L’EQUIVOCO
Intro:Questa storia si basa
naturalmente dopo la fine del manga.I protagonisti hanno circa 22 anni,si sono
sposati e vivono la loro vita serenamente.E’ una delle primissime fanfic che
scrivo(la seconda per la precisione J ),spero che vi piaccia
e che mi facciate sapere come vi è sembrata.Grazie a tutti!!Gemini
La ragazza non stava più nella pelle,e continuava a fare
su e giù per la stanza come un'anima in pena.Rilesse le istruzioni per la
centesima volta:"attendere tre minuti",e poi guardò nervosamente
l'orologio.Erano passati due minuti e mezzo.
-Diavolo,ma perchè questi minuti non passano mai?-,si
disse Sana nervosamente passandosi le dita tra i lunghi capelli castani.Aveva
il cuore e lo stomaco stretti in una morsa.
Tre minuti.Finalmente.Afferrò lo stick(non so come altro chiamarlo...) con
mani tremanti,senza trovare il coraggio di guardarlo.
"Coraggio.Adesso o mai più",si disse,e alzò lo
sguardo.Nel silenzio della stanza sentì il battere furioso del suo cuore.
Due lineette.Sentì il suo cuore fermarsi.Sullo stick
erano apparse due sottili linee blu.
Sentii una fortissima sensazione di gioia salire dal suo
cuore e espandersi in tutto il suo corpo.Il cuore continuava a martellarle
furiosamente,e non riusciva a formulare alcun pensiero coerente.Si lasciò
cadere sul divano,e cominciò a ridere a crepapelle.Era
felice,felice,felicissima.Quello era il momento più bello della sua vita.
-Me lo sentivo,me lo sentivo-,disse al colmo
dell'euforia.Poi trasse un sospiro e cercò di rilassarsi.Prese tra le mani la
fotografia che c'era sul tavolino,e che ritraeva lei e Akito nel giorno del
loro matrimonio,che era stato celebrato sei mesi prima.
Era da quello stesso giorno che aspettava quel momento,e
finalmente era arrivato.Se lo sentiva,era dal primo giorno di ritardo che aveva
avuto la precisa convinzione di essere incinta,ma non aveva avuto il coraggio
di parlarne con nessuno.Non voleva illudersi prima di avere la certezza
assoluta.Soltanto quel giorno aveva trovato il coraggio di andare in farmacia a
procurarsi il test di gravidanza.
-Accidenti,se non lo dico subito a qualcuno
scoppio-,pensò la ragazza euforica.Ovviamente la prima persona a cui pensò fu
suo marito.
-Mio marito-,si disse,e non riuscì a trattenere un
sorrisetto.Le faceva ancora uno strano effetto pensare ad Akito come a suo
marito,le sembrava ieri che lui era il terribile teppistello che le rendeva la
vita impossibile.Invece erano una coppia felice,e ora sarebbero stati ancora
più felici.Si accarezzò il pancino ancora piatto,pensando con incredibile gioia
che lì dentro c'era il loro piccolo,che sarebbe certamente stato il bambino più
felice ed amato del mondo.
In quel momento squillò il telefono,e Sana si precipitò a
rispondere.
-Ciao amore,sono io-,era l'inconfondibile voce del suo
Akito.
-Ciao tesoro!-,rispose lei ancora euforica.
-Senti,volevo dirti che stasera tornerò a casa un po' più
tardi,ho un impegno urgente qui in palestra-
Lei rimase un po' delusa.Pensò di dirgli subito del
bambino,ma poi si trattenne.Una notizia del genere era troppo importante,non
poteva certo dargliela per telefono.-D'accordo.Ma non tornare troppo tardi-
Lui sorrise.-Sta tranquilla.A proposito,stasera devo
parlarti di una cosa importantissima-
Anche la ragazza sorrise.-Anch'io devo dirti una cosa
molto,molto importante.Sicuramente più importante della tua-
-Spero che sia una bella notizia-
-La più bella che potresti immaginare-,rispose lei con
fare sibillino.
Erano le sette,e ancora Akito non era tornato.Sana
iniziava a sentirsi in ansia,e non stava più nella pelle.Voleva che lui fosse
il primo a sapere la bella notizia,ma il bisogno di dirlo a qualcuno la
divorava,e contava i secondi che mancavano al suo ritorno.Alla fine non
resistette più.Prese la giacca e uscì,diretta alla palestra.Gli sarebbe andata
incontro,e gli avrebbe fatto una sorpresa.Già si pregustava la faccia del
marito quando gli avrebbe dato la bella notizia.
La palestra non era molto lontana da casa,infatti in un
quarto d'ora la ragazza fu arrivata.Stava per varcare la soglia,quando delle
voci la bloccarono.Riconobbe la voce di Akito,mentre l'altra era una voce di
donna che non conosceva.Quasi inconsciamente si nascose dietro una pianta.
Vide arrivare il marito in compagnia di una ragazza sconosciuta.La ragazza in questione
era alta e snella,con lunghi capelli neri raccolti in una coda di cavallo che
le arrivava fino alla vita e occhi scuri da gazzella.Indossava un paio di jeans
scoloriti e un giubbotto di jeans più scuro.I due stavano ridendo insieme.
-Smettila su,mi fai troppo ridere,Akito!-,disse la ragazza
misteriosa.
Sana drizzò immediatamente le orecchie.Chi era
quella?Perché l'aveva chiamato per nome?
-Senti Triny,ora basta ridere,parliamo un po' di cose
serie-
-Certamente.Allora stasera hai intenzione di dire tutto a
tua moglie?-,domandò la misteriosa Triny.
-Certo-,rispose il ragazzo,-non ho altra scelta.Non posso
continuare a tenerglielo nascosto-.
La ragazza si sentì gelare.Cosa le stava tenendo
nascosto?
-Secondo me avresti dovuto dirglielo prima-,ribatté Triny
in tono di rimprovero.
-Hai ragione Triny,ma mi è sempre mancato il
coraggio.Negli ultimi tempi poi era così strana...sembrava agitata per
qualcosa.Non volevo darle un altro motivo di preoccupazione-
-Dì piuttosto che temevi la sua reazione!-
Akito rise.-Anche.Sai,ha un caratterino...-
Anche la bella Triny rise.-Come pensi che
reagirà?-,domandò tornando seria.
-Non te lo immagini?Tu come reagiresti a una notizia del
genere?-
-Beh ecco....ma penso che capirà.D'altra parte tu non
potevi farci niente.Non ci si può opporre in eterno ai propri desideri....-,disse
la ragazza in tono sibillino.
-Già.Ma l'ultima cosa che voglio è che soffra per causa
mia....-
Sana non ne poteva più.Voleva assolutamente capire di
cosa stessero parlando,e decise di uscire dal suo nascondiglio.Quando mise la
testa fuori dalla pianta però vide una cosa che la lasciò di sasso.Akito e la
misteriosa Triny si tenevano abbracciati,stretti stretti,e quella donna gli
stava accarezzando i capelli.
Sentì le lacrime che le salivano agli occhi.Le sembrò di
morire.No,non poteva credere a ciò che stava vedendo in quel momento....Non
poteva tradirla in quel modo....
Le sembrò tutto chiaro.Ecco cosa voleva dirle quella
sera!Che si era innamorato di Triny e che voleva lasciarla...Sentì il mondo
crollarle addosso e scappò via,lasciando libero sfogo alle lacrime.
Non poteva tornare a casa,pensò,dopo aver vagato per la
città per una mezz'ora.Ma cosa poteva fare?Andare da sua madre?Da Rei?Da Aya e
Tsuyoshi?
-No-,si disse.-sono i primi posti dove verrebbe a
cercarmi-
Voleva andarsene via,lontano da tutto e da tutti.In un
posto dove stare da sola e poter pensare tranquillamente...ammesso che ci
riuscisse,dopo aver visto tutta la sua vita crollare in pezzi.Non riusciva a
smettere di piangere.Poì pensò al suo bambino,e le lacrime le scesero ancora
più forti.Si accarezzò il ventre cercando di farsi coraggio.
