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Autore: ELIOTbynight    21/10/2009    3 recensioni
[…] L’idea che tutto finisse lì mi terrorizzava. Oltre al pensiero che la morte dei miei genitori sarebbe rimasta un mistero mi spaventava anche la sensazione di non avere più quella band miracolata al mio fianco. Non poteva dirmi di no. Se l’avesse fatto non mi sarei data pace. - Lucy, ti rendi conto che se ti accontentassi smuoverei mezzo mondo?- Annuii sempre più convinta. Sarei stata disposta a tutto pur di concludere la faccenda fino in fondo. Non me ne fregava niente di fan indignate, trambusti vari o che altro. Solo una cosa mi importava: la verità che doveva essere scoperta. - Siccome deduco che non smetterai di farmi impazzire finché non avrò acconsentito … - Quelle parole mi fecero sperare. - … d’accordo.- Esultai saltellando intorno a David con una tale felicità che a momenti avrei dato una festa. - A una condizione!- Mi bloccai e lo guardai con disappunto. - La cosa deve finire entro una settimana! Non di più!- Sospirai di sollievo e con la tenerezza dei bambini abbracciai le gambe del manager. - Grazie, signor Jost … - […]
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Georg Listing, Gustav Schäfer, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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scusate il ritardooooo!!!!
La scuola è tremenda.... Ma eccovi un simpatico e freschissimo chappy!!!

Capitolo 6
L’INVESTIGATORE

“Deve trattarsi di qualcosa di serio …”


- Lucy, secondo me guardi troppi film!-
- Tom, non prendermi in giro!! Abbiamo soltanto una settimana, non c’è tempo da perdere!-
- Uffa, ma dobbiamo proprio?-
- Assolutamente sì! Io non vedo altro modo per cercare di scoprire qualcosa!-
La mia richiesta di andare a parlare con la polizia della nostra scoperta suonava loro un’idea piuttosto azzardata.
- In effetti, però, la bambina non ha tutti i torti … -
Sospirai. L’affermazione di Gustav mi rasserenò.
- E va bene … - disse infine Bill mettendo le mani sui fianchi. - In fondo cos’abbiamo da perdere? Stiamo solo aiutando Lucy, giusto?-
- Uffa, non mi piacciono le questioni complicate … - si lamentò il bassista spalleggiato da Tom.
- Dovrete farci l’abitudine, perché sarà complicato fin dall’inizio!- affermò il batterista.
Dunque era fatta. Dovevamo metterci subito al lavoro.
Innanzitutto avevo proposto di andare dalla polizia. Non capivo il motivo della loro perplessità, a me sembrava una buona idea: solitamente la polizia aiuta le persone e punisce chi fa del male, no?

