L’ISOLA CHE NON C’E’
19 ottobre 20XX
La famiglia
Malfoy era a cena nel miglior ristorante di Londra, in compagnia dei coniugi Parkinson
e dei coniugi Zabini, coi rispettivi eredi.
Erano amici di
vecchia data e mentre gli adulti chiacchieravano amabilmente, i tre rampolli si stavano annoiando.
-
Dai, facciamo qualcosa per animare un po’ la serata!
Non ne posso più di stare seduto qui a far niente!
-
Che cosa proponi?
-
Bho…tu hai una qualche idea, Draco?
Draco si
guardò intorno, con aria solo apparentemente distratta, poi i suoi occhi grigi aguzzarono
la vista oltre l’oblò che lasciava intravedere le cucine, e sorrise.
-
In effetti qualcosa in mente ce l’ho!
E guardò i
suoi due amici con quel suo tipico ghigno che non prometteva nulla di buono!
Ci sarebbe
stato da divertirsi!
***
Intanto, nelle
cucine del ristorante, cuochi indaffarati sfornavano mille manicaretti, pur di
accontentare le delicate e nobili papille gustative degli illustri ospiti.
-
Avanti Ginevra, bisogna servire gli antipasti al tavolo
quattro.
-
Vado subito!
Ginny aprì la
porta basculante che introduceva nella sala e vide per la prima volta i
commensali di cui si doveva occupare.
Tornò
immediatamente in cucina e cominciò ad implorare una collega
-
Ti prego, Cindy, possiamo fare cambio di tavoli?
-
perché?
-
Il tavolo quattro è occupato da dei miei ex compagni di
scuola e dire che non correva buon sangue fra di noi è un eufemismo!
-
Io non ho problemi, se sta bene al capo.
-
Ti devo un favore!
Le due
ragazze, d’accordo con il capo sala, fecero cambio e Ginny cercò di non
guardare mai verso il tavolo delle serpi, mentre serviva gli altri occupanti.
Purtroppo
qualcuno la notò e pochi minuti dopo fu chiamata a rapporto dal suo capo.
-
senti, Weasly, non so che cos’hai contro quelle persone
così distinte, ma uno degli ospiti ha espressamente chiesto d’essere servito da
te. Per cui, qualsiasi screzio ci sia stato in passato, ora vai là, fai un bel
sorriso e porta i primi. Sono stato chiaro?
-
cristallino… mi tolga solo una curiosità, è stato il
biondino o la moretta?
-
…ehm…il biondino…
-
c’avrei giurato!
-
ora muoviti!
-
ok, vado.
Indossò il
sorriso più sincero che poté (che però sembrava più ad una specie di paresi
facciale) e cominciò a servire il tavolo occupato interamente da serpeverdi.
I tre ragazzi
si guardarono ed al primo cenno d’intesa cominciarono a sfotterla.
-
Weasly! Quanto tempo! Come stai?
-
Molto bene, grazie.
-
Finalmente hai trovato un lavoro degno del tuo nome!
-
… (sta zitta e
sorridi, Ginny, …ma soprattutto sta
zitta!)
-
Almeno adesso hai un pasto caldo al giorno, no?
-
…(morditi la lingua e
sta zitta!)
-
Puoi portare a casa i nostri avanzi, se vuoi!
-
Malfoy… (no! Devo
controllarmi!)
-
Dimmi Weasly!
-
Vuoi dell’altra salsa?
-
Mmm…no, direi di no.
-
Bene! (peccato…te
l’avrei volentieri spalmata su quella faccia da schiaffi che ti ritrovi!)
E tornò in
cucina, con l’intenzione di aprire il frigo, ficcarci dentro la testa ed urlare
a squarciagola tutto l’odio che provava per quell’essere viscido!
Naturalmente
non andò meglio con i secondi e con i contorni. Quando portò il dolce sentì un
crac a livello dello stomaco quando Draco disse:
-
Abiti ancora in quella topaia o finalmente hai trovato
un ponte tutto per te?
-
Dove abito io non sono affari tuoi, Malfoy.
-
Potrei ospitarti nel capanno di caccia di Malfoy Manor,
se vuoi finalmente un posto da poter chiamare casa!
-
Preferirei vivere in un porcile, piuttosto che essere
tua ospite!
-
Cos’hai detto?
-
Che almeno a casa mia trovo affetto e amore e non
persone perfide come te!
