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Autore: Rein94    25/10/2009    5 recensioni
"Noi…se rinasceremo…in qualche altro luogo, in qualche altro tempo…noi siamo destinati a ritrovarci, lo so. Promettimi che mi aspetterai."
La ragazza ricambiò il sorriso, lieta che il suo principe si fosse ripreso.
"Si. Ti aspetterò, anche per sempre se necessario."
Restarono a guardarsi negli occhi per qualche secondo, sapevano che ora non c’era più niente da dire; dovevano andare avanti. Si presero per mano, e cominciarono a camminare, finché la luce bianca che aveva cominciato ad avvolgerli diventò intensa, coprendo ogni altra cosa.

Rein si svegliò di colpo. Aveva fatto quel sogno, di nuovo. Era la terza volta quella settimana...
[Rein/Shade]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rein, Shade
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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ritrovarsi 10 ULTIMO CAPITOLO!!! ringrazio tanto midnightsummerdream x aver sempre commentato i miei capitoli ^^

CAPITOLO 10

Il mattino seguente Shade si alzò dal letto con uno sguardo vitreo, perso nel vuoto, e un’espressione neutra, indifferente a tutto. Si alzò lentamente dal letto e inciampò, ma la sua espressione non cambiò minimamente, come se non fosse cosciente di quello che accadeva intorno a sé. Si rialzò in piedi, si vestì e avvolto nel suo silenzio uscì di casa diretto verso la sua scuola. Non aveva la minima voglia di andarci, non aveva voglia di fare niente. Voleva sentirsi sprofondare in quel vuoto che avvertiva dentro di sé, voleva eclissare il dolore che provava. Eppure sentiva che c’era qualcosa che lo spingeva a non abbandonarsi a quel dolore, qualcosa che gli diceva di resistere…era una sensazione, come qualcosa di cui si era dimenticato…per questo stava andando a scuola, per questo non era già diventato come un guscio vuoto senz’anima. Camminava in silenzio, lo stesso rumore dei suoi passi lo sentiva rimbombare in sé, e lo faceva stare male. Arrivato a scuola entrò in aula senza parlare, ignorando Tio che lo seguiva per parlargli. Ma cosa voleva quello lì da lui? Non gli bastava avergli portato via Rein? Perché sicuramente lei era innamorata di lui…Se c’era una persona al mondo con cui non voleva parlare in quel momento era proprio Tio. “Shade, ti prego! È importante!” Ma lui continuava a ignorarlo; suonò la campanella e Tio dovette tornare in classe. Per tutta la lezione Shade fu distratto, assente, continuava a pensare a Rein…aveva una strana sensazione, come di qualcosa che si stava allontanando da lui…l’ansia che provava in quel momento non era dovuta al suo stato attuale… “Chissà cosa sarà, probabilmente è solo una sensazione…”
Rein stava cercando, non senza difficoltà, di tirare su la sua valigia e caricarla in macchina. A dire il vero era stata piuttosto sorpresa; non credeva che sua madre avrebbe acconsentito a trasferirsi, il suo era stato il capriccio spaventato di un attimo, credeva che la donna l’avrebbe vista così. Era la prima volta che era così…così adulta. “Sono sollevata” pensò “lo sono davvero…” si buttò sul proprio letto “Si…ora mi sento proprio sollevata…” sapeva che non era vero. Sentiva l’ansia crescere di continuo, al solo pensare di andarsene e non tornare mai più, di non rivedere più Shade…ma doveva farlo. Se fosse rimasta non sarebbe riuscita a voltare pagina. Probabilmente alla fine si sarebbe accontentata di quello che Shade credeva fosse amore verso di lei, ma la ragazza non sarebbe mai stata felice in quel modo. Si alzò in piedi e prese la pesante valigia che conteneva tutte le sue cose, dirigendosi verso l’uscita di casa.
