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Autore: Heven Elphas    18/10/2009    4 recensioni
-Devo svegliarmi.. Cazzo, perché non mi sveglio?!-
Lo urlò, preso dal panico. Di solito quando era messo alle strette nei sogni, si svegliava di soprassalto e si ritrovava tra le coperte di un letto in qualche stanza d’albergo. Ma questa volta qualcosa più grande di lui sembrava tenerlo ancorato a quell’incubo.
L’ultimo entrato nella stanza era ormai a pochi centimetri di distanza da lui e sorrideva malevolo, respirandogli addosso come se fosse reale. Nel vederlo da vicino si accorse che qualcosa non andava in lui… Affatto. Perché la pelle sembrava putrefarsi a vista d’occhio, quasi come se anni e anni di infezione avessero mandato in cancrena il suo viso. E un orrendo fetore di marcio si sparse tutt’intorno. Troppo reale…
Le dita di quel suo doppione deteriorato, arrivarono addirittura a stringergli il collo… E premevano forte. Troppo forte per essere davvero parte di un sogno.
Frank cercò di svincolarsi, ma le forze gli vennero presto a mancare e ci volle davvero poco perché finisse steso sul tappeto. Le figure nella sua visuale si fecero sfocate, ma capì che i suoi compagni di gruppo e l’uomo simile a lui lo stavano accerchiando.
-Non stai dormendo, Frank… Non dormirai mai più, d’ora in avanti.-
___ E se i My Chemical Romance dopo la pubblicazione della Black Parade non fossero più gli stessi? Se qualcosa si fosse insiedato al loro posto, sostituendoli?
Un incubo all'interno della Parata Nera, in cui i nostri protagonisti dovranno cercare di riprendersi il posto che è stato loro rubato...
Questo è un tributo per l'imminente Ieroween!
Genere: Dark, Horror, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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THE BLACK PARADE IS ALIVE

THE BLACK PARADE IS  ALIVE

 

 

 

 

Prologue :   The END

 

 

Era una giornata come tante altre, una di quelle normali in cui il tour procedeva al massimo, facendo volare il tempo e tenendo occupati tutti quanti. Era una giornata come tante altre, ma non per Frank, che quel giorno compiva venticinque anni ed era più agitato del solito…

Di certo i membri del gruppo gli avrebbero fatto un regalo ciascuno, pensò, e con tutta probabilità Gerard lo avrebbe preso in giro per la sua età. Era il più piccolo del gruppo –in ogni senso- ma ormai non era più un ragazzino. Avrebbe di certo risposto con le rime a quell’anziano di un leader.

Ed eccolo lì, Gerard… Frank lo osservava uscire dal bagno e passarsi un asciugamano sul viso, mischiando il cerone bianco all’ombretto nero così da sembrare uno spazzacamino. Era ridicolo, con quei capelli bianchi sudati che parevano inesistenti e tutta la faccia sporca. Guardandolo il chitarrista ridacchiò tra sé, prima di avvicinarsi ed appoggiargli una mano sulla spalla con nonchalance.

 

-Bel concerto, eh? Sono stati tutti carini a cantarmi la canzone del buon compleanno.-

 

Dicendolo gli sembrò sentire l’eco delle migliaia di voci che s’innalzavano in quel coro così banale, eppure così elettrizzante. Il cantante sospirò, svoltando l’angolo verso il camerino, prima di sfilarsi dalla presa insistente del suo amico.

 

-Sì, davvero tanto carini, Frank… Mi è venuta voglia di abbracciarli tutti uno per uno.-

 

Nella voce di Gerard c’era tutt’altro che dolcezza, tutto era infatti inasprito da quel tono fin troppo sarcastico che spesso lo caratterizzava. E ciò a volte faceva vagamente arrabbiare gli altri, ma Frank ormai ci aveva fatto il callo e fece finta di ignorarlo.