-
Come osi parlarmi così, pezzente?
-
Non solo oso, ma lo ribadisco!
-
Sta zitta e servimi il dolce, sguattera!
-
Il signorino Malfoy vuole il dolce? ECCOTELO IL TUO
DOLCE!
E tirò la
torta in direzione del biondo che, malauguratamente per chi era alla sue
spalle, schivò il colpo. Il dolce finì dritto dritto sull’elaborata
acconciatura della signora Zabini, la quale, per la sorpresa, rimase a bocca
aperta, mentre la panna le colava lungo la fronte.
Il caposala
intervenne immediatamente per porre rimedio, poi si rivolse a Ginevra.
-
Piccola stupida! Chiedi immediatamente scusa!
-
Chiedo scusa alla signora, non volevo colpire lei. Ma Malfoy se lo
scorda!
-
Guarda che se non lo fai ti licenzio in tronco!
-
Sapete cosa vi dico? Che non me ne frega niente! Non
solo non gli chiedo scusa, ma lo ripeto: Malfoy sei un emerito cretino! E lei non
si disturbi a licenziarmi, perchè me ne vado io!
Si tolse il
grembiule immacolato e prese l’uscio, piangendo per la rabbia.
Draco guardò
Blaise, alzò gli occhi al cielo, fece un
cenno d’intesa e poi inseguì la ragazza dai capelli rossi.
***
Intravide la giovane
tra la gente che passeggiava tranquilla. Provò a chiamarla, ma lei,
imperterrita, continuava a correre.
-
Ginny, fermati!
-
Va al diavolo, Malfoy!
-
Dai, sistemeremo tutto!
-
Non voglio favori da te!
-
Senti, non potremmo fermarci da qualche parte?
-
Va all’inferno!
Ginny cercava
di mettere più distanza possibile tra lei ed il serpeverde, ma lui era allenato
e non solo non si fece distanziare, ma, al contrario, con alcune falcate ben
calcolate e qualche spintone, la raggiunse sulla banchina della metropolitana e
la fermò, prendendola per un polso.
-
Avanti, dai! Era solo uno scherzo!
-
Non fa ridere nessuno! Sei solo uno stupido ragazzino
viziato!
-
Cerchiamo di sistemare tutto, va bene?
-
Hai già fatto abbastanza, grazie! E ora toglimi le mani
di dosso!
Per liberare
il braccio diede un forte strattone, ma visto che Draco, in realtà, non la
stava stringendo così forte, l’eccessiva energia le fece perdere l’equilibrio e
cadde sui binari.
Il tempo di
realizzare cos’era accaduto e vide gli occhi, solitamente imperscrutabili di
Malfoy, riempirsi di puro terrore.
Un vagone
stava sopraggiungendo a tutta velocità.
Senza pensarci
due volte il biondo si lanciò verso la rossa, l’afferrò malamente per le spalle
e si smaterializzò un istante prima del fatale impatto.
Quando i loro
cuori ripresero a battere quasi regolarmente, ebbero la forza di riaprire gli
occhi.
Si guardarono
intorno senza capire…
-
Stai bene?
-
Sì…ma…Dove siamo finiti?
-
Non ne ho idea…
-
Eppure questo posto mi è familiare.
-
Anche a me…ma non ricordo d’esserci mai venuto.
-
Sei tu che ci hai smaterializzato, a che cosa pensavi?
-
A niente…solo a portare la pelle in salvo!
-
E come mai siamo finiti qui?
“Qui” era
un’isola meravigliosa. Palme cariche di frutti maturi, un capanno che prometteva
ombra e riposo, un mare calmo ed invitante, una cascata con acqua dolce, fresca
e pura. In poche parole: un paradiso!
-
Non so davvero…
-
Poco importa! Ora riportaci indietro!
-
Sì, forse è meglio.
Riformulò
l’incantesimo, ma la bacchetta sembrava priva di ogni potere.
-
Per Salazar! Non funziona! Prova con la tua!
Ginny sfilò la
sua bacchetta (che, al bisogno, usava come ferma capelli), e mormorò la formula
magica, ottenendo lo stesso inutile risultato del biondo. Sembrava un
normalissimo bastoncino di legno…
-
Per Merlino! Si può sapere che razza di posto è mai
questo?
Poi Draco ebbe
un’illuminazione!
