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Autore: gemini    25/06/2003    21 recensioni
Sono passati alcuni anni dalla conclusione del manga. Sana e Akito sono sposati e vivono felicemente la loro vita, ma qualcosa sta per turbare la loro serenità...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’EQUIVOCO

Intro:Questa storia si basa naturalmente dopo la fine del manga.I protagonisti hanno circa 22 anni,si sono sposati e vivono la loro vita serenamente.E’ una delle primissime fanfic che scrivo(la seconda per la precisione J ),spero che vi piaccia e che mi facciate sapere come vi è sembrata.Grazie a tutti!!Gemini

 

La ragazza non stava più nella pelle,e continuava a fare su e giù per la stanza come un'anima in pena.Rilesse le istruzioni per la centesima volta:"attendere tre minuti",e poi guardò nervosamente l'orologio.Erano passati due minuti e mezzo.

-Diavolo,ma perchè questi minuti non passano mai?-,si disse Sana nervosamente passandosi le dita tra i lunghi capelli castani.Aveva il cuore e lo stomaco stretti in una morsa.

Tre minuti.Finalmente.Afferrò lo stick(non so come altro chiamarlo...) con mani tremanti,senza trovare il coraggio di guardarlo.

"Coraggio.Adesso o mai più",si disse,e alzò lo sguardo.Nel silenzio della stanza sentì il battere furioso del suo cuore.

Due lineette.Sentì il suo cuore fermarsi.Sullo stick erano apparse due sottili linee blu.

Sentii una fortissima sensazione di gioia salire dal suo cuore e espandersi in tutto il suo corpo.Il cuore continuava a martellarle furiosamente,e non riusciva a formulare alcun pensiero coerente.Si lasciò cadere sul divano,e cominciò a ridere a crepapelle.Era felice,felice,felicissima.Quello era il momento più bello della sua vita.

-Me lo sentivo,me lo sentivo-,disse al colmo dell'euforia.Poi trasse un sospiro e cercò di rilassarsi.Prese tra le mani la fotografia che c'era sul tavolino,e che ritraeva lei e Akito nel giorno del loro matrimonio,che era stato celebrato sei mesi prima.

Era da quello stesso giorno che aspettava quel momento,e finalmente era arrivato.Se lo sentiva,era dal primo giorno di ritardo che aveva avuto la precisa convinzione di essere incinta,ma non aveva avuto il coraggio di parlarne con nessuno.Non voleva illudersi prima di avere la certezza assoluta.Soltanto quel giorno aveva trovato il coraggio di andare in farmacia a procurarsi il test di gravidanza.

-Accidenti,se non lo dico subito a qualcuno scoppio-,pensò la ragazza euforica.Ovviamente la prima persona a cui pensò fu suo marito.

-Mio marito-,si disse,e non riuscì a trattenere un sorrisetto.Le faceva ancora uno strano effetto pensare ad Akito come a suo marito,le sembrava ieri che lui era il terribile teppistello che le rendeva la vita impossibile.Invece erano una coppia felice,e ora sarebbero stati ancora più felici.Si accarezzò il pancino ancora piatto,pensando con incredibile gioia che lì dentro c'era il loro piccolo,che sarebbe certamente stato il bambino più felice ed amato del mondo.

In quel momento squillò il telefono,e Sana si precipitò a rispondere.

-Ciao amore,sono io-,era l'inconfondibile voce del suo Akito.

-Ciao tesoro!-,rispose lei ancora euforica.

-Senti,volevo dirti che stasera tornerò a casa un po' più tardi,ho un impegno urgente qui in palestra-

Lei rimase un po' delusa.Pensò di dirgli subito del bambino,ma poi si trattenne.Una notizia del genere era troppo importante,non poteva certo dargliela per telefono.-D'accordo.Ma non tornare troppo tardi-

Lui sorrise.-Sta tranquilla.A proposito,stasera devo parlarti di una cosa importantissima-

Anche la ragazza sorrise.-Anch'io devo dirti una cosa molto,molto importante.Sicuramente più importante della tua-

-Spero che sia una bella notizia-

-La più bella che potresti immaginare-,rispose lei con fare sibillino.

 

Erano le sette,e ancora Akito non era tornato.Sana iniziava a sentirsi in ansia,e non stava più nella pelle.Voleva che lui fosse il primo a sapere la bella notizia,ma il bisogno di dirlo a qualcuno la divorava,e contava i secondi che mancavano al suo ritorno.Alla fine non resistette più.Prese la giacca e uscì,diretta alla palestra.Gli sarebbe andata incontro,e gli avrebbe fatto una sorpresa.Già si pregustava la faccia del marito quando gli avrebbe dato la bella notizia.

La palestra non era molto lontana da casa,infatti in un quarto d'ora la ragazza fu arrivata.Stava per varcare la soglia,quando delle voci la bloccarono.Riconobbe la voce di Akito,mentre l'altra era una voce di donna che non conosceva.Quasi inconsciamente si nascose dietro una pianta.

Vide arrivare il marito in compagnia di una  ragazza sconosciuta.La ragazza in questione era alta e snella,con lunghi capelli neri raccolti in una coda di cavallo che le arrivava fino alla vita e occhi scuri da gazzella.Indossava un paio di jeans scoloriti e un giubbotto di jeans più scuro.I due stavano ridendo insieme.

-Smettila su,mi fai troppo ridere,Akito!-,disse la ragazza misteriosa.

Sana drizzò immediatamente le orecchie.Chi era quella?Perché l'aveva chiamato per nome?

-Senti Triny,ora basta ridere,parliamo un po' di cose serie-

-Certamente.Allora stasera hai intenzione di dire tutto a tua moglie?-,domandò la misteriosa Triny.

-Certo-,rispose il ragazzo,-non ho altra scelta.Non posso continuare a tenerglielo nascosto-.

La ragazza si sentì gelare.Cosa le stava tenendo nascosto?

-Secondo me avresti dovuto dirglielo prima-,ribatté Triny in tono di rimprovero.

-Hai ragione Triny,ma mi è sempre mancato il coraggio.Negli ultimi tempi poi era così strana...sembrava agitata per qualcosa.Non volevo darle un altro motivo di preoccupazione-

-Dì piuttosto che temevi la sua reazione!-

Akito rise.-Anche.Sai,ha un caratterino...-

Anche la bella Triny rise.-Come pensi che reagirà?-,domandò tornando seria.

-Non te lo immagini?Tu come reagiresti a una notizia del genere?-

-Beh ecco....ma penso che capirà.D'altra parte tu non potevi farci niente.Non ci si può opporre in eterno ai propri desideri....-,disse la ragazza in tono sibillino.

-Già.Ma l'ultima cosa che voglio è che soffra per causa mia....-

Sana non ne poteva più.Voleva assolutamente capire di cosa stessero parlando,e decise di uscire dal suo nascondiglio.Quando mise la testa fuori dalla pianta però vide una cosa che la lasciò di sasso.Akito e la misteriosa Triny si tenevano abbracciati,stretti stretti,e quella donna gli stava accarezzando i capelli.

Sentì le lacrime che le salivano agli occhi.Le sembrò di morire.No,non poteva credere a ciò che stava vedendo in quel momento....Non poteva tradirla in quel modo....

Le sembrò tutto chiaro.Ecco cosa voleva dirle quella sera!Che si era innamorato di Triny e che voleva lasciarla...Sentì il mondo crollarle addosso e scappò via,lasciando libero sfogo alle lacrime.

 

Non poteva tornare a casa,pensò,dopo aver vagato per la città per una mezz'ora.Ma cosa poteva fare?Andare da sua madre?Da Rei?Da Aya e Tsuyoshi?

