Libri > Twilight
Ricorda la storia  |      
Autore: lon8tana    21/10/2009    6 recensioni
"La nostra radura. Un’esistenza fa. Finalmente a casa." Dopo aver lasciato Bella, diverso tempo dopo, Edward torna a Forks. Ma... Primissima mia. Gradite critiche e suggerimenti.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Jacob Black
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Premessa piccola ma doverosa.Questa è la mia prima fanfiction in assoluto. E' stato difficile calarmi in personaggi non miei , anche se divertente, conscia del fatto che potrei però aver involontariamente deluso le loro caratteristiche originarie. In più devo, ahimè , confessarmi ignorante in terminologia "fanfictioneriana". Perciò chiedo, a chiunque gentilmente voglia, di farmi presente eventuali inesattezze nel catalogare la storia correttamente. oltre che scusarmi in anticipo.Su gentile sprono di una scrittrice che molto apprezzo mi sono cimentata, dopo molto tempo, a scrivere qualcosa. Cosa ne sia uscito fuori sta a voi giudicare. Siate clementi,seppur sinceri, ve ne prego. E, soprattutto, non tagliatevi le vene, in questa triste Ode alla parcondicio assoluta! Buona lettura,

Daniela

Una danza di luci fioche, piccoli spiragli fra le imposte chiuse, sfida l’oscurità della stanza.
La mia mano trema incontrollabile mentre la osservo ad un palmo dal volto, assorto. Macchie scure tra ragnatele di pelle rugosa e dura come cuoio.
Eppure così calda.
Il tempo , una volta immobile in una realtà eterna, scorre ora sin troppo veloce. Sono rimasto solo.
<< No >> sorrido amaro << Quasi >>.
Su questa poltrona dove, anni fa, mio padre è morto nel sonno, aspetto.
Vecchio anche io, come è normale che sia.
Alle spalle per sempre le leggende oscure di spaventosi mostri con fin troppo cuore.
Resisto ancora.
Per lei, ancora e sempre, come ogni altra cosa fatta in vita mia.
Nemmeno in questo l’unico, però.
<< Da quand’è che pensi come un damerino? Mi ti stai rammollendo vecchio scemo!>> dico più al me stesso di allora che a questo rottame stanco che mi ritrovo ad essere.

~ ° ~

Piove.
Nuvole dense e scure inglobano le alte cime dei pini.
Soffocati d’edera lussureggiante fiancheggiano la statale, scuotendo le fronde al vento, immobili.
L’auto scorre veloce verso il centro abitato, ogni istante più vicino.
Forks.
La chiamavo casa, un tempo.
Ha smesso di esserlo da più di - Così tanto? - cinquant’anni.
Nessun luogo può esserlo ormai.
Lei era casa. Sempre e per sempre. Eppure…
<<…Eppure mai più >> sussurro al nulla.
Mezzo secolo di luoghi e volti estranei. Una girandola di volontario - quanto inutile - annebbiamento.
Mi concedo un lungo giro fra le strade, l’auto che scivola su pozze d’acqua lucida.
Odori nuovi, sconosciuti, investono i miei sensi, insieme ai più disparati pensieri.
Case moderne, negozi sorti dal nulla. C’era un magazzino laggiù!
Mi sorprendo sempre di questi futili pensieri paralleli.
La mia natura, certamente, fa si che trovino il loro transitorio spazio nonostante l’unica, incessante, ossessione che monopolizza la mia mente.
Poi la sagoma bianca dell’edificio , dove sapevo di trovarlo, mi aggredisce gli occhi. Mi colpisce , forte allo stomaco, come il pugno che mai potrebbe farmi male.
La scuola.
Diversa seppur uguale, incalza i ricordi che così strenuamente difendo dal tempo.
Quanto ancora lunga deve essere questa eternità?
Tiro il motore al massimo lasciandomi indietro la città, con rinnovata fretta.
Pochi minuti, alla mia velocità folle, poi eccola.
La casa. Piccola e squallida.
Sono arrivato.