-Non avere paura,piccolo mio.La mamma resterà con te
comunque-,sussurrò.No,non avrebbe mai abbandonato il suo bambino come sua madre
aveva fatto con lei.Era tutto ciò che le rimaneva in quel momento.
Senza accorgersene,Sana era arrivata alla stazione.
-Ma certo-,si disse,colta da un'improvvisa
illuminazione,-ecco dove posso andare!Dalla nonna,alle terme!-
Quello era senz'altro il posto migliore.
Tirò fuori dalla borsetta un foulard nero e un paio di
occhiali scuri,pensando che fosse meglio camuffarsi per evitare di essere
riconosciuta da qualcuno.Non voleva certamente che la sua fuga diventasse di
dominio pubblico.Voleva solo starsene da sola a pensare,e a decidere come
riorganizzare la sua vita dopo quel colpo tremendo.Sapeva di potersi fidare di
sua nonna,che non avrebbe avvertito a casa che la nipote era da lei.Le avrebbe
spiegato la situazione,e sicuramente la nonna avrebbe potuto darle un buon
consiglio.
Andò a comperare il biglietto e poi salì sul treno.Si
lasciò cadere sul primo sedile libero che trovò,sfinita e amareggiata.Cullata
dal movimento del treno,si addormentò.
-Signora,signora si svegli!-,le disse una profonda voce
maschile.
Sana si svegliò di soprassalto e vide davanti a sè un giovane
in divisa.-Oddio,non possono avermi trovato....e se avessero avvisato la
polizia e fossero qui a prendermi?-,si disse in preda al panico.Poi stabilì che
era impossibile,e sorrise al giovane in divisa cercando di essere il più
naturale possibile.
-Sì?-
-Scusi il disturbo,ma sono il controllore del
treno.Potrebbe farmi vedere il suo biglietto e i suoi documenti per favore?-,le
chiese il controllore gentilmente.
La ragazza gli porse il biglietto e aprì la borsa per
cercare i suoi documenti.
-Scusi se l'ho chiamata signora nonostante sia così
giovane,ma vede...ho notato che indossa la fede...-,disse il giovane,tentando
timidamente di corteggiarla.
Sana si sentì gelare,e si guardò la piccola mano su cui
brillava ancora la fede nuziale.Sentì le lacrime salirle agli occhi ripensando
al giorno del suo matrimonio,e alle promesse che lui le aveva fatto.Le aveva
davvero mantenute,pensò amaramente.Cercò di riscuotersi,e porse la carta
d'identità al controllore.
-Hayama Sana,anni 22....Molto bene,direi che è tutto a posto-,disse
il controllore restituendole il documento,-le auguro buon
viaggio,signora.Comunque è quasi arrivata,la sua fermata è la prossima-.
-La ringrazio-,disse la ragazza sforzandosi di sorridere.
Dopo circa venti minuti il treno si fermò alla stazione
del paesino di sua nonna.La ragazza scese e si incamminò a piedi verso
l'albergo.Ci volle una buona mezz'ora per raggiungerlo,ed erano ormai le dieci
passate quando Sana varcò la soglia.Era sfinita,affamata e col morale a terra.
Ad accoglierla arrivò una donna sulla trentina,con i
capelli scuri tagliati corti e vivaci occhi azzurri.Le sorrise
cordialmente.-Benvenuta,signorina.Sono Atsuko Kawada,la direttrice.Posso fare
qualcosa per lei?-
Sana sorrise tristemente.-Sono la nipote della signora
Kurata,potrei parlare con mia nonna?-
La signora Kawada le fece un luminoso sorriso.-Ma
certo!Corro a chiamargliela!-
-Cosa?Mia nipote?-,si udì subito la voce sorpresa della
nonna,che uscì fuori da una stanza in vestaglia,con i capelli in disordine e lo
sguardo preoccupato.Sgranò gli occhi quando vide di fronte a sè la nipote
pallida,sconvolta e con l'aria distrutta,che l'attendeva presso la reception
con una semplice borsetta a tracolla come unico bagaglio.
-Tesoro!Ma cosa ci fai qui?-,chiese stupita la vecchia
signora.
La ragazza corse ad abbracciare la nonna,e le gettò le
braccia al collo scoppiando in lacrime.
-Ma piccola mia!Perché piangi?-
La ragazza scosse il capo,non riuscendo a frenare i
singhiozzi.
-D'accordo,vieni con me-,disse dolcemente la nonna.La
condusse nella sua stanza,e le preparò una buona cioccolata calda.
Sana la bevve lentamente,continuando a tenere gli occhi
bassi,con il volto rigato dalle lacrime.
-Si può sapere cos'è successo?Piombi qui senza dire
niente,a quest'ora,pallida come un fantasma e in lacrime.Sono davvero
preoccupata per te-,le chiese la nonna.
-Mi dispiace nonna.Se ti disturbo domani andrò via
subito-,mormorò la ragazza.
-Mi disturbi?Ma cosa dici?Solo vorrei sapere che ti è
successo-
-Semplice.Sono andata via da casa-
La signora Kurata sgranò gli occhi per lo stupore.-Andata
via da casa?Senza dire niente a nessuno?-
La nipote annuì.
-E nessuno sa dove sei?-,continuò la nonna.
-No.Non ho lasciato nessun biglietto,niente.E non ho
portato nulla con me-
-Ma benedetta ragazza!Devi telefonare subito a
casa.Saranno tutti in pensiero per te.Tua madre,tuo marito...-
A sentire nominare Akito,Sana scoppiò nuovamente in
singhiozzi.
-Tesoro...è successo qualcosa con tuo marito?-,domandò
cautamente la signora.
-E' finita nonna-,disse lei tra le lacrime.-Il mio
matrimonio è finito-
La nonna quasi cadde dalla sedia.-Ma tesoro,sono appena
sei mesi che ti sei sposata....Se hai litigato con lui,non
preoccuparti....vedrai che farete pace-
La ragazza piangeva sempre più forte.-Magari fosse solo
un litigio nonna...ti dico che è finita...mio marito ha un'altra...-
La donna fissò la nipote meravigliata.-Ma sei impazzita
tesoro?Se è chiaro come il sole che quel ragazzo ti adora...-
Sana scosse il capo.-Ha un'altra-,ripeté.
-Te l'ha detto lui?-
-Li ho visti con i miei occhi nonna!-,urlò la ragazza,e
le raccontò di ciò che aveva visto e udito.
-Sei sicura che non sia solo un equivoco?-,insistette la
nonna.
La ragazza scosse di nuovo il capo.-Si
abbracciavano,nonna.E poi questa Triny non l'ho mai sentita nominare.Ed è
facile immaginare il motivo-,disse amaramente.
La nonna l'abbracciò e la lasciò sfogare,accarezzandole
lievemente i capelli come se fosse una bambina.
-E adesso cosa pensi di fare?-,le chiese con cautela.
-Non lo so-,rispose la nipote con voce rotta,-sono venuta
qui perchè devo pensare,riflettere.La mia vita è andata in pezzi
completamente,non so più cosa fare....-
-Su su,non fare così.Secondo me devi tornare a casa e
dirgliene quattro a quel mascalzone.Senti come si giustificherà.E se avrai le
prove che effettivamente ti tradisce,purtroppo non ti rimarrà che chiedere il
divorzio-.La nonna abbassò lo sguardo tristemente.
Sana chinò il capo.-Non è così semplice,nonna....-
-Lo so-,sospirò la vecchia signora,-in fondo ti sei
sposata da così poco tempo,e poi è evidente che ne sei molto innamorata...-
-No...non si tratta solo di questo....E'vero,io lo amo
tantissimo,e solo l'idea di perderlo mi fa impazzire....Ma non è solo questo
nonna.....non ti ho ancora detto tutto....-
La nonna continuava ad accarezzarle i capelli.-Vuoi dire
che c'è dell'altro,tesoro?-
Sana annuì,e trasse un profondo sospiro.Guardò la nonna
negli occhi.-Sono incinta-,disse flebilmente.