-No-,si disse.-sono i primi posti dove verrebbe a cercarmi-

Voleva andarsene via,lontano da tutto e da tutti.In un posto dove stare da sola e poter pensare tranquillamente...ammesso che ci riuscisse,dopo aver visto tutta la sua vita crollare in pezzi.Non riusciva a smettere di piangere.Poì pensò al suo bambino,e le lacrime le scesero ancora più forti.Si accarezzò il ventre cercando di farsi coraggio.

-Non avere paura,piccolo mio.La mamma resterà con te comunque-,sussurrò.No,non avrebbe mai abbandonato il suo bambino come sua madre aveva fatto con lei.Era tutto ciò che le rimaneva in quel momento.

Senza accorgersene,Sana era arrivata alla stazione.

-Ma certo-,si disse,colta da un'improvvisa illuminazione,-ecco dove posso andare!Dalla nonna,alle terme!-

Quello era senz'altro il posto migliore.

Tirò fuori dalla borsetta un foulard nero e un paio di occhiali scuri,pensando che fosse meglio camuffarsi per evitare di essere riconosciuta da qualcuno.Non voleva certamente che la sua fuga diventasse di dominio pubblico.Voleva solo starsene da sola a pensare,e a decidere come riorganizzare la sua vita dopo quel colpo tremendo.Sapeva di potersi fidare di sua nonna,che non avrebbe avvertito a casa che la nipote era da lei.Le avrebbe spiegato la situazione,e sicuramente la nonna avrebbe potuto darle un buon consiglio.

Andò a comperare il biglietto e poi salì sul treno.Si lasciò cadere sul primo sedile libero che trovò,sfinita e amareggiata.Cullata dal movimento del treno,si addormentò.

 

-Signora,signora si svegli!-,le disse una profonda voce maschile.

Sana si svegliò di soprassalto e vide davanti a sè un giovane in divisa.-Oddio,non possono avermi trovato....e se avessero avvisato la polizia e fossero qui a prendermi?-,si disse in preda al panico.Poi stabilì che era impossibile,e sorrise al giovane in divisa cercando di essere il più naturale possibile.

-Sì?-

-Scusi il disturbo,ma sono il controllore del treno.Potrebbe farmi vedere il suo biglietto e i suoi documenti per favore?-,le chiese il controllore gentilmente.

La ragazza gli porse il biglietto e aprì la borsa per cercare i suoi documenti.

-Scusi se l'ho chiamata signora nonostante sia così giovane,ma vede...ho notato che indossa la fede...-,disse il giovane,tentando timidamente di corteggiarla.

Sana si sentì gelare,e si guardò la piccola mano su cui brillava ancora la fede nuziale.Sentì le lacrime salirle agli occhi ripensando al giorno del suo matrimonio,e alle promesse che lui le aveva fatto.Le aveva davvero mantenute,pensò amaramente.Cercò di riscuotersi,e porse la carta d'identità al controllore.

-Hayama Sana,anni 22....Molto bene,direi che è tutto a posto-,disse il controllore restituendole il documento,-le auguro buon viaggio,signora.Comunque è quasi arrivata,la sua fermata è la prossima-.

-La ringrazio-,disse la ragazza sforzandosi di sorridere.

Dopo circa venti minuti il treno si fermò alla stazione del paesino di sua nonna.La ragazza scese e si incamminò a piedi verso l'albergo.Ci volle una buona mezz'ora per raggiungerlo,ed erano ormai le dieci passate quando Sana varcò la soglia.Era sfinita,affamata e col morale a terra.

Ad accoglierla arrivò una donna sulla trentina,con i capelli scuri tagliati corti e vivaci occhi azzurri.Le sorrise cordialmente.-Benvenuta,signorina.Sono Atsuko Kawada,la direttrice.Posso fare qualcosa per lei?-

Sana sorrise tristemente.-Sono la nipote della signora Kurata,potrei parlare con mia nonna?-

La signora Kawada le fece un luminoso sorriso.-Ma certo!Corro a chiamargliela!-

-Cosa?Mia nipote?-,si udì subito la voce sorpresa della nonna,che uscì fuori da una stanza in vestaglia,con i capelli in disordine e lo sguardo preoccupato.Sgranò gli occhi quando vide di fronte a sè la nipote pallida,sconvolta e con l'aria distrutta,che l'attendeva presso la reception con una semplice borsetta a tracolla come unico bagaglio.

-Tesoro!Ma cosa ci fai qui?-,chiese stupita la vecchia signora.

La ragazza corse ad abbracciare la nonna,e le gettò le braccia al collo scoppiando in lacrime.

-Ma piccola mia!Perché piangi?-

La ragazza scosse il capo,non riuscendo a frenare i singhiozzi.

-D'accordo,vieni con me-,disse dolcemente la nonna.La condusse nella sua stanza,e le preparò una buona cioccolata calda.

Sana la bevve lentamente,continuando a tenere gli occhi bassi,con il volto rigato dalle lacrime.

-Si può sapere cos'è successo?Piombi qui senza dire niente,a quest'ora,pallida come un fantasma e in lacrime.Sono davvero preoccupata per te-,le chiese la nonna.

-Mi dispiace nonna.Se ti disturbo domani andrò via subito-,mormorò la ragazza.

-Mi disturbi?Ma cosa dici?Solo vorrei sapere che ti è successo-

-Semplice.Sono andata via da casa-

La signora Kurata sgranò gli occhi per lo stupore.-Andata via da casa?Senza dire niente a nessuno?-

La nipote annuì.

-E nessuno sa dove sei?-,continuò la nonna.

-No.Non ho lasciato nessun biglietto,niente.E non ho portato nulla con me-

-Ma benedetta ragazza!Devi telefonare subito a casa.Saranno tutti in pensiero per te.Tua madre,tuo marito...-

A sentire nominare Akito,Sana scoppiò nuovamente in singhiozzi.

-Tesoro...è successo qualcosa con tuo marito?-,domandò cautamente la signora.

-E' finita nonna-,disse lei tra le lacrime.-Il mio matrimonio è finito-

La nonna quasi cadde dalla sedia.-Ma tesoro,sono appena sei mesi che ti sei sposata....Se hai litigato con lui,non preoccuparti....vedrai che farete pace-

La ragazza piangeva sempre più forte.-Magari fosse solo un litigio nonna...ti dico che è finita...mio marito ha un'altra...-

La donna fissò la nipote meravigliata.-Ma sei impazzita tesoro?Se è chiaro come il sole che quel ragazzo ti adora...-

Sana scosse il capo.-Ha un'altra-,ripeté.

-Te l'ha detto lui?-

-Li ho visti con i miei occhi nonna!-,urlò la ragazza,e le raccontò di ciò che aveva visto e udito.

-Sei sicura che non sia solo un equivoco?-,insistette la nonna.

La ragazza scosse di nuovo il capo.-Si abbracciavano,nonna.E poi questa Triny non l'ho mai sentita nominare.Ed è facile immaginare il motivo-,disse amaramente.

La nonna l'abbracciò e la lasciò sfogare,accarezzandole lievemente i capelli come se fosse una bambina.

-E adesso cosa pensi di fare?-,le chiese con cautela.

-Non lo so-,rispose la nipote con voce rotta,-sono venuta qui perchè devo pensare,riflettere.La mia vita è andata in pezzi completamente,non so più cosa fare....-

-Su su,non fare così.Secondo me devi tornare a casa e dirgliene quattro a quel mascalzone.Senti come si giustificherà.E se avrai le prove che effettivamente ti tradisce,purtroppo non ti rimarrà che chiedere il divorzio-.La nonna abbassò lo sguardo tristemente.

Sana chinò il capo.-Non è così semplice,nonna....-

-Lo so-,sospirò la vecchia signora,-in fondo ti sei sposata da così poco tempo,e poi è evidente che ne sei molto innamorata...-

-No...non si tratta solo di questo....E'vero,io lo amo tantissimo,e solo l'idea di perderlo mi fa impazzire....Ma non è solo questo nonna.....non ti ho ancora detto tutto....-

La nonna continuava ad accarezzarle i capelli.-Vuoi dire che c'è dell'altro,tesoro?-

Sana annuì,e trasse un profondo sospiro.Guardò la nonna negli occhi.-Sono incinta-,disse flebilmente.

