Libri > Harry Potter
Segui la storia  |      
Autore: Riki_KL95    21/10/2009    3 recensioni
- Papà! Papà!
Erano al quattro di una tranquilla notte di ferragosto. Harry fu svegliato bruscamente da un sonno profondo. Lentamente prese gli occhiali da sopra il comodino e mise a fuoco l’immagine di Albus.
Genere: Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter, Harry Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Harry Potter:aiuto ai lettori

 

                     HARRY POTTER 8

                             Capitolo 1 -- Una storia da ricordare   di Riccardo Caniato

 

<< Pa, PAPÀ! >>

Erano al quattro di una tranquilla notte di ferragosto. Harry fu svegliato bruscamente da un sonno profondo. Lentamente prese gli occhiali da sopra il comodino e mise a fuoco  l’immagine di Albus.

<< Cosa c’è disse rialzandosi bruscamente – Ancora James?! >>. Il tono di Harry era tra lo sfinito ed il torturato: da quando i due fratelli dormivano nella stessa camera non era più riuscito a dormire una notte intera! Mentre a quanto pareva James, dopo una torturatina al fratello minore che  puntualmente si faceva trovare in camera dei genitori alle ore più disparate, dormiva benissimo.

<< No, papà stai tranquillo – implorò Albus vedendo l’espressione adirata sul volto del padre – Ho trovato un libro in camera mia e non so proprio che farmene. Ho pensato che fosse  tuo ed allora te l’ho riportato >>. Harry lo squadrò con cipiglio interrogativo e domandò incredulo << E tu ti saresti alzato, nel bel mezzo della notte, per riportarmi un libro?! >> Lo sguardo di Albus parlò per lui: non era mai riuscito a dire bugie. << Oh uffa va bene!! L’abbiamo trovato io e James una settimana fà e lui non ha fatto altro che continuare a dirmi che era stregato e che mi avrebbe posseduto e cose del genere – piagnucolò Albus smascherato – Io ho molta paura! E se avesse ragione? Perché è toccato a noi trovarlo… >>. Harry era certissimo che qualcosa del genere sarebbe successo e che subito James ne avrebbe approfittato; da quando avevano ricostruito la casa dei sui genitori a Godric’s Hallow aveva trovato all’incirca dodici tesori di famiglia e una tonnellata di scartoffie. Per lo più si trattava di ex piani escogitati dall’Ordine o di lettere ricevute da amici e conoscenti nel periodo in cui i genitori di Harry avevano vissuto in isolamento nella vecchia casa. Guardando il figlio ancora impaurito, Harry rispose << Beh, ormai sono sveglio; perché non mi mostri questo libro che così ce ne possiamo tornare tutti a riposare? >>. Lentamente, con incertezza crescente, Albus estrasse da dietro la schiena un grosso libro, con una pesante rilegatura ed impolverato, vecchio e logoro, nulla a che vedere con i libri o le riviste che girovagavano per casa da quando Teddy si era trasferito da loro. Harry lo prese con delicatezza e ne osservò i tratti, sfogliandolo. Era un libro dei suoi genitori, una specie di diario di bordo, stilato da suo padre. Le pagine erano strappate e bruciacchiate all’esterno, ma all’interno il libro era intatto ed ancora si leggeva chiaramente il contenuto.”Dev’essere stato protetto con la magia” pensò immediatamente tra lo stupore e la curiosità del momento. Istintivamente estrasse la bacchetta e cominciò a pronunciare formule che non aveva usato per anni, reminescenze vane delle ore passate sui libri a accanto ad Hermione. “Revelio Incantate”, Submus Profanus,” Finitem,” Deleta Exanima”… nulla di cui che provo Harry riuscì ad aiutarlo a capire quali incantesimi fossero stati praticati sul libro, o se fosse sicuro leggerlo. “Beh” si disse Harry ” l’unica strada è leggerlo da solo. Non credo sia un pericolo ma la prudenza non è mai troppa…”

<< Perché non torni in camera!? – disse Harry accarezzando i capelli scompigliati del figlio – Me ne occupo io stà tranquillo. Nessun libro in terra o in cielo ti possederà fino a quando ci sarò io a questo mondo e James non deve intimorirti >>

<< Ma non sei nemmeno un po’ curioso di sapere cosa c’è in quel libro? >>

<< Si tesoro, ma sono preoccupato perché… lo sai no!? >>

<< No, è proprio questo il punto! Non lo so!! Non ho idea del perché ti agiti sempre quando si parla dei nonni, o del perché ciò che troviamo in casa loro viene sempre considerato un oggetto potenzialmente pericoloso! Non hai mai voluto dircelo e lo sai! >>

 A questa affermazione Harry non seppe ribattere. Forse era stato un po’ troppo misterioso con i sui figli ma come biasimarlo: il mistero era stato il suo pane quotidiano per diciassette anni; possibile che ancora adesso, a distanza di vent’anni, portasse ancora le traccia della cicatrice che aveva in fronte?