La signora Kurata sgranò gli occhi,e non seppe cosa
ribattere.Rimase a lungo in silenzio,mentre la nipote ricominciava a piangere
debolmente.
-Ne sei sicura?-,le chiese poi cautamente.
La ragazza annuì.
-Beh...questo tesoro cambia tutto.Cambia veramente
tutto.Ora quello che devi fare è prendere il telefono,chiamare tuo marito e
dirgli di venire qua a prenderti.E poi parlare con lui.Lo sa del bambino?-
-No...ero andata alla palestra proprio per dirglielo....-
-Sana,devi dirglielo assolutamente.Ha diritto di
saperlo.Tra l'altro non potrai tenerglielo nascosto in eterno-,insistette la
nonna.
-Lo so-,sussurrò lei.
-Tesoro,qui non si tratta solo della tua vita,o della
sua.C'è di mezzo la vita di questo bambino che non c'entra niente.Devi pensare
soprattutto al bene di tuo figlio,adesso...-,le disse la nonna.
Le lacrime ripresero a scorrere sul viso della
ragazza.-Lo so....non faccio che ripetermelo....Ma nonna,mi sento a pezzi.A
pezzi capisci?!-,non riusciva più a trattenere la sua disperazione,-Questo
bambino io l'ho desiderato tanto,tantissimo....ho passato le ultime due
settimane a pregare di essere incinta....quando l'ho saputo ero la persona più
felice della terra....Già m'immaginavo la faccia che avrebbe fatto Akito quando
l'avrebbe saputo,e come sarebbe stato felice....Ma in pochi istanti è crollato
tutto a pezzi...Non era così che doveva andare...E ora non so come fare...come
dirglielo....Perché non posso accettare che rimanga con me solo perchè aspetto
un figlio da lui!-,esclamò scoppiano in singhiozzi e gettandosi tra le braccia
della nonna.
La nonna le accarezzò lievemente i capelli.-Ora devi
cercare di calmarti,tesoro.Questa agitazione fa male a te e al tuo
bambino.Adesso dico ad Atsuko di prepararti una bella tisana,poi ti metti a
letto e vedrai che domattina tutto ti apparirà sotto una luce diversa-,le disse
con dolcezza.
Sana annuì e si asciugò le lacrime col dorso della
mano.La nonna la condusse nella sua stanza,dove poco dopo la raggiunse Atsuko
Kawada con una tisana alle erbe.La ragazza la bevve e si infilò sotto le
coperte,cercando di prendere sonno e di non pensare più a niente.
Alla stessa ora,a casa,Akito era fuori di sè dalla
preoccupazione.Continuava a fare su e giù per la stanza come un'anima in
pena,mentre tutti lo guardavano ansiosamente.Non mancava nessuno:la signora
Misako,Rei insieme ad Asako,Fuka e Takaishi,Tsuyoshi insieme ad Aya,che stava comodamente
sdraiata sul divano per il fastidio del pancione,suo padre e sua sorella
Natsumi.
Il ragazzo era tornato a casa intorno alle sette e mezza
e non aveva trovato traccia della moglie.Lì per lì aveva pensato che fosse
uscita un attimo per qualche commissione,ma si erano fatte le otto,poi le otto
e mezza e Sana non era tornata.Preoccupato,aveva iniziato a fare delle
telefonate per sapere se qualcuno l'avesse vista,ma nessuno aveva la più
pallida idea di dove potesse trovarsi.Erano ormai le undici,e della ragazza
nessuna notizia.Non era tornata a casa,non aveva chiamato,e nessuno si era
fatto vivo per dare sue notizie,nel caso le fosse successo qualcosa.
-Non pensi che dovremmo chiamare la polizia?-,domandò
ansiosamente Tsuyoshi.
-Hai provato nel cellulare?-,chiese invece Fuka.
-Certo che ho provato,ma non risponde!-,rispose
bruscamente Akito senza smettere di camminare.
-Lei cosa ne pensa,Sensei?-,domandò Rei rivolto alla
madre della ragazza.
La signora Misako appoggiò la sua tazza di the sul
tavolino.-Non so cosa dire.Non è venuta da me,e nemmeno ha telefonato.L'ultima
volta che l'ho sentita è stata ieri sera,ed era tranquillissima-,disse
flebilmente.
-Io l'ho sentita oggi pomeriggio.Sembrava particolarmente
allegra,e ha detto che doveva dirmi una cosa importante.Una cosa bella,da come
mi ha detto.Ma dove può essersi cacciata?-,esclamò Akito.
Fuka gli si avvicinò e gli mise una mano sulla
spalla.-Forse dovremmo riprovare a chiamarla-,suggerì.
Il ragazzo sollevò la cornetta e fece il numero del
cellulare di Sana,ma la vocina gli disse che l'utente non era al momento
raggiungibile.Scagliò la cornetta a terra con rabbia e si sedette sulla
poltrona con la testa tra le mani.
-Maledizione!E se le fosse successo qualcosa!-,imprecò.
-A questo punto ha ragione Tsuyoshi,è meglio chiamare la
polizia-,intervenne Aya.
-Ci penso io-,fece Tsuyoshi.Sollevò la cornetta da terra
e fece il numero della centrale.
-Buonasera.Dovrei denunciare la scomparsa di una
persona-,disse in tono grave.
Mezz'ora dopo due agenti erano nella casa e stavano
raccogliendo tutte le informazioni.
-Dunque,la persona scomparsa è?-,domandò il più anziano
dei due,un uomo sulla cinquantina con i capelli brizzolati e una folta barba.
-Hayama Sana...mia moglie-,disse Akito,seduto sulla
poltrona con una tazza di caffè in mano.
-Da quanto tempo non ha più notizie di sua
moglie?-,chiese il più giovane,un ragazzo biondo sulla trentina.
-Da questo pomeriggio-
-La signora ha portato qualcosa con sè?-
-No,la sua roba è tutta in casa-,intervenne Natsumi,che
era salita a controllare se la cognata avesse preso con sè dei vestiti o altro.
-Doveva avere con sè giusto il portafoglio e pochi
effetti personali-,aggiunse Akito.
-Può mostrarmi una foto della signora?-,chiese l'agente
più anziano.
Il ragazzo gli indicò stancamente la foto del matrimonio
che si trovava sul tavolino.
-Ma questa è...-,disse l'agente più giovane riconoscendo
immediatamente la ragazza.
-Dovrebbe essere facile ritrovarla.Il suo è un volto
piuttosto noto-,aggiunse il più anziano.
-Pensa che potrebbe essere stata rapita?-,domandò
preoccupato Rei.
-Non è un'ipotesi da escludere,purtroppo.Potrebbe
trattarsi di qualche ammiratore squilibrato.In questo caso non resterebbe che
aspettare che i rapitori si facciano vivi.Ha trovato qualcosa di strano in casa?-,proseguì
il poliziotto.
Akito scosse la testa.-Era tutto assolutamente in ordine-
-Possiamo dare un'occhiata in giro?-
-Naturalmente-
I poliziotti percorsero passo passo tutta la casa per
notare se ci fosse qualcosa fuori posto,ma non rilevarono nulla di importante.
-Senta...gradiremmo che sulla vicenda fosse mantenuto il
più stretto riserbo...Se la notizia arrivasse in qualche modo alla
stampa...-,disse un po' imbarazzato Rei ai due agenti.
L'uomo annuì.-Non si preoccupi.Inizieremo con i controlli
negli aeroporti e nelle stazioni ferroviarie.Conoscete qualche posto che la
signora avrebbe potuto decidere di raggiungere?Qualche motivo per cui possa
aver deciso di andarsene?-
Tutti i presenti scossero la testa.
-Senta,agente.Io e mia moglie siamo sposati da soli sei
mesi,e ci amiamo moltissimo.Per quale ragione avrebbe dovuto andarsene?-,disse
Akito sconvolto alzandosi in piedi.
