Sotto la pioggia
ÛPrimo capitoloÛ
Se proprio dovevo essere sincera con me stessa
…Non lo ricordavo… affatto!
Un vago sfondo di verde degli alberi e il caldo
opprimente dell’ estate , ottenebravano quei
ricordi così lontani .
Eppure ne ero cosciente anche tutt’ ora
…era stato il mio primo amore .
Ricordo un lieve bacio e una grande promessa .
Promessa che al contrario di lui, in senso fisico , ricordo molto bene .
L’ unica
cosa che ricordo di lui in un modo distinto era questa … lo odiavo
…
-Ridammi la bambola-Pestai i piedi non appena me la strappò di mano .
-Dai fammela vedere-L’
esaminò rigirandosela fra le mani e storcendo il naso
.-Che razza di vestito le hai messo?- Domandò storcendo la bocca
da un lato .
-A me piace-Mi misi a braccia conserte
– L’ ho fatto io –Ricordavo appunto i dolori di spilli e aghi
nel poterlo cucire .
-Fa pena …-
-Non siete contenti ?-Mia madre ci spinse in giardino-passerete l’ estate assieme –
-Tu sei contenta?-Mi domandò non appena chiuse la porta e si
ritirò dentro casa .
-Umh …-Lo fissai appena –No –
-Perfetto – Sorrise –Neppure io –
Dovevo andare in bagno quella sera e nel corridoio , lo vidi attaccato con l’ orecchio a una porta . Mi
incuriosì e alzai un sopracciglio .
-Che stai facendo ?-
-Shh!-Mi tappò la bocca con una mano .-Sto
ascoltando …-Mi spiegò però .
-Che cosa ?-Feci scivolare via la mano e sussurrai quella domanda .
-Non lo so –Scrollò le spalle-Ma
sono dentro da un bel po’ –Un rumore ci fece trasalire –Irkk!-Mi prese per mano-Svelta scappiamo stanno uscendo !-
-E così dovremmo dirci addio –Guardai il mio compagno
di giochi con un velo di tristezza .
-Così pare –
-E non sei triste ?- Lo vidi grattarsi la testa .
-Credo di si –
-Che razza di risposta è ?-Obbiettai strepitando incredula . Lanciò uno sguardo ai nostri genitori e mi
afferrò per una mano nascondendoci dietro un albero .
-Ho sentito delle cose –
-Che cose ?-
-Ieri sera –Si morse un labbro –Tra mio padre e tua
madre –
-Che tipo?-Riposi la domanda in un modo differente .
-Non ho ben capito … era una specie d’
accordo …-
-Ah si ?-Rimasi sorpresa .-Magari un'altra
estate da te –
-Non credo che si trattasse di vacanze …sembrava qualcosa di
serio …-Rimanemmo in silenzio per qualche minuto con lo sguardo puntato
sul terreno .-Se scopri qualcosa me lo dirai ?-
-Va bene –Annuì – ti telefono –
-Perfetto – Abbozzò un sorriso e nuovamente
fissò i grandi .-Sai … non credo che ci
rivedremmo …-
-Cosa ?-
-Nel senso … la prossima estate – Mi grattai una
guancia .
-Sarà per la prossima ancora…-
-Nemmeno quella …-Gli lanciai un occhiataccia
.
-Perché dici questo ?-
-Ho questa sensazione …-Il suo
sguardo si intristì .
-Ricordati che se sai qualcosa me lo devi dire !- Gli bisbiglia in
un orecchio prima della partenza e del ritorno a casa .
-Stessa cosa vale per te – Mi ricordò strizzando in
occhio e prendendomi le mani . Cominciò a
dondolarle avanti e indietro .
-Sai –
-Cosa?-
-Credo …-Mi fissò negli occhi e finì la frase
–Che un po’ mi mancherai –
-Uh oh !-Ridacchiai –Una confessione-Le sue gote si
imporporarono ma non mi rispose . La situazione , mi resi conto solo in quel momento … era
…grave .
-Nami forza –Mia madre Bellemere mi
chiamò incitandomi a spicciarmi .