La signora Kurata sgranò gli occhi,e non seppe cosa ribattere.Rimase a lungo in silenzio,mentre la nipote ricominciava a piangere debolmente.

-Ne sei sicura?-,le chiese poi cautamente.

La ragazza annuì.

-Beh...questo tesoro cambia tutto.Cambia veramente tutto.Ora quello che devi fare è prendere il telefono,chiamare tuo marito e dirgli di venire qua a prenderti.E poi parlare con lui.Lo sa del bambino?-

-No...ero andata alla palestra proprio per dirglielo....-

-Sana,devi dirglielo assolutamente.Ha diritto di saperlo.Tra l'altro non potrai tenerglielo nascosto in eterno-,insistette la nonna.

-Lo so-,sussurrò lei.

-Tesoro,qui non si tratta solo della tua vita,o della sua.C'è di mezzo la vita di questo bambino che non c'entra niente.Devi pensare soprattutto al bene di tuo figlio,adesso...-,le disse la nonna.

Le lacrime ripresero a scorrere sul viso della ragazza.-Lo so....non faccio che ripetermelo....Ma nonna,mi sento a pezzi.A pezzi capisci?!-,non riusciva più a trattenere la sua disperazione,-Questo bambino io l'ho desiderato tanto,tantissimo....ho passato le ultime due settimane a pregare di essere incinta....quando l'ho saputo ero la persona più felice della terra....Già m'immaginavo la faccia che avrebbe fatto Akito quando l'avrebbe saputo,e come sarebbe stato felice....Ma in pochi istanti è crollato tutto a pezzi...Non era così che doveva andare...E ora non so come fare...come dirglielo....Perché non posso accettare che rimanga con me solo perchè aspetto un figlio da lui!-,esclamò scoppiano in singhiozzi e gettandosi tra le braccia della nonna.

La nonna le accarezzò lievemente i capelli.-Ora devi cercare di calmarti,tesoro.Questa agitazione fa male a te e al tuo bambino.Adesso dico ad Atsuko di prepararti una bella tisana,poi ti metti a letto e vedrai che domattina tutto ti apparirà sotto una luce diversa-,le disse con dolcezza.

Sana annuì e si asciugò le lacrime col dorso della mano.La nonna la condusse nella sua stanza,dove poco dopo la raggiunse Atsuko Kawada con una tisana alle erbe.La ragazza la bevve e si infilò sotto le coperte,cercando di prendere sonno e di non pensare più a niente.

 

Alla stessa ora,a casa,Akito era fuori di sè dalla preoccupazione.Continuava a fare su e giù per la stanza come un'anima in pena,mentre tutti lo guardavano ansiosamente.Non mancava nessuno:la signora Misako,Rei insieme ad Asako,Fuka e Takaishi,Tsuyoshi insieme ad Aya,che stava comodamente sdraiata sul divano per il fastidio del pancione,suo padre e sua sorella Natsumi.

Il ragazzo era tornato a casa intorno alle sette e mezza e non aveva trovato traccia della moglie.Lì per lì aveva pensato che fosse uscita un attimo per qualche commissione,ma si erano fatte le otto,poi le otto e mezza e Sana non era tornata.Preoccupato,aveva iniziato a fare delle telefonate per sapere se qualcuno l'avesse vista,ma nessuno aveva la più pallida idea di dove potesse trovarsi.Erano ormai le undici,e della ragazza nessuna notizia.Non era tornata a casa,non aveva chiamato,e nessuno si era fatto vivo per dare sue notizie,nel caso le fosse successo qualcosa.

-Non pensi che dovremmo chiamare la polizia?-,domandò ansiosamente Tsuyoshi.

-Hai provato nel cellulare?-,chiese invece Fuka.

-Certo che ho provato,ma non risponde!-,rispose bruscamente Akito senza smettere di camminare.

-Lei cosa ne pensa,Sensei?-,domandò Rei rivolto alla madre della ragazza.

La signora Misako appoggiò la sua tazza di the sul tavolino.-Non so cosa dire.Non è venuta da me,e nemmeno ha telefonato.L'ultima volta che l'ho sentita è stata ieri sera,ed era tranquillissima-,disse flebilmente.

-Io l'ho sentita oggi pomeriggio.Sembrava particolarmente allegra,e ha detto che doveva dirmi una cosa importante.Una cosa bella,da come mi ha detto.Ma dove può essersi cacciata?-,esclamò Akito.

Fuka gli si avvicinò e gli mise una mano sulla spalla.-Forse dovremmo riprovare a chiamarla-,suggerì.

Il ragazzo sollevò la cornetta e fece il numero del cellulare di Sana,ma la vocina gli disse che l'utente non era al momento raggiungibile.Scagliò la cornetta a terra con rabbia e si sedette sulla poltrona con la testa tra le mani.

-Maledizione!E se le fosse successo qualcosa!-,imprecò.

-A questo punto ha ragione Tsuyoshi,è meglio chiamare la polizia-,intervenne Aya.

-Ci penso io-,fece Tsuyoshi.Sollevò la cornetta da terra e fece il numero della centrale.

-Buonasera.Dovrei denunciare la scomparsa di una persona-,disse in tono grave.

 

 

Mezz'ora dopo due agenti erano nella casa e stavano raccogliendo tutte le informazioni.

-Dunque,la persona scomparsa è?-,domandò il più anziano dei due,un uomo sulla cinquantina con i capelli brizzolati e una folta barba.

-Hayama Sana...mia moglie-,disse Akito,seduto sulla poltrona con una tazza di caffè in mano.

-Da quanto tempo non ha più notizie di sua moglie?-,chiese il più giovane,un ragazzo biondo sulla trentina.

-Da questo pomeriggio-

-La signora ha portato qualcosa con sè?-

-No,la sua roba è tutta in casa-,intervenne Natsumi,che era salita a controllare se la cognata avesse preso con sè dei vestiti o altro.

-Doveva avere con sè giusto il portafoglio e pochi effetti personali-,aggiunse Akito.

-Può mostrarmi una foto della signora?-,chiese l'agente più anziano.

Il ragazzo gli indicò stancamente la foto del matrimonio che si trovava sul tavolino.

-Ma questa è...-,disse l'agente più giovane riconoscendo immediatamente la ragazza.

-Dovrebbe essere facile ritrovarla.Il suo è un volto piuttosto noto-,aggiunse il più anziano.

-Pensa che potrebbe essere stata rapita?-,domandò preoccupato Rei.

-Non è un'ipotesi da escludere,purtroppo.Potrebbe trattarsi di qualche ammiratore squilibrato.In questo caso non resterebbe che aspettare che i rapitori si facciano vivi.Ha trovato qualcosa di strano in casa?-,proseguì il poliziotto.

Akito scosse la testa.-Era tutto assolutamente in ordine-

-Possiamo dare un'occhiata in giro?-

-Naturalmente-

I poliziotti percorsero passo passo tutta la casa per notare se ci fosse qualcosa fuori posto,ma non rilevarono nulla di importante.

-Senta...gradiremmo che sulla vicenda fosse mantenuto il più stretto riserbo...Se la notizia arrivasse in qualche modo alla stampa...-,disse un po' imbarazzato Rei ai due agenti.

L'uomo annuì.-Non si preoccupi.Inizieremo con i controlli negli aeroporti e nelle stazioni ferroviarie.Conoscete qualche posto che la signora avrebbe potuto decidere di raggiungere?Qualche motivo per cui possa aver deciso di andarsene?-

Tutti i presenti scossero la testa.