-Non è che magari avete litigato,e la signora si è
arrabbiata e ha deciso di starsene un po' da sola a riflettere?-,chiese il poliziotto
più giovane.
-Assolutamente no.Non ho mai litigato con mia moglie dal
giorno che l'ho sposata-,rispose risoluto.
-Avete qualche amico o parente che vive fuori
città?-,proseguì l'agente più anziano.
-L'unico parente è mia madre,che gestisce un albergo
nella vicina stazione termale.Ma se fosse lì ci avrebbero già
avvisato,credo-,intervenne la signora Misako pensierosa.
-Non è da escludere nessuna
possibilità,signora.Controlleremo anche alla stazione ferroviaria della
stazione termale-,disse il poliziotto.
-Agente...dovete ritrovare mia moglie,assolutamente...Lei
è troppo importante per me...Non potrei sopportarlo se le succedesse
qualcosa...-,disse Akito nervosamente.Gli si leggeva in faccia la sofferenza
che provava.
-Non si preoccupi,noi faremo tutto il possibile-rispose
il poliziotto sorridendogli bonariamente.
Il mattino dopo Sana si svegliò di buon umore,ma bastò il
ricordo della sera precedente per farla ripiombare nella tristezza.Atsuko le
portò la colazione,ma la ragazza si rifiutò di mangiare.Aveva lo stomaco
chiuso.
La nonna giunse nella stanza pochi minuti dopo che una
sconsolata Atsuko se ne era andata col vassoio pieno.
-Tesoro,devi sforzarti di mangiare qualcosa-,le disse in
tono di rimprovero,-nelle tue condizioni è importante che tu ti nutra
correttamente.E poi penso che dovremmo andare dal medico-
La ragazza scosse il capo.-Mi dispiace,nonna,ma proprio
non ce la faccio a mangiare.E poi non penso sia necessario andare dal
dottore,io sto benissimo-
-I controlli sono importantissimi nella prima fase della
gravidanza.Comunque,se non te la senti di andare da lui,lo chiamerò e gli dirò
di venire qui.E' un mio caro amico e non rifiuterà-,insistette la signora.Prese
la mano della nipote e la guardò dritta negli occhi.-Tu ci tieni al tuo bambino
vero?-
-Infinitamente.E' tutto quello che mi resta ormai-
La nonna le sorrise.-Allora devi prenderti cura di
lui.Vado a chiamare il dottore,tu cerca di mangiare qualcosa-,insistette.
La ragazza ricambiò il sorriso della nonna.-D’accordo-.
Atsuko tornò nella stanza,e Sana prese di malavoglia un
bicchiere di succo d’arancia e una brioche calda e croccante,appena uscita dal
forno.
-Grazie Atsuko,lei è molto gentile-,disse dolcemente
rivolta alla direttrice.
La donna le sorrise.Era molto bella e affabile,e sapeva
come far sentire le persone a proprio agio.-Ma si figuri,signorina,per me è un
piacere.E comunque,la prego,mi dia pure del tu-
-D’accordo,Atsuko.Anche lei…cioè tu…puoi chiamarmi
tranquillamente Sana,quel “signorina” mi fa sentire anziana”-,rispose lei,sorridendo
spontaneamente per la prima volta da quando era arrivata.
Atsuko fu felice di vederla sorridere.-Già,del resto sei
così giovane…Ti va un’altra brioche?-,domandò,vedendo che la ragazza aveva
finito di mangiare.
Sana scosse il capo.-No,ti ringrazio,ma non ho molto
appetito-
-Secondo me invece ti farebbe bene.Sai…non vorrei essere
invadente,ma tua nonna mi ha detto che aspetti un bambino…e nelle tue
condizioni bisogna nutrirsi il meglio possibile-,disse la donna.
-Sì,è così,aspetto un bambino-,confermò la ragazza con un
pallido sorriso,accarezzandosi la pancia.-Tu sei sposata Atsuko?-
Atsuko non rispose per un attimo,e il suo sguardo si
incupì,tanto che Sana temette di aver fatto una gaffe.-Lo ero.Purtroppo tra me
e mio marito è finita-,disse poi in un soffio.
-Oh,scusami se ti ho chiesto una cosa del genere,sono
stata davvero indelicata!Perdonami,Atsuko!-,esclamò Sana contrita.
L’altra le sorrise debolmente.-Non preoccuparti,è una
cosa che appartiene al passato.Ormai sono cinque anni che ho divorziato,e me ne
sono fatta una ragione,anche se ho sofferto moltissimo-
-Ti capisco-,disse la ragazza,mentre un’ombra di
tristezza le offuscava il volto.
-Senti Sana….non vorrei essere indiscreta…tua nonna non
mi ha detto il motivo per cui sei qui…Senti,ecco,ho notato che porti la
fede,quindi penso che sei sposata…-,disse la donna timidamente,e in lieve
imbarazzo.
Sana annuì.-Sì,sono sposata da sei mesi,ma
purtroppo….temo che il mio matrimonio sia già finito-,disse tristemente.
Atsuko fece un’espressione stupita.-Ma come…ma tu sei
incinta!-
-Questo mio marito non lo sa…non ancora-,ribatté l’altra
in tono spento.
-Senti…se non ti va di parlarne…ma sappi che vorrei fare
qualcosa per aiutarti….hai un’espressione così triste,e mi fa male vedere una
ragazza così giovane con un tale stato d’animo,mi ricorda quello che ho passato
io…-,disse Atsuko.
-No,anzi, ti ringrazio…penso proprio di aver bisogno di
sfogarmi con qualcuno,altrimenti impazzirò-,replicò Sana,e le raccontò quanto
le era accaduto la sera prima.Le disse che era andata fino alla palestra in cui
Akito insegnava karate per dargli la notizia della sua gravidanza,del colloquio
tra lui e Triny che aveva casualmente udito e di come lo avesse visto
abbracciare quella ragazza.Atsuko l’ascoltava con molta attenzione.
-Ecco,scusa se te lo dico….certo,capisco la tua
reazione,dev’essere stato un colpo vedere tuo marito che abbracciava quella
donna….ma forse sei stata un po’precipitosa.Credimi,parlo per esperienza
personale-,disse alla fine del racconto.
Sana la guardò con aria interrogativa.
-Vedi…sei anni fa scoprii di essere incinta.Ero sposata
da appena un anno,e fu una notizia bellissima.Anche Ryoichi,mio marito,era al
settimo cielo.All’epoca io ero segretaria in un albergo,mentre mio marito
faceva il maestro elementare.Eravamo sereni,felici,e la nascita di quel bambino
era il coronamento di tutti i nostri sogni.Ero veramente la donna più felice
della terra-,iniziò a raccontare Atsuko,tenendo gli occhi fissi a
terra.-Poi….purtroppo…ebbi dei problemi con la gravidanza,e perdetti il mio
bambino al terzo mese-,disse con voce strozzata.
Per un attimo tacque,incapace di proseguire.Sana le
strinse una mano,rivolgendole un’occhiata confortante.-Mi
dispiace,Atsuko-,disse contrita.
La donna scosse il capo.-La perdita di quel figlio che
avevo desiderato con tutta me stessa mi distrusse,divenni un’altra
persona.Persi interesse per tutto:per me stessa,per il mio lavoro,per
Ryoichi…mi licenziai,e passavo tutte le mie giornate a piangere sul divano.Mio
marito cercava di scrollarmi,ma io ero chiusa nel mio dolore,e pensavo che
nessuno potesse capirmi…Mi sentivo un fallimento,e anche terribilmente in
colpa,e credevo che Ryoichi potesse solo odiarmi…così lui finì per allontanarsi
da me.-Si interruppe nuovamente,cercando di trattenere le lacrime.
-Atsuko…non devi parlarne,se è così doloroso per
te-,intervenne Sana.
