L'Altra Metà della Mela

Il mio primo bacio... lo ricordo come se fosse ieri.

Era una notte di mezza estate: calda e tranquilla, dove si sente il delicato profumo dei peschi in fiore.

Mi svegliai improvvisamente perché alcuni passi provenienti dall’esterno interruppero il mio sonno. Spaesata, mi sedetti sul letto e, di lì a poco, un'ombra aprì la porta scorrevole della mia stanza. Da quel che potevo vedere, grazie ai candidi raggi lunari, era un ragazzo ed indossava la divisa della squadra speciale Ambu, che aveva un profumo alquanto familiare.
Si avvicinò a me e io tesi le mani per potergli togliere la maschera che aveva sul volto; con calma slacciai i fili che la tenevano legata e la ritrassi da lui, svelando il viso di Neji.

Imbarazzata, mi nascosi il viso tra le mani. Ero felice che fosse tornato, ma mi vergognavo di essere nella stessa stanza con lui e per di più da sola.
Neji si avvicinò ancora di più a me, accarezzandomi i lunghi capelli. Ingenuamente alzai il capo e le sue mani scesero ad accarezzarmi il volto. Mi sfiorò poi il mento con due dita e posò delicatamente le sue labbra morbide e calde sulle mie, baciandomi con dolcezza.
Sempre gentilmente, chiese permesso alle mie labbra per approfondire quel contatto: dapprima le nostre lingue si sfiorarono tra loro con la punta, poi s'intrecciarono, muovendosi in piena sincronia.
Mi strinsi alla sua divisa, non volevo lasciarlo per nessun motivo.
Per la mancanza d'ossigeno mi sembrava di essere in apnea, ma ciò che avevo sentito non era solo il battito del mio cuore che accelerava; percepivo anche un intenso calore nel petto ed il profumo lui si era intensificato.
Sembrava che il tempo si fosse fermato e che tutti i rumori del mondo fossero cessati in quel preciso istante. Fu come essere catapultati in un angolo di Paradiso, caldo ed accogliente, creato solo per noi, perché c’eravamo solo due noi e nient'altro.

Prima non ci avevo fatto caso, ma quel bacio improvviso era succoso, dolce e delicato come una mela. Era raffinato e delicato, quasi Neji avesse il timore di farmi male; questo mi trasmetteva quel contatto.
Io sapevo bene quanto Neji avesse sofferto in passato, per questo talvolta era freddo e distaccato. proprio come una mela con la sua scorza.

Quando stava con me, invece, era sempre dolce e gentile, delicato proprio come una mela priva del suo involucro, che data in mano a chi le coltiva fa si che si ottenga un frutto dolce, succoso e delicato, proprio come Neji.
-Hinata...- mi chiamò lui, dopo aver scisso quel contatto così piacevole.
-Di... dimmi...- mormorai, ansimando ancora.
-Lo sai, con le parole non sono molto bravo; anzi non sono per niente bravo in queste cose. Coi gesti ti sto facendo capire ciò che provo per te e ora...-
-E ora...-
-Spero di essere stato sufficientemente chiaro.-

Quel bacio aveva un significato preciso: Ti Amo.
Non si era mai dichiarato prima d'ora, anzi si era limitato solo ad alcune carezze ed abbracci occasionali, che mi regalavano frammenti del suo affetto. Lo abbracciai con le lacrime agli occhi, confessandogli a mia volta i miei sentimenti:
-Ti amo, Neji. Ti amerò sempre.-
-Anche io, Hinata. Sempre.- mormorò lui.

Quello non fu un sogno di una notte di mezza estate...

ma il ricordo di una notte di mezza estate.