-Senta,agente.Io e mia moglie siamo sposati da soli sei mesi,e ci amiamo moltissimo.Per quale ragione avrebbe dovuto andarsene?-,disse Akito sconvolto alzandosi in piedi.

-Non è che magari avete litigato,e la signora si è arrabbiata e ha deciso di starsene un po' da sola a riflettere?-,chiese il poliziotto più giovane.

-Assolutamente no.Non ho mai litigato con mia moglie dal giorno che l'ho sposata-,rispose risoluto.

-Avete qualche amico o parente che vive fuori città?-,proseguì l'agente più anziano.

-L'unico parente è mia madre,che gestisce un albergo nella vicina stazione termale.Ma se fosse lì ci avrebbero già avvisato,credo-,intervenne la signora Misako pensierosa.

-Non è da escludere nessuna possibilità,signora.Controlleremo anche alla stazione ferroviaria della stazione termale-,disse il poliziotto.

-Agente...dovete ritrovare mia moglie,assolutamente...Lei è troppo importante per me...Non potrei sopportarlo se le succedesse qualcosa...-,disse Akito nervosamente.Gli si leggeva in faccia la sofferenza che provava.

-Non si preoccupi,noi faremo tutto il possibile-rispose il poliziotto sorridendogli bonariamente.

 

Il mattino dopo Sana si svegliò di buon umore,ma bastò il ricordo della sera precedente per farla ripiombare nella tristezza.Atsuko le portò la colazione,ma la ragazza si rifiutò di mangiare.Aveva lo stomaco chiuso.

La nonna giunse nella stanza pochi minuti dopo che una sconsolata Atsuko se ne era andata col vassoio pieno.

-Tesoro,devi sforzarti di mangiare qualcosa-,le disse in tono di rimprovero,-nelle tue condizioni è importante che tu ti nutra correttamente.E poi penso che dovremmo andare dal medico-

La ragazza scosse il capo.-Mi dispiace,nonna,ma proprio non ce la faccio a mangiare.E poi non penso sia necessario andare dal dottore,io sto benissimo-

-I controlli sono importantissimi nella prima fase della gravidanza.Comunque,se non te la senti di andare da lui,lo chiamerò e gli dirò di venire qui.E' un mio caro amico e non rifiuterà-,insistette la signora.Prese la mano della nipote e la guardò dritta negli occhi.-Tu ci tieni al tuo bambino vero?-

-Infinitamente.E' tutto quello che mi resta ormai-

La nonna le sorrise.-Allora devi prenderti cura di lui.Vado a chiamare il dottore,tu cerca di mangiare qualcosa-,insistette.

La ragazza ricambiò il sorriso della nonna.-D’accordo-.

Atsuko tornò nella stanza,e Sana prese di malavoglia un bicchiere di succo d’arancia e una brioche calda e croccante,appena uscita dal forno.

-Grazie Atsuko,lei è molto gentile-,disse dolcemente rivolta alla direttrice.

La donna le sorrise.Era molto bella e affabile,e sapeva come far sentire le persone a proprio agio.-Ma si figuri,signorina,per me è un piacere.E comunque,la prego,mi dia pure del tu-

-D’accordo,Atsuko.Anche lei…cioè tu…puoi chiamarmi tranquillamente Sana,quel “signorina” mi fa sentire anziana”-,rispose lei,sorridendo spontaneamente per la prima volta da quando era arrivata.

Atsuko fu felice di vederla sorridere.-Già,del resto sei così giovane…Ti va un’altra brioche?-,domandò,vedendo che la ragazza aveva finito di mangiare.

Sana scosse il capo.-No,ti ringrazio,ma non ho molto appetito-

-Secondo me invece ti farebbe bene.Sai…non vorrei essere invadente,ma tua nonna mi ha detto che aspetti un bambino…e nelle tue condizioni bisogna nutrirsi il meglio possibile-,disse la donna.

-Sì,è così,aspetto un bambino-,confermò la ragazza con un pallido sorriso,accarezzandosi la pancia.-Tu sei sposata Atsuko?-

Atsuko non rispose per un attimo,e il suo sguardo si incupì,tanto che Sana temette di aver fatto una gaffe.-Lo ero.Purtroppo tra me e mio marito è finita-,disse poi in un soffio.

-Oh,scusami se ti ho chiesto una cosa del genere,sono stata davvero indelicata!Perdonami,Atsuko!-,esclamò Sana contrita.

L’altra le sorrise debolmente.-Non preoccuparti,è una cosa che appartiene al passato.Ormai sono cinque anni che ho divorziato,e me ne sono fatta una ragione,anche se ho sofferto moltissimo-

-Ti capisco-,disse la ragazza,mentre un’ombra di tristezza le offuscava il volto.

-Senti Sana….non vorrei essere indiscreta…tua nonna non mi ha detto il motivo per cui sei qui…Senti,ecco,ho notato che porti la fede,quindi penso che sei sposata…-,disse la donna timidamente,e in lieve imbarazzo.

Sana annuì.-Sì,sono sposata da sei mesi,ma purtroppo….temo che il mio matrimonio sia già finito-,disse tristemente.

Atsuko fece un’espressione stupita.-Ma come…ma tu sei incinta!-

-Questo mio marito non lo sa…non ancora-,ribatté l’altra in tono spento.

-Senti…se non ti va di parlarne…ma sappi che vorrei fare qualcosa per aiutarti….hai un’espressione così triste,e mi fa male vedere una ragazza così giovane con un tale stato d’animo,mi ricorda quello che ho passato io…-,disse Atsuko.

-No,anzi, ti ringrazio…penso proprio di aver bisogno di sfogarmi con qualcuno,altrimenti impazzirò-,replicò Sana,e le raccontò quanto le era accaduto la sera prima.Le disse che era andata fino alla palestra in cui Akito insegnava karate per dargli la notizia della sua gravidanza,del colloquio tra lui e Triny che aveva casualmente udito e di come lo avesse visto abbracciare quella ragazza.Atsuko l’ascoltava con molta attenzione.

-Ecco,scusa se te lo dico….certo,capisco la tua reazione,dev’essere stato un colpo vedere tuo marito che abbracciava quella donna….ma forse sei stata un po’precipitosa.Credimi,parlo per esperienza personale-,disse alla fine del racconto.

Sana la guardò con aria interrogativa.

-Vedi…sei anni fa scoprii di essere incinta.Ero sposata da appena un anno,e fu una notizia bellissima.Anche Ryoichi,mio marito,era al settimo cielo.All’epoca io ero segretaria in un albergo,mentre mio marito faceva il maestro elementare.Eravamo sereni,felici,e la nascita di quel bambino era il coronamento di tutti i nostri sogni.Ero veramente la donna più felice della terra-,iniziò a raccontare Atsuko,tenendo gli occhi fissi a terra.-Poi….purtroppo…ebbi dei problemi con la gravidanza,e perdetti il mio bambino al terzo mese-,disse con voce strozzata.

Per un attimo tacque,incapace di proseguire.Sana le strinse una mano,rivolgendole un’occhiata confortante.-Mi dispiace,Atsuko-,disse contrita.

La donna scosse il capo.-La perdita di quel figlio che avevo desiderato con tutta me stessa mi distrusse,divenni un’altra persona.Persi interesse per tutto:per me stessa,per il mio lavoro,per Ryoichi…mi licenziai,e passavo tutte le mie giornate a piangere sul divano.Mio marito cercava di scrollarmi,ma io ero chiusa nel mio dolore,e pensavo che nessuno potesse capirmi…Mi sentivo un fallimento,e anche terribilmente in colpa,e credevo che Ryoichi potesse solo odiarmi…così lui finì per allontanarsi da me.-Si interruppe nuovamente,cercando di trattenere le lacrime.

-Atsuko…non devi parlarne,se è così doloroso per te-,intervenne Sana.

