sua insolenza.

“ Fermo”

disse piano la lady, ma la sua voce era dura come l’acciaio.

Docile il marito abbassò il braccio e la guardò sorpreso.

Non era da lei tollerare tanta maleducazione in casa sua.

“ Sirius… Non abusare troppo della mia pazienza e del mio buon cuore. Dovresti ringraziare il cielo di non essere stato cacciato di casa, dopo il tuo nefasto smistamento, che ci ha messo sulla bocca di tutti per anni."

la donna accavallò le lunghe gambe, aggiustando la piega perfetta degli eleganti calzoni di Armani.

Era bellissima.

Nonostante i suoi cinquant’anni era ancora considerata una delle donne più affascinanti dell’intero mondo magico.

Alta, austera, un corpo perfetto ed un viso d’angelo, ma così freddo, distaccato da sembrare quello di una statua.

Solo una persona, al mondo, aveva visto Walburga Black ridere, commuoversi, gemere, ma questo era un segreto custodito con cura.

Per tutti gli altri lei era la perfettissima Lady Black, sempre padrona di se e delle sue emozioni, in qualsiasi situazione.

Persino durante il parto dei suoi due figli non aveva mostrato segni di debolezza, anche se la nascita di Sirius era stata lunga e dolorosa.

Non un lamento era uscito dalle sue labbra, non un gemito e neppure un singhiozzo, quando glielo avevano posato sul ventre.

Si era limitata a prendere tra le mani quel piccolo corpicino caldo e a consegnarlo al marito, dicendo

“ Signor Black…Ecco il vostro erede”

e poi si era completamente disinteressata di lui.

Non era il bambino che avrebbe voluto avere e non si sentiva legata a lui, come non si sentiva legata al marito.

Orion le era stato imposto, perché era un Black e perché era un debole.

Lei era la vera forza, in famiglia.

Era la più intelligente, la più capace, la più astuta, ma era una donna e, purtroppo, le mancava quella piccola appendice che le avrebbe dato il potere assoluto.

Suo padre, però, lo aveva capito e non era su Alphard o Cygnus che aveva riposto le sue speranze.

No, loro erano gli eredi, ma la sua pupilla, l’unica che somigliasse a lui, sia nel fisico che nella tempra era la sua primogenita.

Non era passato giorno che l’uomo non avesse maledetto la sfortuna che aveva fatto nascere Walburga femmina.

Gli altri due figli non avevano il suo talento e mai lo avrebbero avuto.

Alphard era un artista, sognatore e inaffidabile, Cygnus era un cocco di mamma, delicato e prezioso come una porcellana.

La sua nascita prematura e difficoltosa aveva messo a repentaglio la vita sua e della madre, ed era per questo che Pollux si era dovuto accontentare di quei tre figlioli.

Sua moglie non avrebbe potuto dargli nient’altro.

Non ne aveva fatto un dramma, però, ben conscio che l’erede lo aveva già, solo che era nascosto dalle sottane di pizzo e velluto che la madre faceva indossare a Wally e, quando la natura debole degli altri figlioli si era rivelata, non ne aveva fatto una tragedia.

Lui aveva già scelto.

Aveva allevato la bambina impartendole le stesse lezioni degli altri due figli, incurante della disapprovazione della moglie, che vedeva di cattivo occhio che la sua principessina cavalcasse, duellasse con la bacchetta e s’interessasse di economia, politica e araldica.

Pollux, aveva ignorato le sue proteste così, quando Walburga era entrata ad Hogwarts, era al livello di qualsiasi erede maschio purosangue della casa di Serpeverde.

Presto aveva imposto il suo carisma a tutti i compagni verde argento e, a quindici anni, era divenuta la ragazza più ammirata e temuta della scuola.

In molti si erano fatti avanti per sondare il terreno, in cerca di un accordo matrimoniale, ma Pollux aveva già deciso a chi fosse destinata la sua preziosissima figlia.

Orion Black, figlio di suo fratello: un ragazzino viziato e rammollito,che sarebbe stato creta nelle mani della ragazza.