Si voltò un’ultima volta a guardare la città, e notò qualcuno che stava correndo verso di lei. “Rein…Rein dove stai andando?” evidentemente l’aveva vista uscire con la valigia in mano “Io…io mi trasferisco. Non posso più stare qui, cerca di capirmi” lui scosse violentemente la testa “No che non capisco! Arrivi, ci sconvolgi tutti i poi te ne vai così, con il sorriso sulle labbra? Davvero, non capisco!” e cominciò a correre verso la scuola senza salutare la ragazza “Devo sbrigarmi. Devo dirlo assolutamente a Shade!” pensava cercando di raggiungere l’amico. Rein era rimasta in piedi davanti alla porta di casa sua, e sua madre se ne accorse “Rein, cosa stai facendo?” la ragazza si scosse “No…niente. Era solo Tio che mi stava salutando” e riprese a trasportare la valigia. La donna si accorse del nervosismo della figlia, e cercò di spezzare la tensione “Visto che ho fatto bene a non vendere la casa vecchia? Era proprio destino!” Rein abbassò lo sguardo “Già…il destino…”
Intanto Tio, in classe, si stava tormentando. Quel testone di Shade non voleva ascoltarlo, e Rein se ne sarebbe andata “Non voglio assolutamente” lo disse ad alta voce e uscì dall’aula senza badare al professore che gli intimava di tornare indietro. “Dovrai ascoltarmi per forza Shade. Per il bene di Rein, e anche per il tuo…”
Intanto Shade si era addormentato sul banco, c’era una voce che lo chiamava insistentemente e alla quale non era riuscito a resistere “Ti prego…voglio vederla un’ultima volta…voglio solo salutarla…devo dirle quello che non sono riuscito a dirle l’ultima volta!” Il principe stava guardando Shade con un’aria supplichevole “Ma…ma di cosa stai parlando?” sentiva che c’era qualcun altro che lo chiamava, e si intrometteva con la visione “Ti prego, non ti chiedo altro…solo…solo per un’ultima volta! Un’ultima volta prima di perderla!” Shade non aveva idea di cosa il principe stava farneticando, ma aveva le lacrime agli occhi. Fino a quel momento non l’aveva mai visto piangere, nemmeno quando aveva saputo di dover morire. Il principe sembrò capire cosa stava pensando Shade, e rispose “Ma quelle volte c’era lei con me! ... Ti prego, solo un’ultima volta!” la voce che lo chiamava continuava a insistere, e la visione sfumò davanti ai suoi occhi.
“Ti prego…voglio vederlo. Voglio vederlo prima di lasciarlo indietro” Rein guardò la principessa interrogativa “Ma…ma cosa…? Se me ne vado è proprio perché non posso vederlo!” La principessa scoppiò in lacrime, e Rein avvertì il suo dolore “Per favore…vai a scuola…devo vederlo…” alzò lo sguardo su Rein “Ti prego…non mi ha ancora risposto! Me lo aveva promesso…voglio saperlo!” Rein si svegliò di colpo dentro alla macchina. “Mamma ti prego, torna indietro! Mi sono dimenticata di una cosa importante!” La donna guardò l’espressione decisa della figlia “Agli ordini!” e fece una manovra da manuale; se l’avessero beccata sicuramente le avrebbero tolto la patente, ma intervenne la solita fortuna sfacciata della donna e nessuno si accorse di niente.
“Ancora tu! Ma si può sapere cosa vuoi? Non voglio ascoltarti!” il ragazzo sbatté le mani sul banco di Shade “Invece mi devi ascoltare!” Shade si stava alzando per uscire dall’aula, ma perché Tio continuava ad insistere tanto? “Se ne va! Rein si trasferisce!” Shade si fermò di colpo. Non era possibile…eppure così aveva tutto più senso; la sensazione di angoscia che aveva e le lacrime del principe…non voleva vederla, non poteva. Ma non voleva neppure lasciarla andare, e cominciò a correre verso la casa della ragazza, seguito da Tio. Il professore e i compagni di classe erano rimasti talmente scioccati da non riuscire a dire una parola; non che sarebbe servito a qualcosa in ogni caso, dato che né Shade né Tio avevano la minima intenzione di fermarsi.