Fissai nuovamente il bambino davanti a me e lo vidi sporgersi
velocemente e regalarmi un bacio . Era uno dei baci
più casti che ricevetti .
-Ci rivedremmo –Mi promise .-Dovessimo
non vederci per le prossime estati –Mi salirono le lacrime agli occhi e
me le asciugai .
-Si … anche se passeranno giorni e settimane …-Dovetti
avviarmi sul ponte per poter salire a bordo della nave .
-Anche mesi … e anni !-Mi urlò cercando di avvicinarsi
all’ imbarcazione ma venne fermato da sua madre
.Corsi sul corrimano e ci urlammo contro …
- Ci ritroveremo ! E una promessa !-
La sveglia quella mattina sembrava più
insistente che mai …
Aprì gli occhi e mi ritrovai con la testa all’ ingiù . Avevo la schiena sul pavimento e i
piedi ancora nel letto .
-Cribbio –Mi rimisi a letto e fissai la
sveglia, erano le otto .
Se la sveglia ancora non mi
avrebbe svegliato , sarebbe corsa mia madre …
Decisi quindi , che era
inutile starsene in panciolle e cominciare a vestirmi andando in bagno …
-Quando torni da scuola – Bellemere stava imburrando le fette di pane –Vai qua
–Mi consegnò un foglio . Fissai l’ indirizzo … bhe ..
era in centro .
-Come mai ?-
-Vacci – Mi grattai ancora assonnata la
testa .
-Si ma … perché ?- Si girò e
si mise le mani sui fianchi .
-Non te l’ ho detto ?-Si stampò in
faccia la solita espressione da smemorata .
-Cosa devo sapere !?-Sospirò
e scosse il capo .
-PROMESSA!-Urlai uscendo da scuola e avviandomi
verso la fermata dell’ autobus .
Ma che diavolo di discorso era
?
E soprattutto , in che
epoca credeva che fossimo !
Ero promessa in sposa al bambino del ricordo !
Il sogno di quei brevi momenti passati con lui , mi fecero ricollegare tutti quei discorsi .
Avevo solo sei anni e lui credo
, era più grande di me di un anno .
Non avevamo ancora la capacità di
intendere e di volere .
Fissai il cartello degli orari e sbuffai !
Fantastico ! L’
avevo perso e il prossimo passava circa tra un ora !
Cosa poteva andare peggio ?
Un suono che non mi piacque si fece avanti .
Leggere gocce di pioggia cominciarono a cadere
addosso a me , diventando sempre più
insistenti. E mi dovevo presentare così ?
Mi maledì per non essermi portata dietro
un ombrello e stetti a capo chino a sorbirmi l’
acqua .
La gente correva al riparo ,
io mi inzuppavo da cima a fondo .
Molti autobus passavano ,
ma non con la mia destinazione .
Sospirai non so quante volte e sinceramente persi
il conto .
Dopo che l’ ultimo
autobus passò , scese un ragazzo con un libro in mano , occhiali e un
enorme ombrello nero .
Aveva più o meno la mia età forse
…
Staccò lo sguardo dal libro e fissò
l’ orario degli autobus .
Mi accorsi solo in quel momento che la divisa che
portava era di un liceo abbastanza prestigioso.
Lo sentì sbuffare e mettersi comodo vicino
al cartello a riprendere la lettura .
Io cercavo di limitare i danni alla cartella .
Non che mi importasse molto dei libri … ma
del portafogli si .
Nonostante eravamo a settembre e ancora il clima
era mite , sentivo freddo alle gambe .
Indossare una gonnellina e una camicia e
cravattina , perfetta divisa di scuola …avvolte
non era il massimo .
Quasi le cose potessero andare ancora più
storte , la pioggia si infittì .
Perfetto …
Gettai lo sguardo verso terra per ripararmi anche
solo un poco e subito , la pioggia cessò .
Alzai lo sguardo e vidi il ragazzo con l’ ombrello che in gesto caritatevole , aveva deciso
di riparami …