Atsuko scosse nuovamente il capo.-Ryoichi si buttò a
capofitto nel lavoro…Iniziò a stare fuori per riunioni,entrò nel comitato
organizzativo della scuola e iniziò a gestire le attività dei club,per passare
più tempo possibile fuori di casa,e non vedermi in quello stato.Solo allora
compresi che se fossi andata avanti così avrei perso anche mio marito,oltre ad
aver perso mio figlio.Un giorno decisi di reagire.Andai dal parrucchiere,mi feci
bella,e raggiunsi mio marito a scuola,dove si era trattenuto per una riunione.E
vidi Ryoichi parlare con una collega…una ragazza bella,alta…le stava parlando
di qualcosa di cui doveva parlare assolutamente con me,e lei lo incitava a
farsi coraggio…gli disse “vedrai,sono certa che tua moglie capirà”,e poi lo ha
abbracciato.Credimi…mi sono sentita crollare il mondo addosso-.
-Lo immagino-,mormorò Sana,ripensando al momento in cui
aveva visto Akito e Triny abbracciati.
Atsuko annuì.-La prima cosa che pensai fu che quella
donna fosse l’amante di Ryoichi,e che lui avesse in progetto di lasciarmi per
mettersi con lei.E diedi tutta la colpa a mio marito,pensai che lui non avesse
sofferto affatto per la morte di nostro figlio,che non gli importasse niente di
me…e quando tornò a casa lo aggredii.Gli dissi delle cose orribili…arrivai
addirittura ad accusarlo di tradirmi anche prima che perdessi il bambino,e di
essere la causa della morte di nostro figlio.Ryoichi ne fu ferito a morte.Se ne
andò immediatamente di casa-.Atsuko si bloccò.
-Ma..Atsuko…quella donna era veramente l’amante di tuo
marito?-,domandò Sana.
La giovane direttrice scosse il capo.-No.Qualche giorno
dopo mi contattò un avvocato.Mio marito voleva chiedere il divorzio.Mi sembrava
una cosa assurda,ed ero ancora furiosa con lui,quindi andai a scuola.La prima
persona che incontrai fu quella donna,e la aggredii,la accusai di essere
l’amante di Ryoichi e di aver distrutto il mio matrimonio.Lei rimase allibita,e
quando le dissi di averli visti insieme mi spiegò tutto.A quanto pare,il marito
di quella donna era uno psicologo,e aveva consigliato a Ryoichi di andare
insieme a me nel suo studio per un consulto…Per aiutarmi a superare il dolore
della perdita del bambino.Era di quello che Ryoichi doveva parlarmi quella
sera.-.Atsuko si passò una mano sul volto,pallida e sconvolta.-Naturalmente
appena capii la situazione corsi da mio marito…gli dissi che era stato tutto un
equivoco,che avevo pensato mi stesse tradendo,che lo amavo…gli dissi che ero
pentita delle cose orribili che gli avevo gridato in preda alla
rabbia.Ma…ormai….Ryoichi fu glaciale.Mi disse che ero stata veramente
meschina,che le cose che gli avevo detto erano spaventose…mi accusò di non aver
avuto fiducia in lui…di non aver voluto condividere con lui il dolore per la
perdita del bambino…Mi disse che era anche suo figlio,che anche lui aveva
sofferto,ma che io non lo avevo capito.E che ormai tra noi era finita.Si era
scavato un solco troppo profondo-.Una lacrima scivolò sulla guancia di Atsuko.
-Fu difficile per me,dopo.Dovetti concedergli il
divorzio.Se ne andò in un’altra città,e a me rimasero solo le macerie della mia
vita.Per lungo tempo venni seguita da uno psicologo.Poi trovai questo lavoro
presso tua nonna,e ricominciai lentamente a vivere.Ma tuttora non ho trovato la
forza per affrontare un nuovo amore-,disse tristemente.Poi guardò la giovane
amica,che l’aveva ascoltata in silenzio per l’intera durata del suo racconto.
-Sana,ascoltami…la tua situazione è diversa dalla mia,lo
so… Ma non commettere il mio stesso errore.Non giudicare colpevole tuo marito
prima di avergli chiesto spiegazioni,di aver ascoltato la sua versione dei
fatti.Se fosse soltanto un colossale equivoco,rischieresti di gettare al vento
la cosa più importante della tua vita-.Le prese le mani.-Pensa a quella
creatura che porti in grembo.E’ anche per lui che devi parlare con tuo marito,e
chiarire-,le disse animatamente.
Sana rimase un attimo a riflettere.Atsuko non aveva tutti
i torti,in fondo lei era scappata senza chiedere nessuna spiegazione ad
Akito,aveva dato per scontato il fatto che lui la stesse tradendo e che volesse
lasciarla per Triny.Non aveva avuto la minima fiducia in lui,che pur conosceva
da tanti anni.Il dubbio prese a tormentarla..se Atsuko avesse avuto ragione?Se
fosse stato solamente un equivoco,e lei stesse gettando il suo matrimonio alle
ortiche senza una valida ragione?
E poi c’era il suo bambino…che non era soltanto figlio
suo,ma anche di Akito,e il padre aveva diritto di saperlo.Non avrebbe potuto
tenere la sua gravidanza nascosta a lungo.E non sarebbe potuta fuggire in
eterno.Ma cosa doveva fare allora?
-Atsuko…-,disse la ragazza con voce tremante,-potresti
lasciarmi sola?Ho bisogno di riflettere…-,disse infine.
La donna annuì,e lasciò la stanza in silenzio.
Lo squillo del telefono svegliò Akito da un sonno breve e
agitato.Si era addormentato sul divano.Vide la signora Kurata e Rei appisolati
su una poltrona,e udì dalla cucina sua sorella Natsumi che stava preparando il
caffè.Gli altri amici se n’erano andati a casa,pregandolo di informarli
immediatamente se la polizia avesse avuto notizie.Il ragazzo si precipitò a
rispondere,pregando che fosse Sana a chiamare.
-Pronto?-,domandò agitato.
-Signor Hayama…sono l’agente Fukunishi-,riconobbe la voce
del poliziotto della sera precedente.
-Mi dica,agente…avete notizie di mia moglie?-,chiese
ansiosamente.
-Un controllore delle linee ferroviarie afferma che ieri
sera una ragazza di 22 anni di nome Hayama Sana si trovava su un treno diretto
alla stazione termale in cui si trova l’albergo della nonna di sua moglie.La
descrizione corrisponde,quindi è molto probabile che la signora si trovi alle
terme-,disse l’agente.
Akito si rilassò sul divano.-Meno male…adesso abbiamo un
indizio per ritrovarla-
-Senta,signor Hayama…sua moglie non si è ancora messa in
contatto con lei?-,domandò Fukunishi.
-No,agente,e la cosa in effetti mi stupisce.Tra l’altro
nemmeno sua nonna ci ha dato notizie…Comunque chiamerò immediatamente
l’albergo.Grazie di tutto,agente-,disse cordialmente.
Dall’altra parte del filo,l’agente sorrise.-Di
niente,dovere.Spero che riesca a ritrovare sua moglie-
Appena ebbe riagganciato,Akito svegliò Rei e Misako e li
informò delle ultime novità.Misako andò su tutte le furie.
-Mia madre ha passato il limite!Possibile che mia figlia
si sia presentata da lei nel cuore della notte e che non abbia pensato
minimamente di avvertirmi?-,disse arrabbiatissima.
-Probabilmente pensava che sapesse dove si trovava
Sana,sensei-,cercò di tranquillizzarla Rei.
-Voglio chiamarla subito!-,esclamò la donna,ma Akito la
fermò.
-Si tratta di mia moglie,voglio essere io a
chiamare-,disse in tono risoluto afferrando la cornetta.Ma in quel momento
sopraggiunse Natsumi dalla cucina,con aria grave,e il ragazzo si fermò.
-Che succede,Natsumi?-,disse osservando lo sguardo strano
della sorella.
-Ecco…il caffè è finito,e io stavo buttando la confezione
nel bidone dei rifiuti,quando ho visto questo…-,disse mostrando una scatola che
teneva in mano.-Ho pensato che doveste vederlo anche voi-,spiegò.