~ °~

<< Entra >>
Il tanfo orribile, che credevo dimenticato, mi investe prepotente.
Poi lui, il succhiasangue.
<< Non avrei comunque chiesto il tuo permesso, Jacob Black >>
Può un vampiro rattrappirsi? Invecchiare?
No, certo che no .
Anche se…
E’ sempre lui. Faccia pallida , occhiaie, e tutto il resto.
Edward Cullen.
<< Da quand’è che i vampiri circolano liberi, qua a La Push? >>
<< Ho rischiato >> mi risponde atono, come se non avesse davvero importanza.
<< Nessuno ti avrebbe attaccato. Ti stavo aspettando. >>
<< Si. >>
Logorroico eh…
Per un attimo il barlume di un ghigno si fa strada sulla sua faccia da statua.
<< Non c’è più nessun branco Cullen.Perchè si, ci siamo ritrasformati quando ve ne andaste, come ai tempi di Ephraim. Mi spiace solo non avertene dato assaggio. Dire che l'avresti meritato è poco, credimi. Ormai... niente vampiri, niente più lupi. Liberi tutti di invecchiare, come vedi. Se un giorno riappariste, forse, le nuove generazioni…>> lascio in sospeso.
<< Non torneremo. >>
I suoi occhi sono due abissi bui e spenti.
Morti anche per un vampiro, il che è tutto un dire.
<< La vostra veggente. La nana, suppongo.>>
<< Si, Alice. Lei ha visto. >>. Non aggiunge altro.
Un attimo di silenzio fin troppo lungo converge, ne sono certo, i nostri pensieri verso un unico volto.
<< Non c’era mai riuscita, in cinquant’anni. >>
Ma come…
<< La tua natura, cane! Nonostante glielo avessi proibito, lei ha sempre provato a cercarla. Senza successo. C’erano strani buchi ad offuscarle le visioni. Carlisle ha dedotto foste voi, i mutaforma. L'avevamo intuito che i licantropi fossero tornati, non avevamo altre spiegazioni plausibili. Buchi neri , per cinquant’anni. Così le sei rimasto accanto per tutto questo tempo.>> Non è una domanda.
Annuisco piano.
<< Come sapevi che fosse viva allora? >>
Senza la loro vedetta, lontani da qui…
<< Jasper. Internet…i tracciati delle tasse, lo faceva per Alice…>
<< Ah. >>
Abbassa lento lo sguardo, soffre.
Deve far male, lo so bene.
<< Si, fin troppo >> . Dice più a se stesso che a me.
Dovrebbe farmi rabbia. Disgusto. Invece... solo pietà.
Nemici per natura e per la stessa donna
Siamo andati oltre, niente di tutto ciò ha più senso adesso.
Poi, un dubbio.
<< Ma…Lei, Bells, ha sempre creduto che la veggente le avrebbe fatto da…testimone, riferendoti. >>
Gli si allarga lo sguardo. L’ ho sorpreso.
Sorrido beffardo. Non lo sa.
<< L ’hai sottovalutata succhiasangue! - Una punta d’orgoglio, mio malgrado, per la mia scricciola sciocca - Ha sempre saputo, contro ogni ragione. >> aggiungo. Questa volta con rabbia.
<< Lo sapeva che te ne sei andato pur amandola. >> Infierisco
Si accascia sul divano, sconfitto.
La testa , rigida fra le mani, come se gli dolesse.
<< Mostrami >> , in un sussurro.


~ °~

Quel che dice il cane non ha senso.
Oh Bella!Quanto ho segretamente sperato che non credessi al mio rifiuto, quando ti lasciai mentendo?
Ma questo…

Va “contro ogni ragione” le esatte parole del vecchio.
Allora non mi aveva rincorso. Ingoiava i singhiozzi guardandomi fiera. L’avevo lasciata alla sua umanità per non tornare più.
Al sicuro dal nostro amore impossibile. Insano.
<< Non ha mai dubitato di te. Ho impiegato una vita a convincerla del contrario. Neanche prima di trovare, anni dopo, i tuoi regali sotto le assi, a casa di Charlie. >> sputa fuori Jacob con furia.
Ma non è questo a scuotermi il corpo in una morsa di dolore puro.
Immagini di Lei affollano i suoi pensieri. Fin troppo vivide.
Bella.

Affranta , piccola e giovane, sullo stesso letto che abbiamo condiviso tante volte.
I suoi grandi occhi scuri gonfi di pianto per il mio abbandono. Il sorriso spento.
<< Se ne è andato Bells, ti ha lasciata.>>
<< Lo so Jake. Non tornerà, lo conosco. Ma lo aspetterò comunque.>>
<< No! Bells reagisci, esci, Vivi!>>
<< Lo farò Jacob, prima o poi…>>
La grande mano scura di lui copre quella bianca di lei - soffoco un ringhio - gli occhi bramosi di stringerla a se.
Gelosia..
Se ne accorge.
Non mi ha mai voluto Mostro! Non ha mai voluto nessun altro.