Insieme arrivarono nel camerino, seguiti da Mikey che si catapultò direttamente alla moka per versarsi del buon caffè. Mugolò qualche frase alla tazza, prima di affondarsi nel divano accanto al fratello. Pure Ray e Bob apparirono nella saletta, chiacchierando di qualche argomento agli altri sconosciuto.

Ma a Frank non importava nulla di quello che stava accadendo intorno a lui, di sicuro poco dopo sarebbe arrivata la festa a sorpresa e di conseguenza i regali. Quello schizofrenico di uno Way poteva continuare con le sue affermazioni acide, suo fratello minore poteva amoreggiare con il caffè e l’altro chitarrista poteva discutere con il batterista del cup-cake più grosso del mondo… A lui non interessava quanto tutti loro cercassero di fingere, sapeva benissimo che faceva tutto parte del piano.

 

“Fanno i finti tonti e poi tirano fuori un’enorme torta col mio nome scritto sopra.”

 

Nel pensarlo il giovane chitarrista annuì con sicurezza, scrutando una per una le espressioni dei suoi compagni. Non trovò però nessuna falla che facesse intravedere l’euforia per l’immintente festa.

Ognuno di loro sembrava infatti concentrato su pensieri tutt’altro che piacevoli. Bob lo guardava in modo troppo serio, nascosto dietro le mani che teneva appoggiate alla bocca, mentre Ray aveva perso tutta l’aria svagata che aveva un minuto prima.

Mikey non aveva bevuto nemmeno un sorso di quel caffè che tanto aveva agognato durante l’esibizione sul palco. Poi c’era Gerard… Gerard che si stava osservando in uno specchietto, strofinandosi il viso con una salviettina struccante. Sul suo volto, poi, quell’espressione piatta.

 

-Ragazzi… La finite di prendermi in giro o…?-

 

Domandandolo Frank si sporse un poco verso l’amico, che aveva appena finito di struccarsi ed ora era di nuovo candido come un ragazzino. Si voltarono tutti ad osservare quest’ultimo, come se la domanda fosse incomprensibile, come se quel linguaggio a loro non fosse chiaro e cercassero dal leader una traduzione.

Il cantante si alzò in piedi, lasciando cadere la salviettina sul pavimento e voltandosi poi verso il più piccolo del gruppo. C’era qualcosa di strano in lui, qualcosa che durante il concerto non storpiava il suo bel sorriso. Ed Iero avrebbe notato ogni minimo cambiamento di Gerard, persino se si fosse trattato di una piccola ruga d’espressione in più.

 

-Gee…?-

 

Il suo fu più che un sussurro, ma la sua voce venne sovrastata dall’aprirsi della porta. Frank alzò lo sguardo per vedere chi fosse entrato e davanti a lui apparve il suo riflesso… Era impossibile. Un’uomo con le sue stesse sembianze lo stava fissando con uno sguardo avverso.

 

-L’avete preso voi?-

 

Sghignazzò l’altro Frank, che si avvicinava all’originale a grandi e minacciosi passi. In un attimo tutto sembrò diventare un incubo dai contorni neri, in cui ogni cosa prendeva una sfumatura spaventosa.

I suoi amici ora l’adocchiavano come se fosse una preda e loro un branco di predatori pronti a sfamarsi. Si avvicinavano cauti, con intenzioni tutt’altro che buone.

E il chitarrista era nel mezzo di questo brutto sogno, senza capire che cosa stesse accadendo. Forse doveva svegliarsi… E doveva farlo in fretta, prima che tutto diventasse ancora più pauroso.

 

-Devo svegliarmi.. Cazzo, perché non mi sveglio?!-

 

Lo urlò, preso dal panico. Di solito quando era messo alle strette nei sogni, si svegliava di soprassalto e si ritrovava tra le coperte di un letto in qualche stanza d’albergo. Ma questa volta qualcosa più grande di lui sembrava tenerlo ancorato a quell’incubo.