Akito gliela strappò bruscamente dalle mani.Era una
scatolina bianca con dei bordi blu,di quelle tipiche da farmacia.Il ragazzo la
rigirò senza capire di cosa si trattava,poi lesse la scritta e rimase
ammutolito.
-Di che si tratta?-,domandò Rei preoccupato.
-Di un test di gravidanza-,rispose Akito in tono
incolore.
Rei e Misako per poco non caddero dalla poltrona.-E di
chi sarebbe?-,domandò Rei spaesato.
-Ma di Sana,naturalmente,di chi vuoi che sia?-,intervenne
Natsumi spiando il volto del fratello,che annuì.
-Dev’essere sicuramente suo-,confermò Akito continuando a
rigirare la scatola.
-Ma vuoi dire che….che Sana potrebbe…-,balbettò Rei,che
non ci capiva più niente.Prima la ragazza spariva misteriosamente,poi saltava
fuori che aveva comprato,e utilizzato un test di gravidanza,e quindi che
perlomeno pensava di essere incinta.
-Forse…forse era questa la notizia che doveva darmi ieri
sera…-,rifletté Akito a voce alta.-Aveva parlato di una notizia bellissima che
doveva darmi…forse voleva dirmi che aspetta un bambino…-,proseguì,incapace di
rendersi conto di quello che stava accadendo.
-Ma allora perché è scappata?-,esclamò Natsumi.
-Forse la scoperta di essere incinta l’ha disorientata…e
le sono venuti dei dubbi…-,suggerì Rei.
-No,no,non è possibile…Ieri pomeriggio,quando le ho
parlato al telefono,era felicissima,raggiante….Del resto sono sei mesi che
siamo sposati…sarebbe meraviglioso avere un bambino…e per quello che so,Sana lo
desiderava moltissimo…da quando Aya aveva annunciato la sua gravidanza,non
parlava d’altro…-,disse Akito,che ora capiva ancora meno il motivo della fuga
della ragazza.
-Forse quando ti ha parlato al telefono era convinta di
essere incinta,ma poi il test è risultato negativo e lei c’è rimasta
male…-,suggerì Natsumi.
-Per saperlo dovremmo ritrovare questo benedetto
test-,intervenne Misako.
-Ho controllato nel bidone,ma non c’era-,disse Natsumi.
Akito si lasciò cadere nuovamente sul divano,e scostò
malamente il cuscino.Lo sguardo gli cadde allora su una sorta di termometro che
era abbandonato sul divano,proprio dietro a dov’era stato fino a un attimo
prima il cuscino.Lo prese e lo mostrò alla sorella.
-Natsumi,potrebbe essere questo?-,le domandò.
Natsumi annuì e glielo tolse dalle mani.-Ci sono due
lineette azzurre-,disse,e andò a vedere nelle istruzioni riportate sulla
confezione.-Questo significa che il test è positivo-,annunciò poi.
Rimasero tutti a bocca aperta.Akito sollevò la cornetta e
fece il numero dell’albergo della signora Kurata alle terme,deciso a parlare
con Sana una volta per tutte e chiarire così quella spinosa faccenda.In quel
momento suonarono alla porta,e Natsumi andò ad aprire.
-Pronto?-,rispose Atsuko Kawada all’albergo.
-Buonasera,mi chiamo Akito Hayama e vorrei parlare con la
signora Kurata-,disse Akito in tono risoluto,mentre Natsumi faceva entrare
Triny nel salone.
-Gliela chiamo immediatamente-,disse Atsuko,e dopo pochi
istanti la nonna di Sana venne all’apparecchio.
-Buonasera,sono Ritsuko Kurata-,disse in tono formale.
-Buonasera,sono Akito Hayama,il marito di Sana.Vorrei
sapere se mia moglie è lì da lei-,esordì Akito senza troppi preamboli.
La donna esitò per un attimo.-No,Sana qui non si è
vista.Perché,è successo qualcosa?-,chiese fingendo disinvoltura.
Nel frattempo,Misako si era avvicinata a Triny e le si
era presentata.La ragazza strinse cordialmente la mano della donna.
-Felice di conoscerla,sensei,io mi chiamo Triny
Kishida,sono la moglie del proprietario della palestra-,disse in tono gioviale.
-Piacere mio,signora Kishida,anche se avrei preferito che
il nostro incontro avvenisse in circostanze più liete-.
Triny annuì,con viso corrucciato.-Già.Sono venuta proprio
per dire ad Akito che può contare sull’appoggio mio e di Shinichi per qualsiasi
cosa.Tra l’altro Satsuki,la donna delle pulizie,mi ha riferito una cosa
interessante,e volevo parlarne con lui-,spiegò la donna.
-Signora Kurata,è inutile che finga,la polizia ha detto
che Sana è stata vista su un treno diretto alla stazione termale-,stava dicendo
Akito in quel momento,lievemente alterato.
-Senti,figliolo,Sana qui non si è vista,è la verità.E
comunque non posso fare nulla per te-,insistette la vecchia signora,con un
certo imbarazzo.Non le piaceva mentire,e tra l’altro era evidente che quel
ragazzo era terribilmente in pena per Sana.
Akito riagganciò rabbiosamente la cornetta,e imprecò.-Sta
mentendo,maledizione,ne sono certo!-,disse sbattendo un pugno sul tavolo,con
una luce omicida negli occhi.Poi vide Triny e la salutò di malavoglia.
-Senti,Akito,Satsuki,la donna delle pulizie,mi ha
riferito una cosa stamani.Mi ha detto che ieri sera,quando è arrivata,poco dopo
che io e te eravamo usciti,ha visto una ragazza molto somigliante a Sana che si
allontanava correndo dalla palestra.Ho pensato che forse tua moglie fosse
venuta in palestra-,gli disse Triny appena lui le rivolse l’attenzione.
-Ma che motivo doveva avere di correre via?-,si chiese
lui sempre più sconcertato e afflitto.
-Ho pensato…forse ci ha visto abbracciarci…e magari ha
frainteso!-.spiegò la giovane donna.
-Come abbracciati?-,intervenne Rei arrabbiandosi.
-Era un semplice gesto tra amici!-,sbottò Akito,arrivato
al limite della sopportazione.-Comunque,è una possibilità-,disse poi.
Rei gli si avvicinò con fare minaccioso.-Te lo do io il
gesto tra amici!Razza di imbecille,chi è questa donna e perché l’abbracciavi?Ma
ti rendi conto che potrebbe succederle di tutto?E che magari è pure incinta di
tuo figlio?-,urlò furiosamente.
-REI!-,lo richiamò Misako.-Questa signora è la moglie del
proprietario della palestra.E non è urlando e prendendotela con Akito che
ritroverai Sana-,gli disse in tono gelido.
Akito si alzò in piedi,e guardò freddamente Rei negli
occhi.-Triny è la moglie di Shinichi Kishida,il proprietario della palestra.Ed
è una karateka di tutto rispetto.Ha vinto le selezioni regionali
femminili,mentre io ho vinto quelle maschili.E Shinichi ci ha fatto una
proposta.Di partecipare alle selezioni di un torneo internazionale che si terrà
a Londra tra otto mesi.Era di questo che volevo parlare a Sana ieri sera.Ed ero
preoccupato perché non sapevo come l’avrebbe presa.Tra selezioni e torneo
sarebbe durata circa sei mesi,e lei non avrebbe potuto seguirmi a Londra,perché
per quel periodo ha un sacco di impegni di lavoro.Temevo che avrebbe sofferto
all’idea che avremmo dovuto stare lontani così a lungo,o che peggio avrebbe
mandato all’aria il suo lavoro per venire con me.Triny mi ha dato dei
consigli,mi ha spronato a parlarle,mi ha incoraggiato.Chi meglio di lei poteva
capire la situazione,visto che anche Shin non potrà seguirla a Londra a causa
del lavoro?-,spiegò con gli occhi che gli luccicavano per la rabbia e la
tristezza.