“Si…si può sapere come fai a sapere che se ne va…?” chiese Shade ansimante per la corsa “L’ho…vista con la valigia che usciva di casa e lei…ha detto che si trasferisce…” nonostante Shade avesse un brutto presentimento non poteva rinunciare “Tio, onestamente…quanto tempo fa l’hai vista?” il ragazzo aveva centrato il punto. “…circa…un’ora fa…” ecco, lo sapeva. “non abbiamo la minima speranza di trovarla” ma continuava a correre, continuava a correre per raggiungerla.
I due si fermarono ansimanti davanti alla casa di Rein. Le serrande erano tutte abbassate, la macchina della madre di Rein non c’era, provarono a bussare alla porta, ma nessuno rispondeva. “Lo sapevo, era ovvio dopotutto.” Sentiva dentro di sé una grande voglia di urlare “MA SI Può SAPERE PERCHè IO ARRIVO SEMPRE TROPPO TARDI?” disse sbattendo i pugni contro la porta di casa della ragazza “Senti Shade…so che non è esattamente un buon momento per chiedertelo ma…cosa le hai fatto? Se se ne è andata un motivo ci sarà…ha detto chiaramente che non poteva restare qui…” Shade guardò il ragazzo interrogativo “Eh? Davvero ha detto questo? …Continuo a chiedermi perché si è arrabbiata così tanto con me…le ho solo confessato i miei sentimenti! Anche se mi ha rifiutato non c’era bis…” Tio lo azzittì “Aspetta solo un secondo. Rein ti ha detto che non è innamorata di te? Che non le piaci?” Shade si fermò un attimo a pensare, e si accorse che in effetti non aveva mai detto niente del genere “Bè, no ma…” “Niente ma! Te la sei fatta sfuggire dalle mani! Non ti ha affatto rifiutato!” Shade stava cercando di parlare, ma Tio non lo lasciava parlare “Ma mi ha praticamente buttato fuori di casa! Mi ha detto che non avevamo nient’altro da dirci!” Tio stava veramente perdendo la pazienza; come faceva Shade a essere tanto stupido? “Ma è stata lei a portarti in camera sua quando sei svenuto per la febbre! Tu non hai visto la sua faccia preoccupata! Scommetto che non si è allontanata da te nemmeno un istante quella notte!” Shade voleva ribattere qualcosa, ma non riusciva a trovare niente di falso in quello che Tio aveva appena detto; ora che ci pensava dopotutto era la verità. “Ma…ma allora perché…?”  Tio sospirò e scosse la testa “Non ne ho idea. Ma di sicuro non ti ha rifiutato”. Shade per un istante si sentì travolto dalla felicità; non sentiva più la voglia di sprofondare, ma semmai quella di riemergere. “Però…” però lei se n’era andata, era inutile farsi tanti viaggi mentali. “Vieni Tio, è inutile restare qui…torniamo a scuola.” E si avviò in silenzio seguito dal ragazzo, mentre dal cielo cominciavano a cadere le prime gocce di pioggia.
Si sentì il rombo di una macchina che si fermava “Shade! Shade ti vuoi fermare? È importante, devo parlarti!” Niente, lui non si voltava nemmeno: continuava a camminare lentamente verso la scuola. “Shaaadeeeee!” il ragazzo sentì che qualcuno si era aggrappato alla sua schiena e cadde in avanti insieme a quella persona. “R-rein ma cosa…?” La ragazza sbuffò “Scusami tanto se ho la mania di scontrarmi con la gente, ma tu non volevi fermarti!” i loro sguardi si incrociarono e Rein tornò improvvisamente seria, spostandosi da sopra a Shade. “Ehm…io ecco…” sentì come se ci fosse qualcosa che si staccava da lei e usciva da suo corpo, e la principessa dei suoi sogni si materializzò davanti ai suoi occhi. Allungò una mano per sfiorarla, ma questa le passò attraverso, come se la principessa non fosse realmente lì. Si avvicinò lentamente a Shade “Ciao…è da tanto tempo che…” delle lacrime cominciarono a scendere dai suoi occhi. Il principe apparve all’improvviso e abbracciò la principessa “Finalmente, io…io volevo vederti!” lui prese il viso di lei dalle mani e la baciò. “Noi…non possiamo restare, lo so. Non saremmo nemmeno dovuti apparire…” lei scosse dolcemente la testa “Sono stata felice quando ho sentito che mi chiamavi…i miei sentimenti e i miei ricordi hanno cominciato a riaffiorare e…non dovevo mostrarglieli, lo so…dopotutto io ormai sono morta…però volevo assolutamente vederti…dovevo assolutamente ritrovarti…la domanda che ti ho fatto…tu insomma…non mi hai ancora risposto…” Il principe la strinse forte a sé “scusami è solo che mi…mi sei mancata così tanto!” lei ricambiò l’abbraccio e, di nuovo come allora, gli chiese “Me lo prometti? Mi prometti che qualsiasi cosa accada non lascerai la mia mano? Prometti che qualsiasi cosa accada io…potrò starti accanto e affrontare ogni situazione con te? Insieme?” Lui prese la sua mano come per dimostrarle che non stava mentendo “Te lo prometto.” Lei sorrise luminosamente e lui la baciò di nuovo; i due si stavano dissolvendo come polvere nel vento “Noi alla fine…il nostro sogno non siamo riusciti a realizzarlo da vivi…ma finché staremo insieme non importa…Grazie per averci fatto ritrovare per l’ultima volta…”ora quei sussurri nel vento e nella pioggia erano tutto quello che rimaneva del principe e della principessa.