-
So dove siamo! Ho capito!
-
Per fortuna!
-
Questo è lo stesso luogo che viene raffigurato nella
pubblicità di un’agenzia di viaggi che ho visto vicino all’ingresso della
metro!
-
Vuoi dire che siamo dentro ad un poster pubblicitario?
-
No. Non proprio. Siamo nel luogo che rappresenta.
-
E dove dovrebbe essere questo luogo, per carità?
-
Lo slogan diceva…mmm…“ vieni anche tu nel tuo paradiso
personale ”
-
Quindi, secondo te, saremmo finiti in paradiso???
-
Non è davvero IL
paradiso, ma solo ciò che noi riteniamo essere un paradiso.
-
Ma è assurdo! Se io fossi in paradiso...tu non ci
saresti! A me pare più l’inferno!
-
Non credere che il sentimento non sia reciproco!
-
Ed ora? Come facciamo ad uscire da qui?
-
Spiacente, ma non ne ho la minima idea…
Attesero per
diverso tempo che qualcosa cambiasse, ma le uniche cose che si muovevano erano
le onde del mare, il sole che tramontava pigro e le foglie delle palme spostate
dalla brezza della sera.
-
Comincio a pensare che dovremo passare la notte qui.
-
Stai scherzando, vero?
-
C’è un capanno, potremo ripararci.
-
Io non dormirò nella stessa stanza con te!
-
Dubito che troveremo una suite!
-
E poi muoio dalla fame!
-
Senti, Weasly, per i miei gusti ti stai già lamentando
troppo! Io vado al capanno, tu fa quello che vuoi!
Draco partì
spedito verso la casupola di legno e paglia e Ginny, a malincuore, lo seguì
poco dopo.
L’interno
dell’abitazione era grazioso ed in perfetto stile villaggio vacanza. Un cesto
di frutta fresca sul tavolino basso, fiori vicino alla finestra, un vassoio di
cibo sul tavolo e perfino due cioccolatini sui cuscini del letto matrimoniale…
-
Cosaaaa? Io non dormirò in un letto matrimoniale con
te!
-
E allora dormirai per terra! Perché io di certo non
rinuncerò alla mia parte di letto!
-
Malfoy, come puoi essere così egoista, dopo quello che
mi hai fatto?
-
Ti ho salvato la vita o sbaglio?
-
Se tu non ti fossi comportato da idiota, non avrei
perso il lavoro, non sarei mai scappata e non ci sarebbe stato bisogno di
salvarmi la vita!
-
Spiacente che le cose siano andate diversamente
rispetto ai tuoi programmi, ma non credere che a me sia andata meglio! Per cui
smettila di lamentarti e fa buon viso a cattivo gioco.
-
Ok…ma guai a te se farai l’idiota!
-
Non posso giurarlo, ma ci proverò!
Smangiucchiarono
qualcosa, poi Draco si tolse lo smoking e rimase boxer, pronto per andare a
dormire.
Ginny invece
approfittò del bagno per prepararsi per la notte…non che avesse molta scelta,
visto che indossava la divisa da cameriera. Si limitò a togliere l’indumento ed
anche lei rimase solo con l’intimo.
Imbarazzata
raggiunse il letto e s’infilò in fretta e furia sotto al lenzuolo.
Draco evitò di
fare commenti, anche se, ammise a se stesso, lo spettacolo era stato davvero
una bella sorpresa! L’aveva sempre giudicata magra ed informe ed invece era
graziosa e ben proporzionata. Dover indossare gli abiti smessi dei fratelli non
le aveva reso giustizia negli anni di scuola… decisamente!
Dormirono
entrambi molto profondamente.
Nessuno dei
due si accorse della presenza dell’altro…almeno fino al mattino, quando,
girandosi nel letto, Draco finì per appoggiarsi alla schiena di Ginny, la
quale, pochi istanti dopo, schizzò fuori dal letto gridando come una matta:
-
COSA DIAVOLO CREDI DI FARE?
-
Ehi!? Ma che cavolo urli?!?
-
Tu…tu hai appena tentato di …di…
-
Cosa stai blaterando? Sei fuori? Ma se stavo dormendo!
Oltretutto stavo facendo un gran bel sogno!
-
Già me lo immagino, il tuo sogno!
-
Ma che ne sai, tu, del mio sogno?
