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Autore: Ily18    19/10/2009    2 recensioni
10 piccoli racconti tutti descritti dal POV di Clark, in cui si rende conto di come la ragazza che si trova di fronte, Lois Lane, sia diversa da ogni ragazza incontrata prima d'ora.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Clark Kent, Lois Lane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A/N: Leti, Cris, che bello rileggervi!! *.* Speravo tanto che beccaste, leggeste questa storia e soprattutto che vi piacesse quel tanto che bastava da farvi lasciare un commento! XD XD
Leti, grazie mille, sei sempre troppo gentile! XD XD Cmq, ho visto che hai aggiornato la tua storia e al più presto, prestissimo leggero il 4 capitolo! *.* Sperando di non dover aspettare un'eternità per il 5! '-.- XD
E Cris, adoro pure io la 4 stagione! E' una delle mie preferite perché è strapiena di scene Clois! XD Ma... stai vedendo la 9 serie?!?! Indovina quanti attacchi di cuore mi son già venuti dopo solo 4 episodi? XD Davvero belli *.*



3


Entrare in una base militare era stato un gioco da ragazzi per lui. Grazie ai suoi poteri era passato inosservato e grazie al suo istinto e notando come per la prima volta fosse riuscito a distinguere e riconoscere il battito cardiaco di una persona, aveva trovato abbastanza in fretta la stanza in cui si trovava Lois.

L’ufficio del Generale. Suo padre.

Entrambi avevano scoperto che il Generale stava lavorando con Lex Luthor ed entrambi stavano cercando delle prove.
In quel poco tempo che le era stato vicino, aveva imparato che Lois aveva un talento naturale per ficcarsi nei guai ed infiltrarsi in una base militare era una di quelle cose che a lei venivano quasi naturali.

L’unico motivo per cui lui aveva fatto lo stesso, era per cercarla, trovarla e soprattutto aiutarla ad uscire dai guai in cui senza dubbio si sarebbe cacciata.

Ora che l’aveva trovata, l’unica cosa che rimaneva da fare era scappare da lì il più in fretta possibile.

“Stanno cercando di coprire qualcosa che ha a che fare con Chloe.” Disse, sperando che quella notizia che probabilmente sapeva già, l’avrebbe convinta ad andare via da lì. “Se ci trova qui…”

Lois ovviamente lo interruppe, impedendogli di finire la sua frase. “So gestire mio padre, Clark.”

La ragazza coraggiosa che aveva visto in quel campo era tornata e aveva lo stesso fuoco negli occhi di quando aveva messo KO quei militari addestrati nelle migliori caserme degli Stati Uniti.

Per quanto fosse testarda e volesse sempre avere ragione, Clark non poteva non ammirare la sua forza di volontà, anche se era proprio quella a cacciarla sempre nei guai.

“E se pensi che l’incidente dell’elicottero fosse la peggior cosa che potesse fare, avresti dovuto vedere la scorta che avevo il giorno del Ballo scolastico.”

Clark sorrise per un istante, immaginandola buttare gli occhi al cielo mentre scendendo dalle scale per andare incontro al suo cavaliere, notava la scorta che il padre le aveva messo a disposizione. Di certo avere un padre così protettivo non doveva essere così semplice, in particolare per una ragazza indipendente come lei.

“Wow, e io che credevo che mio padre fosse ultraprotettivo.” Disse senza pensarci, trovando un punto in comune con Lois, cosa che gli sembrava impossibile.

Per quanto le loro infanzie di sicuro erano state diverse, entrambi si erano ritrovati a vivere, per un motivo o per un altro, con un padre che cercava di proteggerli in ogni modo.
Con l’ovvia differenza che il suo rapporto con Jonathan era parecchio diverso da quello che Lois aveva con suo padre.

Si girò a guardarlo, sorridendogli quasi imbarazzata, prima di fare una cosa che Clark non si aspettava di certo. “Immagino che da quando mia madre non c’è più, abbia avuto un crollo e… da quel momento ha la paura costante di perdere anche me.”

Clark rimase sorpreso per più di qualche secondo, non riuscendo a credere che la ragazza che non mostrava mai le sue debolezze, fosse arrivata ad aprirsi con lui in quel modo.

Abbassò lo sguardo imbarazzato, indeciso se parlare o meno. I suoi occhi si bloccarono su una foto di una Lois bambina che stava in braccio ad una bellissima e sorridente signora bionda, affiancata dal fiero ed altrettanto sorridente Generale Lane.

“Non mi è difficile parlare di lei.” Disse improvvisamente e Clark capì che era stato appena beccato a guardare quella foto.

“E’ morta quando avevo sei anni.” Aggiunse tornando a controllare un fascicolo ed evitando il suo sguardo.

Clark non riusciva nemmeno ad immaginare quanto la vita fosse stata difficile per Lois.
Vivere senza un genitore è una delle cose peggiori al mondo, ma a lei era successo di peggio. Nello stesso istante in cui aveva perso la madre, aveva perso anche suo padre, troppo devastato dalla perdita della sua adorata moglie per occuparsi delle sue due piccole bimbe, buttandosi anima e corpo in quello che gli garantiva di avere il controllo della situazione e non lo faceva soffrire. L’esercito.

“Mi dispiace.” Disse semplicemente, ammirandola ancora una volta per quella forza che riusciva a tirare fuori nei momenti più disperati.

“Non esserlo.” Rispose quasi subito, come se si aspettasse che Clark dicesse quelle parole. “A meno che tu non sia il responsabile della sua passione per le sigarette fumate dietro alla palestra, quando ancora frequentava la scuola.”

Ancora una volta Clark notò le difese di Lois abbassarsi un po’ di più di fronte a lui e lo stesso, strano impulso di stringerla a sé e rassicurarla che aveva sentito solo qualche giorno prima, si fece ancora una volta vivo in lui e dovette ricorrere al suo autocontrollo per non lasciarsi andare in quel modo.

Forse non l’avrebbe mai ammesso, ma gli piaceva il fatto che Lois fosse così sincera con lui, che gli dicesse cose di lei che probabilmente in pochi sapevano, sempre per colpa di quella sua corazza che l’aveva aiutata ad andare avanti in tutti quegli anni.

In fondo lui e Lois non erano poi così tanto diversi. Anche lui come lei aveva innalzato una barriera contro il mondo, sperando che lo proteggesse da tutto quello che c’era di marcio lì fuori. Qualche volta funzionava, qualche volta no. Ma nessuno gli impediva di provare.

“Renditi utile.” Gli disse, porgendogli un fascicolo e cambiando improvvisamente tono, rendendosi conto che forse aveva detto un po’ troppo.

Improvvisamente come aveva iniziato a lasciarsi andare a quel racconto, così aveva cambiato discorso, tornando la solita, forte Lois di sempre.

C’era un’altra cosa che Clark probabilmente non avrebbe mai ammesso a voce alta, in particolare a lei.

Lois Lane era decisamente diversa da ogni ragazza che aveva conosciuto prima d’ora.


***

Episodio: 4x02: "Gone"  / "Scomparsa"
   
 
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