L’ultimo entrato nella stanza era ormai a pochi centimetri di distanza da lui e sorrideva malevolo, respirandogli addosso come se fosse reale. Nel vederlo da vicino si accorse che qualcosa non andava in lui… Affatto. Perché la pelle sembrava putrefarsi a vista d’occhio, quasi come se anni e anni di infezione avessero mandato in cancrena il suo viso. E un orrendo fetore di marcio si sparse tutt’intorno. Troppo reale…

Le dita di quel suo doppione deteriorato, arrivarono addirittura a stringergli il collo… E premevano forte. Troppo forte per essere davvero parte di un sogno.

Frank cercò di svincolarsi, ma le forze gli vennero presto a mancare e ci volle davvero poco perché finisse steso sul tappeto. Le figure nella sua visuale si fecero sfocate, ma capì che i suoi compagni di gruppo e l’uomo simile a lui lo stavano accerchiando.

 

-Non stai dormendo, Frank… Non dormirai mai più, d’ora in avanti.-

 

La voce di Gerard riempì la stanza, come se fosse stata sparata da degli enormi amplificatori posti accanto alle orecchie di Iero. Nel folle tentativo di provare a se stesso che quella non fosse la realtà, allungò la mano verso lo stivale di qualcuno in piedi davanti a lui. Riuscì a sfiorarlo subito prima di sentirsi risucchiare verso il basso, come se sotto di lui si fosse creato un vortice, provando così ad aggrapparcisi con tutte le forze.

Cercare di stare ancorato a quel piede fu vano, le dita scivolarono sulla pelle liscia dello stivale e venne come risucchiato dal tappeto. Nel cadere verso il basso provò a focalizzare le sagome che l’osservavano dalla cima del pozzo nero in cui quella forza estranea lo stava trascinando…

Non sapeva se fosse vero o no, ma gli parve che Gerard stesse piangendo disperatamente e cercasse di afferrargli la mano. Quest’ultimo venne però trattenuto da qualcuno che, forse, sogghignò… Tuttavia di una cosa Frank fu sicuro: a parlare per ultimo fu l’altro se stesso. E non c’erano dubbi su ciò che avesse detto…

 

-I morti non dormono mai.-

 

E non sentì né vide nient’altro da quel momento in poi. Percepì solo la sua caduta nell’oscuro baratro, mentre con tutte le forze tentava di gridare in cerca d’aiuto… Ma pure la sua voce sembrava essere stata cancellata da quel nulla che lo circondava.

Gli rimaneva solo il pensiero… Il pensiero ricorrente ed insistente che, a questo punto, le speranze che si trattasse di un incubo erano flebili e quasi inesistenti.

Il pensiero certo che ormai quella fosse inequivocabilmente la Fine.

 

 

 

 

 

 

 

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Ciao a tutti!!!!

Ed eccomi qua con una nuova fiction sui My Chem… Mi ero ripromessa di non iniziarne di nuove, ma siccome siamo vicini ad Halloween non potevonon  dare il mio contributo a questa magnifica festa!

E poi è un ottimo motivo per festeggiare Ieroween e i 28 anni di Frankie!! XD

Questo è solo il prologo e s’intitola proprio come la prima canzone della Black Parade, The End. Che come si sa è il prologo che antecede l’arrivo nella parata! U__U

La storia è un horror, più o meno… E mi sono destreggiata abilmente nello scrivere in terza persona, cosa che prima d’ora non ho mai fatto. Ma in una storia simile mi sembra il modo migliore per stenderla…

Spero allora che sia di vostro gradimento, che possiate apprezzare questa trama non ancora ben delineata in questo primo assaggio!

Vi avviso che non sarà infinita, ma anzi la svilupperò in un numero limitato di capitoli!

 

Mi auguro che mi facciate sapere la vostra opinione e lasciate qualche commento, cosa che gradisco sempre e mi aiuta a dare il massimo!!!

Alla prossima… E sarà molto presto! Promesso…

 

PS per la mia mini-Frank, questa è per te che sei la mia lettrice più importante!

 

XOXO

Miky

   
 
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