-
E allora cos’era quella cosa che mi ha toccato il
fondo-schiena??
-
Di che parli? Non c’è niente nel letto…
-
Ci sei tu ed il tuo…
-
Il mio cosa?
-
il tuo…serpente…!
-
C’è un serpente?
-
Ma sei scemo? Il tuo affare...lì…
-
Ahahahahahahaha….parli del mio…amico!
-
Sì! Proprio di quello
! Me l’hai strusciato sulla schiena ed è…sveglio!
-
Senti Weasly! Giuro che non volevo importunarti! Ma è
normale che al mattino sia così!
-
Bhè! Io non voglio averci niente a che fare, per cui
rimettilo a posto!
-
Non è così semplice!
-
Tu fallo e basta!
-
Ci provo…Certo tu potresti
darmi una mano…
-
Scordatelo, Malfoy!
Nel frattempo,
dopo questo brusco risveglio, i due giovani uscirono dal bungalow, per godere
di un’altra meravigliosa giornata di sole e di mare.
Come per magia
( ovviamente, no?! ), all’esterno c’era una specie di tavolo ricavato da un
tronco, su cui era comparsa ogni prelibatezza.
Fecero
colazione in silenzio, ascoltando il suono rilassante delle onde ed il
cinguettio degli uccelli.
-
Cosa facciamo, ora?
-
Io mi godo questa vacanza! Sono certo che prima o poi
succederà qualcosa che ci riporterà nella cara ed umida Londra…per cui, ora,
credo che andrò a fare un bel bagno!
-
Spero che tu abbia ragione…
Ma Draco non
la sentì, visto che si stava già tuffando in mare
-
e poi, in fondo, che male c’è se mi godo un paio di
giorni di ferie extra?
***
Da quel
giorno, cercarono d’andare d’accordo.
Facevano
escursioni, nuotavano, esploravano la foresta e la sera, spesso, accendevano un
falò e chiacchieravano spensierati, guardando il cielo puntellato di stelle.
-
Non è mica male, questo posto! Credo che potrei anche
adattarmi a restare qui per sempre!
-
Non credi che ti verrebbe a noia?
-
Siamo qui da soli quattro giorni…sei già stanca?
-
…è che mi manca la mia famiglia…saranno preoccupati nel
non ricevere nemmeno un gufo da parte mia…sono scomparsa così all’improvviso!
-
Abiti ancora con i tuoi?
-
No. Condivido un bilocale con una collega di
università.
-
Che cosa studi?
-
Medimagia.
-
E allora perché fai la cameriera, se vuoi diventare
medimago?
-
Per pagarmi gli studi, no?
-
Oh…mi dispiace…
-
Per che cosa?
-
Per averti fatta licenziare…quando torneremo indietro
farò in modo di farti riavere il tuo posto!
-
Non preoccuparti. In un qualche modo farò…e poi non
sono molto brava a servire ai tavoli…sbaglio in continuazione le ordinazioni!
-
Allora ti pagherò la retta!
-
Davvero, Draco, non è il caso!
-
Come vuoi tu… Ma la mia offerta resta valida, ok?
-
Ok. Ora dimmi di te. Stai sempre a Malfoy Manor?
-
No. Ho un appartamento in centro e lavoro alla Malfoy
Corporation. Vado al Manor ogni tanto, durante il weekend, per cui,
probabilmente si accorgeranno della mia assenza solo mercoledì prossimo, in
ufficio, quando verranno i giapponesi ed io non ci sarò! Cavoli! Ci avevo messo
così tanto per fissare quell’ incontro…
-
Ed io cosa dovrei dire? Fra otto giorni devo dare
l’esame di anatomia e se non mi presento dovrò rifare l’anno…
-
Questa vacanza comincia ad avere degli aspetti
negativi…
-
Già…
Restarono in
silenzio per qualche minuto, guardando le fiamme che, languidamente, si
spegnevano. Poi rientrarono nel capanno, per cercare di dormire.
Entrambi però
riposarono male. Cosa dovevano fare per tornare nel mondo vero?
***
I giorni si
susseguirono tutti uguali. Tanto che anche il sole perenne ed il mare calmo
divennero solo uno sfondo come un altro.
Dopo tre
settimane si sentivano come due belve in gabbia. Che cosa dovevano aspettare?
Che cosa doveva succedere?