Non aveva mai raccontato ai sui figli la tragica morte dei loro nonni, ne le sue adolescenziali imprese. Il perchè era un mistero anche per lui: forse non aveva voluto che crescessero con l’amara consapevolezza che i loro genitori erano stati testimoni ed assassini, nella più grande battaglia che il mondo magico aveva mai visto. Oppure che non avevano mai conosciuto i loro nonni perché lui potesse adempiere al proprio destino, per il “bene superiore”? Che senso  potevano avere quelle parole, vuote, di fronte a dei bambini che non avevano mai conosciuto l’affetto dei nonni paterni? Nulla, nulla di nulla era la sincera risposta. E lui di risposte ne doveva fin troppe.

<< Siediti Albus – disse il padre facendo posto al figlio – Ho deciso che è giunto il momento di raccontarti una storia; una storia che, spero ti farà capire perché ho così tanta paura degli oggetti che ci sono in questa casa e perché non nomino volentieri i tuoi nonni. >>

 Dopo un ultimo sospiro, con il cuore in gola, osservando l’espressione incuriosita del figlio Harry prese a raccontare.

<< Trentasei anni fa, io ed i tuoi nonni abitavamo in questa casa. Io avevo un anno; decisamente troppo piccolo per capire cosa stava succedendo. In realtà ci stavamo nascondendo da un essere malvagio… >>

<< Quale essere malvagio? >>

<< Un mago. Un terribile mago oscuro di nome, Voldemort. Non tutti i maghi sono buoni, ricordatelo sempre. Ovunque passasse questo vi era morte e distruzione. Migliaia di persone persero la vita tentando invano di fermarlo. I nonni facevano parte di una congrega di maghi, chiamata Ordine della Fenice, che si opponeva a lui. Sai da dove deriva il tuo nome? >>

<< Si papà. Mi hai detto più o meno un milione di volte che io porto il nome del più grande preside di Hogwarts: Albus Silente. Ma cosa centra con il resto? >>

<< Centra, perché fu proprio Albus Silente a fondare l’Ordine. L’unico mago che Voldemort avesse mai temuto veramente. Quando Voldemort ascoltò una profezia che gli rivelava che io sarei stato una minaccia per lui, decise di sterminare la mia famiglia. Silente ci nascose e ci protesse meglio che potè, ma una spia traditrice di nome Peter Minus, un ex amico del nonno, rivelò a Voldemort il nostro nascondiglio. E poi, nell’anno del mio primo compleanno,  la notte di Halloween, Voldemort uccise in nonni e tentò di fare lo stesso con me. Ma l’amore: l’amore di mia madre mi tenne in vita. La maledizione gli rimbalzò contro e lui fu strappato dal suo corpo.

<< Come? >> chiese Albus sempre più perplesso e sbalordito.

<< Non c’è un modo semplice di spiegarlo. Io stesso lo capii tardi. Ma Silente no. Silente era, per me, l’uomo delle risposte. Silente capì immediatamente il pericolo che correvo…

<< Perché correvi un pericolo? Voldemort non era morto?? >>

<< Si certo, per il momento, ma Silente sapeva che non sarebbe stato per sempre: era convinto che sarebbe tornato. Silente solo mi protesse come un padre e mi aiuto in tutte le occasioni. Ma poi per me crollò anche l’ultima solida certezza della mia vita: Silente morì vent’un anni fa, ucciso da un altro mago di cui porti il nome: Severus Piton >>.

<< COSA!!! Mi hai dato il nome di un assassino!! >> esclamò Albus inorridito.

<< No, Severus Piton è stato un grande mago, quasi quanto Silente. Ha sacrificato la propria vita per permettermi di adempiere al mio destino, di uccidere Voldemort una volta per tutte. Se devo pensare a due persone che sono state davvero importanti nella mia vita, quelle persone portavano i tuoi stessi nomi >>.

Ormai era quasi l’alba. Aspettarono entrambi in tacito accordo. Nessuno dei due sapeva cosa aggiungere a quella storia cruda di significati.

<< Papà è una storia terribile. Più di quelle che mi racconta James. Ma ora che so tutto quello che c’è da sapere posso restare con te mentre leggi il libro? >> chiese infine speranzoso Albus.

<< Ma allora non hai capito che per me sei la cosa più importante che ci sia al mondo insieme alla mamma , James e Lily? Che vi ho dato i nomi delle persone a cui tenevo perché non voglio perderle mai più?

<< Si papà e non mi perderai. Mai…

Gli ultimi spasimi di cielo stellato si vedevano ancora all’orizzonte quando Albus abbracciando il padre si allontanò e Ginny si stiracchiò, morbida, sul letto.        

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Riki_KL95