Atsuko scosse nuovamente il capo.-Ryoichi si buttò a capofitto nel lavoro…Iniziò a stare fuori per riunioni,entrò nel comitato organizzativo della scuola e iniziò a gestire le attività dei club,per passare più tempo possibile fuori di casa,e non vedermi in quello stato.Solo allora compresi che se fossi andata avanti così avrei perso anche mio marito,oltre ad aver perso mio figlio.Un giorno decisi di reagire.Andai dal parrucchiere,mi feci bella,e raggiunsi mio marito a scuola,dove si era trattenuto per una riunione.E vidi Ryoichi parlare con una collega…una ragazza bella,alta…le stava parlando di qualcosa di cui doveva parlare assolutamente con me,e lei lo incitava a farsi coraggio…gli disse “vedrai,sono certa che tua moglie capirà”,e poi lo ha abbracciato.Credimi…mi sono sentita crollare il mondo addosso-.

-Lo immagino-,mormorò Sana,ripensando al momento in cui aveva visto Akito e Triny abbracciati.

Atsuko annuì.-La prima cosa che pensai fu che quella donna fosse l’amante di Ryoichi,e che lui avesse in progetto di lasciarmi per mettersi con lei.E diedi tutta la colpa a mio marito,pensai che lui non avesse sofferto affatto per la morte di nostro figlio,che non gli importasse niente di me…e quando tornò a casa lo aggredii.Gli dissi delle cose orribili…arrivai addirittura ad accusarlo di tradirmi anche prima che perdessi il bambino,e di essere la causa della morte di nostro figlio.Ryoichi ne fu ferito a morte.Se ne andò immediatamente di casa-.Atsuko si bloccò.

-Ma..Atsuko…quella donna era veramente l’amante di tuo marito?-,domandò Sana.

La giovane direttrice scosse il capo.-No.Qualche giorno dopo mi contattò un avvocato.Mio marito voleva chiedere il divorzio.Mi sembrava una cosa assurda,ed ero ancora furiosa con lui,quindi andai a scuola.La prima persona che incontrai fu quella donna,e la aggredii,la accusai di essere l’amante di Ryoichi e di aver distrutto il mio matrimonio.Lei rimase allibita,e quando le dissi di averli visti insieme mi spiegò tutto.A quanto pare,il marito di quella donna era uno psicologo,e aveva consigliato a Ryoichi di andare insieme a me nel suo studio per un consulto…Per aiutarmi a superare il dolore della perdita del bambino.Era di quello che Ryoichi doveva parlarmi quella sera.-.Atsuko si passò una mano sul volto,pallida e sconvolta.-Naturalmente appena capii la situazione corsi da mio marito…gli dissi che era stato tutto un equivoco,che avevo pensato mi stesse tradendo,che lo amavo…gli dissi che ero pentita delle cose orribili che gli avevo gridato in preda alla rabbia.Ma…ormai….Ryoichi fu glaciale.Mi disse che ero stata veramente meschina,che le cose che gli avevo detto erano spaventose…mi accusò di non aver avuto fiducia in lui…di non aver voluto condividere con lui il dolore per la perdita del bambino…Mi disse che era anche suo figlio,che anche lui aveva sofferto,ma che io non lo avevo capito.E che ormai tra noi era finita.Si era scavato un solco troppo profondo-.Una lacrima scivolò sulla guancia di Atsuko.

-Fu difficile per me,dopo.Dovetti concedergli il divorzio.Se ne andò in un’altra città,e a me rimasero solo le macerie della mia vita.Per lungo tempo venni seguita da uno psicologo.Poi trovai questo lavoro presso tua nonna,e ricominciai lentamente a vivere.Ma tuttora non ho trovato la forza per affrontare un nuovo amore-,disse tristemente.Poi guardò la giovane amica,che l’aveva ascoltata in silenzio per l’intera durata del suo racconto.

-Sana,ascoltami…la tua situazione è diversa dalla mia,lo so… Ma non commettere il mio stesso errore.Non giudicare colpevole tuo marito prima di avergli chiesto spiegazioni,di aver ascoltato la sua versione dei fatti.Se fosse soltanto un colossale equivoco,rischieresti di gettare al vento la cosa più importante della tua vita-.Le prese le mani.-Pensa a quella creatura che porti in grembo.E’ anche per lui che devi parlare con tuo marito,e chiarire-,le disse animatamente.

Sana rimase un attimo a riflettere.Atsuko non aveva tutti i torti,in fondo lei era scappata senza chiedere nessuna spiegazione ad Akito,aveva dato per scontato il fatto che lui la stesse tradendo e che volesse lasciarla per Triny.Non aveva avuto la minima fiducia in lui,che pur conosceva da tanti anni.Il dubbio prese a tormentarla..se Atsuko avesse avuto ragione?Se fosse stato solamente un equivoco,e lei stesse gettando il suo matrimonio alle ortiche senza una valida ragione?

E poi c’era il suo bambino…che non era soltanto figlio suo,ma anche di Akito,e il padre aveva diritto di saperlo.Non avrebbe potuto tenere la sua gravidanza nascosta a lungo.E non sarebbe potuta fuggire in eterno.Ma cosa doveva fare allora?

-Atsuko…-,disse la ragazza con voce tremante,-potresti lasciarmi sola?Ho bisogno di riflettere…-,disse infine.

La donna annuì,e lasciò la stanza in silenzio.

 

Lo squillo del telefono svegliò Akito da un sonno breve e agitato.Si era addormentato sul divano.Vide la signora Kurata e Rei appisolati su una poltrona,e udì dalla cucina sua sorella Natsumi che stava preparando il caffè.Gli altri amici se n’erano andati a casa,pregandolo di informarli immediatamente se la polizia avesse avuto notizie.Il ragazzo si precipitò a rispondere,pregando che fosse Sana a chiamare.

-Pronto?-,domandò agitato.

-Signor Hayama…sono l’agente Fukunishi-,riconobbe la voce del poliziotto della sera precedente.

-Mi dica,agente…avete notizie di mia moglie?-,chiese ansiosamente.

-Un controllore delle linee ferroviarie afferma che ieri sera una ragazza di 22 anni di nome Hayama Sana si trovava su un treno diretto alla stazione termale in cui si trova l’albergo della nonna di sua moglie.La descrizione corrisponde,quindi è molto probabile che la signora si trovi alle terme-,disse l’agente.

Akito si rilassò sul divano.-Meno male…adesso abbiamo un indizio per ritrovarla-

-Senta,signor Hayama…sua moglie non si è ancora messa in contatto con lei?-,domandò Fukunishi.

-No,agente,e la cosa in effetti mi stupisce.Tra l’altro nemmeno sua nonna ci ha dato notizie…Comunque chiamerò immediatamente l’albergo.Grazie di tutto,agente-,disse cordialmente.

Dall’altra parte del filo,l’agente sorrise.-Di niente,dovere.Spero che riesca a ritrovare sua moglie-

Appena ebbe riagganciato,Akito svegliò Rei e Misako e li informò delle ultime novità.Misako andò su tutte le furie.

-Mia madre ha passato il limite!Possibile che mia figlia si sia presentata da lei nel cuore della notte e che non abbia pensato minimamente di avvertirmi?-,disse arrabbiatissima.

-Probabilmente pensava che sapesse dove si trovava Sana,sensei-,cercò di tranquillizzarla Rei.

-Voglio chiamarla subito!-,esclamò la donna,ma Akito la fermò.

-Si tratta di mia moglie,voglio essere io a chiamare-,disse in tono risoluto afferrando la cornetta.Ma in quel momento sopraggiunse Natsumi dalla cucina,con aria grave,e il ragazzo si fermò.

-Che succede,Natsumi?-,disse osservando lo sguardo strano della sorella.

-Ecco…il caffè è finito,e io stavo buttando la confezione nel bidone dei rifiuti,quando ho visto questo…-,disse mostrando una scatola che teneva in mano.-Ho pensato che doveste vederlo anche voi-,spiegò.