Come a dare una
risposta alle loro domande, improvvisamente, un pomeriggio, il cielo divenne
plumbeo. La temperatura calò improvvisamente ed un forte vento cominciò a
spazzare la riva. Il mare s’ ingrossò di colpo e grosse gocce di pioggia
cominciarono a scendere sempre più copiosamente.
I due ragazzi
si ripararono dentro al bungalow, chiudendo ogni finestra ed ogni pertugio.
Ginny era
spaventata a morte dall’ululato del vento e dalla violenza della pioggia e Draco
non potè fare altro che stringerla fra le braccia per cercare di calmarla e
darle conforto.
-
Draco, cosa sta succedendo?
-
Credo sia una tempesta tropicale…passerà in fretta, sta
tranquilla.
-
Dici davvero?
-
Certo che sì!
-
E secondo te il capanno reggerà?
-
Sicuramente!
-
Stai mentendo?
-
Solo un pò…
Le pareti
tremarono al passare del nubifragio, poi, com’ era venuto, il maltempo andò
via.
Draco andò ad
aprire la porta, per vedere i danni provocati da quella tromba d’aria. Si
aspettava di vedere rami sradicati, mare cupo ed agitato, invece era tutto
calmo e sereno. Se non fosse stato per la sabbia ancora bagnata, avrebbe
pensato d’essersi immaginato tutto.
-
Vieni pure, Ginny, è tutto passato!
-
Stai mentendo di nuovo?
-
No! Questa volta è la verità! Vieni!
Ginny andò a vedere con i suoi occhi e l’isola era
di nuovo il paradiso di sempre.
La ragazza si
lasciò andare ad un pianto liberatorio ed abbracciò forte Draco, per
rassicurarsi un po’.
-
Tutto a posto?
-
Credo di sì…
-
Su, dai, non fare quella faccia!
-
E che faccia avrei?
-
Da cane bastonato!
-
Non è vero!
-
Invece sì!
-
Sono solo un po’ frastornata…
-
Se vuoi ti aiuto io a cambiare d’umore!
-
E cosa avevi in mente, scusa?
Ma prima
ancora di potersi atteggiare con una smorfia dubbiosa, Draco si allontanò ed un
istante dopo le tirò una cuscinata dritta in faccia!
-
Tu! Essere spregevole! Come ti permetti?
-
Volevo scuoterti! Su dai, Weasly, sfogati con me!
-
Ne sei sicuro? Devo ricordarti che sono sopravissuta a
sei fratelli maggiori!?
-
Fammi vedere di cosa sei capace!
Ingaggiarono
una battaglia senza esclusione di colpi ed una moltitudine di piume bianche
volò da tutte le parti, vorticando giocosa.
Dopo una buona
mezz’ora, sfiniti e ridendo di gusto, dichiararono una tregua, per poter
riprendere fiato e guardare il disastro combinato! La casa sembrava un campo di
battaglia, ma ne era valsa decisamente la pena!
La gioia
d’essere sopravvissuti s’era trasformata in desiderio di vivere.
Draco si
avvicinò alla rossa e l’abbracciò di slancio, stringendola sempre di più, poi,
con dolcezza, appoggiò le sue labbra su quelle della ragazza, dando vita ad un
bacio dolce e sensuale.
Lentamente si
lasciarono andare alle emozioni suscitate da quel desiderio fisico di sentirsi
vivi, di stringere fra le braccia qualcuno, di sentirsi amati e d’amare con
tutta la forza del loro cuore.
***
Passarono
diverse settimane, in cui i due ragazzi vissero il loro amore senza alcun limite,
senza differenze sociali, senza alcun riserbo. Momenti speciali, di cui solo
loro erano protagonisti.
Esisteva solo quel
nuovo sentimento che li univa in modo complice ed indissolubile.
Poi, una
mattina, Ginny si alzò prima di Draco ed andò a passeggiare sulla riva del
mare, rincorrendo un pensiero che, da qualche giorno, le riempiva la mente.
Poco dopo fu
raggiunta da Draco, che l’abbracciò per le spalle, stringendola forte a sé.
-
ehi, si può sapere che ti prende? Sei così taciturna
ultimamente…
-
riflettevo…
-
ti va di mettermi al corrente dei tuoi pensieri?
-
Draco…da quanti giorni siamo qui?
-
Abbiamo già visto due lune piene, per cui direi almeno
un mese e mezzo…
-
Era quello che temevo…
-
Perché dici così? Non stai bene qui con me?
