…a few years
later…
Sono
sempre più azzurri di cielo e vento i tuoi occhi Naruto.
Ogni giorno
che passa si riempiono di una nuova tonalità e chiunque li guardi non può fare
a meno di invidiare ogni minima sfumatura che li caratterizza.
Perché
è quello che li rende unici e pieni di vita.
Si,
di vita, ma non solo nel senso dell’allegria, quella c’è sempre stata e sempre
ci sarà, è una parte di te e la tua prima caratteristica, ma vita in senso più
completo, vita nel senso di attimi vissuti, di dolori superati e delusioni
dimenticate.
Ogni emozione
che hai vissuto ti ha rafforzato lo spirito e la mente, ti ha dato la forza di
andare avanti ed alzarti quando cadevi e nessuno ti porgeva la mano, ti ha dato
la volontà di sorridere all’esclusione e le prese in giro da arte degli altri,
ti ha dato il coraggio ora che sei cresciuto, di perdonare….
Si perché
non sei più l’ingenuo bambino di un tempo che rimaneva stupito davanti alle
porte chiuse dei tuoi compagni, sei cresciuto solo con pochi appigli, una mano
ed il sorriso della massima carica del villaggio e le tue forze, i tuoi sogni e
il tuo maggior desiderio.
Hai 14
anni adesso e qualcosa col tempo è cambiato.
Dopo mille
difficoltà finalmente hai superato l’esame e sei un genin a tutti gli effetti,
sai controllare il tuo chackra e col tempo sei riuscito a farti anche alcuni
amici.
Sei felice
perché passi con loro la maggior parte della giornata e ti accorgi che pian
piano hanno smesso di guardarti con timore e ti accettano nei discorsi, ti
affiancano negli allenamenti, ti invitano persino alle serate al chiosco.
Hai compiuto
il primo passo anche se ciò che hai ottenuto non è molto come risultato
considerando la fatica che hai fatto e le delusioni che hai dovuto mandare giù,
ma quei brutti pensieri che un tempo ritardavano i tuoi sogni svaniscono non
appena incontri gli sguardi dei tuoi compagni.
Non
si fidano ancora al cento per cento ma vedi in loro l’impegno a non credere più
in pregiudizi e raccomandazioni sciocche e questo lo apprezzi, questo ti fa
sorridere.
E passi
le tue mattine al campo addestramento fra corse esercizi e riflessioni, mentre
i pomeriggi in genere sono dedicati allo svolgimento delle prime missioni di
basso livello che vi vengono assegnate.
Non ami
molto rincorrere il gatto della moglie dello Shogan
del paese vicino e nemmeno raccogliere i rifiuti dalle sponde dello stagno, odi
curare i giardini dei curatori del villaggio e non sopporti di rimanere a
digiuno quando per punizione Kakashi ti lascia legato al palo del campo
addestramento.
Ma sai
che tutto questo infondo è utile e servirà a formare la tua esperienza perciò
fai ogni cosa che ti viene detta anche se spesso obietti e critichi.
Al ritorno
spesso incontri Iruka, il tuo sensei dell’accademia
il primo dopo l’Hokage a darti fiducia e tenderti la mano, quello che ti
rincorreva per il villaggio quando combinavi i tuoi pasticci e ti stava appiccicato
finchè non riordinavi il caos che provocavi, quello che ti faceva compagnia
senza saperlo, quello che finita la punizione ti offriva il ramen
al chiosco e ti accompagnava a casa facendoti la ramanzina pur sapendo
perfettamente che il giorno dopo sarebbe stata la stessa routine
Ti piace
fare la strada con lui parlare di quello che fai e ascoltare le sue parole di
incoraggiamento e a volte capita che quando sei con lui altri occhi entrino
nella tua visuale.
Occhi
chiari che sembrano non esistere, quasi temere di guardare e che scappano
subito da te non appena li noti.
E quando
li vedi non puoi fare a meno di sorridere e ripensare ad un giorno lontano, ad
una dolce bambina e ad una perla chiarissima donata alla tua mano.