Akito gliela strappò bruscamente dalle mani.Era una scatolina bianca con dei bordi blu,di quelle tipiche da farmacia.Il ragazzo la rigirò senza capire di cosa si trattava,poi lesse la scritta e rimase ammutolito.

-Di che si tratta?-,domandò Rei preoccupato.

-Di un test di gravidanza-,rispose Akito in tono incolore.

Rei e Misako per poco non caddero dalla poltrona.-E di chi sarebbe?-,domandò Rei spaesato.

-Ma di Sana,naturalmente,di chi vuoi che sia?-,intervenne Natsumi spiando il volto del fratello,che annuì.

-Dev’essere sicuramente suo-,confermò Akito continuando a rigirare la scatola.

-Ma vuoi dire che….che Sana potrebbe…-,balbettò Rei,che non ci capiva più niente.Prima la ragazza spariva misteriosamente,poi saltava fuori che aveva comprato,e utilizzato un test di gravidanza,e quindi che perlomeno pensava di essere incinta.

-Forse…forse era questa la notizia che doveva darmi ieri sera…-,rifletté Akito a voce alta.-Aveva parlato di una notizia bellissima che doveva darmi…forse voleva dirmi che aspetta un bambino…-,proseguì,incapace di rendersi conto di quello che stava accadendo.

-Ma allora perché è scappata?-,esclamò Natsumi.

-Forse la scoperta di essere incinta l’ha disorientata…e le sono venuti dei dubbi…-,suggerì Rei.

-No,no,non è possibile…Ieri pomeriggio,quando le ho parlato al telefono,era felicissima,raggiante….Del resto sono sei mesi che siamo sposati…sarebbe meraviglioso avere un bambino…e per quello che so,Sana lo desiderava moltissimo…da quando Aya aveva annunciato la sua gravidanza,non parlava d’altro…-,disse Akito,che ora capiva ancora meno il motivo della fuga della ragazza.

-Forse quando ti ha parlato al telefono era convinta di essere incinta,ma poi il test è risultato negativo e lei c’è rimasta male…-,suggerì Natsumi.

-Per saperlo dovremmo ritrovare questo benedetto test-,intervenne Misako.

-Ho controllato nel bidone,ma non c’era-,disse Natsumi.

Akito si lasciò cadere nuovamente sul divano,e scostò malamente il cuscino.Lo sguardo gli cadde allora su una sorta di termometro che era abbandonato sul divano,proprio dietro a dov’era stato fino a un attimo prima il cuscino.Lo prese e lo mostrò alla sorella.

-Natsumi,potrebbe essere questo?-,le domandò.

Natsumi annuì e glielo tolse dalle mani.-Ci sono due lineette azzurre-,disse,e andò a vedere nelle istruzioni riportate sulla confezione.-Questo significa che il test è positivo-,annunciò poi.

Rimasero tutti a bocca aperta.Akito sollevò la cornetta e fece il numero dell’albergo della signora Kurata alle terme,deciso a parlare con Sana una volta per tutte e chiarire così quella spinosa faccenda.In quel momento suonarono alla porta,e Natsumi andò ad aprire.

-Pronto?-,rispose Atsuko Kawada all’albergo.

-Buonasera,mi chiamo Akito Hayama e vorrei parlare con la signora Kurata-,disse Akito in tono risoluto,mentre Natsumi faceva entrare Triny nel salone.

-Gliela chiamo immediatamente-,disse Atsuko,e dopo pochi istanti la nonna di Sana venne all’apparecchio.

-Buonasera,sono Ritsuko Kurata-,disse in tono formale.

-Buonasera,sono Akito Hayama,il marito di Sana.Vorrei sapere se mia moglie è lì da lei-,esordì Akito senza troppi preamboli.

La donna esitò per un attimo.-No,Sana qui non si è vista.Perché,è successo qualcosa?-,chiese fingendo disinvoltura.

Nel frattempo,Misako si era avvicinata a Triny e le si era presentata.La ragazza strinse cordialmente la mano della donna.

-Felice di conoscerla,sensei,io mi chiamo Triny Kishida,sono la moglie del proprietario della palestra-,disse in tono gioviale.

-Piacere mio,signora Kishida,anche se avrei preferito che il nostro incontro avvenisse in circostanze più liete-.

Triny annuì,con viso corrucciato.-Già.Sono venuta proprio per dire ad Akito che può contare sull’appoggio mio e di Shinichi per qualsiasi cosa.Tra l’altro Satsuki,la donna delle pulizie,mi ha riferito una cosa interessante,e volevo parlarne con lui-,spiegò la donna.

-Signora Kurata,è inutile che finga,la polizia ha detto che Sana è stata vista su un treno diretto alla stazione termale-,stava dicendo Akito in quel momento,lievemente alterato.

-Senti,figliolo,Sana qui non si è vista,è la verità.E comunque non posso fare nulla per te-,insistette la vecchia signora,con un certo imbarazzo.Non le piaceva mentire,e tra l’altro era evidente che quel ragazzo era terribilmente in pena per Sana.

Akito riagganciò rabbiosamente la cornetta,e imprecò.-Sta mentendo,maledizione,ne sono certo!-,disse sbattendo un pugno sul tavolo,con una luce omicida negli occhi.Poi vide Triny e la salutò di malavoglia.

-Senti,Akito,Satsuki,la donna delle pulizie,mi ha riferito una cosa stamani.Mi ha detto che ieri sera,quando è arrivata,poco dopo che io e te eravamo usciti,ha visto una ragazza molto somigliante a Sana che si allontanava correndo dalla palestra.Ho pensato che forse tua moglie fosse venuta in palestra-,gli disse Triny appena lui le rivolse l’attenzione.

-Ma che motivo doveva avere di correre via?-,si chiese lui sempre più sconcertato e afflitto.

-Ho pensato…forse ci ha visto abbracciarci…e magari ha frainteso!-.spiegò la giovane donna.

-Come abbracciati?-,intervenne Rei arrabbiandosi.

-Era un semplice gesto tra amici!-,sbottò Akito,arrivato al limite della sopportazione.-Comunque,è una possibilità-,disse poi.

Rei gli si avvicinò con fare minaccioso.-Te lo do io il gesto tra amici!Razza di imbecille,chi è questa donna e perché l’abbracciavi?Ma ti rendi conto che potrebbe succederle di tutto?E che magari è pure incinta di tuo figlio?-,urlò furiosamente.

-REI!-,lo richiamò Misako.-Questa signora è la moglie del proprietario della palestra.E non è urlando e prendendotela con Akito che ritroverai Sana-,gli disse in tono gelido.

Akito si alzò in piedi,e guardò freddamente Rei negli occhi.-Triny è la moglie di Shinichi Kishida,il proprietario della palestra.Ed è una karateka di tutto rispetto.Ha vinto le selezioni regionali femminili,mentre io ho vinto quelle maschili.E Shinichi ci ha fatto una proposta.Di partecipare alle selezioni di un torneo internazionale che si terrà a Londra tra otto mesi.Era di questo che volevo parlare a Sana ieri sera.Ed ero preoccupato perché non sapevo come l’avrebbe presa.Tra selezioni e torneo sarebbe durata circa sei mesi,e lei non avrebbe potuto seguirmi a Londra,perché per quel periodo ha un sacco di impegni di lavoro.Temevo che avrebbe sofferto all’idea che avremmo dovuto stare lontani così a lungo,o che peggio avrebbe mandato all’aria il suo lavoro per venire con me.Triny mi ha dato dei consigli,mi ha spronato a parlarle,mi ha incoraggiato.Chi meglio di lei poteva capire la situazione,visto che anche Shin non potrà seguirla a Londra a causa del lavoro?-,spiegò con gli occhi che gli luccicavano per la rabbia e la tristezza.