-
Sì…ma …non so come dirtelo…io…ho saltato il ciclo…
-
Vuoi dire che…
-
Sono incinta, Draco!
E come a voler
sottolineare quanto affermato, la rossa posò una mano sul suo ventre,
leggermente gonfio e decisamente indurito.
Era
innegabilmente in dolce attesa!
Si guardarono
sorpresi, poi, Draco, vedendo la ragazza pronta alle lacrime, le diede un bacio
mozzafiato e disse, sorridendo felice:
-
Andrà tutto bene!
-
Ne sei sicuro?
-
Assolutamente! E so anche che nome dargli!
-
Quale?
-
Lo chiameremo Scorpius!
-
Cosa? Assolutamente no! Non darò mai un nome così
brutto a mio figlio!
-
Brutto? Ma è splendido! Scorpius Hyperion Draco Malfoy!
Non senti com’è potente?
-
Stai scherzando, vero?
-
Io non scherzo su queste cose!
-
E poi chi ti dice che sarà un maschietto?
-
Noi Malfoy da generazioni abbiamo solo eredi maschi,
per cui è ovvio che sarà un lui!
-
Ma non hai tenuto conto della maledizione dei Weasly!
-
Che sarebbe?
-
Noi Weasly stravolgiamo tutte le altre tradizioni! Per
cui sarà una femmina ed avrà i capelli rossi!
-
Vuoi spaventarmi? Perché se è questo ciò che vuoi..ci
stai riuscendo benissimo! I Malfoy hanno i capelli biondi!
-
Ma non i Weasly!
-
Giuro che piuttosto che andare in giro con un figlio
coi capelli rossi lo rapo a zero!
Continuarono a
scherzare sulle varie possibilità, lasciando che l’amore per il loro bimbo
scalzasse via la paura del futuro.
***
Otto mesi più
tardi la pancia di Ginny divenne una specie di mongolfiera! Mancavano poche
settimane al lieto evento ed il nervosismo cominciò a farsi sentire.
-
Draco, ho paura!
-
Sono qui con te, amore…sta tranquilla!
-
Lo so ma…se dovesse andare storto qualcosa? E se il
bimbo avesse bisogno di cure mediche?
-
Sono certo che andrà
tutto bene. Vedrai!
-
Stai mentendo?
-
No …è che vorrei davvero poter fare di più, per te…
-
Lo so…tu sei stato meraviglioso con me, in questi
ultimi mesi…ma vorrei tanto avere vicino la mia mamma…
Ginny cominciò
a piangere silenziosamente e Draco la strinse forte al suo petto. Chiuse gli
occhi e sospirò in un soffio:
Quanto vorrei esaudire il tuo desiderio!
***
-
ehi, piccioncini! State intralciando il passaggio!
-
Cosa?
-
Spostatevi da lì! Devo prendere la metropolitana e voi siete
in mezzo ai piedi!
Draco e Ginny,
ancora stretti nell’abbraccio, si guardarono intorno riconoscendo l’ingresso
della metropolitana dove, quasi dieci mesi prima, erano scomparsi!
Il poster che
reclamizzava un paradiso tropicale svettava alle loro spalle.
-
Siamo tornati a casa!
-
Siamo di nuovo a Londra?
-
Sì!
-
Oh mio Dio…DRACO!
Senza
essersene resa conto Ginny aveva urlato il nome del ragazzo, che la guardò
spaventato.
-
Cosa c’è? Cosa succede?
-
Guarda…
La mano di
Ginny si spostò sul suo ventre…completamente piatto…
-
Il bambino!
-
Il nostro bambino...
-
Io non capisco!
Draco si
guardò intorno, poi fermò un passante dall’aspetto gentile e chiese:
-
Mi scusi, mi sa dire che giorno è?
-
Sicuro! È il 19 ottobre.
Il biondo
guardò la ragazza accanto a lui.
-
Noi siamo scomparsi esattamente il 19 ottobre.
-
I tuoi vestiti…sei in smoking…
-
E tu sei di nuovo con la tua vecchia divisa da
cameriera…
-
Che cosa significa? È stato solo un sogno?
-
No…forse siamo finiti in una dimensione parallela…
-
Per cui in un'altra realtà io e te stiamo per avere un
bambino, mentre qui non c’è?