Rei rimase ammutolito,bianco come un cencio e senza la
forza di dire nulla,aveva fatto proprio la figura dell’idiota.-Mi
dispiace…scusa-sussurrò a disagio.
Akito scosse la testa,e si rivolse a Triny.-Mi dispiace,Triny,non
verrò a Londra.Questa brutta faccenda mi ha fatto capire una cosa
importantissima:Sana è tutta la mia vita,e io non voglio stare lontano da lei
nemmeno un secondo.E poi…beh,se fosse veramente incinta tra otto mesi dovrebbe
nascere nostro figlio…e io non posso certo venire a Londra-,disse lievemente
imbarazzato.
Triny gli rivolse un sorriso dolce e comprensivo.-Ma
certo…la cosa più importante adesso è che la ritrovi,e che chiarisci
l’equivoco-,disse.
Akito batté di nuovo il pugno sul tavolo.-Maledizione!-,imprecò
furioso.
Intanto Misako aveva preso in mano la cornetta con
sguardo battagliero.Fu la stessa Ritsuko stavolta a rispondere.
-Mamma,passami immediatamente mia figlia-,disse la
scrittrice in tono risoluto.
L’anziana signora tentennò per un istante.-Misako,come ho
già detto a tuo genero,Sana non è qui…-,ribatté,ma stavolta in tono poco
convinto.
-Mamma,insomma,guarda che so capire quando mi stai
mentendo.Sappiamo per certo che Sana è lì,e anche se non capisco perché non
vuole parlare con nessuno tu DEVI passarmela!-,insistette Misako.
La madre sospirò.-Misako,Sana mi ha chiesto espressamente
di non passarle nessuno-,capitolò.
-Io non sono NESSUNO,sono sua madre,e VOGLIO parlare con
mia figlia-,la donna non sentiva ragioni.
Pochi istanti dopo Sana venne all’apparecchio.
-Tesoro,stai bene?-,domandò Misako ansiosamente appena
riconobbe la voce della figlia.
-Sì mamma,sto bene-,rispose laconicamente la ragazza.
-Ma perché sei andata via così e senza dirci niente?Siamo
stati tutti preoccupatissimi per te-,la sgridò.
-Mi dispiace-,replicò Sana in tono incolore.
-Tesoro…è per qualcosa che è successo ieri sera che sei
scappata in quel modo?-,le chiese delicatamente.
La ragazza iniziò a piangere sommessamente,e
riattaccò,incapace di proseguire la conversazione.Misako tentò di richiamare,ma
stavolta non rispose nessuno.
-Non capisco-,disse la donna,-si è messa a piangere e ha
riattaccato.Credo proprio che abbia pensato…beh,insomma,che tu e
Triny…-,proseguì.
Akito annuì con un pesante sospiro.-Sono un idiota,maledizione!-
-No-,gli disse Rei,-Non è colpa tua-
Il ragazzo gli sorrise debolmente.Poi si alzò in piedi di
scatto,si infilò la giacca e si avviò velocemente verso la porta.
-Dove vuoi andare?-,gli domandò Natsumi preoccupata.
-A riprendermi la donna che amo-,rispose lui
risolutamente,e uscì di filato.
Sana passeggiava nel giardino dell’albergo,avvolta in un
pesante scialle di lana.Ora sua madre e tutti gli altri sapevano dove si
trovava,e probabilmente anche perché se n’era andata.Forse sapevano anche del
bambino,si disse ricordandosi di aver lasciato lo stick del test di gravidanza
sul divano.Forse se ne sarebbe dovuta andare,ma a che sarebbe servito?Non
poteva fuggire in eterno.Circa un’ora prima il dottore chiamato dalla nonna era
venuto a visitarla,e le aveva confermato che era incinta.Di un mese e mezzo.Si
accarezzò lievemente il ventre,chiedendosi se il suo bambino potesse percepire
la tristezza e l’angoscia che l’attanagliavano.
-Non avere paura,piccolo mio,la tua mamma sarà sempre con
te-,sussurrò dolcemente,sperando così di tranquillizzare la creaturina che
portava in grembo,e che già sentiva di amare più della sua stessa vita.Si
chiese se Akito avesse trovato il test,e come avesse reagito.Gliene sarebbe
importato qualcosa di quel figlio?
Sentì un brivido di freddo,ma non voleva rientrare.Stava
così bene lì fuori,a contatto con la natura,ascoltando il rilassante canto
degli uccellini e osservando i cangianti colori del cielo al
tramonto.Lontano,verso le montagne,il cielo si stava tingendo di una luce
rossastra,e si intravedevano le prime stelline.
In quel momento,Akito era appena arrivato
all’albergo,dopo essere sceso dal treno.Si sentiva teso e nervoso come mai in
vita sua,nemmeno nel giorno del suo matrimonio.Entrò nell’edificio con passo
deciso,e vide una giovane donna venirgli incontro per accoglierlo.
-Posso fare qualcosa per lei?-,chiese Atsuko
cordialmente.
-Mi chiamo Akito Hayama e sto cercando Sana-,disse lui
venendo subito al sodo.
Ma prima che Atsuko potesse rispondergli,sopraggiunse la
signora Ritsuko,che gli si avvicinò squadrandolo severamente.
-Che diavolo ci fai tu qui?-,gli chiese in tono glaciale.
Il ragazzo non si scompose.-Sto cercando mia
moglie-,rispose con naturalezza.
La donna gli rivolse uno sguardo sprezzante.-Lei non
vuole vederti.Ed è normale,dopo quello che le hai fatto-.
-Signora,si è trattato di un equivoco.Uno
sciocco,banalissimo equivoco-,cercò di spiegare lui.
Ritsuko rise amaramente.-Come no,dite tutti così,voi
uomini.Vattene,ti ho detto.Lei non vuole vederti-,e gli voltò le
spalle,andandosene lungo il corridoio.
Akito rimase fermo al centro della hall,ben deciso a
trovare Sana e parlarle,a costo di perquisire l’intero albergo da cima a
fondo.In quel momento Atsuko gli si avvicinò.
-Tu sei il marito di Sana?-,gli domandò.
Il ragazzo annuì.
-Lei è in giardino.Non gettate via tutto,vi prego-,gli
disse in tono complice,indicandogli la portafinestra che dava sul giardino.
-Grazie-,disse Akito,avviandosi nella direzione che gli
aveva suggerito la donna.
Atsuko rimase a guardarlo con un lieve,malinconico
sorriso dipinto sulle labbra,sperando che la fortuna fosse dalla parte della
sua amica.
La vide.Era lì,immobile,a pochi passi da lui,stretta
nello scialle scarlatto,illuminata dai raggi del sole al tramonto.Più bella di
come la ricordasse.
-Sana-,la chiamò dolcemente.
La ragazza ebbe un sussulto.Quella voce…no,doveva
essersela sognata.Si girò di scatto e lo vide,era proprio di fronte a lei,e la
fissava con quello sguardo tenero e colmo d’amore che aveva sempre riservato a
lei,a lei soltanto.Dovette lottare contro la tentazione di corrergli incontro e
gettarsi tra le sue braccia.
-Akito-,mormorò flebilmente.
Lui le andò un po’ più vicino,ma la ragazza si scostò,e
si voltò dall’altra parte.-Vattene.Non abbiamo nulla da dirci-,gli disse in
tono gelido e sprezzante.
-Sai benissimo che non è vero-,replicò tranquillamente
lui,afferrandola per un braccio e costringendola a girarsi verso di lui.La
guardò dritto negli occhi,e lei sentì le lacrime iniziare a pizzicarle gli
occhi.
-Ti prego…non torturarmi così-,le disse lui con voce
dolcissima,e Sana scoppiò a piangere.
-Cosa vuoi da me ancora?Farmi del male?Me ne hai già
fatto abbastanza…Vederti con quella donna…-,mormorò con voce rotta dai
singhiozzi.