Rei rimase ammutolito,bianco come un cencio e senza la forza di dire nulla,aveva fatto proprio la figura dell’idiota.-Mi dispiace…scusa-sussurrò a disagio.

Akito scosse la testa,e si rivolse a Triny.-Mi dispiace,Triny,non verrò a Londra.Questa brutta faccenda mi ha fatto capire una cosa importantissima:Sana è tutta la mia vita,e io non voglio stare lontano da lei nemmeno un secondo.E poi…beh,se fosse veramente incinta tra otto mesi dovrebbe nascere nostro figlio…e io non posso certo venire a Londra-,disse lievemente imbarazzato.

Triny gli rivolse un sorriso dolce e comprensivo.-Ma certo…la cosa più importante adesso è che la ritrovi,e che chiarisci l’equivoco-,disse.

Akito batté di nuovo il pugno sul tavolo.-Maledizione!-,imprecò furioso.

Intanto Misako aveva preso in mano la cornetta con sguardo battagliero.Fu la stessa Ritsuko stavolta a rispondere.

-Mamma,passami immediatamente mia figlia-,disse la scrittrice in tono risoluto.

L’anziana signora tentennò per un istante.-Misako,come ho già detto a tuo genero,Sana non è qui…-,ribatté,ma stavolta in tono poco convinto.

-Mamma,insomma,guarda che so capire quando mi stai mentendo.Sappiamo per certo che Sana è lì,e anche se non capisco perché non vuole parlare con nessuno tu DEVI passarmela!-,insistette Misako.

La madre sospirò.-Misako,Sana mi ha chiesto espressamente di non passarle nessuno-,capitolò.

-Io non sono NESSUNO,sono sua madre,e VOGLIO parlare con mia figlia-,la donna non sentiva ragioni.

Pochi istanti dopo Sana venne all’apparecchio.

-Tesoro,stai bene?-,domandò Misako ansiosamente appena riconobbe la voce della figlia.

-Sì mamma,sto bene-,rispose laconicamente la ragazza.

-Ma perché sei andata via così e senza dirci niente?Siamo stati tutti preoccupatissimi per te-,la sgridò.

-Mi dispiace-,replicò Sana in tono incolore.

-Tesoro…è per qualcosa che è successo ieri sera che sei scappata in quel modo?-,le chiese delicatamente.

La ragazza iniziò a piangere sommessamente,e riattaccò,incapace di proseguire la conversazione.Misako tentò di richiamare,ma stavolta non rispose nessuno.

-Non capisco-,disse la donna,-si è messa a piangere e ha riattaccato.Credo proprio che abbia pensato…beh,insomma,che tu e Triny…-,proseguì.

Akito annuì con un pesante sospiro.-Sono un idiota,maledizione!-

-No-,gli disse Rei,-Non è colpa tua-

Il ragazzo gli sorrise debolmente.Poi si alzò in piedi di scatto,si infilò la giacca e si avviò velocemente verso la porta.

-Dove vuoi andare?-,gli domandò Natsumi preoccupata.

-A riprendermi la donna che amo-,rispose lui risolutamente,e uscì di filato.

 

Sana passeggiava nel giardino dell’albergo,avvolta in un pesante scialle di lana.Ora sua madre e tutti gli altri sapevano dove si trovava,e probabilmente anche perché se n’era andata.Forse sapevano anche del bambino,si disse ricordandosi di aver lasciato lo stick del test di gravidanza sul divano.Forse se ne sarebbe dovuta andare,ma a che sarebbe servito?Non poteva fuggire in eterno.Circa un’ora prima il dottore chiamato dalla nonna era venuto a visitarla,e le aveva confermato che era incinta.Di un mese e mezzo.Si accarezzò lievemente il ventre,chiedendosi se il suo bambino potesse percepire la tristezza e l’angoscia che l’attanagliavano.

-Non avere paura,piccolo mio,la tua mamma sarà sempre con te-,sussurrò dolcemente,sperando così di tranquillizzare la creaturina che portava in grembo,e che già sentiva di amare più della sua stessa vita.Si chiese se Akito avesse trovato il test,e come avesse reagito.Gliene sarebbe importato qualcosa di quel figlio?

Sentì un brivido di freddo,ma non voleva rientrare.Stava così bene lì fuori,a contatto con la natura,ascoltando il rilassante canto degli uccellini e osservando i cangianti colori del cielo al tramonto.Lontano,verso le montagne,il cielo si stava tingendo di una luce rossastra,e si intravedevano le prime stelline.

In quel momento,Akito era appena arrivato all’albergo,dopo essere sceso dal treno.Si sentiva teso e nervoso come mai in vita sua,nemmeno nel giorno del suo matrimonio.Entrò nell’edificio con passo deciso,e vide una giovane donna venirgli incontro per accoglierlo.

-Posso fare qualcosa per lei?-,chiese Atsuko cordialmente.

-Mi chiamo Akito Hayama e sto cercando Sana-,disse lui venendo subito al sodo.

Ma prima che Atsuko potesse rispondergli,sopraggiunse la signora Ritsuko,che gli si avvicinò squadrandolo severamente.

-Che diavolo ci fai tu qui?-,gli chiese in tono glaciale.

Il ragazzo non si scompose.-Sto cercando mia moglie-,rispose con naturalezza.

La donna gli rivolse uno sguardo sprezzante.-Lei non vuole vederti.Ed è normale,dopo quello che le hai fatto-.

-Signora,si è trattato di un equivoco.Uno sciocco,banalissimo equivoco-,cercò di spiegare lui.

Ritsuko rise amaramente.-Come no,dite tutti così,voi uomini.Vattene,ti ho detto.Lei non vuole vederti-,e gli voltò le spalle,andandosene lungo il corridoio.

Akito rimase fermo al centro della hall,ben deciso a trovare Sana e parlarle,a costo di perquisire l’intero albergo da cima a fondo.In quel momento Atsuko gli si avvicinò.

-Tu sei il marito di Sana?-,gli domandò.

Il ragazzo annuì.

-Lei è in giardino.Non gettate via tutto,vi prego-,gli disse in tono complice,indicandogli la portafinestra che dava sul giardino.

-Grazie-,disse Akito,avviandosi nella direzione che gli aveva suggerito la donna.

Atsuko rimase a guardarlo con un lieve,malinconico sorriso dipinto sulle labbra,sperando che la fortuna fosse dalla parte della sua amica.

 

La vide.Era lì,immobile,a pochi passi da lui,stretta nello scialle scarlatto,illuminata dai raggi del sole al tramonto.Più bella di come la ricordasse.

-Sana-,la chiamò dolcemente.

La ragazza ebbe un sussulto.Quella voce…no,doveva essersela sognata.Si girò di scatto e lo vide,era proprio di fronte a lei,e la fissava con quello sguardo tenero e colmo d’amore che aveva sempre riservato a lei,a lei soltanto.Dovette lottare contro la tentazione di corrergli incontro e gettarsi tra le sue braccia.

-Akito-,mormorò flebilmente.

Lui le andò un po’ più vicino,ma la ragazza si scostò,e si voltò dall’altra parte.-Vattene.Non abbiamo nulla da dirci-,gli disse in tono gelido e sprezzante.

-Sai benissimo che non è vero-,replicò tranquillamente lui,afferrandola per un braccio e costringendola a girarsi verso di lui.La guardò dritto negli occhi,e lei sentì le lacrime iniziare a pizzicarle gli occhi.

-Ti prego…non torturarmi così-,le disse lui con voce dolcissima,e Sana scoppiò a piangere.

-Cosa vuoi da me ancora?Farmi del male?Me ne hai già fatto abbastanza…Vederti con quella donna…-,mormorò con voce rotta dai singhiozzi.