Rein e Shade rimasero per qualche secondo a guardarsi negli occhi, ma poi la ragazza si voltò e si diresse verso la macchina di sua madre “Rein ma…cosa?” Lei lo guardò per un istante “Sono tornata perché la principessa voleva assolutamente ritrovarlo; ora che lei se n’è andata non c’è più motivo che io resti. Allora…addio Shade” e riprese a camminare. “No, stavolta non me la lascio sfuggire da sotto il naso” pensò lui “Rein! Tu…cosa provi per me? Non me lo hai ancora detto nonostante la mia dichiarazione…” la ragazza, che nel frattempo era risalita in macchina, ora aveva le lacrime agli occhi. Aveva sperato così tanto che lui non se ne accorgesse, e invece…“Partiamo,mamma” la donna guardò preoccupata la figlia, ma poi annuì e cominciò ad andare. Shade cominciò a correre “Non me la lascio sfuggire di nuovo!” pensò il ragazzo. Correva più forte che poteva, cercando di stare dietro alla macchina “Ok, o la va o la spacca” e si buttò davanti alla macchina per farla fermare. La madre di Rein, con la sua solita fortuna per la guida, frenò all’improvviso e mancò Shade per un pelo. Rein scese subito dalla macchina preoccupata “Shade! Stai bene?” lui si rialzò da terra ansimante “Si…più o meno.” Lei era titubante, non voleva avvicinarsi al ragazzo, ma era preoccupata per lui. “Dato…dato che mi sono quasi fatto investire…puoi ascoltare quello che devo dirti, per favore?” Lei annuì lentamente, con il cuore in gola. “Io ti amo,Rein. Amo il tuo sorriso, il suono della tua voce, il rumore dei tuoi passi. Amo quello sguardo di rimprovero che hai quando faccio qualcosa che ti fa arrabbiare, amo la tua espressione quando arrossisci, amo i brividi che solo tu mi fai provare, amo il ricordo delle mie labbra premute sulle tue.” Rein avrebbe dato qualsiasi cosa per non ascoltarlo; non voleva credergli, aveva paura. Cercò una scusa per convincere se stessa che erano solo bugie, bugie raccontate da un ottimo attore “E…e cosa mi dici di Milky?” Shade scosse la testa “Milky è…è come una sorella per me…non c’è altro, te lo posso giurare” Rein scosse la testa “Ti prego, non far battere il mio cuore più forte di così, o si fermerà!” pensò dentro di sé la ragazza. “Non è vero che mi ami…tu sei solo convinto di dovermi amare perché noi siamo…noi eravamo loro…” così non andava proprio, non riusciva nemmeno a convincere se stessa. “Ti sbagli, Rein.” Le si stava avvicinando, ma la ragazza non riusciva a muoversi, la pioggia che le bagnava il viso la faceva rabbrividire “Ti amo. Potrei ripetertelo all’infinito, finché tu non mi crederai…Io ti amo.” Rein cominciò a tremare “Non mi importa chi sono stato, o chi sei stata tu. Non mi interessa il passato, io so solo che ora ti amo. Anche se dovesse apparire qualcuno per dirmi che non siamo destinati a stare insieme e che fra noi finirà male, io cambierò il destino. Io ti amo” Rein piangeva, era impossibile non credere a quegli occhi sinceri, a quella voce profonda, a quella mano tesa verso di lei. “Quando il principe mi ha…mi ha raccontato di noi, io sono stato felicissimo. Ho pensato che era la seconda volta che ti incontravo, la seconda vita in cui ti