Titolo:
What do you live for? I live for you
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale
Autrice: Cicci12
Capitolo: Ti piacciono le feste?
Personaggi: Robert Pattinson e Altro Personaggio inventato da me
Note dell’autrice: mi dispiace deludere le mie “trepidanti fans”, ma in
questo capitolo il nostro amorino Rob non sarà presente. Ma
prometto che il prox cap (dove il nostro idolo sarà presente, x non andarsene
mai più! :P) non si farà attendere! Non mi resta che
augurarvi una buona lettura! ^^
What do you live for? I live for you
…Ti piacciono le feste?…
Finalmente
le mie gambe riuscirono a condurre il resto del corpo alla mia meta: sopra la
mia testa vi era l’insegna del “Sweet Dreams Caffè”, di un intenso color
cremisi, bordato di giallo.
Entrai nel bar e senza salutare nessuno mi diressi verso il retro, dove
posai la borsa e presi il grembiule, indossandolo.
I miei pensieri erano ancora centrati su quello che era successo pochi
minuti prima: avevo avuto davanti a me, oltre che al ragazzo più bello che avessi
mai visto, colui che desideravo incontrare da non
sapevo nemmeno io quanto tempo.
E qual’era l’unica cosa che ero stata in grado
di fare? Restarmene a bocca ed occhi spalancati a
guardarlo come un’ebete.
Mi sentivo così idiota!
Chissà cos’aveva pensato di me.
- Terra chiama Elettra, ci sei?- mi chiese una voce, risvegliandomi dai
miei pensieri.
-
Cosa?- chiesi trasalendo spaventata: non mi ero nemmeno resa conto che mi ero
già messa al lavoro, pulendo i tavolini prima che arrivasse gente.
-
Innanzi tutto ciao.- mi ripetè l’uomo dietro al
bancone, sorridendo divertito.
-
Ciao Jim. Scusa, ero soprapensiero.- gli risposi sospirando: dovevo proprio
sembrare una stupida.
-
Giornata pesante all’università?- mi chiese, tornando a strofinare le tazzine
che aveva appena lavato.
Lo
guardai stralunata, come se mi avesse chiesto se avevo appena fatto un viaggio
d’andata e ritorno su Marte.
-
L’università?-.
Poi
mi ripresi, anche se con qualche secondo di ritardo: ciò che era appena
successo mi aveva così scosso che la mia mattinata all’università mi sembrava
lontana anni luce.
-
Oh, l’università. Sì, un pochino, tra qualche giorno ho un esame e sono un po’
sotto stress.- risposi infine.
Non
mi sembrava il caso di raccontargli quello che mi era accaduto; probabilmente
mi avrebbe preso per pazza.
-
Vedo. Sembra che tu abbia appena visto un alieno.- aggiunse lui ridendo.
-
Quasi…- commentai a bassa voce, ma non mi sentì.
-
Prevedi molto lavoro per oggi?- gli domandai poi, cambiando argomento e
cercando di distogliere l’attenzione da me.
-
Bè, è venerdì pomeriggio, domani molti non vanno al lavoro, quindi potrebbero
entrare in un bar e prendersi un caffè con gli amici per rilassarsi. E quel bar
potrebbe essere lo “Sweet”. Quindi si, direi di si.-
mi rispose, facendomi l’occhiolino.
Risposi
al sorriso, osservandolo: James era un ragazzo carino, sui 28
anni, capelli chiari ed occhi verdi.
Era
lui il proprietario del bar e amico di Jenny, la quale era convinta che Jim
avesse una cotta per me, cosa che non condividevo.
Tra
di noi c’era solo un rapporto di lavoro e, almeno questo dovevo
ammetterlo, di amicizia.
Ma niente di più, o almeno non da parte mia.
-
Buongiorno.- sentii dire a Jim.
Mi
voltai e vidi un paio di ragazzi che erano appena entrati e sorridevano
cordiali: i primi clienti.
Mi
stampai un sorriso sul volto e mi misi al lavoro.
Per
tutto il pomeriggio cercai di non pensare all’incontro avvenuto poche ore
prima, concentrandomi sulle ordinazioni e a non far cadere il vassoio ogni 5 secondi.
Finalmente
arrivarono le 7, orario in cui solitamente chiudevamo
il bar, e anche gli ultimi clienti se n’erano andati.
-
Allora, come sono stati i guadagni?- chiesi a James, sedendomi su uno sgabello
davanti al bancone.