- Buongiorno!-
Alla vista della band la ragazza dietro la scrivania sembrava paralizzata.
- Vorremmo parlare con uno dei vostri agenti riguardo l’incidente che è avvenuto ieri … - chiese il cantante.
Ma la tipa continuava a guardare stralunata i ragazzi, come se fossero stati dei marziani. Tom si abbassò e mi bisbigliò:
- O è una nostra fan, o si è spaventata a morte vedendo il cespuglione sulla testa di mio fratello!-
Ridacchiai, anche se mi avrebbe dato un po’ fastidio la seconda possibilità.
Stranamente, però, la ragazza strabuzzò gli occhi e si precipitò in bagno tenendo la bocca chiusa con la mano.
Incredulo come gli altri, Georg fece:
- Non le sarà venuto da vomitare?!-
- Che maleducata, non è stata affatto carina!- sbottai indignata.
- Altro che!- disse Gustav con un pizzico di divertimento.
- Ci toccherà chiedere a qualcun altro … - osservò Bill, demoralizzato dalla presa in giro subita.
- Ma guarda guarda chi abbiamo qui!-
Una voce ci fece girare alla nostra destra, verso la porta dell’ufficio dell’ispettore. Lui stesso, un uomo dall’aria autoritaria di mezza età, ci venne incontro e porse la mano a Bill.
- Mi presento: sono l’ispettore Tjark, comandante di questo dipartimento!-
- Ehm … Molto lieti … - fece Tom mentre l’ispettore stringeva la mano ai quattro ragazzi.
- Ciao, piccolina. Come ti chiami?- disse riferendosi a me.
Non era il massimo della simpatia, ma pensai “Chissà, non si può mai dire …” e salutai senza troppi scrupoli.
- Salve, mi chiamo Lucy … -
Di sicuro, come me, i Tokio Hotel si stavano chiedendo come mai tante cerimonie. La risposta fu meno problematica di quanto pensassimo.
- Vi ho riconosciuti subito. Vi vedo ogni volta che entro nella camera di mia nipote!-
Si riferiva al fatto che la camera di sua nipote aveva diversi poster del gruppo appesi ai muri. A quell’affermazione i TH sorrisero sollevati.
- Posso fare qualcosa per voi?- domandò gentilmente.
- Siamo qui per l’incidente di ieri, in cui hanno perso la vita i genitori di questa bambina … - rispose Bill facendomi appoggiare a lui.
- Ho capito. Venite pure nel mio ufficio, così potremo parlare più tranquillamente.-
L’ispettore Tjark ci lasciò alle spalle il trambusto della segreteria del commissariato per farci accomodare davanti alla sua scrivania.
Dopo esserci tutti seduti cominciò col farmi le condoglianze.
- Innanzitutto voglio dire a questa bimba che mi dispiace molto per i tuoi. E’ stato un brutto incidente e per te sarà stato certamente un brutto colpo … -
Annuii rattristandomi un po’. Era tutt’altro che piacevole sentire continuamente la stessa e tragica notizia.
- Avevo già sentito da alcuni dei miei agenti che c’era qualcosa di strano in quell’incidente. Sapete qualcosa che dovreste dirmi?-
- Per la verità sì. - disse Tom. - Siamo andati in ospedale per parlare con la ragazza che ha avuto l’incidente con la famiglia di Lucy … -
- … e ci ha detto che il responsabile è un presunto autostoppista a cui lei aveva dato precedentemente un passaggio. - proseguì Bill.
L’ispettore aveva l’aria seria e curiosa di chi vuole vederci chiaro.
- Spiegatevi meglio, come potrebbe essere lui il responsabile?-
- Julia, la ragazza in ospedale, ha detto chiaramente che l’uomo le ha girato volutamente il volante.- rispose Gustav.
- D’accordo. E’ tutto?-
Tom fece, sospirando preoccupato:
- Sì, per il momento è tutto.-
Dopo un attimo di esitazione, in silenzio, Tjark aprì un fascicolo e lo sfogliò velocemente. Noi lo fissavamo col fiato sospeso, nessuno aveva idea di cosa volesse fare.
Ad un tratto alzò gli occhi e sorrise.
- Ho trovato la persona che fa per voi!-
Mentre facevamo espressioni interrogative, l’ispettore continuò a parlare.
- E’ uno nuovo, a cui ho sottoposto io stesso l’esame di ammissione al corpo di polizia … E’ piuttosto bravo a rintracciare gente scomparsa, penso che questo caso sia l’ideale per lui … -
- Ha già deciso a chi affidare il caso??- fece Georg sorpreso.
- Già. Ho pensato subito a questa nuova matricola. Se volete, potete incontrarlo ora.-
- Ah … ehm, d’accordo … - fece Bill non del tutto convinto.
Tjark ci diede altre indicazioni:
- Chiedete all’entrata, dovrebbero dirvi dov’è in questo momento … -
- Ok, grazie!- disse Tom alzandosi seguito dagli altri.
Ma prima di uscire mi ricordai di un dettaglio importante e intrascurabile.
- Ispettore, quel è il nome dell’agente?-
- … Joseph Hanisch!-
Joseph Hanisch …




- Joseph Hanisch? Uhm … Mamma, perché questo nome non mi è nuovo?-
Non mi aspettavo di essere interrotta dal piccolo Max.
- Ve lo dico dopo, lo capirete man mano che vi racconto, ok?-
I miei bambini mi guardano strano, ma sembrano sorvolare sul dubbio sollevato dal fratellino più piccolo.
- Bene, stavo dicendo … -