Akito la prese tra le braccia e la strinse forte a sé,accarezzandole i capelli con una mano.-E’ stato solo un equivoco,amore mio,uno stupidissimo equivoco-.La costrinse a guardarlo negli occhi.-Come hai potuto solo pensare che..?-

Sana si divincolò dalla sua stretta e lo fissò rabbiosamente.-Un equivoco?-,gridò furiosa,-Un equivoco?Lei ti ha detto se avevi deciso finalmente di parlare con tua moglie di una certa faccenda,e tu le hai detto di sì,ma che temevi la mia reazione,e soprattutto che non volevi che io soffrissi per causa tua.Non ci vuole un genio per capire di che faccenda si tratta no?E io,stupida,cretina….-,e ricominciò a singhiozzare rumorosamente.

Lui cercò di abbracciarla di nuovo,ma lei lo evitò,piantandogli in viso gli occhi rigati dalle lacrime.Akito si sentì un verme,e si detestò per la sofferenza che le stava infliggendo.-Amore…ascoltami…-,le disse,mentre lei scuoteva la testa abbandonandosi ai singhiozzi.Le afferrò nuovamente un braccio.

-Ti prego…ascoltami-,le disse in tono triste,e lei smise di singhiozzare per un istante.Non lo aveva mai visto con un’espressione così sinceramente addolorata in volto.

-E’ colpa mia.Se ti avessi parlato prima di questa cosa,ti avrei risparmiato questa sofferenza,ma avevo paura….Sana,Triny è la moglie di Shin-,esordì appena lei si fu calmata.

-Di Shin?-,chiese lei con un filo di voce.

-Sì,il proprietario della palestra.Ha vinto le selezioni femminili di karate,te ne avevo accennato,ma probabilmente non ricordi.Un paio di settimane fa,Shin ci ha fatto una proposta.Ci ha proposto,a Triny e me,di partecipare a una selezione internazionale che si terrà a Londra,tra otto mesi.Un torneo molto importante e prestigioso.Ma io non volevo accettare senza prima parlarne con te-,le spiegò.

Sana lo guardò allibita,senza capire cosa significasse.-E perché non l’hai fatto?-,domandò.

-Tra selezioni e torneo,sarei dovuto rimanere a Londra sei mesi.E l’idea di stare lontano da te così a lungo mi faceva impazzire.Tra l’altro sapevo che tu avresti sofferto moltissimo se io fossi partito,e che non potevi seguirmi per i tuoi impegni di lavoro.E non volevo che rinunciassi al tuo lavoro per me.Ero combattuto,tra il desiderio di partecipare al torneo e l’angoscia di dovermi allontanare da te-,le disse in tono tremendamente sincero.

A Sana fu sufficiente guardarlo negli occhi per capire che stava dicendo la verità.-E…allora?-,lo esortò.

-Allora mi sono confidato con Triny.Lei e Shin si adorano,e anche lui non potrà seguirla a Londra.Lei mi è stata di grande aiuto,mi ha dato ottimi consigli,e mi ha esortato a parlarne con te.L’ho abbracciata senza pensarci,in un gesto di amicizia.Triny è una ragazza d’oro,un’amica veramente preziosa.Ma non mi è mai passato per la testa….Insomma,è la moglie di Shin,e poi…io amo te.Te,te e solamente te-,le disse guardandola negli occhi.

La ragazza sentì il suo cuore fermarsi.Che sciocca era stata!Atsuko aveva ragione.Per un equivoco,per una decisione affrettata,aveva rischiato di mandare tutto all’aria…Le bastava uno sguardo per capire che Akito non le stava mentendo…il suo sguardo era limpido e pieno d’amore per lei.Ed era stata una sciocca a non avere fiducia in lui,a dubitare della sua fedeltà.Gli occhi le si riempirono nuovamente di lacrime,ma stavolta lasciò che Akito la stringesse dolcemente tra le braccia.

-Perdonami.Sono stato un cretino-,le disse lui teneramente all’orecchio.

La ragazza scosse la testa.-No,la cretina sono io.E sono io a doverti chiedere perdono,per aver dubitato di te-,rispose stringendosi più forte a lui.

Il ragazzo le sollevò il viso con una mano e la baciò dolcemente e appassionatamente.Gli sembrava un sogno averla nuovamente lì con lui,tra le sue braccia,poterla stringere ancora,baciarla,accarezzarla.

Andarono a sedersi insieme su una panchina,ancora abbracciati.

-Davvero,sono stata una stupida-,ripeté nuovamente la ragazza mortificata,ma Akito le mise un dito sulle labbra per farla tacere,e la baciò nuovamente.

-Shhh…stavo impazzendo all’idea di perderti.Davvero.Tu sei la cosa più importante della mia vita,sei tutta la mia vita.Io non sono niente senza di te-,le disse lui con dolcezza infinita.

Sana si sciolse a quelle parole,e lo abbracciò strettamente.-Anch’io stavo impazzendo,all’idea che tu potessi lasciarmi.Non potrei vivere senza di te-,ribatté,pensando che fosse giunto il momento buono per dirgli del bambino.

-Amore,devo dirti una cosa-,le disse il marito pensieroso,giocherellando con una ciocca dei suoi lunghi capelli castani.

-Anch’io-,rispose lei sorridendo.

-Prima tu,allora-,la incitò Akito.

Sana si scostò lievemente dal suo abbraccio per poterlo guardare negli occhi.-Probabilmente l’avrai intuito già…visto che,da sbadata che sono,ho lasciato un indizio a casa…ma….Aspetto un bambino!-,gli annunciò raggiante,con un largo sorriso che le illuminava tutto il volto.

Sul viso di Akito si dipinse un’espressione di felicità assoluta.L’abbracciò forte,felice come non lo era mai stato.-Amore mio,è la notizia più bella che potessi darmi,veramente…anche se ti confesso che l’immaginavo già…hai dimenticato il test di gravidanza sul divano!-,la prese dolcemente in giro.

La ragazza arrossì,ridendo.-Beh,l’importante è che tu sia felice!-,rispose allegra.

-Certo che lo sono!-,esclamò lui baciandola teneramente sulle labbra.

Dopo una lunga serie di effusioni,Sana gli domandò cosa dovesse dirle lui.

-Beh,è semplice:rinuncio al torneo di Londra-,disse lui pacatamente.

-Ma perché? Ci tenevi così tanto…-,domandò la ragazza,temendo che si stesse sacrificando per il bene suo e del piccolo.

-La cosa che più mi importa al mondo è stare con te.E poi….il torneo è tra otto mesi…e ti pare che potrei andarmene a Londra e perdermi la nascita di nostro figlio?-,le chiese dolcemente,portandole una mano sul ventre.Glielo accarezzò teneramente,mentre con l’altra mano giocherellava con i suoi capelli.-Io voglio rimanere con te,e con il nostro splendido bambino.Ora e per sempre-,le disse,e la baciò con passione.

-Ti amo-,gli disse semplicemente lei,guardandolo negli occhi.

-Anch’io ti amo,Sana Hayama-,rispose lui,baciandola di nuovo.

 

Atsuko li guardava attraverso i vetri della finestra,soddisfatta e felice per loro.L’amore aveva trionfato alla fine,come era giusto che fosse.E forse,un giorno non troppo lontano,anche per lei la vita sarebbe tornata a risplendere.Sì,ne era sicura.L’amore avrebbe bussato ancora alla sua porta,perché l’amore è più forte di tutto.

 

THE END

 

Spero che vi sia piaciuta,nonostante sia un po’ scontata e sdolcinata(mio fratello si sta ancora facendo curare la carie dopo averla letta J ).Approfitto di queste righe per ringraziare tutte le persone che hanno utilizzato un po’ del loro tempo per leggere la mia storia,chi mi ha consentito di pubblicarla e il mio mitico fratello Luca che è stato come sempre il mio primo critico J.Aspetto vostri commenti!!!!

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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