-
Ottimi direi, come previsto. Il venerdì e il sabato sono le giornate migliori.
A proposito, riuscirai ad esserci domani?- mi chiese.
Feci
due rapidi calcoli: non avevo università e nemmeno qualche appuntamento con Jen
e Chris o con altri amici, quindi potevo dedicare il mio pomeriggio al lavoro.
Inoltre
più lavoravo più il guadagno era alto e la cosa mi faceva parecchio comodo:
avevo un affitto da pagare ed era quasi la fine del mese.
-
Direi proprio di si. Domani sono
tutta tua.- gli risposi infine.
-
Perfetto. Allora ti libero dalla tua schiavitù per oggi.-
mi disse James, facendomi l’occhiolino.
-
Grazie padrone.- gli risposi ridendo.
Andai
sul retro a posare il grembiule e a recuperare la mia borsa.
-
Ciao Jim. Ci vediamo domani.- lo salutai posandogli un
bacio sulla guancia.
-
Ciao bella. A domani.-
rispose lui.
Uscii
all’aria fresca della sera californiana e come una folata di vento, mi
tornarono in mente le immagini del mio incontro, o per meglio dire scontro, con
Robert.
Forse
non ci avevo pensato per tutto il pomeriggio perché avevo sempre tenuto la
mente impegnata, ma ora che mi trovavo da sola e senza
ordinazioni da scrivere i miei pensieri tornarono inesorabilmente a quel
momento.
Mi
sarebbe tanto piaciuto sapere cos’aveva pensato realmente vedendo la mia
espressione: sapevo che non l’avrei più rivisto, ma se pensavo che l’unica
occasione che avevo per chiedergli un autografo l’avevo
sprecata come una stupida, mi ribolliva il sangue nelle vene.
Finalmente
arrivai a casa: non feci nemmeno in tempo ad infilare
la chiave nella toppa e ad aprire la porta che Jenny mi assalì.
-
Ti piacciono le feste?- urlò quasi.
La
guardai con gli occhi spalancati come se fosse impazzita: ero ancora persa nei
miei pensieri, quindi ci misi un po’ a capire la sua domanda e a formulare una
risposta.
-
In che senso scusa?-
-
Tu rispondi, poi ti dico il perché.- insistette la mia compagna.
-
Si mi piacciono. Cos’hai in mente?-
La
conoscevo troppo bene, sapevo che c’era qualcosa per cui moriva dalla voglia di
parlarmene e sapevo che questa cosa implicava una festa.
-
Oggi all’università, dopo che te ne sei andata, ho trovato un volantino nella
bacheca, che parlava di una festa alla discoteca Hollywood, domani sera.-
-
E quindi? Non vedo il motivo di tutto questo entusiasmo. Se ci tieni tanto ad
andarci, ci andremo.-
-
Appena ti dirò chi sono gli ospiti speciali anche tu morirai dalla voglia di
andarci.-
Sembrava
che stesse in piedi sui carboni ardenti, non riusciva a stare ferma.
-
Jen, ti prego, sono stanca. Arriva al dunque.-
-
Domani sera, alla discoteca Hollywood di Los Angeles, ci saranno come ospiti
speciali… rullo di tamburiiii… ROBERT PATTINSON E TUTTO IL CAST AL COMPLETO!!!- urlò, schizzandomi addosso.
Per
la seconda volta in quella giornata il cuore mi si fermò, mentre Jenny
pronunciava quel nome.
Davvero
avrei potuto rivederlo? Davvero avrei potuto rimediare alla pessima figura che
avevo fatto quel pomeriggio?
Le
prerogative c’erano tutte.
-
Allora, ci andiamo?- mi chiese la mia amica impaziente: sapeva quanto fossi
fissata con “Twilight”, Robert e tutto ciò che lo riguardava, e anche a lei non
dispiaceva.
-
Ovvio che siiii!! E me lo chiedi?- e anche io l’abbracciai forte.
Appena
Chris rientrò le demmo la bella notizia: anche lei era
fan di Robert come me e Jenny e forse era anche per questo che andavo così
d’accordo con loro.
Decisi
di non dir niente a proposito del mio incontro ravvicinato con il bell’attore,
mi avrebbero preso sicuramente per pazza, così decisi di tenere il tutto per
me.
Andai
a letto con un solo pensiero nella testa: la sera dopo l’avrei rivisto.