Rabbia. Si capisce che avrebbe voluto essere lui ad averla.
<< E’ stata felice?.>> Esito. Ho paura di sentire risposta
<< Felice? No. Serena, forse, col tempo. >> Mi condanna senza appello.
Nella sua mente, ad un tratto, leggo l’orrore.
Laurent, Victoria, i neonati. Il pericolo nei ricordi di Jacob.

Le mie dita bianche e forti stritolano il bracciolo del sofà, sbriciolandolo.
<< Si. Anche questa vampiro. Per la succhiasangue rossa ci siamo trasformati a decine. L’abbiamo protetta e salvata dalla sua vendetta. Senza di te.>>
Ringhio, furioso con me stesso. Pur sapendo che sono fatti lontani nel tempo, andati a buon fine, non posso fare a meno di rabbrividire di paura per lo sguardo folle di Victoria. Come ho fatto a non prevederlo?
No, non c’ero.
E fra la rabbia e il dolore, si fa strada, con sorpresa, l’invidia.
Lui ne ha goduto la compagnia , per anni.
<< Morta quella pazza e il suo esercito immondo, tutto è tornato alla normalità. Niente più trasformazioni. Niente più adolescenti lupo sottratti alle proprie famiglie. Niente imprinting per me.>> mi dice. Grato?
< Sai Cullen. Ti ho capito, allora. Lo ammetto adesso, ad un passo dalla morte, ma è così. Meritava la fiaba la piccola Bells, non l’incubo. Peccato solo non l’abbia voluta.>>
<< Con te? >>
<< Con chiunque l’avesse resa felice sanguisuga! - tuona - ma Bells non era dello stesso avviso,
non sarebbe stato da lei. O Dracula junior o nulla. >>.

Lei, il suo volto delicato. Serio e concentrato alla cerimonia del diploma.
Con la tonaca troppo lunga, che inciampa nei suoi stessi passi.
Impacciata e timida - adorabile - al college dove lui l’ha seguita. Nuovi amici.
Un sorriso un po’ perso ma sereno.
Culla un bambino cantando una melodia che riconosco, il figlio di Renèè.

Le immagini vorticano, si accavallano, stordendomi.

Jacob sempre accanto, come un fratello - questi sono i suoi ricordi del resto- a sostenerla.
Lei che racconta, stizzita, l’apatia dei suoi giovani alunni annoiati.
Chiacchiere con un collega -
sorrido- parlano di Romeo e Giulietta.
Le sue gote rosse, accalorate dalla discussione.
Il funerale di Charlie. La folla di un aereoporto.
Stretta a Jacob in un lento - Oh sento il suo abbraccio attraverso questi ricordi, come se stringesse me! - ad un matrimonio.
Bellissima.
Attimi della sua vita. Fin troppo umana, come ho lottato che fosse. Soffrendo.
Il ricordo cambia. Anni scorrono .

Una ruga che non conosco sul suo volto sempre bello. Adulto
.

Mezzo secolo, cosi lento e lungo per me. Volato via troppo veloce per lei.
Ma una vita normale senza mostri accanto.
Finchè, l’insostenibile.

Lei su un letto bianco troppo grande per il suo corpo minuto. Anziana e fragile, la testa grigia sul cuscino soffice.
Malata come non l'ho mai vista.

So già cosa viene dopo. La visione di Alice; l’unica in tanto tempo.
La rivivo , dolorosa, contro volontà.

Stessa stanza, lei sussurrare qualcosa e chiudere gli occhi, come cedendo al sonno.
Sola.
E’ morta sola!

<< Come…>> dico a fatica, ricordandomi dove mi trovo.
<< Cancro. L’ha scoperto per caso. Ha combattuto, forte come sempre. Fedele alla vita che le hai imposto. Avrei dovuto essere con lei ma... il marito di Rebecca è morto, ero al suo funerale, alle Hawaii…non sapevo che fosse cosi vicina ad andarsene...>>
<< Bella…>> Pronunciare il suo nome è una lama che affonda in pieno petto,
pietra dura come burro.
<< Mi ha fatto giurare di dirtelo se fossi tornato. Ha mantenuto la sua promessa, per te>> .
Il vecchio si affloscia su se stesso, svuotato.
<< L’ ho fatto. Adesso va via.>>
Fatico a riemergere dal vuoto vischioso che mi avvolge l’anima.
E’ stata giusta tutta questa solitudine?
Per me? per Jacob? E per Lei, Bella?
Mille aghi pungono i miei occhi asciutti mentre, con lentezza fin troppo umana, mi alzo.
<< Grazie Jacob >>
Fulmineo mi lancia una busta bianca che non avevo visto nei suoi pensieri.
L’afferro con sconcerto.
<< Certo, certo. Addio succhiasangue.>> La sua voce mi insegue sprezzante. Ormai lontana.