Akito la prese tra le braccia e la strinse forte a
sé,accarezzandole i capelli con una mano.-E’ stato solo un equivoco,amore
mio,uno stupidissimo equivoco-.La costrinse a guardarlo negli occhi.-Come hai
potuto solo pensare che..?-
Sana si divincolò dalla sua stretta e lo fissò
rabbiosamente.-Un equivoco?-,gridò furiosa,-Un equivoco?Lei ti ha detto se
avevi deciso finalmente di parlare con tua moglie di una certa faccenda,e
tu le hai detto di sì,ma che temevi la mia reazione,e soprattutto che non
volevi che io soffrissi per causa tua.Non ci vuole un genio per capire di che
faccenda si tratta no?E io,stupida,cretina….-,e ricominciò a singhiozzare
rumorosamente.
Lui cercò di abbracciarla di nuovo,ma lei lo
evitò,piantandogli in viso gli occhi rigati dalle lacrime.Akito si sentì un
verme,e si detestò per la sofferenza che le stava
infliggendo.-Amore…ascoltami…-,le disse,mentre lei scuoteva la testa
abbandonandosi ai singhiozzi.Le afferrò nuovamente un braccio.
-Ti prego…ascoltami-,le disse in tono triste,e lei smise
di singhiozzare per un istante.Non lo aveva mai visto con un’espressione così
sinceramente addolorata in volto.
-E’ colpa mia.Se ti avessi parlato prima di questa
cosa,ti avrei risparmiato questa sofferenza,ma avevo paura….Sana,Triny è la
moglie di Shin-,esordì appena lei si fu calmata.
-Di Shin?-,chiese lei con un filo di voce.
-Sì,il proprietario della palestra.Ha vinto le selezioni
femminili di karate,te ne avevo accennato,ma probabilmente non ricordi.Un paio
di settimane fa,Shin ci ha fatto una proposta.Ci ha proposto,a Triny e me,di partecipare
a una selezione internazionale che si terrà a Londra,tra otto mesi.Un torneo
molto importante e prestigioso.Ma io non volevo accettare senza prima parlarne
con te-,le spiegò.
Sana lo guardò allibita,senza capire cosa significasse.-E
perché non l’hai fatto?-,domandò.
-Tra selezioni e torneo,sarei dovuto rimanere a Londra
sei mesi.E l’idea di stare lontano da te così a lungo mi faceva impazzire.Tra
l’altro sapevo che tu avresti sofferto moltissimo se io fossi partito,e che non
potevi seguirmi per i tuoi impegni di lavoro.E non volevo che rinunciassi al
tuo lavoro per me.Ero combattuto,tra il desiderio di partecipare al torneo e
l’angoscia di dovermi allontanare da te-,le disse in tono tremendamente
sincero.
A Sana fu sufficiente guardarlo negli occhi per capire
che stava dicendo la verità.-E…allora?-,lo esortò.
-Allora mi sono confidato con Triny.Lei e Shin si
adorano,e anche lui non potrà seguirla a Londra.Lei mi è stata di grande
aiuto,mi ha dato ottimi consigli,e mi ha esortato a parlarne con te.L’ho
abbracciata senza pensarci,in un gesto di amicizia.Triny è una ragazza
d’oro,un’amica veramente preziosa.Ma non mi è mai passato per la
testa….Insomma,è la moglie di Shin,e poi…io amo te.Te,te e solamente te-,le
disse guardandola negli occhi.
La ragazza sentì il suo cuore fermarsi.Che sciocca era
stata!Atsuko aveva ragione.Per un equivoco,per una decisione affrettata,aveva
rischiato di mandare tutto all’aria…Le bastava uno sguardo per capire che Akito
non le stava mentendo…il suo sguardo era limpido e pieno d’amore per lei.Ed era
stata una sciocca a non avere fiducia in lui,a dubitare della sua fedeltà.Gli
occhi le si riempirono nuovamente di lacrime,ma stavolta lasciò che Akito la
stringesse dolcemente tra le braccia.
-Perdonami.Sono stato un cretino-,le disse lui
teneramente all’orecchio.
La ragazza scosse la testa.-No,la cretina sono io.E sono
io a doverti chiedere perdono,per aver dubitato di te-,rispose stringendosi più
forte a lui.
Il ragazzo le sollevò il viso con una mano e la baciò
dolcemente e appassionatamente.Gli sembrava un sogno averla nuovamente lì con
lui,tra le sue braccia,poterla stringere ancora,baciarla,accarezzarla.
Andarono a sedersi insieme su una panchina,ancora
abbracciati.
-Davvero,sono stata una stupida-,ripeté nuovamente la ragazza
mortificata,ma Akito le mise un dito sulle labbra per farla tacere,e la baciò
nuovamente.
-Shhh…stavo impazzendo all’idea di perderti.Davvero.Tu
sei la cosa più importante della mia vita,sei tutta la mia vita.Io non sono
niente senza di te-,le disse lui con dolcezza infinita.
Sana si sciolse a quelle parole,e lo abbracciò
strettamente.-Anch’io stavo impazzendo,all’idea che tu potessi lasciarmi.Non
potrei vivere senza di te-,ribatté,pensando che fosse giunto il momento buono
per dirgli del bambino.
-Amore,devo dirti una cosa-,le disse il marito
pensieroso,giocherellando con una ciocca dei suoi lunghi capelli castani.
-Anch’io-,rispose lei sorridendo.
-Prima tu,allora-,la incitò Akito.
Sana si scostò lievemente dal suo abbraccio per poterlo
guardare negli occhi.-Probabilmente l’avrai intuito già…visto che,da sbadata
che sono,ho lasciato un indizio a casa…ma….Aspetto un bambino!-,gli annunciò
raggiante,con un largo sorriso che le illuminava tutto il volto.
Sul viso di Akito si dipinse un’espressione di felicità
assoluta.L’abbracciò forte,felice come non lo era mai stato.-Amore mio,è la
notizia più bella che potessi darmi,veramente…anche se ti confesso che
l’immaginavo già…hai dimenticato il test di gravidanza sul divano!-,la prese
dolcemente in giro.
La ragazza arrossì,ridendo.-Beh,l’importante è che tu sia
felice!-,rispose allegra.
-Certo che lo sono!-,esclamò lui baciandola teneramente
sulle labbra.
Dopo una lunga serie di effusioni,Sana gli domandò cosa
dovesse dirle lui.
-Beh,è semplice:rinuncio al torneo di Londra-,disse lui
pacatamente.
-Ma perché? Ci tenevi così tanto…-,domandò la
ragazza,temendo che si stesse sacrificando per il bene suo e del piccolo.
-La cosa che più mi importa al mondo è stare con te.E
poi….il torneo è tra otto mesi…e ti pare che potrei andarmene a Londra e
perdermi la nascita di nostro figlio?-,le chiese dolcemente,portandole una mano
sul ventre.Glielo accarezzò teneramente,mentre con l’altra mano giocherellava
con i suoi capelli.-Io voglio rimanere con te,e con il nostro splendido bambino.Ora
e per sempre-,le disse,e la baciò con passione.
-Ti amo-,gli disse semplicemente lei,guardandolo negli
occhi.
-Anch’io ti amo,Sana Hayama-,rispose lui,baciandola di
nuovo.
Atsuko li guardava attraverso i vetri della
finestra,soddisfatta e felice per loro.L’amore aveva trionfato alla fine,come
era giusto che fosse.E forse,un giorno non troppo lontano,anche per lei la vita
sarebbe tornata a risplendere.Sì,ne era sicura.L’amore avrebbe bussato ancora
alla sua porta,perché l’amore è più forte di tutto.
THE END
Spero che vi sia piaciuta,nonostante sia un po’ scontata
e sdolcinata(mio fratello si sta ancora facendo curare la carie dopo averla
letta J
).Approfitto di queste righe per ringraziare tutte le persone che hanno
utilizzato un po’ del loro tempo per leggere la mia storia,chi mi ha consentito
di pubblicarla e il mio mitico fratello Luca che è stato come sempre il mio
primo critico J.Aspetto vostri
commenti!!!!