-
Credo di sì…
-
Che cosa facciamo, ora?
-
Vieni! Torniamo al ristorante!
Correndo a
perdifiato, in pochi minuti, raggiunsero il locale dove avevano lasciato una
signora Zabini alle prese con una fetta di torta che le colava in testa.
In effetti gli
ospiti erano ancora tutti affaccendati a pulire il disastro che Ginny aveva
involontariamente combinato.
-
Tu, razza di incompetente! Guarda che cos’hai fatto!
Chiedi immediatamente scusa alla nostra ospite!
Ginny e Draco
si guardarono intorno, poi fu il ragazzo a prendere la parola
-
Sono io che mi devo scusare. L’ho provocata di
proposito e lei aveva tutte le ragioni per tentare di colpirmi con quel dolce!
Sono davvero desolato, signora Zabini!
Blaise e Pansy
guardarono Draco con occhi sgranati. Era forse impazzito? Eppure sembrava il
Draco di sempre…
…ma perché
teneva la Weasly per mano???
Qui c’era
qualcosa che non quadrava!
-
Io…non mi sento bene…credo che andrò a casa…
-
Ginny aspetta! Devo parlarti!
-
No, Draco…non ora…ho bisogno di stare da sola…e di
riflettere.
Detto questo
Ginny andò via, lasciando Draco insieme ai suoi amici.
***
I due ragazzi
non si sentirono per una decina di giorni. Ciascuno doveva fare i conti con i
propri sogni infranti, con la propria vita, con i propri desideri e le proprie
scelte.
Una sera Draco
andò a cena dai suoi genitori e si intrattenne un po’ in compagnia di sua
madre.
-
Come mai stasera non esci con Blaise? Di solito al
venerdì andate in giro per pub.
-
Non ne ho voglia…preferisco stare in tua compagnia!
-
Draco, tesoro…sei più falso di tuo padre quando dice
che per me il tempo non passa mai!
-
Ma è vero, mamma! tu sei sempre bellissima!
-
E tu dovresti uscire con le ragazze e non stare chiuso
in una casa che sembra un museo!
-
Sto solo passando uno strano periodo…
-
C’entra per caso una ragazza?
-
Può darsi…
-
Non vorrai farmi credere di non sapere cosa fare, vero?
-
Non è questo…è piuttosto complicato…
-
Mi rendo conto che parlarne con la mamma non è molto di
moda…ma se vuoi sono qui!
-
Ti ringrazio…
Narcissa
lasciò suo figlio ai suoi pensieri, ma poco dopo fu raggiunta dal giovane.
-
Posso chiederti solo una cosa?
-
Certamente, caro!
-
Se ami una persona…se la ami davvero…fino a che punto
ci si può mettere in gioco?
-
Se ami una ragazza così tanto da voler costruire
qualcosa di concreto, devi essere onesto con te stesso e con lei. Il resto
verrà da sé…
-
Sai mamma, hai ragione! Credo che uscirò!
-
Posso sapere dove vai?
-
Vado a trovare una certa ragazza…
-
Buona fortuna!
-
Sono un Malfoy! La fortuna la lascio agli altri!
-
Non essere così presuntuoso!
-
Non aspettarmi alzata! Se va come spero, questa notte
non torno a casa!
Le sorrise con
uno sguardo carico di sottintesi, le diede un bacio frettoloso sulla guancia e
scappò via.
***
Ginny era
seduta sul divano, in pigiama, avvolta in una coperta. Guardava un film
strappalacrime, mangiava cioccolata e si sentiva terribilmente triste! Era
caduta in una sorta di crisi post-parto…con il solo particolare che non c’era
nessun bambino da accudire, da coccolare e d’amare…
La sua
compagna di stanza aveva cercato invano di tirarla fuori dal suo guscio, ma non
c’era stato verso di farle indossare dei vestiti decenti e di darsi una
pettinata.
Mentre i
protagonisti del film si stavano promettendo amore eterno, il campanello di
casa suonò insistentemente. Un po’ scocciata, si alzò per andare ad aprire,
pensando fosse la sua amica che, come al solito, aveva dimenticato chiavi,
telefono e, probabilmente, anche la testa!
Ma quando aprì
l’uscio di casa, si trovò davanti niente meno che Draco Malfoy, in tutto il suo
splendore!
-
Draco! Che cosa ci fai qui?