Walburga non aveva commentato, quando il padre le aveva mostrato l’accordo prematrimoniale già firmato da Orion e da zio Arcturus.

“ Figlia mia”

gli aveva detto,secco ed imperioso come sempre,

“ sposando quell’inetto di tuo cugino tu diverrai il vero pilastro della famiglia. Avrai il potere tutto nelle tue mani e, se sarai accorta, potrai dominare l’intero mondo magico. Il frutto della vostra unione sarà un Black con il sangue purissimo di Salazar Serpeverde nelle sue vene. Tu e tuo cugino avete lo stesso sangue e non ne andrà sprecata neppure una goccia."

La ragazza, che al tempo aveva diciotto anni, aveva annuito.

“ Bene padre" aveva sussurrato a capo chino, il cuore in pezzi,

" a quanto le nozze?”

L'uomo aveva sorriso, facendo un cenno d'assenso con il capo.

Walburga non lo aveva mai deluso.

“ Calma, piccola. Non sei ancora pronta per tutto ciò e, soprattutto, non lo è quel povero sciocco che diverrà tuo marito"

aveva detto con calma.

"Tempo al tempo"

Walburga aveva finito quindi la scuola e si era affiancata al padre, che da bravo erede dei Black amministrava tutte le questioni famigliari e finanziarie della loro dinastia, imparando i trucchi dell’ambiente e continuando la sua relazione segreta con Abraxas Malfoy, l’amante di una vita.

La loro storia risaliva, infatti, alla loro infanzia.

Wally ricordava ancora i noiosi ricevimenti nel castello dei Black quando, costretta in abiti improponibili per una bambina di soli undici anni, fatti di strati e strati di velluto e pizzi, doveva rimanere composta e zitta per tutto il pranzo e poi danzare con i figli degli altri invitati.

Il biondissimo serpeverde, rampollo di una delle più ricche e blasonate famiglie del mondo magico, era riuscito a far breccia nel cuore della ragazzina, con la sua aria spavalda e la sua simpatia.

Più grande di lei di pochi anni, Abraxas, nonostante a prima vista fosse un perfetto purosangue, raffinato di modi e molto serio, in realtà era un vero monello.

Era l’unico che riusciva sempre a strapparle un sorriso, con le sue battutacce acide sui grandi, sussurrate a mezza voce tra un giro di valzer ed un inchino.

La loro era stata una storia tenera, fatta di appuntamenti segreti e baci rubati, nei giardini delle ville più belle dell’Inghilterra magica.

La loro prima volta era il ricordo più bello che la donna conservava ne cuore.

Erano così giovani, quindici anni lei e diciotto lui e così incredibilmente innamorati.

Per un poco avevano sperato di potersi unire in matrimonio e già sognavano di poter governare loro il mondo Magico, con le loro conoscenze politiche e il loro enorme patrimonio.

Il padre di Malfoy aveva presentato la sua richiesta a Pollux, ma lui aveva raggelato tutte le loro speranze, rifiutandola.

Walburga aveva cercato di parlare col padre, stando ben attenta a non fargli capire i suoi reali sentimenti.

“ Padre”

aveva esordito, in una calda domenica estiva, mentre lo accompagnava in una passeggiata a cavallo nella tenuta di campagna

“ mi sono giunte voci di una certa richiesta che il signor Malfoy vi avrebbe fatto."

L’uomo l’aveva appena sfiorata con lo sguardo, confermandole con questo gesto, l’avvenuto approccio.

“ Mi pare che Malfoy potrebbe essere un buon partito per me”

aveva detto cauta,

“ sono la famiglia più importante del mondo magico, dopo di noi. Non vedo come si possa rifiutare una proposta così allettante…”

L’uomo aveva riso, con quella risata roca e sicura, che lei amava tanto.

“ Per la mia piccola perla voglio solo il meglio e Abraxas non lo è…”

aveva risposto sibillino, infrangendo il cuore della figlia.

Nonostante il dolore Walburga era rimasta impassibile .

Sapeva che a nulla sarebbero valse le sue lacrime o le sue suppliche.