~ ° ~


<< Addio succhiasangue.>> dico all’uscio vuoto.
Corri, scappa lontano vampiro!Non troverai pace, ovunque tu vada.
L’ hai allontanata. Non l’ hai voluta rendere come te.
Giusto o meno che sia, ti capisco. L’hai fatto per troppo amore.
Ed io? Non le sono rimasto forse accanto, in silenzio, rinunciando a tutto,
in nome dello stesso sentimento?
E lei. Condannarsi alla fedeltà eterna per vivere al posto tuo ciò che a te è negato.
Follia.
Il tempo va avanti ma i nostri ruoli , ora come allora, rimangono sospesi in una bolla.
Congelati ed eterni.
Io l’innamorato non corrisposto che si accontenta d’essere amico.
E loro, gli eterni amanti impossibili.
Perfetti per una di quelle tragedie che le piacevano tanto.
Tre pazzi schiavi della stessa ossessione a fondo cieco.
Un cerchio che non si chiude mai, tutti e tre difensori di un bene che non è mai stato il proprio.

<< Bells, che senso ha?>>
<< Jake - fa lei dolce appoggiandosi al mio petto - Non capisci? Proprio tu?L’ha fatto per me. Per proteggermi dal mostro che crede di essere. Soffrendo ogni attimo per una natura di cui non ha colpa. Gli ho promesso di vivere e così farò. Non aggiungerò rimorsi al suo fardello…ma…>> Fa un gesto ampio con la mano, a voler includere con esso tutto ciò che si è negata << ma non vorrò più nessuno. E’ l’unica promessa che non avrebbe mai potuto estorcermi >>

Con gambe malferme, poggiato al mio bastone, esco alla luce cupa che invade la mia amata spiaggia.
Tutto è come prima, ma solo nella mia testa.
Il futuro è un giorno senza incubi, sempre più vicino, la cui normalità restituirà Forks alla realtà che avrebbe sempre dovuto avere.
Soltanto un posto noioso e freddo dove piove fin troppo spesso.
<< Sei diventato un fottuto saggio, Jacob Black .>>

~°~

Senza curarmene lascio l’auto al limitare del bosco e scendo.
La busta mi scotta fra le dita come tizzone ardente, mentre la porto al naso, timoroso.
Cerco un profumo che però non trovo né troverò in alcun posto mai più.
L’odore pungente di cane è la sola cosa che sento.
Lo stesso che l’ha avvolta, amico, durante la mia assenza.
Con gesti delicati lacero la carta, accarezzando il foglio.
Potessi far mie le sue impronte lievi!

“ Tua. Sempre e per sempre”

Bella.


Un macigno mi si posa sul cuore muto.
Bella.
Più forte di un vampiro centenario, immortale e stupido.
Mi tasto la tasca finquando non sfioro, attraverso la stoffa dei jeans, il cartoncino rigido.
Il biglietto verso l’unico ed ultimo posto possibile prima di ricongiungermi al mio amore eterno, nel riposante oblio della morte.
Verso quell’altra esistenza che lei ha sempre sostenuto possibile anche per un abominio come me.
Per mantenere la mia tacita promessa. Non sopravviverle in un mondo che la vede assente.
Inizio a correre veloce fra gli alberi, sfogando il mostro che mi vive dentro.
Ruggendo minaccioso al vento.
Un' ultima doverosa tappa prima di andar via per sempre.
Con gesti folli mi strappo la camicia, lasciando che i raggi incerti del sole mi lambiscano la pelle.
Mi accascio a terra afferrando ciuffi di erba umida.
Immaginando la sua mano, calda e palpitante di vita, stretta nella mia gelida.
Sorrido.
La nostra radura. Un’esistenza fa.
Finalmente a casa.
Il mio corpo nudo, nello sfavillare dei diamanti abbaglianti che lei ha sempre amato.

 

  
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: lon8tana