-
Che bella accoglienza! Non merito nemmeno un misero
“ciao”?
-
Ciao…
-
Posso entrare?
-
Ecco io…veramente c’è un po’ di disordine…
-
Non sono tua madre…non mi interessa vedere se hai
sistemato il bucato!
-
Va bene…entra.
-
Sono venuto per dirti una cosa importante.
-
Io avrei da
fare…
-
Sai che giorno è oggi?
-
Venerdì?
-
Sì e no…
-
Cosa significa?
-
Hai visto la luna?
-
No…
-
Oggi c’è luna piena…
-
… è il giorno in
cui avremmo dovuto avere il bambino…
-
Esatto!
-
Per cui, secondo te, in questo momento, in un universo
parallelo, io e te stiamo diventando genitori?
-
No.
-
Come no?
-
Mi sono sbagliato, l’altra volta, ma ora ho capito
tutto! Non siamo finiti in un universo parallelo! Siamo finiti in un possibile
futuro.
-
Per cui niente bambino? Da nessuna parte?
-
Di nuovo sì e no.
-
Sì. No. Draco non
ci capisco più niente!
-
Questa notte il nostro bambino sarà con noi! Perché da
qualche parte è scritto così!
-
Ma com’è possibile?
-
Questa notte concepiremo il nostro bambino!
-
COSA???
-
Hai capito benissimo! Voglio fare l’amore con te e
metterti incinta!
-
Draco, sei impazzito?
-
Sono pazzo di te e voglio il nostro bambino.
-
Io non so cosa dire…è una pura follia!
-
Sii sincera, amore…non hai mai pensato a lui in questi
giorni?
-
Non faccio che pensare a lui in ogni singolo istante…
-
Vuoi avere un figlio da me? mi vuoi nella tua vita,
Ginny?
-
Sì.
Dopo quella folle
e disarmante conclusione, Ginny non potè che cedere alla logica assurda ed al
fascino del giovane di cui era irrimediabilmente innamorata, lasciando, ancora
una volta, che fossero i gesti a parlare per lei.
Fecero l’amore
per quasi tutta la notte ( per cui, come promesso a sua madre, Draco non
rientrò a casa).
Verso l’alba
la porta di casa cigolò impercettibilmente, lasciando entrare la coinquilina di
Ginny.
Questa si recò
nella stanza dell’amica, per controllare che non si fosse suicidata (era così depressa,
ultimamente!) ma, quando entrò, la prima cosa che notò fu un braccio
decisamente maschile che spuntava da sotto le lenzuola.
Draco si voltò
verso la nuova venuta, mentre Ginny continuò a dormire profondamente.
-
Oh, cavoli! Scusatemi!
-
Tu devi essere Cindy…
-
Ti ha parlato di me?
-
Sì.
-
Io, però, non so nulla di te…
-
Sono Draco Malfoy. Perdonami se non mi alzo per
stringerti la mano, ma sarebbe piuttosto imbarazzante per entrambi, fidati!
-
Ti credo sulla parola! Posso sapere chi sei?
-
Il suo ragazzo.
-
E da quando Ginny ha un ragazzo?
-
È una storia strana. Diciamo che ci siamo frequentati
assiduamente per circa un anno, poi ci siamo presi una pausa di riflessione ed
ora siamo di nuovo insieme.
-
Questo lo vedo da me! Ora vi lascio soli…
-
Molto carino da parte tua!
-
Figurati!
-
Perdonami, prima che tu te ne vada, posso farti solo
una domanda?
-
Spara!
-
Che ne pensi del nome Scorpius?!?
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n.d.a.
Ogni volta che
rileggo questa fic ci trovo qualcosa che non va e divento sempre più paranoica!
per cui ho deciso di postarla così com’è!
Come sempre un
grazie speciale a chi legge e a chi commenta!
Forse non
tutti lo sanno, ma le recensioni sono importanti per capire se il proprio
lavoro piace, se è ben fatto o se si può migliorare. Per cui non siate timidi e
lasciate un commentino!
Solo una cosa:
siate gentili, visto che oggi, 19 ottobre, (non a caso la stessa data della fic
e di pubblicazione), è il mio
compleanno! ^_^ fatemi
questo regalo!
Visto che sono
anche un bel mucchietto d’anni…abbiate pietà di me! Sono stata troppo
spudorata?
Strabaci!
Frency70