amavo…io ho creduto di essere nato solo per ritrovarti; dovevo assolutamente confessarti quello che provavo…” guardò la ragazza negli occhi, e per un istante lei rimase come ipnotizzata “Ora vorrei conoscere i tuoi sentimenti, o non riuscirò ad andare avanti.” Rein lo guardò; il suo viso bagnato dalla pioggia, i suoi capelli, i suoi occhi… “Non mi stancherò mai di ripeterlo, Rein: io ti amo” lei non ce la faceva proprio più, e corse ad abbracciarlo “Anche…anche se fosse solo un sogno, o una bugia…non mi importa. Io ti amo!” disse, facendo cadere entrambi a terra. Lui si rialzò sui gomiti e le carezzò i capelli. I loro visi si avvicinarono, e si baciarono fra la pioggia e le lacrime.
Era passato un mese da quella giornata di pioggia…
“Shade insomma, ma quanto ci metti a prepararti? E pensare che dovrei essere io quella lenta, fra i due!” Si sentì una voce provenire dalla stanza di Shade “Si scusami, è solo che…non so proprio cosa mettermi!” Rein a questo punto fece praticamente irruzione nella stanza del ragazzo “Ma ti ascolti quando parli? A vederti ora non sembri proprio il tipo di persona che si butta sotto a una macchina per fermarla…” lui incrociò le braccia “Cosa vorresti dire? Sono stato proprio grandioso in quel momento, non negarlo!” La ragazza cominciò a ridere “Sisi, certo! Shade; il grandioso eroe tragico, che non sa cosa mettersi per andare al luna park! Fai proprio un gran figurone!” Lui fece un sorrisetto malizioso “Ah, si?” e con un gesto fulmineo baciò la ragazza “Però non ti dispiace farti baciare da quest’imbranato, o sbaglio?” Lei era praticamente bordeaux “Ehm…anche uno come te ha i suoi punti di forza…Comunque vedi di sbrigarti, o si farà notte!” disse cercando di dissimulare l’imbarazzo. Lui sospirò “Signorsì capitano!” e fece uscire Rein dalla stanza. 5 minuti dopo uscì con un paio di jeans semplici addosso “Fammi capire…ho aspettato tutto questo tempo per un paio di jeans strappati?” chiese ironica la ragazza. Lui cominciò ad avanzare verso di lei “È meglio per te se non ti prendo, ti avverto…” la ragazza cominciò a correre verso la porta di casa, ridendo a crepapelle, con Shade che la seguiva. Per quanto cercasse di andare veloce, lui la raggiunse quasi subito, appena poco lontani dalla porta di casa, e la prese per mano “Ti ho presa…ti ho presa e ora non ti lascio più...” la sua faccia era diventata seria all’improvviso, e Rein capì che voleva dirlo di nuovo “No Shade, non c’è bisogno davvero! Giuro che ti credo!” ma era tutto inutile “Ti amo Rein.” Ogni volta che lo diceva lei si sentiva totalmente stravolta, e si vergognava da morire. Lui si stava avvicinando per baciarla, ma lei gli sfuggì e ricominciò a correre “Forza dai! Il luna park ci aspetta! E poi non hai detto che non mi avresti lasciata?” lui sospirò e cominciò a seguirla di nuovo “Puoi scommetterci. Continuerò  a correre per prenderti e portarti con me…per sempre”

FINE 10° capitolo! Ok, lo so che il finale è smielato all’ennesima potenza, ma mi veniva solo così xD non riuscivo a scrivere diversamente! Spero vi piaccia xD
  
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