Lei era l’erede dei Black e doveva compiere la sua missione.

Negli anni successivi aveva visto Abraxas sposare, senza amore, una ragazza purosangue e lei si era dovuta accontentare dell’odioso Orion, nonostante il suo cuore appartenesse da sempre ad un altro uomo.

Entrambi erano divenuti genitori, ma mai nessuno era riuscito a separarli.

Nonostante tutto e tutti, Abraxas e Walburga avevano continuato a vedersi, nel segreto più assoluto e ad amarsi.

Era tra le sue braccia che Wally si rifugiava, quando il mondo diventava troppo crudele per lei, era con lui che si lasciava andare ai sogni e alla tenerezza.

Solo con lui provava quella passione e quel desiderio che la sconvolgevano nel profondo e solo nel suo letto diventava l’amante passionale e selvaggia che Abraxas amava tanto.

Da lui avrebbe voluto un bambino e, insieme, avevano sognato per anni questa creatura che li avrebbe uniti ancora di più, e quando Regulus era nato, con i capelli castano scuro e gli occhi appena un poco più chiari di quelli di Sirius, lei aveva gioito.

Eccolo finalmente il suo bambino.

Per lui aveva sentito l’amore e il desiderio che ogni madre prova per il proprio figlio.

In lui aveva cercato la somiglianza con l’uomo che amava, spiando quel piccolo volto addormentato.

Orion, come del resto tutta la famiglia, non aveva neppure sospettato che quel piccino, nato solo un anno dopo Sirius, fosse frutto di un amore proibito.

La sua costituzione esile e delicata, così simile, agli occhi di Walburga, a quella del vero padre, era stata attribuita alla sua nascita leggermente prematura e il colore un po’ strano dei suoi capelli, diverso dal nero setoso dei genitori e del fratellino, all’influenza irlandese della nonna paterna.

Nessuno aveva saputo; nessuno tranne Abraxas, che si era sentito l’uomo più felice della terra.

Ora lui e Wally avevano finalmente un erede.

Il loro erede.

Il bambino che avrebbe conquistato il mondo.

Intanto Walburga, forte del fatto che il marito era un inetto, era divenuta a tutti gli effetti la capofamiglia, in sostituzione del padre, ormai molto anziano.

Alphard e Cygnus erano stati messi a capo di alcune delle aziende di famiglia, come Orion, ma il vero potere decisionale spettava a lei, l’unica in grado di portare avanti il fardello di quella grande e nobile casata.

La nascita di due figli maschi, sani e vigorosi, l’avevano esonerata anche dal frequentare gli appartamenti privati del marito, con grande gioia d’entrambi, soprattutto di Walburga, che ora poteva dedicarsi completamente al letto del suo amante.

Regulus era cresciuto amato e vezzeggiato.

Walburga se lo era tenuta vicino e lo aveva seguito come il padre aveva fatto con lei, insegnandogli tutto ciò che serviva per forgiarlo a sua immagine e somiglianza.

Questo le era riuscito grazie al fatto che il primogenito ed erede dei Black era Sirius.

Tutto era stato pianificato con meticolosa cura.

La donna sapeva che l’erede sarebbe stato educato dal padre, mentre gli altri figli potevano essere affidati alla madre ed era per questo che aveva aspettato di avere un figlio maschio da donare a Orion, prima di partorire, finalmente, un figlio per se ed il suo uomo.

Quando i ragazzi fossero cresciuti, in qualche modo Walburga sarebbe riuscita a passare il potere al suo secondogenito, anche a costo di uccidere il primo figlio, e finalmente il suo erede, quello nato dall’unione di lei e Abraxas, avrebbe preso il suo posto di leader della famiglia più importante del mondo magico, resa ancora più importante dall’appoggio incondizionato dei Malfoy.

Questi erano i piani dei due amanti e per questo Walburga aveva sempre cercato di allontanare Sirius da se e da suo figlio, ignorandolo completamente, mentre Orion, il padre che lo doveva educare, si disinteressava di lui per seguire i suoi capricci, fatti di Polo, donne e safari in terre esotiche.

   
 
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