Fanfic su artisti musicali > Simple Plan
Ricorda la storia  |       
Autore: DadaOttantotto    21/10/2009    1 recensioni
Isabella è una ragazza che, per lavoro, si trova a dover passare 48 lunghe ore con i Simple Plan... cosa sucederà? Buona lettura!
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il ragazzo si dirige deciso verso quello che gli hanno detto essere il capo. Un uomo alto e corpulento, che ricorda un po' un gorilla, secondo Pierre. Lo guarda con circospezione. Quell'uomo ha un non so che di inquietante.
Gli da un piccolo colpetto sulla spalla. Quando l'uomo si volta e lo guarda, esibisce uno dei suoi sorrisi migliori.
- Pierre Bouvier, Simple Plan - esclama, battendosi il petto con il palmo della mano.
Anche l'uomo sorride. Tende la mano a quello strano ragazzo che sta di fronte a lui.
- Molto piacere, signor Bouvier. Io sono Andrea Redis. Avrei il compito di occuparmi di lei e il suo gruppo in questi due giorni, fino al concerto di domani sera. Purtroppo sono sorte delle complicazioni, ed io dovrò assentarmi. Non vi preoccupate, però. Vi lascerò in buone mani!
Poi, rivolgendosi ad una ragazza poco lontano
- Isabella?
Questa li raggiunge sorridendo.
- Signor Bouvier, le presento Isabella, la mia assistente. Prenderà il mio posto per queste quarantotto ore. Ora devo proprio andare. Arrivederci!
Lo guarda andarsene, poi torna ad osservare la ragazza che ha davanti. Alta qualche centimetro in meno di lui, occhi verdi e capelli castani.
Niente male, pensa.
- Bene, signor Bouvier. Cosa vorrebbe fare?
- Pierre.
Isabella lo guarda con aria interrogativa.
- Come, scusi?
- Mi chiamo Pierre, non signor Bouvier. E ti dispiace se ci diamo del tu? Sarai sicuramente più giovane di me. Posso chiederti quanti anni hai?
- Ve-Ventisei...
-Eh, sì... sei più giovane. Allora, possiamo darci del tu?
Colpita dal modo di fare di quel ragazzo, rimane un attimo interdetta. Tentenna un po' prima di rispondergli.
- Beh... io credo di sì...
- Perfetto! Un'altra cosa... posso chiamarti Izzie? Isabella è un bel nome, ma è un po' lungo...
- Sì, non ci sono problemi signor Bouv... volevo dire, Pierre.
- Bene, allora andiamo che ti presento gli altri!
Raggiungono una grande sala, dove quattro ragazzi, indiscutibilmente molto conosciuti anche in Italia, stanno bevendo un caffè seduti su un divanetto. Alcune fan scattano delle foto, loro le lasciano fare.
Pierre sorride e richiama la loro attenzione con un fischio. Questi si alzano e li raggiungono, sempre seguiti dalle ammiratrici.
- Cosa avete promesso a quelle ragazze? - domanda loro il cantante.
Chuck lo guarda con un'espressione innocente.
- Noi? Niente! Ci hanno solo offerto il caffè, in cambio ci hanno chiesto di fare qualche foto.
- E voi avete acconsentito?
- Un buon caffè non si rifiuta mai...
Pierre scuote la testa ridacchiando. Poi, ad un tratto, sembra ricordarsi della persona che ha a fianco.
- Questa è Isabella, ma abbiamo il permesso di chiamarla Izzie.
Abbiamo? Io il permesso l'avevo dato solo a lui, pensa la ragazza.
- E loro sono Chuck, David, Jeff e Seb. - dice, indicandoli ad uno ad uno.
Dopo le consuete strette di mano, Pierre inizia a fischiettare. Nessuno ne sembra meravigliarsene, tranne naturalmente Isabella. E' decisamente sconcertata dal comportamento di quel ragazzo. Certo, l'avevano avvertita che era un tipo molto socievole e un po' strano...
- Allora, che si fa? - chiede Jeff al resto del gruppo.
- Non saprei... - risponde David
Pierre smette di fischiare e li osserva serio.
- Io ho fame - sentenzia.
- Andiamo a mangiare. Izzie?
- Sì, andiamo...
I sei si incamminano. Isabella si avvicina a David e, parlando sottovoce:
- David?
- Sì? - fa il bassista, leggermente sorpreso.
- Vorrei chiederti una cosa. Pierre è sempre così... espansivo?
Il ragazzo si lascia scappare una piccola risata.
- Ti ha sommerso di parole, vero?
Isabella annuisce.
- Non è sempre così. A volte è anche peggio. Comunque sembra che tu gli stia simpatica.
- Ma se ci conosciamo da soli dieci minuti!
- Aspetta che prenda confidenza. Allora sarai spacciata... - conclude David sorridendo.
Il diretto interessato spunta dalla porta, quasi avesse sentito il loro discorso.
- Quale parte di "Io ho fame" non avete capito? - chiede irritato.
- Quella in cui tu la pianti di rompere le scatole, Pierre. - gli risponde l'amico.
- Io... rompere... ma per favore! E' forse un delitto essere affamati a mezzogiorno? Ma io non lo so... - esce dalla stanza, agitando seccato la mano sopra la testa.
David ridacchia leggermente guardando la ragazza accanto a lui. La sua faccia è un misto di sorpresa e sbigottimento.
- VOI DUE, MUOVETEVI PRIMA CHE LO UCCIDA!!!
L'urlo di Chuck li riporta alla realtà.
- Sarà meglio andare. Vedi, Pierre sa diventare molto fastidioso quando vuole...
Mentre David si incammina, Isabella si porta una mano alla fronte.
Saranno quarantotto lunghe ore, pensa.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Simple Plan / Vai alla pagina dell'autore: DadaOttantotto