Ce l’hai
ancora quella gemma che non smette mai di brillare, la tieni nel borsellino a
forma di rana che custodisci gelosamente e spesso la osservi cercando di capire
da dove provenga la luce che riflette senza sapere che quella luce è all’interno
della perla stessa e ne compone lo spirito, senza sapere che quella perla è un
frammento di colui al quale è intitolato il portone del fuoco e il tuo racconto
preferito di quando eri bambino.
Ti piace
ancora andare al portone rosso d’entrata e sederti sull’erba come quando eri
piccolo.
Da quando
è cominciata l’accademia non hai avuto più molto tempo per andarci perché a
causa degli allenamenti e dello studio non avevi più molto tempo.
Ma ogni
tanto adesso ti capita qualche ora buca e così ti dirigi li e inizi a guardare
il portone non appena è visibile oltre i tetti degli edifici e rimani a
guardarlo mentre prosegui sulla strada finchè non lo raggiungi.
Il villaggio
della foglia è bello come sempre silenzioso ma pieno di vita e ogni volta che
lo guardi ti innamori sempre di più della tua casa.
Seduto
li sull’erba con lo sguardo che vaga dai tetti delle case ai pilastri del
portone, ai kanji delle enormi ante al cielo che va
via via imbrunendosi pensi a molte cose e fai i tuoi
progetti.
Fantastichi
su come sarebbe bello finalmente battere Sasuke ed emergere dalla massa agli
occhi di Sakura, immagini come dovrebbe essere governare la Foglia in veste di
Hokage, all’onore e alla stima dei popolani, alle abilità che chi regge un
Paese deve possedere, alle missioni e alle avventure che si potrebbero vivere
in quei panni e le immense responsabilità che l’esser tale comporterebbe.
E sembrano
brillare di convinzione i tuoi occhi blu di cielo notturno e brezza serale, perché
la volontà di diventare Hokage si rafforza in te giorno dopo giorno ora dopo
ora, donando nuove sfumature a quei tuoi occhi pieni di vita ed emozioni
vissute.
Frughi
nella tasca dei pantaloni e cerchi il borsellino, prendi l’unico regalo di compleanno che hai
mai ricevuto e lo osservi rigirandolo fra le dita.
La superficie
esterna è liscia e sempre tiepida, nemmeno in inverno ha mai gelato la tua
pelle mentre l’interno sembra quasi denso e ti incanti a vederci danzare dentro
i riflessi del sole o della luna.
Più di
una volta hai pensato di forarla e farci passare dentro un pezzo di spago per
legartela al collo o al polso ma ogni volta ti ha assalito il dubbio che se mai
l’avresti fatto il contenuto avrebbe potuto fuoriuscire da quella sfera
facendole perdere quindi quel magico ed eterno bagliore, avevi semplicemente
paura di perderla ma come vedi ciò non è mai accaduto.
L’hai
sempre con te e non la dimentichi mai, sembra quasi che ti segua ovunque e ti
sia amica.
Ridi a
questo pensiero perché è sciocco e infantile.
Non puoi sapere che quella perla
è l’ultimo pensiero che tuo padre ha avuto per te.
A Ryanforever:
mi hanno fatto davvero piacere le tue parole sai? È esattamente quello che
pensavo io quella lontana sera in cui ho scritto il capitolo!
Grazie di averlo letto e
commentato!!!
Un abbraccio
Cleo92: La bambina è Hinata hai capito
giusto!!! Sono felice che ti sia piaciuto il capitolo, grazie della recensione
e dei tuoi pensieri stella, sono onorata!!!
Finleyna 4 Ever: Grazie dei complimenti cara!!! Spero leggerai anche
questo capitolo.
Ranocchietta: Grazie
anche a te =) sono contenta che tu abbia apprezzato le mie parole!!!
Buone cose!!!!!
Grazie inoltre a chi l’ha messa nei preferiti:
Apunizze
dom89
Elanor92
itachina
krystal83
Neko
PRINCESS
SERENITY
ranocchietta
ryanforever