- Joseph Hanisch?-
Alla domanda di Bill l’agente alzò la testa.
Era appoggiato al muro davanti all’uscita laterale del commissariato, le mani in tasca e lo sguardo pensieroso.
Aveva l’altezza di Bill e la corporatura di Tom. I capelli corti e vivaci erano dello stesso colore di quello di Georg e un atteggiamento timido e tranquillo come quello di Gustav.
Appena mi resi conto di tutte queste cose mi chiesi se era o meno l’incrocio di tutti e quattro i membri dei Tokio Hotel. Lo squadrai dal basso in alto, mentre ci pensavo.
- Sì, sono io … - disse staccandosi dalla parete e guardandoci in modo strano.
Il cantante si mostrò molto disinvolto.
- Salve, siamo i Tokio Hotel. Io sono Bill Kaulitz, lui è mio fratello Tom, mentre loro sono Georg Listing e Gustav Schäfer!-
- Ah, già … Ho sentito molto parlare di voi … - osservò Joseph con probabilmente finta aria esperta.
- E questa bambina si chiama Lucy! E’ grazie a lei se siamo qui … - disse poi Tom guardandomi con una faccia furba che non capii.
Joseph mi fissò sbattendo le palpebre. Con tutta probabilità si stava chiedendo come una bambina di appena sette anni era riuscita a sopraffare una band di successo trascinandola in quel commissariato.
- Salve … - mormorai porgendogli la mano per tentare di rompere il ghiaccio.
- Ciao, piccola.- rispose stringendola. - Sai, appena ho visto questi quattro zombie avrei voluto licenziarmi dopo nemmeno due giorni di lavoro … -
Quell’affermazione mi irritò non poco. Mentre i TH si scambiavano occhiate offese a bocca aperta, io saltai sul piede di quel neopoliziotto facendo pressione con tutto il mio peso.
- Ahiaaaaa!!!- esclamò lui spingendomi via verso il muro con una mano e portando l‘altra verso il piede. - Ma che cosa ho detto di male?? E poi non avevo finito la frase!-
- Non me ne importa niente, i Tokio Hotel non vanno offesi da nessuno, tantomeno da un inesperto come te!- feci io citando fedelmente le parole di un chitarrista di mia conoscenza.
Mi stupii da sola. Potevo giurare di aver detto quella frase nel mio modo più spontaneo, senza accorgermene.
Fintanto che Bill, Gustav e Georg si sorridevano, Tom mi venne vicino e mi accarezzò teneramente la testa.
- Così si parla, Lucy … - disse orgoglioso e con una punta di commozione.
Il tempo di alzare la testa per sorridergli e Joseph si schiarì la voce per riottenere attenzione.
- Stavo dicendo … - fece ancora innervosito. - Siccome sei tu la persona principale per cui presumo dovrei lavorare non mi licenzierò, anzi! Per una bella bimba sarei ben lieto di indagare sul tuo caso!-
- Non cercare di incantarmi facendo il leccapiedi!- ribattei guardandolo dall’alto in basso.
I ragazzi si misero la mano sulla bocca per non ridere troppo forte, anche se avrebbero proprio voluto scoppiare. Joseph sospirò e appoggiando la mano alla parete disse:
- Ok … Mi dispiace, Lucy. Siamo partiti decisamente male. E se devo svolgere il primo incarico da poliziotto della mia vita voglio farlo come si deve, soprattutto andando d’accordo con le persone per cui lavoro!-
- Così va meglio!- concluse Bill sorridendo compiaciuto insieme agli altri, me compresa.
- Allora … Quale caso mi ha affibbiato Tjark?- domandò l’agente strofinandosi le mani.
- Beh, non so se hai presente l’incidente avvenuto ieri … - disse Georg girandosi verso di me.
- Ah, sì sì … I miei colleghi ne parlano molto, dicono che ci sia qualcosa di strano … -
- Infatti.- sospirò Bill. - Forse è meglio che ti descriviamo la situazione più tardi con calma … -
- Per me va bene. Dal tono che usate deve trattarsi di qualcosa di serio … - osservò Joseph preoccupato.
Io mi limitai ad annuire. Feci scorrere nervosamente il ditino in mezzo ai capelli, cominciando ad arrotolarne una ciocca.
Improvvisamente il cellulare del cantante squillò.
- Pronto?- rispose lui con cinque paia di occhi incuriositi puntati addosso.
- Ok … Stiamo arrivando, saremo lì tra un quarto d’ora al massimo … Va bene, David, a dopo!-
- Dobbiamo tornare allo stadio, giusto?- provai ad indovinare.
- No, Lucy. David ci aspetta nel nostro albergo per chiarire alcune cosette senza le quali non potremmo rimanere qui ad aiutarti!-
- D’accordo, quindi muoviamoci!- fece Gustav iniziando a camminare. - Spiegheremo tutto a Joseph lungo la strada.-
Inaspettatamente mi mancò l’asfalto sotto i piedi e mi ritrovai presto con la faccia immersa nei rasta del chitarrista.
- Non ti dispiace, vero, se ti porto un po’ io?-
- Mmmmh … No, figurati … -
Percepii una sensazione strana, ma piacevole. Scoprii con sorpresa che stare appoggiata alla spalla di Tom con le sue mani calde che mi sorreggevano la schiena era piuttosto rilassante. Ancora una volta Tom mi stupì facendomi lievemente cambiare opinione su di lui.
Un po’ perché mi sentivo giù di corda e un po’ perché volevo scoprire qualcosa sul chitarrista in XXL, poggiai l’orecchio sulla spalla, chiusi gli occhi e inspirai profondamente il profumo che sentivo sul suo collo.
Per poco non mi addormentai cullata dal calore che pian piano mi nasceva dentro.


ringraziamenti:
MissQueen: Hai ragione, Lucy è un po' matura per la sua età... Spero che questa pèarte ti sia piaciuta, grazie per aver aspettato!!
layla the punkprincess: ciauuuuuuu ^^ ti ringrazio tantissimo per la recensione!!!! E' vero, quel tipo è uno stronzo forte...

mi scuso ancora per il ritardo, giuro che non lascerò questa storia a metà, promesso!!!
nella prossima parte nuovi e importanti sviluppi!!!
Ciaooo un salutone e un abbraccio
by Eliot
;D
   
 
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